Lo sciatore russo Aleksandr Gennad’evič Legkov è stato una delle vittime dell’ignobile utilizzo dello sport come arma politica da parte dei Paesi occidentali.
Legkov è nato nella città di Krasnoarmejsk nel 1983, da una famiglia di sportivi. La madre, Irina, era un’insegnante di educazione fisica. Il padre, un maggiore dell’esercito in pensione e giocatore di hockey. Il fratello maggiore di Legkov, Viktor è un biathleta.
Da bambino Aleksandr Legkov si impegnò con successo nell’hockey: era un attaccante e capitano di una squadra dei bambini dell’Armata Rossa. All’età di 12 anni è stato riconosciuto come miglior giocatore del campionato regionale di Mosca.1 Un’ulteriore salto nella carriera come giocatore di hockey presupponeva il trasferimento in una squadra giovanile a Mosca. Tuttavia la famiglia non aveva il denaro per mantenerlo nella capitale e la carriera da giocatore di hockey del giovane Legkov si fermò lì.
Per un po’ di tempo smise di praticare sport finché non fu sollecitato dal padre nello scegliere uno sport da praticare. Scelse allora di praticare il biathlon ed entrò nella squadra nazionale giovanile della Russia ma presto passò alla squadra dello sci di fondo in quanto non era un ottimo tiratore.
Il primo risultato rilevante lo ottenne nei Campionati del Mondo del 2007 a Sapporo dove vinse la medaglia d’argento nella staffetta 4×10 km.
Nel frattempo nel 2009, si laureò all’Università Statale di Ugra con una laurea in Economia e Gestione Aziendale.
Nei Campionati del Mondo del 2013 tenutisi in Val di Fiemme, vinse la medaglia di bronzo sempre nella staffetta 4×10 km.
Alle Olimpiadi di Soči del 2014 ottenne i suoi successi migliori, vincendo la medaglia d’oro nella gara individuale sulla distanza di 50 km e la medaglia d’argento nella staffetta 4×10 km.

Aleksandr Gennad’evič Lekgov

Aleksandr Gennad’evič Lekgov
Pochi mesi dopo le olimpiadi, sempre nel 2014 si è laureato per la seconda volta, presso l’Università Statale di Surgut in «Educazione fisica».
Poco dopo la laurea, ad ottobre del 2014, ha aperto un proprio centro sportivo nella città di Peresvet, nella regione di Mosca. Il centro comprende un complesso sportivo universale, una pista da sci certificata, un centro attrezzature, un hotel confortevole, un club sportivo per bambini.2

Aleksandr Gennad’evič Lekgov nel suo centro sportivo per bambini
Il 27 marzo 2016 ha aderito al partito Russia Unita, fondato dal presidente Putin ed ha annunciato il suo desiderio di candidarsi alle elezioni per la Duma regionale di Mosca.3 Il 18 settembre 2016 è stato eletto deputato della Duma regionale di Mosca. È membro della commissione per la gioventù e lo sport.4

Aleksandr Gennad’evič Lekgov
Ma Legkov non avrebbe mai immaginato che il suo impegno politico nelle fila del partito del presidente Putin, gli avrebbe comportato una serie di enormi problemi causati dalla meschinità, dalla mediocrità e dalla grettezza delle azioni politiche dei Paesi occidentali, i quali al fine unico di danneggiare il presidente Putin prima delle elezioni in Russia, si sono macchiati di una enorme infamità. Infatti, furono inventati di sana pianta una serie di casi di doping di massa tra le file degli atleti russi, con il solo scopo di creare un malcontento negli atleti stessi, inducendoli a prendere le distanze dal presidente russo nella speranza di ottenere una fine delle persecuzioni nei loro confronti. Ma come sempre, lo stolto Occidente non ha fatto i conti con l’animo russo e nessuno degli atleti ingiustamente perseguitati e colpiti dalle sanzioni ha voltato le spalle al proprio presidente.
Così, il 1 novembre 2017, dopo la scoperta di presunte tracce di una sostanza vietata su una provetta con campioni prelevati il 25 febbraio 2014 ai Giochi Olimpici di Soči (tre anni prima), il Comitato Olimpico Internazionale lo ritenne colpevole di aver violato le regole antidoping.5 6
Il Comitato Olimpico Internazionale lo bandì per tutta la vita dalle Olimpiadi ed annullò i suoi risultati alle Olimpiadi del 2014.7
Ma Legkov non si è arreso. Ha dichiarato più volte pubblicamente che quelle vittorie le aveva ottenute in modo del tutto pulito e lecito, che erano il frutto del suo sacrificio e del suo allenamento, e che avrebbe combattuto fino alla morte per vedersi restituire i propri meriti sportivi.
Infatti così è stato, il 1° febbraio 2018, la squalifica è stata dichiarata infondata ed annullata dalla decisione della Corte Arbitrale dello Sport e i risultati ottenuti alle Olimpiadi di Soči sono stati confermati.8 9 Così la Corte Arbitrale ha revocato le sanzioni imposte dal Comitato Olimpico Internazionale contro Aleksandr Legkov e altri 27 atleti russi. Il tribunale ha imposto anche la restituzione a Legkov delle medaglie da lui legittimamente vinte ed annullato la squalifica.
Per quanto concerne la vita personale, Aleksandr Legkov è sposato ed ha un figlio.
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Александр Легков
(2) Александр Легков открыл лыжный клуб в Пересвете
(3) Легков вступил в «Единую Россию»
(4) Легков
(5) У кого, кроме Легкова, есть царапины на допинг-пробах
(6) Какие санкции МОК применил к Легкову и Белову?
(7) Лыжники Легков и Белов отстранены от участия в ОИ
(8) CAS отменил дисквалификацию 28 российских спортсменов
(9) Media release
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