Questo articolo è dedicato a Dmitrij Konstantinovič Kantemir, statista e scienziato moldavo e russo, destinato a glorificare due Paesi: Russia e Moldavia.
La storia non conosce molti esempi in cui una persona abbia combinato con successo il talento di statista con il talento di scienziato. Dmitrij Konstantinovič Kantemir è stata una rara eccezione, anche se nella scienza potrebbe essere stato aiutato dal suo più grande fallimento politico.
Dmitrij Konstantinovič Kantemir nacque nel villaggio di Silishten (sito nell’attuale Romania) il 26 ottobre 1673 ed era figlio del Sovrano della Moldavia Constantin Cantemir (poi russificato in Konstantin Kantemir) il Vecchio.
La posizione del sovrano della Moldavia durante questo periodo era precaria: il Paese era vassallo dell’Impero Ottomano ed i governanti turchi rimuovevano regolarmente i principi indesiderati o eccessivamente indipendenti. Spesso tale rimozione si concludeva con la pena di morte dei governanti caduti in disgrazia.
Allo stesso tempo, c’era una lotta disperata tra l’élite moldava per entrare nelle grazie del Sultano turco.
Il padre di Dmitrij Konstantinovič Kantemir si rivelò essere uno dei pochi governanti che morì di morte naturale e senza perdere il potere. È anche vero che per raggiungere questo obiettivo, il padre dovette confermare costantemente la sua fedeltà al Sultano.
Dmitrij fu coinvolto direttamente in questa situazione. Nel 1687, all’età di 14 anni fu inviato a Costantinopoli come ostaggio. Era una forma di garanzia, se il padre fosse stato infedele ai suoi obblighi nei confronti del Sultano turco, il figlio sarebbe stato immediatamente giustiziato.
Forse fu allora che sviluppò una brillante capacità di nascondere i suoi veri pensieri e piani, che in seguito fu ripetutamente enfatizzata dai suoi contemporanei.
Dmitrij Kantemir fin dalla giovane età è stato attratto dalle scienze ed era l’esatto opposto di suo padre: Konstantin Kantemir era analfabeta.
Trovandosi in ostaggio a Costantinopoli, Dmitrij non si rattristò per la sua condizione, ma continuò i suoi studi. Fortunatamente, la posizione di ostaggio di questo livello gli permise di vivere abbastanza agiatamente. Studiò il greco antico, greco moderno, latino, arabo e turco, studiò in modo approfondito storia, teologia e filosofia.
Il talento del giovane fu notato alla corte del Sultano, ma Dmitrij non salì al trono di Sovrano della Moldavia dopo la morte di suo padre. Nonostante il fatto che Konstantin Kantemir indicasse direttamente Dmitrij come erede, a causa di intrighi di corte, il Sultano non lo approvò.
Al trono salì suo fratello maggiore Antioch, e Dmitrij divenne l’emissario del Sovrano alla corte del Sultano.
Il tempo trascorso a Costantinopoli diede l’opportunità a Dmitrij Kantemir di formarsi come storico: lì iniziò a raccogliere materiali per i suoi lavori scientifici. Kantemir era interessato alla storia generale, alla storia dell’Impero Ottomano, ai costumi di quel paese.
A Costantinopoli, Kantemir incontrò e divenne molto amico dell’inviato russo, Pëtr Andreevič Tolstoj. Forse fu allora che concepì i piani, alla cui realizzazione si dedicò dieci anni dopo.
Nel 1710, il Sultano dell’Impero Ottomano nominò Dmitrij Konstantinovič Kantemir Sovrano della Moldavia. Si trattò di una scelta obbligata: era in corso una guerra contro la Russia, e nel ruolo di Sovrano della Moldavia era necessaria una persona attiva e capace, come Dmitrij Kantemir.
Il Sultano turco non prese in considerazione però la capacità di Dmitrij Kantemir di nascondere i suoi piani. Infatti il nuovo Sovrano decise sottrarre la Moldavia dalla dipendenza vassalla all’Impero Ottomano. Ma per attuare tali piani, era necessario un potente alleato, che Kantemir individuò nella Russia.
A quel tempo, la Russia, guidata dallo zar Pietro I (Пётр I), aveva conquistato la fortezza di Azov che era occupata dai turchi, e poi, durante la Guerra Russo-Svedese, vicino a Potava sconfisse le truppe di Carlo XII, il quale era considerato invincibile.
Il Re svedese si rifugiò nell’Impero Ottomano e questo divenne uno dei motivi per cui l’ambizioso Pietro il Grande (Пётр I) lanciò una nuova campagna militare contro i turchi. Le truppe russe, secondo il piano dello Zar, dovevano sollevare alla rivolta i popoli cristiani che vivevano sotto il giogo turco. Pietro I (Пётр I) sperava con questa strategia di sottrarre vasti territori all’Impero Ottomano.
Dmitrij Kantemir, che, per volere del Sultano, avrebbe dovuto costruire ponti sul Danubio per la campagna delle truppe turche contro la Russia, intendeva fare il contrario: insieme alle truppe russe, iniziare una guerra contro il Sultano.
Nell’aprile 1711, Pietro I (Пётр I) e Dmitrij Kantemir firmarono il Trattato di Lutsk. Secondo tale trattato, dopo la vittoria nella guerra, il principato moldavo sarebbe entrato a far parte dell’Impero Russo, mantenendo lo status di uno stato indipendente e le antiche usanze all’interno del paese. Anche i privilegi dei boiardi moldavi furono preservati. Il trono di Sovrano della Moldavia era riservato alla dinastia Kantemir.
Le intenzioni di Kantemir ricevettero il sostegno della maggioranza della popolazione moldava e dell’élite del suo paese, che riteneva che il riavvicinamento con la Russia fosse migliore della posizione di vassallo dell’Impero Ottomano.
Tuttavia, la Campagna di Prut, come gli storici chiamano questa campagna militare di Pietro I (Пётр I), si concluse tristemente. A sud di Jass, l’esercito russo di 38 mila uomini fu spinto contro il fiume Prut dall’esercito turco di 120 mila e da 70 mila cavalieri dei tartari di Crimea. La posizione dei russi era quasi senza speranza, ma la loro feroce resistenza raffreddò l’ardore dei nemici. Ricordando gli esiti della Battaglia di Poltava, i turchi preferirono concludere pacificamente la questione. Inoltre, le sue condizioni furono ancora più leggere di quanto Pietro il Grande (Пётр I) potesse aspettassi: i russi dovettero solo restituire Azov e abbattere una serie di nuove fortificazioni sul Mar d’Azov, oltre a fare una serie di concessioni minori.
Carlo XII, avendo appreso del successo dei turchi, si precipitò sulla scena dopo la conclusione del trattato. Era indignato ed infuriato, chiese che gli fosse fornito un esercito per sconfiggere definitivamente Pietro il Grande (Пётр I). Tuttavia, maliziosamente i turchi fecero notare al Re svedese aveva già perso la sua battaglia con i russi a Poltava e, se voleva, poteva inseguire Pietro I (Пётр I) con i suoi pochissimi soldati che aveva al seguito e che non avrebbe assolutamente ricevuto un altro esercito.
Anche se non era previsto da alcun accordo e trattato, i turchi chiesero però a Pietro I(Пётр I), che Dmitrij Kantemir fosse estradato al fine di essere giustiziato per tradimento.
Tuttavia, lo Zar, nonostante la difficile situazione, mostrò fermezza e in una lettera rispose al Sultano turco con queste parole: “Preferirei rischiare di perdere contro i turchi tutta le terre che si estendono fino a Kursk, piuttosto che tradire il Principe che ha sacrificato tutte le sue proprietà per me. Vi concedo la restituzione delle armi lasciate sul campo; ma non tradirò mai la parola data. La mia parola è irreversibile! Allontanarsi dall’onore significa non essere un Sovrano«.
Così Dmitrij Kantemir con mille boiardi moldavi, sui quali mantenne il diritto alla vita e alla morte, si trasferì in Russia.
Qui ricevette da Pietro I (Пётр I) il titolo di principe, vaste terre vicino a Char’kov, una tenuta vicino a Mosca, oltre a ingenti fondi.
Nonostante tutto questo, un altro politico che aveva perso il suo Stato, sarebbe caduto nella disperazione. Ma Dmitrij Kantemir mantenne il suo talento scientifico. In Russia scrisse le sue opere principali, che gli portarono fama di grande studioso europeo.
In latino scrisse un’opera eccezionale «La storia dell’ascesa e del declino della corte ottomana«. L’opera di Kantemir è considerata uno dei testi di riferimento per lo studio della storia della Turchia.
Scrisse anche altri interessanti testi: «Descrizione della Moldavia«, «Vita di Costantin Cantemir«, «Cronaca dell’antichità dei Romano-Moldo-Valacchi«, «Libro di Sistim, o Stato della religione maomettana«.
Le opere di Kantemir furono ammirate dai suoi contemporanei e l’Accademia delle Scienze prussiana lo elesse come membro. Dmitrij Kantemir divenne il primo scienziato della Moldavia e della Russia ad essere eletto membro dell’accademia di un altro stato. Inoltre, Kantemir ha contribuito attivamente alla creazione dell’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo.
Dopo la morte della sua prima moglie, Dmitrij Kantemir sposò una nobildonna russa, la principessa Anastasija Ivanovna Trubeckaja, lontana parente di Pietro il Grande (Пётр I) e si trasferì a San Pietroburgo. La cultura e l’intelligenza di Kantemir, erano molto apprezzate da Pietro I (Пётр I) che lo nominò consigliere per gli affari orientali, quindi lo nominò membro del Senato governativo e lo elevò al grado di consigliere privato.
Da quel momento, Dmitrij Kantemir divenne un membro della cerchia ristretta di Pietro il Grande(Пётр I).
Nelle trattative di Pietro I (Пётр I) con i governanti dei territori del Caspio, Dmitrij Kantemir agì come interprete. Allo stesso tempo, lasciò note letterarie sulla campagna bellica e descrisse anche l’antica città di Derbent e una serie di siti archeologici del Caucaso.
Ma le guerre contro i turchi alla fine minarono la salute di Kantemir. Nell’autunno del 1722, con il permesso dello Zar, si recò nella sua tenuta a causa dell’aggravarsi del diabete. Dmitrij Konstantinovič Kantemir morì il 21 agosto 1723 alle ore 19:20 nella sua tenuta Dmitrovka, situata nei dintorni di Kiev.
Pochi lo sanno, ma i discendenti di Dmitrij Kantemir sarebbero potuti salire al trono russo. La figlia del sovrano moldavo Maria Kantemir, era l’amante di Pietro il Grande (Пётр I) ed era persino incinta da lui. Lo Zar prese seriamente in considerazione la possibilità di sostituire sua moglie Caterina (Ekaterina), che era caduta in disgrazia, con Maria, ma questi piani non si realizzarono: il bambino non sopravvisse e Caterina (Ekaterina) riuscì a evitare il destino di Evdokija Lopuchina, la prima moglie di Pietro I (Пётр I).
Uno dei figli di Dmitrij Kantemir, Antioch Kantemir, divenne un famoso diplomatico, inviato della Russia, prima in Inghilterra e poi in Francia. Antioch Kantemir, uno dei maggiori esponenti dell’Illuminismo russo, è anche conosciuto come il più grande poeta russo della cosiddetta era sillabica della versificazione russa, che terminò dopo le opere di Michail Lomonosov e Vasilij Kirillovič Tredjakovskij, che introdussero il verso sillabico-tonico nella versificazione russa.
Il nome di Dmitrij Kantemir è anche associato agli eventi della Grande Guerra Patriottica. Sulle terre che erano di proprietà del Sovrano moldavo in Russia, apparve prima un insediamento e poi un villaggio a lui intitolato Kantemirovka.
Nel 1942, vicino a Kantemirovka, si verificarono aspre battaglie con i nazisti, in cui fu battezzata la 4° Divisione Carri Armati, formata vicino a Voronež. Dopo la liberazione di Kantemirovka nel dicembre 1942, la divisione divenne una divisione della Guardia, ricevendo il nome onorario «Kantemirovskaja».
Oggi la Divisione Carri Armati «Kantemirovskaja» è una delle unità d’élite delle forze armate dell’Esercito della Federazione Russa. A sua volta, la «Via Kantemirovskaja» a Mosca prende il nome dalla divisione.
Dmitrij Konstantinovič Kantemir fu sepolto a Mosca, nel nuovo monastero greco, accanto alla sua prima moglie Kassandra.
Nel 1935, previo accordo del governo rumeno con l’Unione Sovietica, le spoglie del grande politico e scienziato furono trasferite nella città moldava di Iași e seppellite nella Chiesa dei Tre Santi.
Luca D’Agostini
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Fonti
Николай Андреевич Мохов, Молдавия эпохи феодализма: (От древнейших времен до начала XIX века) / Акад. наук Молдав. ССР. Ин-т истории. — Кишинёв: Картя Молдовеняскэ, 1964.
Бабий, Александр Иванович, Дмитрий Кантемир. — М.: Мысль, 1983
Па́вел Вячесла́вович Густе́рин, Первый российский востоковед Дмитрий Кантемир / First Russian Orientalist Dmitry Kantemir. — М.: Восточная книга, 2008
Па́вел Вячесла́вович Густе́рин, Русскоязычная коранистика досоветского периода // Вопросы истории. — 2015
Виктор Иванович Цвиркун, Димитрий Кантемир: Страницы жизни в письмах и документах. — СПб.: Нестор-История, 2010
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