In questo articolo continueremo a narrare le leggende che circondano la figura di Ilya Muromets. La vicenda che abbiamo raccontato nell’articolo «Ilya Muromets contro Saljgorka«, ed in particolare il drammatico incontro e scontro con il proprio figlio, turbò moltissimo il valoroso Ilya, il quale dopo molti anni di battaglie in difesa della Santa Rus’ e della fede ortodossa, ormai vecchio, decise di partire per il suo ultimo viaggio.
Dopo un lungo cammino giunse ad un incrocio da cui si dipartivano tre strade e sulla pietra infissa nel terreno stavano incise queste parole: «Ad andare per la prima strada si viene uccisi. Ad andare per la seconda ci si sposa. Ad andare per la terza si diviene ricchi.«
Ilya si fermò davanti alla pietra e si mise a riflettere. «Ma perché andare per quella strada e diventare ricco. Non ho una giovane moglie, qualcuno per cui tenere tesori, per cui indossare abiti variopinti. E perché andare per quella nella quale ci si sposa? Ormai è passata la mia giovinezza. Prenderne una giovane, le andrebbe dietro un altro; prenderne una vecchia, se ne starebbe tutto il tempo a riscaldarsi vicino al fuoco. Dovrò dunque andare per la strada in cui si viene uccisi? Certo che io ho vissuto su questo mondo per tanto tempo e forse è giunta la mia ora!«
Ilya intraprese allora la strada in cui si viene uccisi. Dopo lunghe cavalcate per terre desolate si imbatté nei briganti che infestavano quella zona. Erano quarantamila briganti che appena lo videro partirono per assalirlo. Ilya vedendoli non indietreggiò ed urlò loro: «Ehi voi! Che state facendo? Vi rendete conto che state assalendo un vecchio che non ha con sé ricchezze, tesori, pietre preziose!» Ma i briganti imperterriti lo assalirono comunque.
Ilya allora li affrontò uno per uno massacrandoli tutti non risparmiandone neanche uno. Quindi tornò all’incrocio e scrisse sulla pietra: «Questa strada è ripulita«.
Ilya allora prese la strada che conduceva al matrimonio e giunse in un palazzo bianco, dove una bellissima fanciulla lo invitò a entrare. Ilya s’inchinò, ed ella lo prese per le mani lo fece sedere al tavolo e gli chiese: «Dimmi, chi sei, di quale paese, di quale razza? Chi è tuo padre, chi è tua madre?» Ilya sospettoso rispose: «Perché mi domandi questo, o fanciulla. Adesso io sono stanco, sono stanco e voglio riposare.» Allora la bellissima ragazza lo condusse in una camera e gli disse di stendersi sul quel bellissimo letto dove avrebbe potuto riposare in pace. Ma Ilya sospettò che dietro tale smisurata gentilezza potesse celarsi una trappola e quindi afferrò la ragazza e la lanciò sul letto dicendo: «Va’ prima tu sul letto, fanciulla!» Ilya aveva avuto un giusto sospetto, infatti si aprì una botola nel pavimento e la ragazza cadde nei sotterranei del palazzo. Ilya fece uscire tutti i bogatyri che l’affascinate ragazza aveva preso prigionieri e lasciò lei nel profondo sotterraneo.
Il vecchio cosacco tornò dunque indietro e scrisse sulla pietra: «Questa strada è ripulita«.
Infine Ilya prese la terza strada, quella per cui si diviene ricchi e nella steppa trovò scrigni colmi di oro e di argento e di pietre preziose. Ilya spartì l’oro e l’argento ai mendicanti, agli orfani e alle vedove. E quindi tornò indietro e poté scrivere sulla pietra: «Questa strada è ripulita«.
Luca D’Agostini
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