Aleksandr Sergeevič Jakushev appartiene a quella gloriosa generazione di giocatori di hockey, i quali hanno condotto la squadra sovietica ad un livello cosmico, facendo in modo che il mondo intero ammirasse l’invincibile «macchina rossa».
Nella squadra nazionale dell’Unione Sovietica e nel suo club, lo «Spartak», il velocissimo Jakushev è stato riconosciuto molte volte come il miglior giocatore del suo ruolo ed ha vinto ogni titolo si potesse vincere, diventando due volte campione olimpico e sette volte campione del mondo.
Aleksandr Jakushev è nato il 2 gennaio 1947 a Balashicha, nella regione di Mosca. I suoi genitori lavoravano in un industria metallurgica a Mosca ed avevano tre figli.
Il ragazzo ha mostrato presto interesse per lo sport, anche se ha iniziato giocando a calcio. All’età di 12 anni, Aleksandr era già un calciatore delle squadre giovanili dello Spartak Mosca.
Poco dopo decise di cambiare sport ed iniziò a praticare l’hockey su ghiaccio nella squadra dello stabilimento industriale dove lavoravano i suoi genitori. Il giovane Aleksandr rimase affascinato da questo sport ed andava ad allenarsi tutti i giorni. I genitori non approvavano questa passione smoderata e speravano che il figlio svolgesse una normale attività lavorativa e quindi decisero di non andare a vedere le partite nelle quali giocava il figlio.
Anche lo Spartak aveva anche una squadra di hockey giovanile ed Aleksandr ricevette un invito per giocare con loro, ma continuò ad allenarsi in modo modesto nella squadra dello stabilimento industriale. Gli allenatori dello Spartak però avevano notato il talento di Aleksandr e con il passare del tempo fecero di tutto per convincerlo ad accettare di giocare con la maglia del loro club.
Così nel 1961, Jakushev ha iniziato a giocare con la squadra giovanile dello Spartak Mosca. All’età di 14 anni era il più giovane giocatore della sua squadra ma era anche il capocannoniere. Per due anni consecutivi la sua squadra è divenuta campione dell’Unione Sovietica, nella propria fascia di età.
Il 1964 può essere considerato un punto di riferimento nella biografia dell’atleta poiché in quell’anno avvenne il passaggio di Jakushev, dalla squadra junior alla squadra principale.
Pochi giorni dopo, l’ala titolare dello Spartak si infortunò seriamente e quindi a sostituirlo fu chiamato il diciassettenne Aleksandr Jakushev. Aleksandr approfittò della sua occasione, andando subito in gol. Da allora divenne una pedina fondamentale della sua squadra.
Jakushev è stato un attaccante alto, veloce e tecnicamente tra i più bravi giocatori al mondo. Un giorno, un giornalista canadese lo soprannominò «Jak-15», «Jak» come i famosi aerei da caccia militari sovietici e come le prime tre lettere iniziali del suo cognome, e «15» poiché era il suo numero di maglia. Questo soprannome voleva rappresentare che Jakushev era un vero e proprio combattente.
Fu durante una serie di leggendarie sfide con il Canada svoltesi nel 1972, che Jakushev stupì il mondo intero con partite giocate in modo meraviglioso.
Ma il percorso verso tale gloria era iniziato con lo Spartak Mosca. Nel 1967, la squadra biancorossa conquistò il titolo nel campionato dell’Unione Sovietica ed il contributo di Jakushev in termini di gol segnati risultò decisivo.
Così fu convocato nella nazionale sovietica. Ai campionati del mondo svoltisi in Austria, con la sua nazionale vinse la medaglia d’oro. Nel 1972 diviene campione olimpico in Giappone.
Nel 1975, nella Coppa del Mondo disputata in Germania, Aleksandr Jakushev non solo vinse la medaglia d’oro con la sua nazionale, ma risultò il miglior attaccante del torneo. I giornali di tutto il mondo scrissero che Jakushev era in grado di fare qualsiasi cosa, che il disco era obbediente a lui, che il suo tiro era forte e preciso, che non aveva paura degli scontri fisici anche se preferiva gli attacchi ad alta velocità.
Ai Giochi Olimpici del 1976, divenne per la seconda volta campione olimpico.
Nel frattempo, nel campionato russo, con la maglia dello Spartak Mosca vinse tre campionati e segnò più di 50 gol a stagione. Nel 1976 divenne il capitano dello Spartak Mosca.
Aleksandr Jakushev ha terminato la sua carriera da giocatore nel 1983 in Austria.
Dal 1998 al 2000, è stato a capo dello staff tecnico della squadra nazionale russa ed ha vissuto, forse, il suo unico dramma professionale. Nel 2000, nel Campionato del Mondo svoltosi a San Pietroburgo, la nazionale russa sotto la sua guida si piazzò all’undicesimo posto e questo è il peggior risultato nella storia dell’hockey russo.
Per quanto concerne la vita personale, il suo primo amore Tat’jana è divenuta sua moglie. La loro unica figlia, Ekaterina, morì nel 1994 all’età di 21 anni, in circostanze mai chiarite. La coppia non ha ulteriori figli.
Negli ultimi anni, le condizioni di salute di Jakushev sono peggiorate. Nel 2014 ha avuto un infarto, ma nonostante ciò continua ad allenarsi e a giocare ad hockey a livello amatoriale. Attualmente Aleksandr Jakushev vive a Mosca ed è il presidente della squadra amatoriale di hockey nella quale giocano altre leggende dell’hockey sovietico ed anche il presidente Putin, del quale Jakushev è grande amico.
Nel 2018, Aleksandr Jakushev è stato inserito nella Hall of Fame della Federazione Internazionale di Hockey su Ghiaccio.
Luca D’Agostini
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