Questo articolo è dedicato alla memoria di un grande pittore russo, maestro del genere del paesaggio, professore all’Accademia delle Arti di San Pietroburgo, Aleksandr Aleksandrovič Kiselëv.
Kiselëv nacque il 18 giugno 1838 nella piccola città di Sveaborg, in Finlandia, dove suo padre, un ufficiale russo, guidava la guarnigione locale. Dopo la nascita di suo figlio, suo padre lasciò il servizio militare e si trasferì con la sua famiglia in Russia, dove ottenne il posto di guardia forestale vicino a Kazan.
Nel 1852, il giovane Kiselëv in quanto nipote di un partecipante alla Guerra Patriottica del 1812, fu arruolato nel 2° Corpo dei Cadetti di San Pietroburgo. Essendo appassionato di disegno e della scrittura di poesie, il giovane Kiselëv mostrò negligenza nei suoi studi militari e quindi fu ritenuto completamente inadatto riguardo al proseguimento del servizio militare.
Nel 1858 si iscrisse all’Università di Pietroburgo nella facoltà di filologia. Frequentò l’università solo per tre anni in quanto nel 1861 fu espulso per aver partecipato a disordini studenteschi.
Nello stesso 1861, Kiselëv, su richiesta del governatore di Pietroburgo, fu iscritto come volontario presso l’Accademia Imperiale delle Arti e nel 1862 ricevette una piccola medaglia d’argento per il paesaggio dalla natura, e poi nel 1863 una grande medaglia d’argento per il suo dipinto «Vista nella provincia di Novgorod».
Nel 1865, per la prima volta, Kiselëv partecipò all’esposizione accademica, dove il suo paesaggio «Vista dai sobborghi di Mosca» ricevette grande successo dal pubblico.
Nello stesso anno l’artista lasciò l’Accademia con il titolo di artista di classe del 3 ° grado. Era molto difficile mantenersi economicamente da solo per un giovane artista, e Kiselëv partì con un suo amico universitario a Char’kov, per conoscere la natura della «Piccola Russia». La città di Char’kov (nell’attuale Ucraina), sebbene fosse un centro provinciale, era in quel momento «in inverno un calamaio, e in estate una sabbiera«, come scherzavano i cittadini. In inverno sporcizia invalicabile e in estate polvere continua. La periferia della città era invece immersa nel verde. In una delle case in periferia, alla periferia Kiselëv ed il suo amico affittarono una stanza. Kiselëv iniziava a pitturare delle bozze dalla mattina presto fino al pomeriggio, poi impartiva lezioni di disegno per mantenersi e coprire le spese, scriveva articoli per riviste e la sera corteggiava la figlia del suo vicino di casa.
Alla fine, Kiselëv ricevette l’incarico di segretario della Land Bank e per quasi dieci anni abbandonò la vita dedicata alla pittura, dipingendo solo nel tempo libero. A quel tempo, Kiselëv si era sposato ed aveva tre figli ed il lavoro in banca forniva un reddito costante. Durante questi anni dipinse paesaggi tra i quali: «Vista della periferia di Char’kov» (1866), «Autunno nel bosco» (1874).

Vista della periferia di Char’kov (1866)

Autunno nel bosco (1874)
Una sera, quando tornò a casa dal servizio, Kiselëv trovò sulla sua scrivania un biglietto in cui l’artista Mjasoedov lo informava di una mostra itinerante a Char’kov e gli chiedeva di andare da lui. La decisione fu presa nella notte stessa, Kiselëv scelse la pittura alla quale dedicò tutto il resto della sua vita, abbandonando immediatamente il lavoro in banca. Fu una decisione drastica e repentina che all’inizio non ottenne il minimo appoggio da parte della sua famiglia, anzi fu pesantemente criticata da tutti, familiari, amici e colleghi di lavoro.
Nel 1875, Kiselëv inviò alla giuria dell’Associazione dei pittori itineranti la tela «Vista della periferia di Char’kov». La giuria rimase affascinata dalla sua opera e Kiselëv divenne un membro dell’Associazione dei pittori itineranti.
Nel 1877, l’artista si trasferì con la sua famiglia a Mosca. Iniziarono a dover effettuare dei sacrifici in quanto i risparmi accumulati con gli anni di lavoro si esaurivano rapidamente e non c’erano entrate. La famiglia inoltre crebbe e Kiselëv e sua moglie arrivarono ad avere sette figli. Per riuscire in qualche modo a far quadrare i conti, il pittore iniziò a dedicarsi alle attività didattiche, impartendo lezioni di disegno.
Nel periodo moscovita (1877-1895), l’artista lavorò duramente e faticosamente sul paesaggio dalla natura, e nei mesi estivi viaggiava con la sua famiglia nei villaggi alla periferia di Mosca, per trarre ispirazione. Kiselëv si stabilì in una grande casa in campagna, un maniero di un ricco proprietario terriero. Nel 1891, la famiglia Čechov si stabilì nella stessa casa per l’estate. Lo scrittore e drammaturgo Anton Pavlovič Čechov divenne un suo caro amico e le due famiglie andavano molto d’accordo, trascorrendo molto tempo insieme. Čechov nelle sue memorie ha raccontato con molto calore l’armonia delle sere trascorse insieme dalla due famiglie.
Tra le opere più significative del periodo di Mosca vi sono le seguenti opere:

Raccolta del sottobosco (1880)

Il mulino abbandonato (1883)

Prima della tempesta (1881)

Allo stagno (1875)

Il ritorno della mandria (1882)
I paesaggi di Aleksandr Aleksandrovič Kiselëv furono acquistati con entusiasmo dai collezionisti di Mosca, San Pietroburgo, Kiev, Odessa, decorarono le dimore della nobiltà russa e membri della famiglia imperiale. Una piccola tela «A Venezia» (1883) divenne proprietà dell’imperatore Alessandro III ed i dipinti «Montagne del Caucaso» (1900) e «Acqua calma» (1901) erano di proprietà dell’imperatrice Maria Feodorovna.

Montagne e fiume del Caucaso (1900)
Successivamente al periodo moscovita, Kiselëv si trasferì a vivere sulla costa caucasica. Il governo russo, ad un prezzo basso, distribuiva terreni con la condizione che vi fossero costruite abitazioni abitate. Kiselëv scelse un sito vicino a Tuapse, su una sponda alta vicino alla scogliera di Kadosh. A quel tempo non ci si stabiliva all’altezza del mare per paura della malaria. Con grande difficoltà, essendo indebitato, l’artista costruì un cottage a un piano. Viaggiando attraverso il Caucaso e vivendo in Crimea, Kiselëv trovò nuove ispirazioni realizzando tra le altre le seguenti opere: «Dacia in Crimea», «Rocce di Kadosh», «Vecchio Passo di Suram» (1891), «Ai piedi di Kazbek» (1891), «Il Golfo».

Dacia in Crimea

Rocce di Kadosh

Vecchio Passo di Suram

Ai piedi di Kazbek

Il golfo
Nel 1890, Aleksandr Aleksandrovič Kiselëv ottenne la cattedra di professore universitario. Nel 1895 fu nominato ispettore delle classi presso la Scuola Superiore d’Arte dell’Accademia delle Arti, e nello stesso anno si trasferì a San Pietroburgo con la sua numerosa famiglia. Nel 1897 fu nominato professore capo del laboratorio paesaggistico e rimase in questa posizione fino agli ultimi giorni della sua vita.
Kiselëv morì improvvisamente per un attacco di cuore il 20 gennaio 1911 mentre era alla sua scrivania.
Luca D’Agostini
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