L’arcangelo Gabriele è uno dei quattro arcangeli nominati negli scritti ebraici ed è considerato uno dei due angeli di più alto rango nelle religioni ebraica, cristiana e islamica. L’arcangelo Gabriele e l’arcangelo Michele sono gli unici angeli nominati per nome nell’Antico Testamento.
Il nome Gabriel, che significa «Dio è la mia forza«, è di origine caldea.
L’arcangelo Gabriele è un personaggio che appare nelle scritture di diverse religioni. È considerato uno degli angeli nel giudaismo, chiamato arcangelo nel cristianesimo. Nell’Islam, l’eroe porta il nome Djibril (Jibril — Gibril — Jabrail), che si traduce come «l’Altissimo — la mia forza«.
Ci sono quattro arcangeli nell’ebraismo, si trovano su ciascuno dei quattro lati del trono divino e custodiscono le quattro estremità del mondo. Le preghiere sono offerte agli arcangeli «per il sogno che verrà» e sono menzionate insieme. Gabriel è uno dei quattro. Insieme a Michele, Gabriele protegge gli ebrei dall’oppressione e dalla persecuzione, e prega anche davanti al trono di Dio per la liberazione delle persone dalla schiavitù e per il benessere di tutta l’umanità.
Inoltre, nel giudaismo, Gabriele agisce come l’angelo della morte. L’eroe appare al giusto morente, con in mano un coltello perfettamente dritto. Con questo coltello, Gabriel prende l’anima. Per le anime dei peccatori, il Cielo manda un altro angelo, Samuel, il quale giunge con un coltello seghettato.
Nell’ebraismo, Gabriel è anche considerato l’uccisore del mostruoso Leviatano, un enorme mostro marino. Nella mitologia cristiana, l’arcangelo Gabriele offre alle persone una conoscenza segreta di Dio. Il profeta Daniele, personaggio dell’Antico Testamento, attraverso i messaggi di Gabriele, si unisce ai segreti del futuro e dice alla gente che attraverso le «settanta settimane» il Messia apparirà sulla Terra.
Nel Vangelo secondo Luca, Zaccaria era un sacerdote della classe di Abia (l’ottava delle 24 classi in cui i sacerdoti ebrei erano ripartiti). Secondo il racconto evangelico egli e sua moglie Elisabetta erano ormai di età avanzata quando Zaccaria, mentre svolgeva il suo servizio nel Tempio di Gerusalemme, ebbe la visione dell’arcangelo Gabriele, il quale gli annunciò la prossima nascita di un figlio (fino a quel momento non ne avevano avuti). Poiché Zaccaria non gli credette, per convincerlo Gabriele lo fece diventare muto fino a che il suo annuncio non si fosse adempiuto.
Otto giorni dopo la nascita del bambino, si svolse il rito della circoncisione: in questa occasione, come voleva la tradizione, veniva imposto il nome al bambino. Zaccaria, che non poteva parlare, si fece dare una tavoletta e vi scrisse il nome di Giovanni (il futuro Giovanni Battista), come l’arcangelo gli aveva ordinato. In quel momento, essendosi compiuto l’annuncio, Zaccaria riacquistò la parola e tra la meraviglia dei presenti intonò un inno di lode a Dio, il cosiddetto Cantico di Zaccaria.
Secondo la tradizione, il villaggio in cui vivevano Zaccaria ed Elisabetta (che il Vangelo non nomina, indicando solo che si trovava sulle montagne della Giudea) era l’attuale Ain Karem, ad alcuni chilometri da Gerusalemme. Qui sorgono una chiesa dedicata a San Giovanni Battista e una dedicata alla Visitazione.
Sempre nel Nuovo Testamento, Gabriele è l’arcangelo che apparve a Maria rivelandole che sarà lei la madre di Gesù. La visita di Gabriele a Maria nel Vangelo di Luca è spesso detta «L’Annunciazione«.
Dal Vangelo di Matteo si apprende anche che Gabriele potrebbe essere anche l’arcangelo che visitò Giuseppe. Dopo aver appreso della gravidanza di Maria, Giuseppe considerò l’ipotesi di non sposarla più, ma «un angelo del Signore» apparve a Giuseppe in sogno e gli disse che il concepimento era avvenuto mediante lo Spirito Santo.
Alla fine della vita di Maria, l’arcangelo Gabriele le apparve di nuovo per annunciarle la morte imminente di suo figlio.
Ma oltre all’Annunciazione a Maria e l’apparizione a Zaccaria, l’Arcangelo Gabriele fu protagonista di altre apparizioni.
L’apparizione a Mosè che fuggì dalle mani del faraone. Allo stesso Mosè insegnò nel deserto a scrivere, lo informò dell’inizio del mondo e della creazione del primo uomo Adamo, gli raccontò della vita e delle gesta degli ex patriarchi, gli raccontò del diluvio e della separazione delle lingue, gli spiegò la posizione dei pianeti e degli elementi celesti, gli insegnò aritmetica, geometria e ogni tipo di saggezza. Ispirò anche Mosè a scrivere la Genesi.
L’apparizione al profeta Daniele. Nell’Antico Testamento, attraverso l’arcangelo Gabriele, i segreti del futuro vengono rivelati al profeta Daniele. Sono spiegate le meravigliose visioni dei re e dei regni futuri, il tempo della liberazione del popolo di Dio dalla prigionia di Babilonia e anche il tempo della prima venuta al mondo Cristo, il destino del popolo ebraico, l’Anticristo e la fine del mondo.
L’apparizione alla giusta Anna e al giusto Gioacchino. Apparve alla santa giusta Anna, che pianse l’infertilità nel suo giardino e pregò Dio piangendo. L’arcangelo Gabriele le disse: «Anna, Anna! La tua preghiera è stata ascoltata, i tuoi sospiri sono passati attraverso le nuvole e le tue lacrime sono venute a Dio: concepirai e darai alla luce la Beata Figlia di cui saranno benedette tutte le tribù della terra. Le sarà data la salvezza del mondo e riceverà il nome di Maria«.
Inoltre, l’Arcangelo Gabriele apparve al giusto Gioacchino, che stava digiunando nel deserto, e gli annunciò la stessa cosa di Sant’Anna: avranno una Figlia che verrà per salvare la razza umana.
L’arcangelo Gabriele apparve anche a Gesù Cristo. Nel Giardino del Getsemani, dove Gesù Cristo pregava, l’Arcangelo apparve e lo rafforzò prima della sofferenza.
L’arcangelo Gabriele apparve anche alle donne portatrici di mirra, le quali furono le prime a sentire la buona notizia della risurrezione di Cristo e la udirono proprio dall’arcangelo Gabriele. Dai Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni: «Apparve alle donne portatrici di Mirra sedute su una pietra vicino al sepolcro, annunciando loro la risurrezione del Signore«. Così, essendo annunciatore del concepimento e della nascita del Signore, apparve anche come annunciatore della Sua Risurrezione.
Gli attributi di Gabriele nel cristianesimo sono un giglio o un ramo del paradiso. Con loro l’arcangelo è raffigurato nelle scene dell’Annunciazione, sulle icone. Gabriele può in alcune occasioni anche essere raffigurato con uno specchio sferico tra le mani o con una lampada.
Nell’Islam, come nel giudaismo, ci sono quattro angeli vicini ad Allah, e uno di questi è Djibril. Questo angelo ha il ruolo di mediatore tra Allah e il profeta Maometto, così come con gli altri profeti. Djibril protegge Maometto dai non credenti.
Il ruolo svolto da Djibril nella vita del profeta Maometto è descritto in dettaglio nella tradizione sacra, la Sunna. Quando il Profeta fece un viaggio notturno a Gerusalemme, Djibril lo accompagnò. L’Angelo parlò a favore di Maometto nella guerra con i pagani di La Mecca e nelle discussioni teologiche.
L’immagine dell’arcangelo Gabriele è presente nell’arte visiva fin dall’antichità: sugli affreschi, sulle vetrate e sui rilievi dei templi. In ogni chiesa ortodossa è sempre presente l’immagine dell’arcangelo Gabriele. La statua di Gabriele era situata anche all’interno dell’Abbazia di Westminster. Ora questa statua si trova nel Royal Architecture Museum di Londra. L’immagine di Gabriele è presente anche nella famosa tavola dell’Annunciazione dipinta da Leonardo da Vinci. Il dipinto, realizzato nel 1472 con la tecnica di olio su tavola, è ora conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Annunciazione — opera realizzata da Leonardo da Vinci — Galleria degli Uffizi (Firenze)
L’immagine dell’arcangelo Gabriele è presente sulla famosissima icona di Novgorod denominata: «Angelo dai capelli d’oro». L’icona fu realizzata nel XII secolo ed è conservata nel Museo di Stato Russo a San Pietroburgo. Questa icona è di grande importanza in quanto è la più antica della collezione del museo. Le strisce d’oro che sono applicate lungo i capelli dell’Arcangelo, simboleggiano il principio divino.

Angelo dai capelli d’oro — Icona di Novgorod realizzata nel XII secolo — Museo di Stato Russo (San Pietroburgo)
A Mosca si trova un’importante chiesa dedicata all’arcangelo Gabriele. La Torre Menšikov, conosciuta anche col nome di Chiesa dell’Arcangelo Gabriele, fu commissionata dal principe Aleksandr Danilovič Menšikov e fu costruita tra il 1704 ed il 1707, sulla base di un progetto degli architetti Ivan Zarudnij e Domenico Trezzini. Ad eseguire i lavori furono chiamati degli artigiani italo-svizzeri del Ticino e di Friburgo e degli scalpellini di Kostroma e Jaroslavl’. La chiesa rappresenta uno dei primi monumenti cittadini in stile barocco petrino. È sita all’interno dell’Anello dei Viali, presso il quartiere Basmannij, nel distretto centrale della capitale russa.

Torre Menšikov, conosciuta anche col nome di Chiesa dell’Arcangelo Gabriele (Mosca)
La prima volta che fu fatta menzione documentale di un edificio intitolato all’Arcangelo Gabriele fu nel 1551. Questa struttura fu ricostruita in pietra nel 1657 ed ingrandita nel 1679. Vent’anni dopo divenne proprietà di Aleksandr Danilovič Menšikov, il quale inizialmente decise di farla ristrutturare, salvo poi optare nel 1704 per la demolizione e la costruzione di una nuova chiesa, il cui progetto fu affidato all’architetto russo Ivan Zarudnij. L’italiano Domenico Trezzini, subordinato a Zarudnij, fu posto a capo di un gruppo di artigiani provenienti dalla Svizzera, ma dopo un anno mezzo partì per San Pietroburgo. La chiesa fu ultimata nel 1707 e con i suoi 81 metri d’altezza eguagliò il celebre campanile di Ivan il Grande. Nel 1708 l’edificio fu coronato di una guglia di 30 metri con al vertice un angelo dorato, divenendo la costruzione più alta della città. Tuttavia, nel 1710 Menšikov fu nominato governatore di San Pietroburgo e dovette lasciare Mosca. Fu così che i lavori di completamento della torre conobbero un rallentamento. Gran parte della pregevole scultura figurativa subì un grave deterioramento nel corso del XVIII secolo.
Nel 1723 la chiesa fu colpita da un fulmine che causò la caduta della guglia e la distruzione di tutta la parte superiore dell’edificio. Il crollo provocò anche danni agli interni della navata. Tra il 1773 ed il 1779 la torre fu restaurata assumendo la fisionomia attuale. Gli archi furono chiusi rendendo impossibile l’installazione di campane. Non avendo forme di riscaldamento adeguate, la chiesa risultava difficilmente utilizzabile in inverno. Per questa ragione, al suo fianco fu costruita nel 1806 una piccola chiesa neoclassica consacrata a Teodoro di Tiro, dotata di campanile e da utilizzare in inverno. Vittima di un saccheggio da parte dei bolscevichi nel 1922, la torre di Menšikov perse la propria iconostasi, sostituita attualmente da quella proveniente dalla Chiesa della Trasfigurazione distrutta negli anni Sessanta. Dal 1930 e per tutto il periodo del governo sovietico, la Chiesa dell’Arcangelo Gabriele fu chiusa al culto.
Nell’Ortodossia, Gabriele è considerato «un servitore di nostro Signore«. Secondo la dottrina ortodossa, ci sono 9 gradi angelici, che iniziano con i serafini e i cherubini e terminano con gli arcangeli e gli angeli. E su di loro tutto il Signore ha posto due arcistrati: Gabriele e Michele.
Il Santo Arcangelo Gabriele è un angelo che trasmette la buona notizia e conoscenza. L’icona dell’Arcangelo Gabriele è altamente venerata nella Chiesa ortodossa. La sua immagine, come accennato in precedenza è in ogni chiesa.
La festa dell’Arcangelo Gabriele, viene celebrata dalla Chiesa ortodossa l’8 aprile di ogni anno.
Nella vita di ogni persona ortodossa, un angelo ha un posto speciale. L’arcangelo Gabriele protegge da tutti i cattivi, annuncia l’imminente disastro o malattia, funge da luce guida nella vita. Ovviamente, tutto ciò accade esclusivamente nel caso di profonda fede e preghiera. Il potere dell’arcangelo Gabriele è il quarto in vibrazione della luce divina, che, secondo la leggenda, tende ad apparire come pura luce bianca.
Un tale potere può guarire da molte malattie e aiutare a risolvere i problemi quotidiani. E così l’arcangelo Gabriele viene pregato a proposito di guarigione da gravi malattie e disturbi, per la guarigione dall’infertilità, per le malattie del fegato e le malattie renali, quando si chiede la pulizia da pensieri e sentimenti spaventosi, quando si prega per sbarazzarsi di vari tipi di paure e fobie.
Inoltre, proprio essendo stato l’Arcangelo dell’Annunciazione, Gabriele aiuta a mantenere la salute di una donna durante la gravidanza, così come la salute del suo bambino non ancora nato.
Questa è la traduzione del testo della preghiera rivolta all’Arcangelo Gabriele:
«Oh, meraviglioso Arcangelo di Dio, Gabriele, fonte di preghiere più sincere per le nostre anime, nel giorno del tuo trionfo, ti preghiamo sinceramente, nostro intercessore: chiedi ai tuoi santi preghiere onnipotenti davanti al Trono di Dio, preserva sempre questo santo tempio fino alla fine di questo mondo, rafforza la fede di Cristo, rafforza ed espandi i cristiani ortodossi fedeli alla fede patristica ortodossa fino alla fine dei giorni, rafforza ed espandi coloro che seguono fermamente tutti i comandamenti del Signore. Il vero pentimento dei nostri peccati porta sempre a Dio, e la pace di Cristo sia onorata«.
Questo articolo è dedicato a mio nipote Gabriel.
Luca D’Agostini
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