Aleksandr Gordeevič Zubarev ricoprì un ruolo attivo molto importante nella lotta partigiana contro i nazisti che occupavano il Donbass.
Nacque da una famiglia di operai, il 29 agosto 1916 a Druzhkovka, nella regione di Donetsk.
Da piccolo completò regolarmente la formazione scolastica e nel 1934 si iscrisse all’Istituto Pedagogico di Char’kov, dove nel 1938 si laureò con il massimo dei voti alla Facoltà di Geografia.
Dopo essersi laureato, Zubarev iniziò a lavorare come insegnante di geografia nell’88° Scuola di Char’kov e fu eletto segretario dell’organizzazione scolastica del Komsomol (L’Unione della Gioventù Comunista Leninista di tutta l’Unione).
Nei primi giorni della guerra, Zubarev, in qualità di segretario del comitato distrettuale del Komsomol, prestò molta attenzione alla mobilitazione dei membri e dei giovani del Komsomol per consentirgli di unirsi all’Armata Rossa e per organizzare ed aumentare la produzione industriale destinata alle necessità del fronte.
Zubarev ed altri membri del Komsomol appartenenti al suo stesso distretto, scrissero insieme una lettera ai vertici militari con la richiesta di essere inviati a combattere in prima linea nelle file dell’Armata Rossa. Nella loro dichiarazione, i membri del Komsomol scrissero: «Nei giorni dell’invasione delle orde fasciste verso la nostra amata Patria, noi attivisti del Komsomol del distretto di Ordzhonikidze, chiediamo di inviare tutti noi come volontari nei ranghi dell’esercito impiegato al fronte. Giuriamo che sconfiggeremo i fascisti ovunque li vedremo!» In calce a questa dichiarazione, Zubarev firmò per primo ed in questo modo: «Zubarev Aleksandr Gordeevič, nato nel 1916, un comunista«.
Ma Zubarev non fu arruolato per consentirgli di lavorare segretamente nel suo territorio. Quando le truppe tedesche entrarono a Char’kov, Zubarev con lo pseudonimo di «Pëtr Koval» lavorò clandestinamente organizzando la lotta contro il nemico. Il comitato regionale clandestino del Komsomol da lui diretto prese il nome di «Scintilla di Lenin» ed iniziò ad operare nel novembre del 1941.
Zubarev realizzò manifesti che chiedevano alla popolazione di organizzare il sabotaggio nelle imprese, di svolgere azioni sovversive nella parte posteriore del nemico. Questi manifesti, furono affissi nella città e nei distretti della regione ed indussero molte persone ad una santa lotta contro gli invasori. In tre mesi, Zubarev realizzò 12 tipi diversi di manifesti con una tiratura di seimila copie.
L’organizzazione clandestina creata da Zubarev ebbe successo e così furono realizzati un elevato numero di sabotaggi ai danni dei nazisti. La Gestapo preoccupata per la costante affissione di manifesti e le audaci azioni dei partigiani della zona, intensificò le proprie indagini alla ricerca dei membri dell’organizzazione clandestina. I nazisti intensificarono la politica del terrore contro la popolazione civile. Molti abitanti di Char’kov furono impiccati alle ringhiere dei balconi delle loro case lungo le strade di Dzerzhinskij, Puškin, Sverdlov.
Ma ciò non spaventò né i membri dell’organizzazione clandestina di Zubarev né tanto meno i combattenti partigiani i quali anzi intensificarono ancor più la lotta contro il nemico.
All’inizio del 1942 la Gestapo riuscì comunque ad individuare i membri dell’organizzazione condotta da Zubarev. Zubarev stesso fu arrestato il 23 gennaio 1942. Gli uomini della Gestapo lo torturarono più volte al giorno nell’intento di farlo parlare e scoprire tutta la rete dei suoi contatti, ma Zubarev non tradì nessuno, resistette eroicamente e non rivelò mai nulla. Non avendo ottenuto alcun risultato, i carnefici di Hitler uccisero Zubarev con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 1942.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica, datato 8 maggio 1965, per il servizio eccezionale, il coraggio e l’eroismo mostrati nella lotta contro gli invasori nazisti durante la Grande Guerra Patriottica, Aleksandr Gordeevič Zubarev fu insignito postumo del titolo Eroe dell’Unione Sovietica e premiato con l’Ordine di Lenin.
La strada e la scuola N.°88 a Char’kov portano il suo nome. Il busto dell’Eroe è installato in Piazza della Vittoria. Le targhe commemorative sono state installate nell’edificio dell’Università pedagogica di Char’kov e nella casa in cui visse Zubarev.
Luca D’Agostini
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