Non tutti in Occidente conoscono chi è stato questo straordinario musicista.
Aleksandr Vasil’evič Aleksandrov è stato un compositore sovietico, autore della musica dell’Inno nazionale dell’Unione Sovietica che dal 2000, con un diverso testo, è stata utilizzata per quello russo. Aleksandrov è stato anche il compositore della canzone «La Guerra Sacra».
Nato il 13 aprile 1883 a Plachino, un villaggio rurale russo situato nella regione di Rjazan’, Aleksandrov proveniva da una semplice famiglia di contadini. Lo stesso Aleksandr Vasil’evič Aleksandrov raccontò delle sue umilissime origini: “Ero un ragazzo che disponeva di un solo paio di scarpe, tra l’altro realizzate con la rafia (una fibra tenace e grossolana, impiegata nell’industria dei cordami, nella cesteria e negli articoli da intreccio, come stuoie e borse in sostituzione della juta). La vita era una lotta continua, piena di lavoro e di preoccupazioni. Ma non mi lamento di niente. Ringrazio il destino per il fatto che la mia vita, il mio lavoro hanno portato dei frutti alla mia cara Patria e alle nostre persone. Questa per me è la più grande felicità«.
Quando il ragazzo aveva solo 9 anni, un lontano parente notò il suo talento e, dopo aver persuaso i suoi genitori, portò il ragazzo con sé a San Pietroburgo. Nella città sulla Neva, per volontà dello Zar, il ragazzo fu immediatamente accettato nel coro della Cattedrale di Kazan.
La formazione di Aleksandrov come compositore iniziò tra le mura del Conservatorio di San Pietroburgo sotto l’attenta guida del grande musicista Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov. Successivamente continuò a studiare al Conservatorio di Mosca, dove dal 1922, ottenuto il titolo di professore, rimase ad insegnare.
Dal 1928 fu a capo della banda e del coro dell’Armata Rossa, che egli stesso aveva fondati, e in questo ruolo si guadagnò la stima di Iosif Stalin.
Nel 1939, Aleksandr Vasil’evič Aleksandrov scrisse la musica di «La canzone del partito dei bolscevichi». Avendolo ascoltato per la prima volta in un concerto, Stalin chiese al compositore di eseguire di nuovo la composizione, ma solo molto più lentamente. L’autore del testo di quello che divenne l’Inno del Partito Bolscevico, fu il poeta Vasilij Ivanovič Lebedev, poi modificato in Vasilij Ivanovič Lebedev-Kumač.
Fu questa musica che in seguito servì come base per la creazione dell’Inno dell’Unione Sovietica. Aleksandrov scrisse la musica, mentre le parole dell’Inno sovietico furono scritte dallo scrittore Sergej Vladimirovič Michalkov e dal poeta Gabriel’ Arkadevič Uriekljan, meglio noto come Gabriel’ El-Registan.
Nel 1942, Stalin, nella convinzione che i soldati dell’Armata Rossa sarebbero stati più motivati da un inno dedicato alla loro nazione piuttosto che a un movimento di respiro globale, commissionò ad Aleksandrov ed ai due parolieri la composizione di un nuovo inno, che divenne ufficiale a partire dal 1° gennaio 1944. Per i suoi meriti come compositore e artista popolare, ad Aleksandrov fu conferito l’Ordine di Lenin.
Due anni dopo, Aleksandrov creò il suo secondo capolavoro. Agli albori della Grande Guerra Patriottica, Aleksandrov lesse una nuova poesia di Vasilij Ivanovič Lebedev-Kumač. La sera dello stesso giorno era pronta la leggendaria e meravigliosa canzone «La Guerra Sacra». Lo stesso Aleksandrov, per non perdere tempo, scrisse le note della musica con il gesso direttamente sulla lavagna. Il testo della canzone è composto dalle parole della poesia di Vasilij Ivanovič Lebedev-Kumač.
Per la prima volta, Aleksandrov e il coro dell’Armata Rossa da lui fondato, eseguirono la canzone “La Guerra Sacra” per i soldati in partenza per il fronte dalla stazione ferroviaria di Belorusskij. Secondo i ricordi dei contemporanei, dopo la fine dell’esibizione, regnò un silenzio assoluto. Pochi istanti dopo, il silenzio fu rotto da una grandinata di applausi dei parenti ed amici che si erano recati alla stazione per salutare i loro cari che partivano per il fronte. E su richiesta dei soldati stessi che erano in attesa di partire, la canzone fu suonata sette volte di seguito.
La vita di Aleksandr Vasil’evič Aleksandrov terminò un anno dopo la Vittoria della guerra. Aleksandrov ripeteva spesso che il suo più grande sogno era di vedere con i suoi occhi i resti del Reichstag distrutto. Questo sogno si avverò nel 1945, quando Aleksandrov giunse a Berlino e rimase affascinato ed emozionato nel vedere il palazzo del Reichstag distrutto dalle bombe degli aerei sovietici e dai cannoneggiamenti dell’artiglieria dell’Armata Rossa.
Aleksandrov provava una tale emozione nel vedere il parlamento tedesco distrutto. Un’emozione fortissima ed incontrollabile. L’anno successivo decise di tenere un concerto dell’Armata Rossa proprio di fronte alle rovine del Reichstag. Ma come detto, l’emozione che provava era talmente tanto forte, che poco dopo aver realizzato il suo tanto desiderato concerto, il suo cuore non resse e subì un infarto. Fu così che Aleksandrov morì proprio a Berlino l’8 luglio 1946.
Di seguito il video con la canzone «La Guerra Sacra».
Per chiudere, di seguito l’Inno dell’Unione Sovietica
Luca D’Agostini
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