I Ciulimts sono una popolazione russa di origine turca. Vivono in Siberia e nell’estremo oriente della Federazione Russa e precisamente nella regione di Tomsk e nel Territorio di Krasnojarsk.
I Ciulimts arrivarono in Russia per la prima volta risalendo il fiume Ciulim, quando furono cacciati dalle loro case nel Khanato di Sibir dalle forze di Ermak Timofeevič.
Abitavano lungo il medio e basso corso del fiume Ciulim. I russi li chiamavano i tatari ciulimts. La pesca svolgeva un ruolo importante nelle loro vite. D’inverno con i fiumi ghiacciati si dedicavano alla caccia nelle foreste ed il commercio di pellicce era la loro principale fonte di sostentamento economico. Erano anche ottimi artigiani nella lavorazione della corteccia di betulla, producendo ottime stoviglie, archi e balestre.1
Un posto importante nell’economia è stato l’apiario, cioè l’allevamento delle api per la produzione del miele. Inoltre i Ciulimts erano abili anche nella tessitura, nella concia delle pelli, nella carpenteria. Erano specializzati nella produzione di corde, reti, piroghe, slitte.
I Ciulimts non erano una tribù nomade. Hanno appreso le tecniche di allevamento del bestiame dai contadini russi di quella zona.
Vivevano in capanne di legno. L’abbigliamento tradizionale consisteva in una camicia e pantaloni. Gli uomini avevano camicie di lana e gilet; indossavano anche kaftani con colletto rialzato. Per le donne, le camicie erano cucite su tela e durante i giorni di festa indossavano abiti di seta con un taglio a tunica. I pantaloni erano originariamente fatti di pelli, successivamente furono realizzati pantaloni di stoffa e di tela. Sia gli uomini che le donne indossavano una casacca bordata di pelliccia. In inverno, le donne indossavano cappotti di pelliccia di scoiattolo o di volpe con un rivestimento di seta. Gli uomini indossavano cappotti di pelle di pecora, di capra, cervo o alce. Uomini e donne indossavano copri capi di pelliccia in inverno, e in estate le donne usavano cappucci bianchi o scarlatti, berretti e cappelli emisferici fatti di velluto rosso con lunghe nappe di seta rossa. Ai piedi i Ciulimts indossavano morbidi stivali di pelle di capra in inverno, mentre in estate spesso camminavano scalzi. Nei secoli XVIII-XIX, i vestiti tradizionali dei Ciulimts furono soppiantati dagli abiti russi.2
L’alimentazione tradizionale consisteva nella carne di cervo e di orso, nel pesce essiccato ed in zuppe di pesce, nel miele. Le bevande preferite erano costituite da tisane di erbe.
La maggior parte dei discendenti dei Ciulimts, nel corso delle generazioni, si mescolò con i russi.
In epoca sovietica, molti Ciulimts lavoravano come operai nelle industrie di legname.3
Secondo il censimento del 2002, c’erano 656 Ciulimts in Russia. Con il censimento successivo del 2010, il numero della popolazione Ciulimts è sceso a 355 persone.4
Parlano il ciulim, una lingua turca nota come Ös. Si tratta di una lingua non scritta, una lingua che non è mai stata insegnata in una scuola e viene solo nella vita quotidiana. Logicamente tutti i Ciulimts parlano il russo.
Nel XVII secolo aderirono all’ortodossia russa, conservando le loro credenze sciamaniche originali.5
Come afferma il presidente della comunità dei Ciulimts, Aleksandr Kandijakov: «Le autorità ci hanno riconosciuto ufficialmente il 5 marzo 2001. E nel censimento, avvenuto nel 2002, per la prima volta, i Ciulimts si facevano chiamare Ciulimts«. Prima di questo, i Ciulimts erano classificati come Chakassi. Tuttavia, le famiglie miste ormai nei censimenti si definiscono russi.5
Oggi i Ciulimts si occupano essenzialmente dell’allevamento delle api e della produzione del miele.5
Sono molto attenti alla natura ed adottano varie misure di protezione ambientale, smaltendo correttamente tutto ciò che potrebbe danneggiare l’ambiente.5
Al fine di consentire ai Ciulimts di condurre il loro stile di vita tradizionale, attualmente il governo russo fornisce loro una notevole assistenza finanziaria e sociale.5
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Бояршинова З. Я., Население Западной Сибири до начала русской колонизации. — М.: Изд-во Томского ун-та, 1960. — 151 с.
(2) Томилов Н. А. Чулымцы // Народы России: энциклопедия / Гл. ред. В. А. Тишков. — М.: Большая Российская энциклопедия, 1994. — 479 с. — С. 411
(3) Томилов Н. А. Чулымцы // Народы России: энциклопедия / Гл. ред. В. А. Тишков. — М.: Большая Российская энциклопедия, 1994. — 479 с. — С. 410—412
(4) Редкие люди
(5) чулымцы
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