Il 29 luglio 1974, per ordine del presidente del KGB dell’Unione Sovietica, Jurij Andropov, la quinta direzione creò un’unità speciale per combattere il terrorismo: il Gruppo A. La «A» rappresenta la parola «Антитеррор» («Antiterrorismo»), ma dietro le quinte quella «A» rappresentava la lettera iniziale del cognome del fondatore ed era pertanto chiamato Gruppo «Andropov».1 2
Durante i 43 anni della sua esistenza, la squadra, soprannominata dai giornalisti «Alfa», è diventata famosa nel mondo grazie alla sua professionalità ed efficienza.1
Nel 2011, al campionato internazionale di forze speciali svoltosi negli Stati Uniti «Super SWAT International Round-Up 2011«, il Gruppo «Alfa» ha ottenuto il primo posto ed ha ricevuto il titolo di miglior corpo delle forze speciali al mondo.3 4
La decisione di creare questa unità antiterrorismo fu assunta dopo l’atto terroristico alle Olimpiadi del 1972 a Monaco, nel quale rimasero uccisi 11 membri della squadra nazionale israeliana. Alla vigilia delle Olimpiadi estive del 1980 a Mosca, era necessario garantire la sicurezza nel territorio dell’Unione Sovietica.
I principali compiti che il gruppo ha sinora affrontato sono stati la lotta contro organizzazioni terroristiche e terroristi non organizzati (i cosiddetti «lupi solitari»), nonché il rilascio di ostaggi catturati e la protezione delle strutture governative nell’Unione Sovietica.
Fino al 1985 il Gruppo «Alfa» era subordinato al direttore del KGB ed i membri delle forze speciali consistevano in non più di 40 unità.
Solo i funzionari del KGB potevano essere arruolati nel Gruppo «Alfa» e la selezione era la più severa tra tutte quelle delle rispettive forze speciali straniere.
Dal 1990, i membri del Gruppo «Alfa» furono impiegati in attività di antiterrorismo nel Caucaso del Nord. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la riorganizzazione del KGB, il Gruppo «Alfa» è stato trasferito al servizio di guardia federale. I dipendenti della divisione hanno ricevuto compiti aggiuntivi derivante dalla protezione dei più alti funzionari dello stato.
Nel 1995, il gruppo antiterroristico divenne parte del Servizio Federale di Sicurezza (FSB) della Russia. Durante la sua esistenza, i membri del Gruppo «Alfa» hanno condotto più di 30 operazioni speciali.
Analizziamo ora le operazioni alle quali ha preso parte il Gruppo «Alfa».
Inizialmente non vi fu necessità di far intervenire il Gruppo «Alfa» in operazioni di particolare delicatezza e criticità, quindi la neonata formazione delle forze speciali russe fu impiegata in operazioni minori, quali lo scambio tra il Segretario Generale del Partito Comunista del Cile, Luis Corvalan, per il dissidente sovietico Vladimir Konstantinovič Bukovskij, avvenuto a Zurigo il 18 settembre 1976 e l’impiego per garantire la sicurezza delle motonavi sovietiche «Georgia» e «Leonid Sobinov», ormeggiate a Cuba a luglio e agosto del 1978, per ospitare i delegati al XI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti. Altre operazioni minori, possono essere considerate anche le trattative condotte il 28 marzo 1979 a Mosca, presso l’Ambasciata degli Stati Uniti, dal comandante del Gruppo «Alfa» Gennadij Nikolaevič Zaitsev, per far desistere un malato mentale della città di Cherson il quale si era recato al dipartimento consolare chiedendo una partenza immediata per l’estero. In caso non fosse accolta la sua richiesta aveva minacciato di attivare un ordigno esplosivo artigianale.5 Così come, altra operazione di carattere minore fu uno scambio di due ufficiali dell’intelligence sovietica arrestati negli Stati Uniti, con cinque dissenti sovietici. Lo scambio avvenne all’aeroporto internazionale J.F.Kennedy di New York il 27 aprile 1979.
Il vero battesimo del fuoco per il Gruppo «Alfa» può essere considerato l’assalto al Palazzo di Amin a Kabul (Afghanistan) avvenuto il 27 settembre 1979. Contemporaneamente all’operazione «Storm-333», i combattenti delle forze speciali furono coinvolti insieme ai paracadutisti per catturare strutture strategicamente importanti situate in diverse parti della capitale afgana. Nello specifico il Gruppo «Alfa» prese d’assalto un palazzo ben fortificato liberandolo in 43 minuti. Tale operazione non ha ancora operazioni analoghe nel mondo e rimane un fiore all’occhiello del Gruppo «Alfa», il quale però allo stesso tempo subì le sue prime perdite: due membri delle forze speciali russe morirono in questa strategica e delicata operazione.
Nel luglio-agosto 1980, il reparto subacqueo del Gruppo «Alfa» fu impiegato per garantire la sicurezza dei XXII Giochi Olimpici Estivi di Mosca. Oltre ad adempiere ai compiti stabiliti nella capitale, i sub furono inviati a Tallinn (Estonia) per ispezioni periodiche dei fondali dove si svolgevano le gare di regata.
Da febbraio a luglio 1981 in Afghanistan, quindici membri del Gruppo «Alfa» fornirono una copertura efficace per le attività di ricerca operativa ed informazioni svolta dalle truppe sovietiche dislocate a Kabul e nei suoi dintorni, rimossero trappole ed imboscate, assicurarono la sicurezza all’ambasciatore sovietico.
Il 18-19 dicembre 1981, nella città di Sarapul, due disertori armati della 248° Divisione di Fanteria Motorizzata, presero in ostaggio 25 studenti di una scuola. La loro richiesta era il rilascio dei visti ed un aereo per raggiungere un Paese occidentale. Durante le trattative condotte dal comandante Gennadij Nikolaevič Zaitsev, i due terroristi furono resi innocui e nessuno degli ostaggi rimase ferito.
Il 19 novembre 1983, un aereo di linea Tu-134A operante sulla rotta Tbilisi-Leningrado, con 57 passeggeri a bordo più 7 membri dell’equipaggio, fu dirottato verso la Turchia da un gruppo di 7 dirottatori. Durante il dirottamento uccisero due piloti dell’aereo, un’hostess e due passeggeri. Inoltre rimasero gravemente feriti il navigatore ed un assistente di volo. Durante lo scontro nella cabina di pilotaggio, il comandante dell’aereo riuscì a respingere i dirottatori, uccidendo uno di loro e riuscendo a bloccare la porta tenendo fuori dalla cabina il resto dei terroristi. L’abile e coraggioso comandante dell’aereo di linea, il comandante Gardapkhadze, riuscì a riprendere il comando dell’aereo e condurlo all’aeroporto di Tbilisi. Una volta atterrato sulla pista, l’aereo fu preso d’assalto dai membri del Gruppo «Alfa» i quali riuscirono in poco tempo a liberare tutti i passeggeri senza che alcuno di loro rimanesse ferito.
Tra il 1985 ed il 1986 gli uomini del Gruppo «Alfa» furono impiegati per l’arresto di 12 agenti reclutati dai servizi di intelligence stranieri.
Il 20 settembre 1986 a Ufa, tre soldati sovietici disertarono portando con loro fucili mitragliatori ed un fucile da cecchino. Dopo aver sequestrato un taxi, sulla strada spararono a due poliziotti. Spaventato da ciò che era accaduto, uno dei tre disertori si suicidò, gli altri due entrarono sulla pista di un campo di aviazione facendo irruzione in un aereo Tu-134A con 76 passeggeri a bordo (tra cui otto donne e sei bambini) e 5 membri dell’equipaggio che stavano imbarcando i passeggeri. I sequestratori chiesero al comandante dell’aereo di condurli in Pakistan. Durante la fase di sequestro, i terroristi uccisero due passeggeri. Ciò impose al Gruppo «Alfa» un intervento immediato per liberare gli ostaggi ed a seguito dell’assalto all’aereo condotto dagli uomini del Gruppo «Alfa», guidati dal loro comandante Gennadij Nikolaevič Zaitsev, uno dei terroristi fu ucciso e l’altro ferito fu arrestato, mentre nessun passeggero perse la vita.
Dal 1 al 4 dicembre 1988, l’unità antiterrorismo Gruppo «Alfa» dovette liberare dei bambini presi in ostaggio. Nella città di Ordzhonikidze, dei terroristi armati sequestrarono un autobus con a bordo gli studenti della scuola n. 42 della città. I terroristi chiedevano un volo aereo verso Israele.
Nel corso di estenuanti negoziati, che il comandante Zaitsev condusse per quasi sette ore alla radio, i trenta bambini in ostaggio furono rilasciati mentre i terroristi ottennero un volo per Tel Aviv. Grazie a canali del Ministero degli Esteri Russo (ricordiamo che non vi erano relazioni diplomatiche tra l’Unione Sovietica ed Israele), all’arrivo all’aeroporto di Ben-Gurion, i terroristi furono arrestati. I membri del Gruppo «Alfa» giunti in Israele dopo il compromesso raggiunto sul non utilizzo della pena capitale contro i terroristi (come su insistenza della parte israeliana), hanno condotto i criminali in Unione Sovietica.
Il 10 maggio 1989 a Saratov, quattro criminali rinchiusi in una prigione riuscirono a fuggire rubando le pistole alla polizia di servizio al carcere. Usciti dal carcere i 4 criminali presero in ostaggio una famiglia composta da padre, madre e dalla loro figlia di due anni. Si fecero portare nella loro casa per trovare rifugio. Effettuarono le loro richieste all’autorità: un aereo per la partenza all’estero, una grande quantità di denaro, droghe e vodka. L’operazione per liberare gli ostaggi è stata effettuata dal Gruppo «Alfa» alle ore 03.25 di notte. Gli uomini del Gruppo «Alfa» si calarono dal tetto dell’edificio con l’aiuto di attrezzature speciali e letteralmente volarono nelle finestre dell’appartamento che era stato sequestrato. Negli stessi secondi, la porta dell’appartamento fu abbattuta ed altri membri del Gruppo «Alfa» entrarono contemporaneamente nell’appartamento. Sfruttando il fattore sorpresa nel pieno della notte, i 4 criminali furono messi fuori combattimento in pochi secondi e nessuno degli ostaggi rimase ferito.
Il 15 gennaio 1990 il Gruppo «Alfa» fu impiegato in Azerbaigian per garantire la pubblica sicurezza e prevenire il rovesciamento del governo legittimo della repubblica, arrestare le sommosse e le attività sovversive.
Dal 11 al 15 agosto 1990 a Sukhumi (in Abkhazia), 22 uomini del Gruppo «Alfa» furono impegnati per risolvere una rivolta in carcere realizzata da 75 detenuti che avevano preso in ostaggio il personale della struttura di detenzione. Giunti sul luogo, il Gruppo «Alfa» in pochi secondi neutralizzò i criminali e gli ostaggi furono liberati. Questa operazione speciale, ancora oggi non ha analoghi al mondo nell’uso di unità di forze speciali per il rilascio di ostaggi presi da criminali all’interno delle istituzioni del sistema penitenziario.
Dal 11 al 13 gennaio 1991 a Vilnius (Lituania) il Gruppo «Alfa» è stato impiegato per impedire un colpo di stato. La sera dell’11 gennaio, 65 membri del Gruppo «Alfa» furono inviati a Vilnius con l’ordine di assumere il controllo della commissione per la televisione e la radiodiffusione, una torre della televisione e un centro di trasmissione radiofonica. Gli edifici erano stati assaliti da sostenitori dell’indipendenza della Lituania. Il Gruppo «Alfa» prese il controllo di tutti e tre gli obiettivi e li mantenne fino all’arrivo dell’esercito. Durante l’ assalto alla torre della televisione , 14 golpisti lituani rimasero uccisi ed almeno 140 feriti.6 Durante questa operazione, purtroppo rimase ucciso anche un tenente del Gruppo «Alfa», colpito mortalmente alla schiena, con armi da fuoco utilizzate dai partecipanti al colpo di stato. Dopo l’assalto alla Torre della TV di Vilnius, la Procura della Lituania ha aperto un procedimento penale ai sensi dell’art. 88, parte 2 del codice penale della Repubblica Socialista Lituana (tentativo di colpo di stato).7
Nel 1995-1996 il personale del Gruppo «Alfa» fu impiegato nelle ostilità Cecenia come rinforzo per le operazioni notturne, per operazioni anti-terrorismo e servizio di sicurezza del Palazzo del Governo e dell’edificio dell’FSB nella città cecena di Groznij.
Il 17 giugno 1995 a Budjonnovsk, i terroristi ceceni guidati da Šamil Basaev presero in ostaggio più di mille persone nell’ospedale cittadino. Il Gruppo «Alfa» fu impiegato per la liberazione degli ostaggi e prese d’assalto l’edificio. I terroristi sfidarono le autorità esponendo gli ostaggi alle finestre e sparando da dietro alle loro spalle. Durante l’operazione delle forze speciali, tre membri del Gruppo «Alfa» rimasero uccisi e 15 gravemente feriti. Questa è stata la prima operazione delle forze speciali di questa portata nel mondo. Per la prima volta, un così elevato numero di terroristi armati molto pesantemente teneva in ostaggio un numero così elevato di persone. L’assalto del Gruppo «Alfa» durò circa 4 ore. Questa operazione è ancora considerata la più infruttuosa dell’unità delle forze speciali russe.
Il 9 gennaio 1996 nella Repubblica del Daghestan un gruppo di terroristi fece incursione attaccando un aeroporto ed una base militare. I terroristi riuscirono a distruggere due elicotteri Mi-8 e un carro armato. Dopodiché i terroristi sequestrarono un ospedale ed un reparto maternità, oltre ad un edificio residenziale di 9 piani situato nelle vicinanze. In totale circa duemila persone furono prese in ostaggio. L’11 gennaio i terroristi, dopo aver liberato la maggior parte degli ostaggi, sono partiti per Ichkeria con gli autobus forniti dalle autorità russe a seguito dei negoziati per la liberazione degli ostaggi. I terroristi portarono con loro un centinaio di persone come scudi umani. Il 18 gennaio i terroristi raggiunsero la Cecenia dove furono uccisi dai membri del Gruppo «Alfa» i quali nella delicata operazione di assalto riuscirono a liberare tutti gli ostaggi.
Il 19 giugno 2001 in un villaggio della Cecenia, i membri del Gruppo «Alfa» parteciparono ad un’operazione speciale su vasta scala per distruggere la banda di uno dei più feroci signori della guerra, il terrorista Arbi Baraev (soprannominato «Emir Tarzan»), distintosi per la sua crudeltà maniacale e per essere specializzato nel rapimento e nel commercio di schiavi. Due giorni dopo, la sera del 21 giugno i membri del Gruppo «Alfa» accerchiarono ed uccisero Baraev e tutte le sue guardie del corpo.
L’11 luglio 2001 in un villaggio in Cecenia gli uomini del Gruppo «Alfa» eliminarono Abu Umar, un terribile terrorista il quale guidò un campo di addestramento per terroristi ceceni negli anni ’90. Questo terrorista era uno degli organizzatori degli attentati agli appartamenti nel settembre 1999 a Mosca e Volgodonsk e di molti altri atti terroristici in Cecenia. I membri del Gruppo «Alfa», identificato il suo rifugio attuarono un’operazione d’assalto uccidendo all’istante Abu Umar e gli altri terroristi in quel momento in sua compagnia.
Il 31 luglio 2001 nella città di Минера́льные Во́ды («Acque Minerali»), un terrorista ceceno sequestrò un autobus con oltre trenta passeggeri chiedendo in cambio la liberazione di 5 terroristi. Il terrorista aveva indossato mezzo chilo di esplosivo al plastico e fu ucciso con un colpo alla testa sparato da un cecchino del Gruppo «Alfa». Nessuno degli ostaggi rimase ferito.
Dal 23 al 26 ottobre 2002 a Mosca, un gruppo di terroristi guidati da Movsar Baraev prese in ostaggio circa 800 spettatori all’interno del Teatro Dubrovka. I terroristi chiesero la fine delle operazioni speciali in Cecenia e minacciarono di far saltare in aria l’edificio con l’aiuto di potenti ordigni esplosivi collocati nella sala. Grazie alle azioni intraprese dalle forze speciali dell’FSB, prima ancora dell’inizio della fase attiva dell’operazione antiterrorismo messa in atto dal Gruppo «Alfa», diverse decine di persone tra gli ostaggi furono salvate. I terroristi cominciarono quindi a comportarsi in modo spietato uccidendo diverse persone presenti nella sala del teatro. Al fine di evitare una strage di innocenti, fu dato ordine al Gruppo «Alfa» di intervenire per la neutralizzazione dei terroristi e la liberazione degli ostaggi. A seguito dell’operazione speciale, furono uccisi 41 terroristi, tra cui il leader del gruppo Movsar Baraev e sono stati liberati oltre 750 ostaggi, di cui 60 stranieri. Più di 120 persone tra gli ostaggi sono morte in seguito per via delle ferite riportate.
Dal 1 al 3 settembre 2004 a Beslan, nell’Ossezia del Nord, un gruppo di terroristi ben armati su ordine di Šamil Basaev prese in ostaggio più di 1.100 persone, la stragrande maggioranza bambini della Scuola n. 1. A seguito di questo mostruoso atto di terrorismo, 334 persone morirono, 186 di loro erano bambini e oltre 800 persone rimasero ferite. Mostrando un coraggio ed un eroismo eccezionali, i membri del Gruppo «Alfa» parteciparono ad un’operazione che durò molte ore per liberare gli ostaggi ed uccidere i terroristi. Durante l’assalto furono uccisi 28 terroristi ed uno fu arrestato. Gli uomini del Gruppo «Alfa» riuscirono a liberare gli ostaggi e nell’operazione persero tre loro membri.

Membro del Gruppo «Alfa» a Beslan

Membro del Gruppo «Alfa» insanguinato in volto
L’8 marzo 2005 il Gruppo «Alfa» effettuò un’operazione in Cecenia durante la quale uccise il terrorista Aslan Maschadov, leader politico e militare dei terroristi ceceni. Scoperto il suo rifugio, i membri del Gruppo «Alfa» misero in atto un’operazione delicata nella quale uccisero Aslan Maschadov e tutte le sue guardie del corpo.8
Il 26 novembre 2006 nella Repubblica del Daghestan, gli uomini del Gruppo «Alfa» uccisero il terrorista Abu Hafs, locale rappresentante di al-Qaeda e leader di tutti i combattenti stranieri nel Caucaso del Nord, uno dei finanziatori della Jihad in Cecenia e nelle regioni limitrofe. Insieme a lui, nell’assalto al suo rifugio furono uccise anche le sue 4 guardie del corpo.9
Inoltre, i combattenti del Gruppo «Alfa» hanno partecipato alle operazioni di arresto delle spie straniere e protetto le vite degli alti funzionari dello stato.
Dal 1999 in Cecenia proteggono la vita del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Come ha dichiarato il colonnello del Gruppo «Alfa» Vitalij Demidkin: «Siamo pronti ad intervenire in caso di qualsiasi necessità ed a dare le nostre vite per il nostro presidente«.10

Il presidente Putin e membri del Gruppo «Alfa»
Il Gruppo «Alfa» è considerato l’élite delle forze speciali russe. In epoca sovietica, il personale era reclutato esclusivamente tra gli agenti del KGB che avevano ricevuto una formazione speciale. Oggi, oltre agli elementi provenienti dall’intelligence, possono fare richiesta di arruolamento anche gli allievi delle scuole militari della Federazione Russa, ma diventare uno dei membri del Gruppo «Alfa» è molto difficile per via dei rigidi e duri criteri di selezione. Dopo aver superato prove fisiche al limite dell’abilità umana e stressanti test psicologici, gli aspiranti membri vengono sottoposti a colloqui intensi e ripetuti con i comandanti del Gruppo «Alfa». Superati questi colloqui, una commissione speciale assume informazioni dettagliate dai servizi di intelligence sulle famiglie di origine e sulle frequentazioni ed amicizie degli aspiranti membri dell’unità delle forze speciali. La commissione procede a colloqui di gruppo e singoli con ogni membro della cerchia familiare dei candidati.
Un membro del Gruppo «Alfa» sa che da quando entra a far parte di questa unità non appartiene più a se stesso ed al suo nucleo familiare, ma il suo corpo, la sua mente ed il suo animo appartiene alla Federazione Russa.
Tuttavia, per diventare un membro del Gruppo «Alfa», le doti fisiche, lo spirito di sacrificio e la grande forza di volontà non sono affatto sufficienti. Sono necessarie capacità analitiche eccellenti, capacità di pensiero ed analisi ad alta velocità. Una caratteristica importante del servizio nel Gruppo «Alfa» è la capacità di lavorare in squadra e di essere sempre pronti, in qualsiasi situazione, a venire in aiuto di un compagno anche sacrificando la propria vita. Il veterano del Gruppo «Alfa» Michail Fedotov, in un’intervista rilasciata a «Russia Today» ha dichiarato: «È sbagliato considerare un membro del Gruppo Alfa come una specie di Rambo, che rischia la sua vita e agisce da solo. Al contrario, il nostro gruppo è una squadra di persone che agisce insieme come un unico meccanismo«.10
La vita di servizio dei membri del Gruppo «Alfa» dura in media 10 anni, in quanto si tratta di uno stress psicologico e fisico molto forte.
Luca D’Agostini
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Fonti
(3) Группа Альфа
(5) Геннадий ЗАЙЦЕВ
(6) Bloodshed at Lithuanian TV station
(8) Масхадова убил собственный охранник
(10) Russia Today
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