Per comprendere chi è Aleksandr Sergeevič Zaldostanov, è utile conoscere questa sua eccezionale affermazione rivolta ai golpisti ucraini: «Eterni lacchè dell’Europa, suoi schiavi spirituali, avete stuprato la storia dei vostri padri e venduto le tombe dei vostri antenati. Vi è più cara una terra straniera che la vostra, per questo siete destinati a conoscere solamente il volere del vostro maestro ed a inchinarvi per sempre a lui«.1
Alexander Zaldostanov, noto anche come il Chirurgo, è un motociclista russo, fondatore del club «Lupi della notte». Zaldostanov è la dimostrazione che l’hobby preferito può diventare non solo una professione, ma uno stile di vita a tutti gli effetti, che alla fine porterà al successo.
Zaldostanov è nato il 19 gennaio 1963 nella città di Kirovograd, nell’Ucraina centrale. Suo padre era un chirurgo e partecipò come medico alla Grande Guerra Patriottica. La mamma era un’anestesista. Aleksandr dopo gli studi scolastici si trasferì a Mosca dove si laureò in chirurgia con specializzazione in ricostruzione facciale. Da qui il suo soprannome il «Chirurgo».2
Tuttavia, il giovane Aleksandr svolse per poco tempo la professione di chirurgo in quanto fortemente trainato dalla passione per le motociclette. Nel 1983, acquistò la sua prima moto, una cecoslovacca «Java» ed in seguito formò un gruppo di motociclisti giovanili che aveva la reputazione di teppisti malvagi.2
Zaldostanov è stato anche più volte fermato e multato dalle forze dell’ordine in quanto guida costantemente la motocicletta senza casco, violando le regole del traffico.2
Oltre a dedicarsi al motociclismo, Aleksandr Zaldostanov si è anche cimentato come attore, interpretando personaggi di secondo piano dei film ai quali ha partecipato. Zaldostanov è un tipo che non passa inosservato: alto, tatuato e pieno di muscoli. I capelli, una criniera leonina, sono raccolti dietro la schiena e dal collo pende un crocifisso d’argento.
Qualche anno dopo, Zaldostanov si recò in Germania dove ha lavorato come «buttafuori» al club punk rock di Berlino «Sexton». Al suo ritorno in patria, ha fondato il club motociclistico «Lupi della notte», del quale tuttora ricopre la carica di presidente. In pochi anni, questa organizzazione è diventata molto famosa e riscuote le simpatie del Presidente Vladimir Putin, il quale Zaldostanov definisce pubblicamente suo amico.2
Nel 2003 Zaldostanov ha aperto un Centro Motociclistico a Mosca. Ogni anno questo centro ospita alberi di Natale per bambini e centinaia di spettacoli per l’infanzia. Annualmente, più di 10.000 bambini visitano il centro e circa un terzo dell’incasso viene devoluto in beneficenza a favore di bambini disabili, orfani, bambini di famiglie numerose e famiglie a basso reddito.3
Dopo il colpo di stato in Ucraina, Zaldostanov si è speso personalmente per il ritorno della Crimea alla Federazione Russa. In un intervista ha dichiarato: «Il mio obiettivo era fare il possibile perché Sebastopoli tornasse in mano russa. Quello è stato il mio piccolo contributo alla storia. Ora posso presentarmi a Dio con qualcosa«. Inoltre ha dichiarato pubblicamente il suo sostegno alla Repubblica Popolare di Donetsk ed alla Repubblica Popolare di Lugansk, affermando che vi sono membri dei «Lupi della Notte» che hanno combattuto per la libertà nel Donbass.1

L’ex presidente della Repubblica Popolare di Donetsk, Aleksandr Zacharčenko, in compagnia di Aleksandr Zaldostanov
Nel 2013 il Presidente Putin lo ha insignito dell’Ordine d’Onore «per l’impegno attivo dimostrato nell’educazione patriottica dei giovani» e Zaldostanov mostra sempre con orgoglio le decorazioni fissate dal Presidente della Federazione Russa sulla sua giacca di pelle.2
Nella primavera del 2015, i Lupi della Notte, guidati da Aleksandr Zaldostanov, in onore del 70° anniversario del Giorno della Vittoria, organizzarono un viaggio in moto definito «Su Berlino!». I motociclisti avrebbero dovuto attraversare la Bielorussia, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Austria e la Germania. Ma Aleksandr Zaldostanov e molti membri dell’organizzazione, non ottennero il visto dai Paesi dell’Unione Europea e quindi l’azione fallì. Attualmente Zaldostanov è stato anche colpito dalle sanzioni di Stati Uniti e Canada, quindi ha il divieto di ingresso anche in questi due Paesi.2
Aleksandr Zaldostanov non ama parlare e mostrare la sua vita personale. Non appena i giornalisti effettuano domande a riguardo, il «Chirurgo» cambia immediatamente argomento. Tuttavia, è noto che il motociclista era sposato con una donna tedesca di nome Matilda. Si erano incontrati durante un’intervista, perché la ragazza era una giornalista venuta da Stoccarda per scrivere un articolo su di lui. Il loro matrimonio durò molto poco.2
Luca D’Agostini
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Fonti:
(1) Intervista
(3) Хирург
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