Gli eventi e i fatti esposti in questo articolo possono sembrare incredibili. In realtà è difficile credere in loro, poiché è difficile credere alla possibilità di un vile tradimento contro qualcuno che poco prima ti ha salvato la vita, quando per questo «qualcuno» intendo chiaramente l’intero popolo sovietico e il suo sacrificio di 27 milioni di morti. Eppure, il tradimento infido è stato concepito ed effettivamente commesso. Per quasi settant’anni le informazioni riguardo questo mero atto di viltà sono state tenute nella massima riservatezza e solo da quasi quindici anni sono divenute pubbliche. Così purtroppo, una parte fondamentale di storia moderna non è mai stata presente sui libri di testo scolastici e universitari, e studenti di tutto il mondo non hanno avuto l’opportunità di studiarla e formarsi un’idea personale sugli eventi e su alcune figure storiche, a partire da colui che per vari motivi dovrebbe essere considerato un criminale di guerra, cioè Winston Churchill.
Tra l’altro la meschinità di questi piani divenne pubblica involontariamente. Tutto iniziò con il fatto che il giornalista britannico Thomas Maier pubblicò un libro dal titolo «When Lions Roar: The Churchills and the Kennedys«. Il libro, in particolare, trattava del documento dell’FBI declassificato negli Stati Uniti, in cui l’ex primo ministro britannico Winston Churchill nel 1947 chiese al senatore americano Samuel Bridges di convincere il presidente degli Stati Uniti Harry Truman a lanciare una bomba atomica prima su Mosca, e dopo pochi giorni su altre quattordici grandi città industriali dell’Unione Sovietica.
L’infame Operazione Impensabile, sviluppata segretamente dal quartier generale della pianificazione militare sotto la direzione del primo ministro britannico Winston Churchill, prevedeva una campagna militare contro l’Unione Sovietica da avviarsi immediatamente alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. I piani dell’operazione includevano l’annientamento delle truppe sovietiche posizionate sul territorio dell’ex Reich nazista e una nuova invasione dell’Unione Sovietica dopo quella effettuata 4 anni prima da Hitler, nonché la distruzione totale dall’aria delle principali città sovietiche usando lo stesso tipo di bombe atomiche sganciate poi solo un mese dopo dagli statunitensi su Hiroshima e Nagasaki. Le forze destinate alla nuova invasione dell’Unione Sovietica avrebbero dovuto essere composte da truppe anglo-americane e divisioni tedesche, polacche e ungheresi.
I documenti che confermano questi piani sono attualmente conservati negli archivi nazionali della Gran Bretagna.
Cerchiamo di inquadrare la realizzazione di questi piani nell’allora contesto storico.
Nell’aprile del 1945, l’Armata Rossa aveva liberato la Polonia, l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria e in parte la Cecoslovacchia. Sia l’Armata Rossa che le truppe anglo-americane avanzarono rapidamente attraverso il territorio dell’agonizzante Germania nazista. L’Armata Rossa il 13 aprile occupò Vienna e il 16 aprile 1945 lanciò un’operazione per catturare Berlino. Il 25 aprile avvenne un incontro storico di truppe americane e sovietiche sull’Elba vicino alla città di Torgau.
Nell’Oceano Pacifico, le truppe giapponesi furono messe fuori combattimento e la marina giapponese fu sconfitta. Tuttavia, le forze di terra giapponesi costituivano ancora una forza potente e secondo i calcoli del comando statunitense, la guerra in Cina e sulle isole giapponesi avrebbe potuto trascinarsi fino al 1947 e avrebbe richiesto ingenti perdite. Ciò rese gli Stati Uniti fortemente interessati all’aiuto dell’Unione Sovietica, che alla Conferenza di Yalta si impegnò a opporsi al Giappone dopo la vittoria sulla Germania.
Lo sviluppo segreto di un piano di guerra contro l’Unione Sovietica iniziò all’inizio di aprile del 1945, prima della firma dell’Atto di Resa della Germania nazista.
Churchill inventò personalmente una parola in codice per la sua designazione: «Impensabile» («Operation Unthinkable«). Cosa voleva intendere Churchill con questo nome? Churchill stesso malvagiamente aveva ben chiaro che il piano che aveva realizzato rappresentava semplicemente un «impensabile» tradimento e atto di viltà contro l’Unione Sovietica, che aveva con le sule spalle sopportato il peso della lotta contro il nazismo e salvato le vite di tutti, comprese, naturalmente, quelle delle popolazioni delle cosiddette «democrazie» occidentali. Inoltre, essendo un sobrio realista, Churchill, forse, era consapevole che era impossibile sconfiggere l’Armata Rossa sul campo di battaglia e che quindi una normale guerra convenzionale contro l’Unione Sovietica era destinata a fallire, perciò aveva previsto un nome così particolare perché chiunque avrebbe mai pensato di sganciare almeno quindici bombe atomiche sull’Unione Sovietica.
Ma nonostante la segretezza del piano, rimasto sconosciuto anche a molti dipartimenti militari e governativi britannici, Stalin riuscì a venire a conoscenza della pianificazione dell’Operazione Impensabile, pochi giorni dopo l’inizio di questo lavoro.
Infatti come si apprende dai documenti recentemente declassificati della direzione principale dell’intelligence, già il 18 maggio 1945, l’addetto militare a Londra, il generale Skljarov inviò un telegramma a Mosca, allo Stato Maggiore dell’Armata Rossa, sul quale, oltre al timbro «Top Secret», c’era un altro timbro con la scritta «Super Straordinario». Questa designazione, che non fu accettata nella pratica quotidiana delle comunicazioni, indicava che lo straordinario telegramma proveniente da Londra avrebbe dovuto essere decifrato e immediatamente riferito alla massima leadership del Paese, vale a dire a Stalin e ai suoi più stretti collaboratori.
Il generale Skljarov, un addetto militare dell’ambasciata sovietica in Inghilterra, riferì che le informazioni erano assolutamente attendibili in quanto ricevute da un agente segreto crittografato con la lettera «X».
«X» (il suo vero nome è ancora rigorosamente sotto segreto di Stato e forse i servizi segreti militari della Federazione Russa non lo renderanno mai noto), aveva informato Mosca che lo sviluppo dell’Operazione Impensabile era condotta sotto la massima segretezza, e diversi specialisti della pianificazione militare vi presero parte, compresi i generali Peak e Thompson, il colonnello Barry e il colonnello Tanji.
L’agente «X» era costantemente in contatto con i servizi segreti militari sovietici e già durante la guerra aveva trasmesso da Londra una grande quantità di informazioni importanti a Mosca.
Il 18 maggio 1945, l’agente segreto «X» informò lo Stato Maggiore dell’Armata Rossa che tre giorni prima, il 15 maggio, nel più stretto segreto, si tenne la prima riunione sullo sviluppo dell’Operazione Impensabile. La riunione fu condotta dal generale Thompson, il quale era responsabile dello sviluppo del piano. Il generale Thompson iniziò il suo discorso avvertendo i membri del gruppo di lavoro in questo modo: «Tutte le misure preparatorie del piano devono essere attuate in condizioni di massima segretezza e sappiate che Winston Churchill in persona è desideroso di impartire una buona lezione a Stalin, impostando una guerra anglo-americana contro l’Unione Sovietica al fine di sferrare un colpo improvviso e letale ai sovietici«.
Su ordine speciale di Churchill, le truppe anglo-americane nel continente europeo erano pienamente all’erta e avrebbero dovuto iniziare le operazioni militari contro le unità militari dell’Armata Rossa la notte tra il 30 giugno e il 1° luglio 1945. Così, quella notte, 47 divisioni inglesi e statunitensi, senza alcuna dichiarazione di guerra, avrebbero dovuto sferrare un colpo a tradimento verso i soldati dell’Armata Rossa che di certo dopo tutti i sacrifici che quotidianamente avevano vissuto per anni sui campi di battaglia contro i nazisti, non si aspettavano una tale infinita insensatezza da parte di quelli che avrebbero dovuto essere gli «alleati».
La pugnalata alle spalle doveva essere sostenuta da 10-12 divisioni tedesche, che gli «alleati» avevano fatto prigioniere nello Schleswig-Holstein e nella Danimarca meridionale. I prigionieri di guerra nazisti venivano addestrati quotidianamente da istruttori britannici e dovevano fungere da carne da macello iniziale nello scontro contro le truppe dell’Armata Rossa. Successivamente, secondo i piani, Polonia e Ungheria avrebbero dovuto partecipare all’aggressione contro l’Unione Sovietica. La guerra avrebbe dovuto portare alla completa sconfitta dell’Armata Rossa e alla resa incondizionata dell’Unione Sovietica.
L’aviazione militare britannica e statunitense aveva il compito di incutere il terrore a un livello senza precedenti nella storia: mediante pesanti bombardamenti con bombe atomiche doveva essere realizzata la selvaggia distruzione di intere grandi città sovietiche: Mosca, Leningrado, Vladivostok, Murmansk, Baku, Novosibirsk, Gorkij, Sverdlovsk, Čeljabinsk, Omsk, Kujbyšev (Samara), Kazan, Saratov, Molotov (Perm), Magnitogorsk, Groznij, Donetsk avrebbero dovuto essere cancellate dalla faccia della terra e milioni di loro abitanti avrebbero dovuto essere uccisi dagli effetti dei bombardamenti atomici.
L’agente «X» rivelò anche che il piano prevedeva pesanti bombardamenti delle città situate lungo le coste del Mar Nero e delle raffinerie di raffinerie di petrolio e dei giacimenti petroliferi del Caucaso e di Baku.
In generale, secondo le pianificazioni di Churchill, le forze alleate totali coinvolte nell’Operazione Impensabile dovevano essere: 50 divisioni di fanteria, 20 divisioni corazzate, 5 divisioni aviotrasportate, nonché le truppe dei soldati tedeschi della Wehrmacht ben addestrate e armate per scatenare l’assalto iniziale. In totale oltre un milione di militari avrebbero dovuto prendere parte all’attuazione dell’Operazione Impensabile.
Mentre pianificava il suo orribile e infame piano di aggressione, Churchill intratteneva comunicazioni epistolari con Stalin come se nulla fosse. Churchill, come risulta dalla corrispondenza pubblicata, inviò a Stalin otto lunghe lettere e ricevette lo stesso numero di lettere in risposta. Nelle loro lettere, Stalin e Churchill discutevano a fondo dei problemi più gravi del sistema europeo postbellico. Ciò evidenzia chiaramente l’ipocrisia davvero illimitata con cui Churchill condusse le sue comunicazioni con Stalin. L’ignobile Churchill comunicava amichevolmente con il leader sovietico, ma allo stesso tempo coltivava piani per la sua distruzione fisica e la cancellazione di milioni di vite di innocenti e inermi civili sovietici.
In un messaggio del 9 maggio Churchill, a nome di tutta la nazione britannica, espresse a Stalin «saluti sinceri in occasione di una brillante vittoria, che l’Armata Rossa e i popoli dell’URSS vinsero espellendo gli invasori dalla loro terra e sconfiggendo la tirannia nazista«, e dichiarò inoltre che «il futuro dell’umanità dipende dall’amicizia e dalla comprensione reciproca tra i popoli britannico e russo«. Inoltre, il primo ministro britannico, come è diventato chiaro ora, con una gentilezza simulata, scrisse a Stalin: «Qui, nell’isola della nostra amata Patria, oggi Vi pensiamo molto spesso e Vi inviamo desideri dal profondo del nostro cuore per la felicità e la prosperità Vostra e del Vostro popolo. Vogliamo che, dopo tutti i sacrifici e le sofferenze in quella valle cupa attraverso la quale siamo andati insieme, ora, legati dalla vera amicizia e dalla reciproca simpatia, potremmo andare avanti sotto il sole splendente del mondo vittorioso. Anche mia moglie mi chiede di trasmettervi tutte queste parole di amicizia e profonda ammirazione«. Questo era il meschino contenuto delle lettere di Churchill, il quale contemporaneamente ai suoi collaboratori riferiva: «Il leader sovietico ha fatto il suo lavoro e ora deve essere rimosso!«
Stalin, già informato dall’agente «X» dei piani dell’Operazione Impensabile, rispose alle lettere di Churchill in modo decisamente meno emotivo, in un modo più costruttivo e professionale, spostando la discussione da manifestazioni emotive entusiastiche a problemi specifici della struttura europea del dopoguerra, in particolare la necessità di dotare la Polonia, che aveva sofferto così tanto del nazismo tedesco, con una significativa porzione di terra in Slesia tedesca.
Contemporaneamente l’agente «X» riferiva a Stalin: «Penso che il più responsabile dei consiglieri militari di Churchill considererà l’idea di una guerra contro di noi come un’avventura, ma ci sono anche molti istigatori che, come il generale Thornton, dicono, «Ora o mai più!».
Il 28 maggio 1945 l’agente «X» inviò un altro messaggio molto significativo: «Non ci sono nuovi fatti sul piano. Le voci non sono rassicuranti. Caro Compagno Stalin fai attenzione alle provocazioni!«.
Il 22 maggio 1945, il quartier generale britannico ove era in corso la pianificazione militare dell’Operazione Impensabile completò i suoi piani tattici e strategici e convocò Churchill per comunicargli i risultati. La delusione di Winston Churchill fu enorme. Gli esperti militari britannici erano giunti alla conclusione che l’Operazione Impensabile era un gioco d’azzardo con poche possibilità di vincita. Gli esperti militari comunicarono a un affranto e demoralizzato Churchill che a causa della superiorità delle forze dell’Armata Rossa, il piano sarebbe destinato al fallimento e che anche il bombardamento con armi atomiche avrebbe molto probabilmente potuto tradursi in un insuccesso, per via dell’assoluta difficoltà di giungere con i bombardieri sopra le città sovietiche.
Churchill si convinse a malincuore ad accettare il risultato degli studi dei suoi esperti militari ma ordinò loro di iniziare immediatamente a lavorare su un nuovo piano per la stessa Operazione Impensabile, questa volta in forma difensiva. E così il 9 giugno il generale Ismay presentò a Churchill il progetto del nuovo piano chiedendone l’approvazione. Il giorno successivo, il primo ministro britannico scrisse al generale Ismay: «Ho studiato il progetto dell’Operazione Impensabile sviluppato l’8 giugno 1945, che riflette la superiorità russa nelle forze di terra con un rapporto di 2 a 1. Se gli americani ritireranno le loro truppe dalle loro zone e trasferiranno le forze principali sul territorio Stati Uniti e del Pacifico, i russi avranno abbastanza forza per avanzare verso la costa del Mare del Nord e dell’Atlantico con estrema facilità. È necessario elaborare un piano chiaro su come possiamo difendere la nostra isola, dato che Francia e Paesi Bassi non saranno in grado di resistere alla supremazia russa«.
Tuttavia l’Operazione Impensabile non fu archiviata solo per la valutazione degli esperti militari britannici. E’ invece doveroso porre in risalto alcune considerazioni fondamentali.
Innanzitutto, va notato che nella guerra globale contro l’Unione Sovietica, il primo ministro britannico sperava anche di attirare pienamente gli Stati Uniti, che già nell’estate del 1945 possedevano armi atomiche. Ma nonostante la solidarietà reciproca derivante dall’appartenenza alla massoneria, Churchill non fu in grado di convincere il presidente statunitense Truman dell’opportunità di attaccare le truppe sovietiche in Germania nel luglio del 1945. Poiché gli Stati Uniti erano in quel momento nella fase decisiva della guerra con il Giappone e contavano sugli aiuti sovietici contro le truppe di terra giapponesi, la famigerata solidarietà atlantica poteva costare troppo. In ogni caso, se Truman avesse assecondato il piano di Churchill, avrebbe dovuto mettere in conto la perdita di centinaia di migliaia di soldati statunitensi e l’opinione pubblica americana non avrebbe certamente perdonato il suo presidente.
Inoltre, fattore fondamentale, l’intelligence militare statunitense non poteva fare a meno di prestare attenzione al fatto che il 29 giugno 1945, appena un giorno prima dell’inizio previsto per l’attacco all’Unione Sovietica, l’Armata Rossa cambiò inaspettatamente il suo spiegamento sul territorio. Il Maresciallo dell’Unione Sovietica Žukov, in contatto continuo con Stalin il quale come abbiamo già appurato era costantemente informato dall’agente segreto «X», schierò improvvisamente le truppe di stanza in Germania in posizione da combattimento.
Il fatto che tutte le operazioni di preparazione all’Operazione Impensabile erano state tenute rigorosamente segrete e il contestuale schieramento di truppe dell’Armata Rossa estremamente organizzate e numerose, pronte immediatamente al combattimento e in massimo stato d’allerta il giorno prima dell’attacco pianificato da Churchill, sconvolse i servizi segreti militari statunitensi.
Era del tutto evidente che anche un solo minimo gesto o manovra delle truppe anglo-americane, magari senza alcuna intenzione bellicosa ma interpretato come tale dal maresciallo Žukov, avrebbe immediatamente scatenato la furia dell’Armata Rossa con la conseguenza di gravissimi danni materiali e immense perdite umane nelle fila delle truppe anglo-americane di stanza nel centro Europa. Fu proprio questa significativa circostanza che cambiò le sorti della storia dell’umanità nel luglio del 1945.
Stalin, ovviamente, non fu in grado di prevenire la Seconda guerra mondiale, ma riuscì a prevenire la terza. La situazione era estremamente grave, ma l’Unione Sovietica ne uscì senza far patire ancora sofferenze ai suoi soldati e alla sua popolazione, ma anche ai militari anglo-americani e alle popolazioni civili europee.
Ora i politici occidentali e i media mainstream asserviti al loro servizio cercano di presentare il piano di Churchill come una «risposta» alla «minaccia sovietica», al tentativo di Stalin e dell’Armata Rossa di conquistare tutta l’Europa.
Ma l’Occidente non impara mai la lezione e quindi non smette mai di macchiarsi di infamie. A quel tempo, l’Unione Sovietica aveva piani per lanciare un’offensiva fino alle coste dell’Atlantico e invadere le isole britanniche? C’è solo una risposta sensata a questa domanda ed è quella negativa. La conferma di ciò è la legge adottata in Unione Sovietica il 23 giugno 1945 sull’enorme smobilitazione dell’esercito e della marina. La smobilitazione iniziò il 5 luglio 1945 e terminò nel 1948. L’esercito e la marina furono ridotti da 11 milioni a 2,5 milioni di militari. Fu ridotto significativamente il numero di truppe nella Germania orientale, in Polonia e in Romania. Nel settembre 1945, le truppe sovietiche furono ritirate dalla Norvegia settentrionale, a novembre dalla Cecoslovacchia, nell’aprile 1946 dall’isola di Bornholm (Danimarca) e nel dicembre 1947 dalla Bulgaria.
E’ chiaro che questa che avete letto è una storia scomoda e tra l’altro resa pubblica abbastanza recentemente. Quindi è evidente che in pochi la conoscano, oppure che la conoscano nel dettaglio. Cerchiamo di non dimenticarla e di portarla a conoscenza di tutti coloro che sono interessati alla memoria storica. Di tutti coloro che per anni hanno creduto e continuano a credere nell’indottrinamento della divisione tra buoni (occidentali) e cattivi (i russi).
Luca D’Agostini
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