Santo Aaron, a volte traslitterato anche come «Aronne» è venerato dalla Chiesa ortodossa russa con commemorazione il 1° luglio. Nell’arte antica russa, l’immagine di Aaron si trova talvolta nelle icone del ciclo della Madre di Dio.1
Aaron era il fratello maggiore di Mosè. È, come lui, era membro della tribù di Levi e nacque in Egitto.
Contrariamente a suo fratello che era balbuziente, Aaron era un oratore che sapeva farsi ascoltare dalle folle. Per questo il Signore lo designò per accompagnare Mosè. Disse il Signore a Mosè: «Parlerà lui al popolo per te. Egli sarà la tua bocca«. Dio non si accontentò di aggiungere questo «aiuto tecnico», e disse: «Io sarò con la tua bocca e la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare«. (Es 4,15-16).2
Fu esattamente ciò che Cristo disse agli apostoli successivamente: «Non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, mai lo Spirito del Padre vostro che parla in voi«. (Mt 9,18).2
Durante l’Esodo, Aaron divenne il primo sommo sacerdote scelto da Dio stesso. Fu lui a presiedere le cerimonie e a compiere i sacrifici, accompagnato dai suo quattro figli. Solo i loro discendenti potevano succedergli. Da qui venne la dicitura «casa di Aaron«, che nella Bibbia indica la linea sacerdotale, la discendenza dei sacerdoti. Il Salmo 115 canta:
Il Signore si ricorda di noi, ci benedice:
benedice la casa d’Israele,
benedice la casa di Aaron.2
Aaron occupa un posto molto particolare. Dio lo autorizzò ad accompagnare Mosè sul monte Oreb, quando egli si rivelò nella sua gloria: «Mosè salì con Aaron, Nadab, Abiu e i settanta anziani d’Israele. Essi videro il Dio d’Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, limpido come il cielo. Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e poi mangiarono e bevvero«. (ES 24,9-10).2
Nel peccato di Israele, quello del Vitello d’oro fu coinvolto anche il fratello di Mosè. Aaron si mostrò vicino, forse troppo vicino al popolo. Così, quando Mosè si ritirò per quaranta giorni e quaranta notti sul monte, gli ebrei si spazientirono e finirono per dimenticare i precetti divini. Per questo invocarono da Aaron la presenza di un «Dio» che camminasse alla loro testa, dato che di Mosè non avevano più avuto notizie e non sapevano cosa gli fosse accaduto. (Es 32,1). Aaron diede al popolo il seguente ordine: «Togliete i pendenti d’oro che hanno agli orecchi le vostre mogli, i vostri figli e le vostre figlie e portateli a me«. (Es 32,2).2 Fece fondere l’oro e ne ottenne un vitello. Davanti al vitello di metallo fuso il popolo proclamò: «Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto!«. (Es 32,4).2
Sul monte, Dio avvertì Mosè di questo peccato e minacciò di sterminare il popolo, ma Mosè riuscì a calmarlo. Scendendo dal monte con le tavole della Legge che aveva appena ricevuto, Mosè trovò infatti gli ebrei intenti a celebrare il Vitello d’oro e fu preso da una collera tale che lo portò a spezzare le tavole della Legge: «Allora l’ira di Mosè si accese: egli scagliò dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece bere agli israeliti«. (ES 32,19-20).2
Il peccato del popolo e di conseguenza di Aaron fu non tanto quello di aver rifiutato Dio, ma di averlo ridotto a una effige, fabbricata per mezzo della propria ricchezza, invece di lasciare che Dio scaturisse nei loro cuori. L’aggravante per Aaron consistette nel fatto che egli doveva custodire il popolo sulla retta via, invece si lasciò coinvolgere. Invece di guidare il popolo fu da esso guidato.
Ciononostante il Signore confermò ad Aaron il sacerdozio specialmente contro i leviti ribelli Core, Datan e Abiram, i quali a causa della loro rivolta furono ingoiati dal terreno (Nm 16), un episodio destinato a servire da monito e deterrente, perché nessuno che non sia discendente di Aaron (cfr. Sal 115,10.12 e 118,3) osasse avvicinarsi al Signore.2
Per infrangere ogni forma di resistenza, con un segno miracoloso, Dio diede prova visibile ed eloquente della elezione di Aaron. Mosè, su ordine di Dio, fece portare nella tenda dei bastoni, uno per ogni tribù d’Israele, con sopra scritto il nome della rispettiva tribù. Il giorno dopo «il bastone di Aaron per il casato di Levi era fiorito: aveva prodotto germogli, aveva fatto sbocciare fiori e maturato mandorle». (Nm 17,23).2
Aaron, come Mosè, non entrò nella terra promessa perché alle acque di Meriba non mostrò una sufficiente fiducia in Dio (Nm 20,1-13). Aaron morì all’età di 123 anni sul monte Or, ai confini di Edom, dopo aver deposto i paramenti sacerdotali e avere rivestito con essi il figlio Eleazaro.2
Luca D’Agostini
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Fonti:
(1) Бусева-Давыдова И. Л., Молодов Е. А. Аарон // Большая российская энциклопедия / С. Л. Кравец. — М.: Большая Российская энциклопедия, 2005. — Т. 1. — С. 6. — 768 с
(2) Aaron
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