Il fucile d’assalto Kalashnikov anno 1947 (in russo: автомат Калашникова 1947 году), noto in Occidente con la sigla AK-47 è l’arma leggera più conosciuta e diffusa al mondo.
Progettato da Michail Timofeevič Kalashnikov nel 1947, è entrato in servizio in Unione Sovietica nel 1949. Per 60 anni, con varianti e modifiche, sono stati prodotti circa 100 milioni di fucili d’assalto Kalashnikov. Questi fucili sono stati adottati in servizio da 106 eserciti stranieri.1 2 Per rendere l’idea, il principale concorrente del fucile d’assalto Kalashnikov, il fucile automatico statunitense M16, è stato prodotto in una quantità di circa 8 milioni di unità. Una delle caratteristiche dell’AK-47 è quella di essere molto economico per via della semplicità di produzione. Addirittura in alcuni Paesi, è più economico del pollo.2
Secondo la rivista Foreign Policy, il costo di un AK-47 sul mercato nero varia da 10 dollari in Afghanistan a 3.800 dollari in India. Negli Stati Uniti, un fucile d’assalto Kalashnikov AK-47 può essere acquistato per una cifra variante dai 70 ai 350 dollari.2

Michail Timofeevič Kalashnikov

Michail Timofeevič Kalashnikov
Addirittura il fucile d’assalto Kalashnikov è raffigurato nello stemma di alcuni stati. Dal 1975 è presente sullo stemma e sulla bandiera del Mozambico, dal 1980 è presente nello stemma dello Zimbabwe ed è presente anche sullo stemma dello stato asiatico di Timor Est. Dal 1984 al 1997, l’AK è stato raffigurato sullo stemma del Burkina Faso. In alcuni paesi africani, ai neonati viene dato il nome Kalash, in onore del fucile d’assalto Kalashnikov.2

Bandiera del Mozambico
Il numero totale di tutti i tipi del fucile d’assalto Kalashnikov nei depositi delle Forze Armate della Federazione Russa per il 2013 era di 17 milioni di unità.3
La popolarità del fucile d’assalto Kalashnikov è spiegata dalla sua semplicità di design, dalla facilità d’uso e dalla massima affidabilità. Può essere utilizzato in tutte le condizioni atmosferiche ed a qualsiasi temperatura, dal polo al calore equatoriale. La macchina è insensibile agli intasamenti, anche se sabbia fine, acqua piovana, sporcizia entrano nello scafo, è sempre in grado di sparare con la medesima resa.4
Il suo progettista, Michail Timofeevič Kalashnikov fu arruolato nell’Armata Rossa nell’autunno del 1938, con il grado di sergente. Già da allora mostrò le sue capacità inventive sviluppando un sistema per aumentare l’efficacia degli spari effettuati attraverso le fessure della torretta di un carro armato.4
Alla fine del 1942, il comando sovietico si occupava della creazione di armi automatiche capaci di sparare ad una distanza di circa 400 metri. Le mitragliatrici di Shpagin, popolari a quel tempo, non permettevano un fuoco efficace a tali distanze.5
Lo sviluppo di un nuovo modello iniziò con la soluzione del problema della produzione di nuove cartucce aventi un calibro di 7,62 × 39. Cartucce di questo tipo furono sviluppate dai designer sovietici Semin e Elizarov. Come risultato della ricerca, fu deciso di creare cartucce di capacità inferiore rispetto alle cartucce dei fucili in dotazione, poiché a una distanza di circa 400 metri le cartucce per carabine erano troppo potenti e la loro produzione era piuttosto costosa. Così, il calibro 7,62 × 39 fu riconosciuto come il tipo ottimale di cartuccia per la nuova arma.5
Dopo aver creato le cartucce, il comando militare iniziò a lavorare sulla creazione di nuove armi.
Nel dicembre 1946, Kalashnikov presentò al Ministero della Difesa una prima versione di un’arma automatica sperimentale per una cartuccia intermedia di 7,62 × 39, ora talvolta denominata AK-46. Questo modello venne riconosciuto inadatto e fu scartato dal ministero. Kalashnikov non si arrese ed in breve tempo sviluppò un’arma praticamente nuova che fu riconosciuta affidabile e adatta per essere prodotta in larga scala. Era il 1947 e Michail Timofeevič Kalashnikov per la sua invenzione ricevette il Premio Stalin di 1° Grado (150 mila rubli) e l’Ordine della Stella Rossa.2 Inoltre fu assunto nello staff del capo progettista dell’azienda «Izhmash» per avviare la produzione dell’arma.4
Queste sono le caratteristiche tecniche del fucile d’assalto AK-47.
— Calibro: 7,62 mm
— Lunghezza: 870mm
— Il caricatore contiene 30 cartucce
— Il peso dell’arma con caricatore pieno è di 4,7 kg
— Velocità di fuoco: 660 colpi al minuto
— Campo di tiro: 525 metri
Una curiosità, non nota a tutti gli occidentali, consiste nel fatto che ogni cittadino sovietico, sia uomo che donna, fin dalla giovinezza era in grado di assemblare e smontare il fucile d’assalto Kalashnikov. Questa capacità faceva parte delle conoscenze minime acquisite durante le prime lezioni di addestramento militare fornito ad ogni individuo già in età scolastica.2 Ancora oggi parlando con le persone nate e cresciute durante gli anni dell’Unione Sovietica, avrete la possibilità di ascoltare le loro esperienze nel saper assemblare e smontare l’AK-47.
Nel corso degli anni sulla base del fucile AK-47, mediante opportune modifiche sono state sviluppate varianti del fucile originario.4
Nel 1959 furono adottate le armi automatiche modernizzate AKM e AKMS. A causa dei cambiamenti nella tecnologia di produzione e nell’uso della plastica, il peso del nuovo modello è stato ridotto di 700 grammi. Fu introdotto un grilletto più resistente alla pressione del dito e furono ridotte le vibrazioni dell’arma quando sparava.4

AKM

AKMS
Nel 1974 fu sviluppata una variante del fucile d’assalto Kalashnikov e fu adottata per l’uso una cartuccia da 5,45mm cioè di calibro minore. Allo stesso tempo arrivarono la mitragliatrice leggera RPK-74 e AKS-74U con un calcio pieghevole progettato per le truppe aviotrasportate. La riduzione del calibro ha ridotto il peso delle munizioni, la velocità iniziale del proiettile è aumentata a 900 m/s. Apparsero le cosiddette varianti «notturne» dell’AK-74N, che avevano una barra laterale per il montaggio di mirini notturni a infrarossi.4

RPK-74

AKS-74U

AK-74N
Nel 1982-83, un’enorme quantità di AKS-74U fu messa in dotazione alle unità aviotrasportate che furono inviate in Afghanistan. Fu qui che apparvero tutti i difetti dell’arma, che non fu in grado di condurre una lunga battaglia durata ore. Nel 1989, quando la guerra finì, gli AKS-74U furono dismessi e in seguito usati solo dai reparti del Ministero degli Interni. L’AKS-74U fu prodotto a Tula e fu l’unico modello del fucile d’assalto Kalashnikov a non essere prodotto a Izhevsk.5
La quarta generazione iniziò con un fucile d’assalto AK-74M, entrato in servizio nell’esercito sovietico dall’inizio degli anni ’90. Questa macchina sostituiva immediatamente l’AK-74, l’AKS-74 e l’AK-74N e si distingueva principalmente per il fatto che aveva un calcio di plastica nero, oltre a una barra universale per il montaggio dei mirini.4 Inoltre l’AK-74M poteva essere equipaggiato con un lanciagranate.5

AK-74M
AK-74M con lanciagranate
Nella fase successiva della modernizzazione, Izhmash iniziò a sviluppare AK «centesima serie» soprattutto per soddisfare le richieste provenienti dal mercato di esportazione.4

AK-102

AK-105
Da giugno 2011 è stato avviato lo sviluppo del nuovo fucile d’assalto Kalashnikov, attualmente in dotazione alle forze armate della Federazione Russa. Si tratta del fucile d’assalto AK-12, sviluppato dal designer Vladimir Viktorovič Zlobin. Prima di tutto è stata migliorata l’ergonomia e l’arma è utilizzabile in tutte le sue funzioni con una sola mano, in modo tale che possa esserne consentito l’utilizzo anche ad un combattente ferito oppure le l’altra mano è occupata. La macchina ha un calcio in plastica telescopica, che è pieghevole e regolabile in lunghezza e altezza guancia. Inoltre è stato sensibilmente ridotto il rinculo e notevolmente aumentata la precisione di tiro. Inoltre è stato ridotto il tempo di ricarica dell’arma ed il fucile d’assalto AK-12 è stato dotato di un’impugnatura ergonomica antincendio.4

AK-12
Luca D’Agostini
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Fonti
(2) 20 фактов об автомате Калашникова
(3) 17 миллионов автоматов Калашникова
(4) эволюция шедевра
(5) АК-47
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