Matematico russo, fisico e geofisico, creatore della Teoria dell’Universo non stazionario, nacque il 4 giugno 1888 a San Pietroburgo. Il padre era un compositore musicale e ballerino, mentre la madre una insegnante di pianoforte. Il nonno materno, fu organista e direttore del teatro imperiale Mariinskij.1
Nel 1897, quando Aleksandr Aleksandrovič Fridman aveva 9 anni, i suoi genitori si separarono e in seguito fu cresciuto nella nuova famiglia di suo padre.1
Studiò a San Pietroburgo e sin da giovane rimase affascinato dall’astronomia.
Nel 1906 si iscrisse al dipartimento di matematica della Facoltà di Fisica e Matematica dell’Università di San Pietroburgo e si laureò nel 1910. Fino alla primavera del 1913, Fridman era impegnato in lezioni di matematica presso l’Istituto degli ingegneri ferroviari. Nel 1913 entrò nell’Osservatorio Aerologico di Pavlovsk vicino a San Pietroburgo e iniziò a studiare la meteorologia dinamica (ora questa area della scienza è chiamata idrodinamica geofisica). Nella primavera del 1914 Fridman volò su un dirigibile, prendendo parte ai preparativi per osservare un’eclissi solare nell’agosto del 1914.1 In questi anni si manifestò in Fridman un forte impegno per la politica, che lo vede schierato, con l’entusiasmo e l’esuberanza dei giovani, dalla parte dei rivoluzionari.2
Con l’inizio della prima guerra mondiale, Fridman si offrì volontario per unirsi alla squadra dell’aviazione. Nel 1914-17, fu un pilota collaudatore e partecipò a missioni di combattimento, durante le quali per via del suo coraggio e della sua temerarietà, riuscì a compiere azioni valorose. In una di queste sfruttò i suoi calcoli sul lancio delle bombe per portare a termine con successo una missione di bombardamento sulle truppe nemiche austriache asserragliate nella città di Przemysl. In seguito a quest’azione sarà premiato con la più alta onorificenza militare russa, la Croce di San Giorgio.2
Fridman è stato il primo in Russia a comprendere la necessità di creare uno strumento aereo nazionale e nel giugno del 1917 divenne il creatore e il primo direttore dello stabilimento Aeronautico di Mosca.
Dal 1918 al 1920, lavorò come professore di matematica all’Università di Perm. Dal 1920 lavorò l’Osservatorio Fisico e dal 1924 presso l’Osservatorio Geofisico.
Il lavoro principale di Fridman è dedicato agli studi della meteorologia dinamica (la teoria dei vortici atmosferici e della raffinatezza del vento, la teoria delle discontinuità nell’atmosfera, la turbolenza atmosferica), l’idrodinamica di un fluido comprimibile, la fisica atmosferica e la cosmologia relativistica. Nel luglio 1925, per scopi scientifici, pilotò un pallone aerostatico raggiungendo un’altezza record di 7.400 metri. Fridman fu uno dei primi a padroneggiare l’apparato matematico della teoria della gravità di Einstein e iniziò a leggere il corso di calcolo del tensore all’università al corso della teoria generale della relatività. Nel 1923 fu pubblicato il suo libro «Il mondo come spazio e tempo» che introduce il pubblico ad un nuovo concetto di fisica.
Fridman ricevette fama mondiale creando modelli di un universo non stazionario, dove è previsto in particolare l’espansione dell’universo. Ne nacque un acceso duello scientifico tra Albert Einstein e Aleksandr Aleksandrovič Fridman. Il 29 giugno 1922, la rivista scientifica «Zeitschrift für Physik» pubblicò il lavoro di Fridman con un articolo dal titolo «Sulla curvatura dello spazio». Il 18 settembre 1922 la stessa rivista ricevette una breve nota dal grande Einstein, che senza mezzi termini criticava il lavoro di Fridman, bollandolo come «matematicamente sbagliato«. D’altronde per chi come Einstein pensava che l’universo dovesse essere stazionario ed eterno, l’articolo di Fridman poteva sembrare una vera e propria eresia. Così scriveva Fridman:»Vi è una grande varietà di casi di tipi variabili di universo: ci possono essere situazioni di questo tipo quando il raggio di curvatura cresce costantemente nel tempo e sono anche possibili casi in cui il raggio di curvatura cambia periodicamente«. Così rispondeva Einstein: «I risultati che riguardano situazioni non stazionarie, contenuti nel lavoro di Fridman, mi sembrano sospetti. In realtà risulta che la soluzione data non soddisfa le equazioni di campo«. Ma Fridman era il tipico russo, quindi non era tipo da alzare bandiera bianca e ritrattare le sue idee; lui che era stato eroe di guerra, oltreché essere uno dei migliori matematici del mondo, il 6 dicembre scrisse direttamente allo stesso Einstein una lettera nella quale sviluppa tutti i calcoli in maniera dettagliata e invita lo scettico scienziato, qualora si convincesse dell’esattezza dei suoi calcoli, ad informare il direttore della rivista «Zeitschrift für Physik» affinché ne prendesse nota.2
Passarono molti mesi, tuttavia, senza che Fridman ricevesse una risposta; allora lo scienziato russo affidò la lettera con i calcoli al suo amico Krutkov, il quale avrebbe incontrato Einstein in maggio nella casa di Ehrenfest. Il 21 maggio 1923, Einstein inviò una nota alla rivista nelle cui pagine si era svolto il «duello», ammettendo il proprio errore e la correttezza dei risultati di Fridman.2 Einstein in pratica riconobbe l’infondatezza del proprio modello dell’Universo, definendo la costante cosmologica il suo «più grande errore scientifico«.1 Crollò così il mito dell’universo immutabile ed eterno. Einstein non prese bene l’aver perso il duello scientifico ed aver dovuto ammettere il suo errore. Infatti quando nel 1923 Fridman effettuò un viaggio per tenere congressi nelle maggiori città tedesche (Berlino, Amburgo, Potsdam e Göttingen), Albert Einstein fece in modo di non incontrarlo e quindi i due non si conobbero mai di persona. I risultati scientifici ottenuti da Fridman furono utilizzati come base di partenza per sviluppare la teoria di un modello di universo in evoluzione, teoria che sarà poi conosciuta come Big Bang.2
Fridman si sposò due volte: la prima moglie sposata nel 1911 fu Ekaterina Petrovna Dorofeeva). La seconda moglie, sposata nel 1923, anche lei studiosa di fisica e matematica, si chiamava Natal’ja Evgenievna Malinina. il loro figlio Aleksandr Aleksandrovič, nacque nel 1925, poco dopo la morte di suo padre.
Fridman infatti morì precocemente a Leningrado per la febbre tifoide il 16 settembre 1925. Fu sepolto nel cimitero ortodosso di Smolensk.1
Con Fridman scomparve una delle menti più lucide, e giovani, del panorama scientifico mondiale. I suoi lavori nel campo della cosmologia rappresentarono un passo enorme verso la comprensione della natura; forse troppo grande per quei tempi e per le idee, quasi dogmatiche, che tenacemente venivano difese dai grandi scienziati dell’epoca. Fu così che il nome e i lavori di Fridman saranno dimenticati per decenni. Fu solo negli anni Quaranta che il nome del grande scienziato russo tornò alla ribalta, grazie a uno degli allievi più brillanti di Fridman, George Gamow. Dopo che le osservazioni sperimentali condannarono definitivamente il modello di universo stazionario, i lavori di Fridman saranno tutti ripubblicati in Unione Sovietica nel 1963, in occasione del settantacinquesimo anniversario della sua nascita.2
Luca D’Agostini
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