
Ivan Michajlovič Dzjuba
Il Reggimento di Aviazione da Caccia della 1° Guardia, nel corso del tempo cambiò più volte il suo nome, partendo dal 29° Reggimento di Aviazione da Caccia (nome con il quale fu costituito il 6 dicembre 1941), fino ad assumere nel 2002, il nome abbastanza complesso, di: Reggimento di Aviazione da Caccia della 1° guardia Krasnogvardejskij, Ordine di Lenin, Bandiera Rossa, Ordine del Reggimento di Kutuzov, che prende il nome dal 50 ° anniversario dell’URSS. Il Reggimento è stato sciolto il 1° dicembre 2009.
Il Reggimento di Aviazione da Caccia della 1° Guardia era equipaggiato con aerei da caccia Yak-1, Yak-3, Yak-7b, Yak-9. Il Reggimento partecipò alle seguenti battaglie: battaglia per rompere l’assedio di Leningrado, nella battaglia di Kursk, nelle battaglie per la liberazione dell’Ucraina e della Bielorussia, nelle battaglie per la conquista di Berlino e Praga.
I compiti del Reggimento di Aviazione da Caccia della 1° Guardia erano: scortare i bombardieri, attaccare le truppe nemiche, sorvegliare e proteggere dall’alto le aree di scarico dei treni militari, offrire copertura aerea alle truppe di terra, effettuare missioni di ricognizione delle arterie principali, della linea del fronte e delle retrovie del nemico.
Scopriamo ora alcuni eroi del Reggimento di Aviazione da Caccia della 1° Guardia.
Vasilij Alekseevič Chitrin — Nacque da una famiglia di contadini, l’8 marzo 1912 in un villaggio nella regione di Kirov.
Terminati gli studi, dal 1929 al 1931, lavorò come operaio in una fabbrica di fertilizzanti potassici. Dal 1932 al 1934, lavorò in uno stabilimento di produzione di azoto. (1)
Nell’agosto del 1934 fu arruolato nell’Armata Rossa e fu inviato in una scuola di volo. Nel 1937 si laureò alla Scuola dei Piloti Militari di Orenburg.
Dal 1939 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
All’inizio della Grande Guerra Patriottica, con il grado di tenente, Chitrin fu assegnato al 29° Reggimento di Aviazione da Caccia.
Nei primi 4 mesi di guerra aveva già effettuato, addirittura 243 missioni, di cui 107 di ricognizione, 46 di attacco alle truppe nemiche, 14 per scortare i bombardieri, 76 per il supporto delle truppe terrestri. Partecipò in totale a 24 battaglie aeree durante le quali abbatté personalmente 7 aerei tedeschi.
Purtroppo il tenente Chitrin non seppe mai di essere divenuto un Eroe dell’Unione Sovietica. Infatti, la sua candidatura fu proposta dal suo responsabile il 10 ottobre 1941 ed il decreto di conferimento fu datato 22 ottobre 1941. Ma il 18 ottobre 1941, 4 giorni prima il conferimento dell’onorificenza, durante una battaglia aerea il suo aereo fu colpito. Chitrin provò ad effettuare un atterraggio di emergenza in un villaggio vicino ma durante la fase di atterraggio il suo aereo si schiantò al suo suolo ed il pilota perse la vita. (1)
Pëtr Aleksandrovič Dranko — Nacque da una famiglia di contadini, il 27 agosto 1913, in un villaggio nella regione di Stalingrado. (2)
Dopo gli studi, iniziò a lavorare nella polizia della città di Engels.
Nel 1934 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1937 si laureò alla Scuola dei Piloti Militari di Engels.
Nel 1939 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Dal 1939 al 1940 partecipò alla guerra sovietico-finlandese.
In totale durante la Grande Guerra Patriottica, compì 277 missioni, partecipò a 59 battaglie aeree abbattendo personalmente 15 aerei nemici.
Dopo la guerra continuò a prestare servizio nell’aviazione militare sovietica.
Visse a Rostov sul Don, dove morì il 20 ottobre 1993. (2) (3)
Nikolaj Maksimovič Dudin — Nacque da una famiglia di contadini, il 7 gennaio 1917, nella regione di Kostroma. (4)
Nel 1936 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1938 si laureò alla Scuola dei Piloti dell’Aviazione Militare a Stalingrado, dopo di che fu inviato a prestare servizio nell’estremo oriente del Paese.
Dal 7 luglio 1941 prese parte al conflitto della Grande Guerra Patriottica.
Il 28 luglio 1941 Dudin partecipò ad una missione in Bielorussia. Ne scaturì una battaglia aerea nella quale Dudin, prima abbatté un aereo nemico e poi fu colpito a sua volta da un altro aereo tedesco. Mentre l’aereo precipitava, Dudin si lanciò con il paracadute e fortunatamente atterrò nella zona controllata dall’Armata Rossa.
Con un decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 22 ottobre 1941, Dudin ottenne l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Nel febbraio 1942, durante una battaglia aerea fu gravemente ferito e non poté più essere impiegato in combattimento. Fino alla fine della guerra servì come pilota istruttore in varie scuole di volo, attività che poi continuò anche dopo la guerra.
Visse a Krasnodar dove morì il 27 gennaio 1968. (4)
Ivan Michajlovič Dzjuba — Nacque il 1 maggio 1918 in un villaggio in Ucraina, nella regione di Kharkov. (5)
Nel 1938, si laureò alla Scuola di Volo di Odessa.
All’inizio della Guerra Patriottica fu impiegato come pilota da combattimento. Da giugno del 1941 al settembre del 1943, compì 238 missioni, partecipando a 25 battaglie aeree. Nel febbraio 1942, abbatté personalmente 6 aerei nemici.
Con il decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 21 luglio 1942, per l’esemplare esecuzione delle missioni di combattimento del comando sul fronte contro gli invasori fascisti ed il coraggio e l’eroismo mostrati nello stesso tempo, il maggiore Ivan Dzjuba ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Dal 23 gennaio 1943 al 24 marzo 1943, ricoprì temporaneamente la carica di Comandante del Reggimento di Aviazione da Caccia della 1° Guardia.
Terminato questo incarico, venne ritirato dal fronte ed impiegato come pilota collaudatore.
Dopo la guerra continuò a prestare servizio nell’aviazione militare sovietica, andando in pensione nel 1972 con il grado di colonnello. (5) (6)
Arkadij Dmitrievič Grebeniov — Nacque da una famiglia di contadini, il 29 luglio 1919 in un villaggio nella regione di Kirov. Sin dall’infanzia visse a Leningrado ma non terminò gli studi in quanto iniziò a lavorare in una fabbrica di mobili. (7)
Nel 1938 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1940 si diplomò come navigatore alla scuola dei piloti militari.
Dal 24 luglio 1941 fu inviato al fronte. Nel corso degli anni della guerra, con il ruolo di navigatore, partecipò a numerose battaglie, tra le quali, la battaglia di Mosca, la battaglia per rompere l’assedio di Leningrado e le battaglie per la liberazione dell’Ucraina.
Fino a maggio del 1944, il capitano Grebeniov aveva compiuto 340 missioni, partecipando a 57 battaglie aeree, nelle quali abbatté personalmente 18 aerei nemici.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS il 26 ottobre 1944, per il «coraggio e l’eroismo mostrato nelle battaglie aeree«, il capitano Grebeniov ottenne l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’ Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Successivamente, effettuò altre 36 missioni per la liberazione della Cecoslovacchia e della Polonia, partecipando a 6 battaglie aeree nelle quali abbatté personalmente 6 aerei nemici.
Fu congedato nel 1946 con il grado di maggiore. Ritornò nella regione di Kirov e andò a vivere e lavorare a Kotelnich. Volle terminare gli studi che da giovane non aveva terminato e nel 1965 si laureò al Politecnico di Kirov.
Negli anni seguenti si trasferì a Simferopol, in Crimea, dove morì il 5 luglio 1999. (7)
Vasilij Kalenikovič Ishenko — Nacque in Ucraina il 1 gennaio 1919. Dopo gli studi, iniziò a lavorare come tornitore ad Odessa. (8)
Nel 1939 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1941 si laureò alla Scuola di Pilotaggio Aeronautico Militare di Odessa e nel giugno del 1941 presso la scuola di pilotaggio militare di Chuguev.
Prese parte alle battaglie per la rottura dell’assedio di Leningrado, alla battaglia di Kursk, alla liberazione della Bielorussia e dei Paesi Baltici. Inoltre partecipò alle battaglie per la conquista di Berlino e Praga.
Il 31 luglio 1943, durante una battaglia aerea fu leggermente ferito.
In totale, durante la guerra effettuò 318 missioni, combattendo 66 battaglie aeree ed abbattendo 13 aerei nemici.
Per il coraggio e l’eroismo mostrati nelle battaglie, con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 27 giugno 1945, al maggiore Ishenko fu conferito il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’assegnazione dell’Ordine di Lenin e la medaglia della Stella d’Oro.
Fino al 1952 continuò a prestare servizio nelle unità da combattimento delle Forze Aeree dell’Unione Sovietica di stanza in Ungheria. Ottenne la licenza nel luglio 1958.
Visse a Mosca dove continuò a lavorare come capo del dipartimento logistico della società energetica russa «Mosenergo».
Morì il 3 luglio 2004. Fu sepolto nel Cimitero di Troekurovskoe a Mosca. (8)
Aleksandr Kirillovič Lauchin — Nacque a Temriuk il 1 settembre 1917. Dal 1933 si trasferì nella Repubblica di Adighezia per lavorare come tornitore. (9)
Aveva sin da piccolo la passione per il volo e nel 1937 si diplomò all’aeroclub di Krasnodar.
Nel 1938 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1940 si diplomò alla scuola di aviazione militare.
Dall’inizio della guerra fino a luglio del 1943, effettuò 214 missioni, combattendo 50 battaglie aeree ed abbattendo personalmente 9 aerei nemici.
Il 2 settembre 1943 fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Dopo la guerra continuò a prestare servizio nell’aviazione militare. Morì il 25 maggio 1951 in un incidente aereo. (9)
Vasilij Vasilievič Migunov — Nacque l’11 gennaio 1918 in un villaggio nella regione di Kaluga. Dopo gli studi, iniziò a lavorare come meccanico e dopo due anni si trasferì a Mosca dove continuò a lavorare come meccanico in uno stabilimento industriale ma contemporaneamente frequentò un club di scuola di volo. (10)
Nel 1938 fu arruolato nell’Armata Rossa e si diplomò alla Scuola dei Piloti Militari di Odessa.
Dal 1941 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
All’inizio della guerra venne assegnato come pilota al 29° Reggimento di Aviazione da Caccia.
Fino ad ottobre del 1941 aveva compito 170 missioni di cui 66 per la ricognizione aerea. Nelle battaglie alle quali partecipò abbatté personalmente 5 aerei nemici.
Il 22 ottobre 1941 con il Decreto del Soviet Supremo dell’URSS, il tenente Migunov fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Morì il 31 marzo 1942 in una battaglia aerea, abbattuto da un caccia tedesco nella regione di Kalinin. I resti del suo corpo furono sepolti in una fossa comune del cimitero civile «Ivan il Teologo», situato nella periferia occidentale di Torzhok.
In sua memoria, la città di Obninsk gli ha dedicato il nome di una strada e di una scuola. (10) (11)
Aleksej Jegorovič Molodchinin — Nacque il 5 marzo 1915 in un villaggio nella regione di Rjazan. (12)
Dopo aver terminato gli studi, lavorò come meccanico in uno stabilimento industriale di Leningrado.
Nel 1934 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1938 si laureò alla scuola dei piloti militari.
Fino a marzo del 1943 aveva effettuato 163 missioni, preso parte a 27 battaglie aeree nelle quali abbatté personalmente 10 aerei nemici.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 24 agosto 1943, per «il coraggio e l’eroismo mostrati nelle battaglie aeree contro gli invasori tedeschi» il capitano Molodchinin fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’ Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Dopo la guerra, Molodchinin continuò il suo servizio nell’aviazione militare sovietica.
Ottenne la licenza nel 1958. Visse a Leningrado dove morì il 18 febbraio 1978. (12)
Nikolaj Nikolaevič Morozov — Nacque il 27 dicembre 1916 a Tsarkoe Selo.
Dopo gli studi iniziò a lavorare come meccanico in uno stabilimento industriale. (13)
Nel 1934 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1936 si laureò alla scuola dei piloti militari.
Fino ad ottobre del 1941, il tenente maggiore Morozov, aveva già compiuto 101 missioni, preso parte a 16 battaglie aeree ed abbattuto personalmente 12 aerei nemici.
Con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 4 marzo 1942, per «esemplare esecuzione dei compiti di comando sul fronte contro gli invasori tedeschi ed il coraggio e l’eroismo mostrati«, il tenente maggiore Morozov ottenne l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’ Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Dopo la guerra, Morozov continuò il suo servizio nell’aviazione militare sovietica, ma purtroppo morì precocemente il 12 giugno 1947 a causa di una grave malattia. Fu sepolto a Čerkassj, in Ucraina. (13)
Vasilij Ivanovič Moskovenko — Nacque da una famiglia di contadini, l’8 agosto 1915 in un villaggio nel nord del Kazakistan. (14)
Nel 1936 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1938 si laureò alla Scuola di Aviazione Militare di Stalingrado. Prima della guerra, serviva in uno dei reggimenti di stanza in Estremo Oriente.
Dal 1944 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Durante la guerra effettuò 140 missioni, partecipò a 26 battaglie aeree ed abbatté personalmente 14 aerei nemici.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 27 giugno 1945, per l’esemplare esecuzione delle missioni di combattimento e del comando sul fronte della lotta contro gli invasori fascisti tedeschi e per il coraggio e l’eroismo mostrati, il tenente maggiore Moskovenko ricevette il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, con l’Ordine di Lenin e la medaglia «La Stella d’Oro».
Dopo la guerra continuò a prestare servizio nell’aviazione militare sovietica.
Visse nella città di Zhitomir. Dal 1999 ha vissuto nella città di Rostov sul Don. Morì il 1 agosto 2001. (14) (15) (16)
Luka Zakarovič Muravitskij — Nacque in una numerosa famiglia contadina, il 31 dicembre 1916 nella regione di Minsk, in Bielorussia. (17)
All’età di 16 anni si trasferì a Mosca e terminati gli studi iniziò a lavorare come meccanico in uno stabilimento industriale. Nel frattempo, essendo un grande appassionato di volo, si era iscritto e diplomato presso un aeroclub di Mosca.
Nel 1937 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1938 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica). Nel 1939 si laureò alla scuola dei piloti militari.
All’inizio della guerra iniziò a combattere come pilota del 29° Reggimento di Aviazione da Caccia. Nelle battaglie aeree per difendere Leningrado dall’assedio a cui era sottoposta, abbatté personalmente 10 aerei nemici.
La mattina del 3 settembre 1941, partecipò ad una missione di ricognizione, unitamente ad altri due piloti, Chomusko e Popov. Durante la ricognizione, i tre aerei sovietici individuarono lungo un’arteria stradale, una colonna di carri armati e veicoli tedeschi. Mentre tornavano alla base per riferire l’esito della ricognizione, imbatterono in alcuni caccia tedeschi. Ne scaturì una battaglia durante la quale Muravitskij, abbatté personalmente un caccia tedesco Messerschmitt Bf.109. Usciti indenni dalla battaglia aerea, divennero poco dopo oggetto della contraerea tedesca. Chomusko fu abbattuto. Popov avendo il proprio aereo seriamente danneggiato decise di schiantarsi su una colonna di carri armati tedeschi, mentre Muravitskij, ferito alla testa, riuscì a riportare il suo aereo alla propria base.
Il 22 ottobre 1941, per il coraggio mostrato nelle battaglie contro i nemici, gli fu conferito il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Una caratteristica di Luka Muravitskij consiste nel fatto che sulla fusoliera del suo aereo c’era sempre un’iscrizione bianca «Per Anja«. Più tardi si scoprì che Anja era la sua fidanzata, la quale si chiamava Anna Aleksandrovna Timofeeva, (23 settembre 1916 — 29 ottobre 2009), anch’essa pilota dell’aviazione militare ed Eroe dell’Unione Sovietica.
Il 30 novembre 1941, sempre impiegato nella difesa di Leningrado, il tenente Muravitskij purtroppo fu abbattuto ed ucciso in una battaglia aerea. (17) (18) (19)
Aleksandr Vasil’evič Popov — Nacque in una famiglia contadina, il 31 dicembre 1919, in un villaggio nella regione di Pskov. (20)
Dopo gli studi, iniziò a lavorare come meccanico in un deposito di locomotive. Nel frattempo, essendo appassionato di volo, si era diplomato presso un aeroclub.
Nel 1938 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1939 si laureò alla Scuola dei Piloti Militari di Odessa.
All’inizio della guerra fu impiegato come pilota nel 29° Reggimento di Aviazione da Caccia.
Il 23 luglio 1941, con il suo aereo, volando in coppia con il tenente Luka Muravitskij (vedi sopra), abbattè un caccia tedesco Messerschmitt Bf.109. L’8 agosto 1941, il tenente Popov, partecipò ad una battaglia aerea nella quale furono abbattuti 8 bombardieri tedeschi Junkers Ju-88. Popov ebbe il merito esclusivo dell’abbattimento di uno di questi otto bombardieri.
Fino all’inizio di settembre del 1941, Popov aveva effettuato già 160 missioni, di cui 41 di ricognizione, 18 di assalto, 17 di scorta, 61 di supporto per le truppe terrestri e 23 per intercettare aerei nemici. In totale, nelle battaglie aeree nella quali aveva partecipato, abbatté personalmente 3 aerei nemici.
Se ricordate quanto accaduto il 3 settembre 1941, nella descrizione di quel giorno effettuata poco fa nello spazio dedicato a Luka Muravitskij, già sapete che purtroppo quel giorno Popov perse la vita. Era un giorno di pioggia e di nuvole molto basse e Popov, insieme ai piloti Chomusko e Muravitskij, era impegnato in una missione di ricognizione. Le condizioni meteorologiche imponevano di volare a bassa quota e durante la missione i tre aerei sovietici si imbatterono in una colonna di carri armati e veicoli tedeschi che procedeva lungo un’arteria stradale. Individuati i nemici, virarono improvvisamente per far ritorno presso la propria base e riferire l’esito della ricognizione. Ma durante il ritorno dovettero prima affrontare una battaglia aerea con alcuni caccia tedeschi ed usciti indenni da tale battaglia, divennero poi oggetto del fuoco della contraerea tedesca. L’aereo di Chomusko fu abbattuto. Muravitskij, nonostante le ferite riportate alla testa, riuscì a ritornare alla base. L’aereo di Popov, risultò purtroppo gravemente danneggiato ed iniziò a prendere fuoco. Così, Popov decise di non sacrificare inutilmente la propria vita e si gettò con il proprio aereo sopra una colonna di carri armati tedeschi.
Con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 22 ottobre 1941, per l’esemplare adempimento delle missioni di combattimento e del comando sul fronte della lotta contro gli invasori tedeschi, il coraggio e l’eroismo dimostrati, il luogotenente Popov fu insignito postumo del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica. (20) (21) (22)
Jevgenij Jakovljevič Savitskij — Nacque l’11 dicembre 1910 a Novorossijsk. All’età di 7 anni rimase orfano di padre e subito dopo gli studi andò a lavorare come operaio in una fabbrica di motori diesel.
Nel 1929 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1931 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica). Nel 1932 si diplomò alla scuola militare dei piloti. Dal 1937 gli fu affidato il comando di un reggimento aereo da caccia e nel 1941 fu Comandante del 29° Reggimento di Aviazione da Caccia in Estremo Oriente. (23)
Da gennaio del 1942 fu impiegato al fronte della Grande Guerra Patriottica sempre con incarichi di comando, con il grado di tenente generale, pur volando insieme agli altri piloti del suo reggimento. Nel marzo del 1944, partecipò ad alcune battaglie aeree nelle quali abbatté personalmente 15 aerei nemici.
Proprio per la sua abilità di comandante e per aver abbattuto 15 aerei nemici, l’11 maggio 1944 gli fu assegnato il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica ed il 5 giugno del 1945 la medaglia «Stella d’Oro».
Durante la guerra, sua moglie, Lidija Pavlovna Savitskaija, era un controllore del traffico aereo presso la sede del 3° Corpo di Aviazione da Caccia. La loro figlia, Svetlana Savitskaija, nata nel 1948, divenne un pilota astronauta e partecipò a due missioni spaziali, ricevendo per ben due volte il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Dopo la guerra, Savitskij continuò a prestare servizio nell’aeronautica militare sovietica e nel 1948 fu nominato Comandante dell’Aviazione della Difesa Aerea. Nel 1955 si laureò all’Accademia dello Stato Maggiore e nel 1961 gli fu conferito il titolo di Maresciallo dell’Aria.
Dal 1961 al 1966 fu eletto deputato del Soviet Supremo.
Dal 1966 fu nominato Vice Comandante in Capo delle Forze Aeree di Difesa dell’Unione Sovietica.
Dal 1980 fu nominato come uno degli Ispettori Generali del Ministero della Difesa dell’Unione Sovietica.
Jevgenij Savitskij morì il 6 aprile 1990. E’ sepolto a Mosca nel Cimitero di Novodevičij. (23) (24) (25) (26) (27) (28)
Ivan Ignatievič Zabegajlo — Nacque da una famiglia di operai, il 30 aprile 1917 a Rostov sul Don. Nel 1937 fu arruolato nell’Armata Rossa e nello stesso anno si laureò alla Scuola di Pilotaggio Militare. (29)
Con l’istituzione del 29° Reggimento di Aviazione da Caccia, con il grado di tenente maggiore, gli fu assegnato il comando di uno squadrone.
Fino a marzo del 1943 aveva compiuto 326 missioni, partecipando a 99 battaglie aeree nel corso delle quali abbatté personalmente 16 aerei nemici.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 24 maggio 1943, per l’esemplare adempimento delle missioni di combattimento e del comando sul fronte della lotta contro gli invasori fascisti tedeschi e il coraggio e l’eroismo dimostrati, al tenente maggiore Zabegajlo fu conferito il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Dopo la guerra continuò a prestare servizio nell’aeronautica militare sovietica. Nel 1946 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Visse e lavorò a Simferopol, in Crimea. Morì il 23 dicembre 1958. Fu sepolto nel cimitero militare di Simferopol. (29) (30) (31) (32)
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Хитрин
(2) Дранко
(4) Дудин
(5) Дзюба
(7) Гребенёв
(8) ищенко
(9) Лаухин
(10) Мигунов
(11) Мигунов Василий Васильевич
(12) Молодчинин
(13) Морозов
(14) Московенко
(15) Московенко Василий Иванович
(16) Ищенко Василий Каленикович
(17) Муравицкий
(18) Муравицкий Лука Захарович
(19) Лука Захарович Муравицкий
(20) Попов
(21) Попов Александр Васильевич
(22) Попов Александр
(23) Савицкий
(24) Савицкий Евгений Яковлевич
(25) Савицкий Евгений
(26) Евгений Савицкий
(27) Савицкий герой
(28) Савицкий Евгений Яковлевич герой
(29) Забегайло
(30) Забегайло Иван Игнатьевич
(31) Иван Игнатьевич Забегайло
(32) Иван Забегайло
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