Non ci sono informazioni documentarie affidabili sull’origine di Menshikov e le opinioni degli storici su tale particolare della sua vita sono molto contraddittorie tra loro. Nonostante ciò, data l’importanza storica del personaggio, in Russia sono stati realizzati alcuni film su di lui e si scrivono libri e molti articoli. Divenne il più caro amico dello Zar Pietro il Grande, generalissimo e ammiraglio. La storia della sua vita ha dell’incredibile, le sue ricchezze economiche erano tra le più grandi dell’impero, la sua cupidigia non conosceva confini. Tra gli amici fidati di Pietro il Grande, questa è sicuramente la figura più controversa.
Come abbiamo accennato la sua origine non è certa. Molti storici sono inclini a credere che sia nato nel 1673 e che nella sua infanzia vendeva in strada fette di torta da un vassoio. Era un ragazzo molto sveglio e spigliato e fu notato in strada da uno straniero in servizio nell’impero russo, l’ammiraglio Franz Jakovlevič Lefort, che lo assunse nel personale al suo servizio.
Nel 1693, all’età di 20 anni, Aleksandr Danilovič Menshikov divenne ufficiale del reggimento Preobrazhenskij. Accompagnò lo Zar in tutti i suoi viaggi, partecipò a tutti i ricevimenti di corte e divenne un fedele amico di Pietro il Grande. Partecipò attivamente alle campagne di Azov del 1695 e 1696, dove si distinse per il suo coraggio nel prendere la fortezza turca di Azov.
Ma la carriera militare di Menshikov è strettamente legata alla Guerra del Nord, quando la Russia si oppose all’impero svedese negli Stati baltici. Menshikov guidò la cavalleria ed ottenne una serie di vittorie decisive.

Menshikov in una delle interpretazioni cinematografiche realizzate sulla sua storia
Nel 1702-1703 catturò le fortezze svedesi di Noteburg e Shlisselburg e con queste due imprese militari consentì il trasferimento effettivo dell’intera regione dell’Ingria sotto controllo russo. Come riconoscimento Menshikov fu nominato governatore di questa regione.
La sua astuzia risultò del tutto evidente durante l’assedio alla Fortezza di Narva, quando riuscì ad entrare nella fortezza travestendo i suoi soldati con l’uniforme svedese ed a sconfiggere il famoso generale svedese Gorn il quale aveva goduto fino ad allora della fama di invincibile.
Per la vittoria sull’esercito del generale svedese Mydel, il quale stava per impadronirsi della fortezza di San Pietroburgo, Menshikov ricevette il titolo di Governatore Generale di Narva e di tutte le terre conquistate vicino al Golfo di Finlandia. Allo stesso tempo, divenne comandante di tutta la cavalleria russa.
Furono le truppe sotto il comando del generale Menshikov ad infliggere la sconfitta all’esercito di Carlo XII in Lituania. Per i servizi alla corona polacca nel 1705, Menshikov fu insignito dell’Ordine polacco dell’Aquila bianca.
Allo stesso tempo, il re polacco Augusto II, il quale subiva costantemente la sconfitta degli svedesi, decise di offrire a Menshikov il titolo di comandante del reggimento fiammingo di fanteria, che in suo onore fu ribattezzato reggimento del principe Aleksandr.
Tuttavia, la vera gloria di Menshikov doveva ancora arrivare. Menshikov, decise di attaccare le posizioni svedesi vicino a Kalisz, e il 18 ottobre 1706, distrusse completamente le forze dei suoi avversari. Per questo successo, Pietro I regalò a Menshikov uno scettro decorato con un grande smeraldo, tempestato di diamanti e con lo stemma principesco della famiglia Menshikov.
La decisiva battaglia terrestre tra le forze russe e svedesi ebbe luogo il 27 giugno 1709 a Poltava ed anche in questa occasione fu un successo della cavalleria comandata da Menshikov.
Dal 1714, Menshikov fu nominato Governatore Generale di San Pietroburgo e degli Stati Baltici e fu incaricato di raccogliere le entrate dello stato. Durante le frequenti partenze di Pietro I, fu a capo del governo del Paese e per due volte fu presidente del Collegio Militare (1718-1724 e 1726-1727).
Tuttavia, come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, la cupidigia di Menshikov non conosceva confini e quindi gestire enormi quantità di denaro derivanti dall’erario, gli causò non pochi problemi. A partire dal 1714 fu costantemente sotto inchiesta per numerosi abusi e furti. Pietro il Grande lo multò ripetutamente con enormi sanzioni, ma ciò non influì sulle condizioni personali di Menshikov, che era il secondo proprietario terriero in Russia dopo lo zar stesso.
Dopo la morte di Pietro il Grande nel 1725, Menshikov divenne il favorito dell’imperatrice Caterina I, il vero capo dello stato, senza il quale non si poteva risolvere una sola questione.
Tuttavia, a causa di una malattia, non fu in grado di resistere all’influenza che i principi Golitsjn e Dolgorukij riuscivano ad esercitare sulla nuova regnante russa. Così, l’8 settembre 1727, Menshikov fu accusato di tradimento e appropriazione indebita del tesoro dello Stato. Fu sottoposto a disonore regale e quindi arrestato. Tutte le sue proprietà furono confiscate e Menshikov e la sua famiglia furono esiliati nella città siberiana di Berezovo.
Sua moglie morì nel 1728 a Kazan, durante il tragitto per raggiungere la Siberia.
A Berezovo, Menshikov si costruì una casa ed una piccola chiesa. La sua affermazione di quel periodo è ben nota: «Ho iniziato con una vita semplice, finirò una vita semplice«.

Dipinto del pittore V. I. Surikov del 1883: «Menshikov ed i suoi figli a Berezovo»
Più tardi, in Siberia divampò un’epidemia di vaiolo e Menshikov morì a causa di questa il 12 novembre 1729, all’età di 56 anni. Fu sepolto nell’altare della chiesa costruita con le sue mani. Molti anni dopo, un’inondazione del fiume Sosva del Nord, spazzò via questa tomba e non fu più ritrovata.
Maria, la figlia maggiore di Menshikov morì anch’essa a Berezovo il 26 dicembre 1729. Ai suoi figli Aleksandr e Aleksandra, l’imperatrice Anna Ivanovna permise in seguito di tornare dall’esilio.
Luca D’Agostini
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