Il caso Skripal ha mostrato in tutta la sua nitidezza, la dabbenaggine e la mediocrità di alcune patetiche cancellerie occidentali. Nel corso dell’articolo analizzeremo la vicenda Skripal dal punto di vista geopolitico e noteremo come la vicenda Skripal sia solo il pretesto ufficiale, per condurre un altro tipo di guerra per interessi che non possono essere esplicitati alle opinioni pubbliche.
Prima di passare alla fase di analisi, nella parte introduttiva di questo articolo, solo al fine della conoscenza dell’argomento trattato, affronteremo la vita delle due vittime di questa farsa.
In realtà ci soffermeremo sulla vita di una delle due persone, Sergej Viktorovič Skripal. I termini adatti per definirlo sono: «infame traditore». Skripal è nato a Kaliningrad il 23 giugno 1951.1 2 Secondo altre fonti, il luogo di nascita indicato sarebbe Kiev.3
Nel 1972 si diplomò alla scuola di ingegneria militare ed entrò all’Accademia di Ingegneria Militare. Dopo l’accademia venne inserito nella Direzione Generale delle Forze Armate della Federazione Russa. Nel 1999 si congedò con il grado di colonnello.
Dal 1999 al 2001 lavorò per il Ministero degli Esteri della federazione Russa ed insegnò presso l’Accademia Diplomatica Militare.4 5
Il 15 dicembre 2004, il Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa (FSB), arrestò Skripal con l’accusa di cooperazione con l’intelligence britannica. Durante l’indagine sul procedimento penale istituito ai sensi dell’art. 275 del Codice Penale della Federazione Russa (Tradimento di Stato ), fu scoperto che Skripal nel 1995 durante il servizio militare nella Direzione Generale delle Forze Armate della Federazione Russa, era stato reclutato da un agente dei servizi segreti britannici (MI6) di nome Pablo Miller, il quale sotto copertura aveva adottato il nome di Antonio Alvarez de Hidalgo. Ciò accadde durante un viaggio di lavoro in Spagna , dove Skripal lavorava come addetto militare dell’ambasciata russa.4
Dopo essere tornato dalla Spagna, Skripal lavorò nel Dipartimento del Personale dei servizi segreti militari russi e per questo motivo era ben informato riguardo le identità degli ufficiali russi che lavoravano sotto copertura in diversi paesi. Da Skripal, l’intelligence britannica ricevette informazioni su diverse decine di agenti russi all’estero.4 Secondo il Times, visitava spesso la Spagna e l’MI6 gli comprò una casa per le vacanze vicino a Malaga, nella quale riceveva molto spesso un ufficiale dei servizi segreti britannici. Dopo ogni incontro, Skripal ricevette seimila dollari in contanti, che di volta in volta depositava su un proprio conto bancario in Spagna.6 In totale Skripal, per questa sua attività ricevette oltre centomila dollari.4
Le indagini dei servizi segreti russi confermarono che Skripal comunicava con diplomatici britannici accreditati a Mosca e nel Regno Unito con agenti del servizio segreto d’intelligence MI6. Skripal fornì ai britannici informazioni segrete inerenti le strutture militari russe, per un totale di circa ventimila documenti top secret.
Durante l’inchiesta dei servizi segreti russi, Skripal si è dichiarò subito colpevole. Fornì una testimonianza dettagliata delle sue attività, la quale fu presa in considerazione dalla corte come circostanza attenuante per l’imposizione di una punizione. Il 9 agosto 2006, il tribunale militare distrettuale di Mosca emise un verdetto di colpevolezza. L’infame traditore fu privato di tutti i suoi titoli militari e condannato a 13 anni di reclusione.
Il 9 luglio 2010, il Presidente Vladimir Putin firmò un decreto di grazia per quattro cittadini russi, tra cui Skripal.8 La grazie fu concessa nell’ambito di un’operazione per lo scambio di quattro cittadini russi condannati per spionaggio a favore degli Stati Uniti e della Gran Bretagna e che scontavano la pena in Russia, contro i dieci agenti dei servizi speciali russi detenuti negli Stati Uniti nel giugno 2010.
Secondo la BBC , l’inclusione di Skripal nella lista per lo scambio è stata fortemente voluta dal Regno Unito, che lo considera «un agente particolarmente prezioso«. Il Regno Unito ha concesso a Skripal una pensione e garanzie di sostegno in caso di problemi di vita.4 9
Dopo la sua liberazione, Skripal si stabilì con la sua famiglia (sua moglie, suo figlio e sua figlia) nel sud-ovest del Regno Unito, nella piccola città di Salisbury, dove visse anche Miller, l’agente reclutatore. Skripal ricevette dal governo britannico la donazione della casa, stimata 350 mila sterline, più un’autovettura di marca BMW, modello 320D.4 9 10
La moglie di Skripal, Ljudmila, morì nel 2012 nel Regno Unito, a causa di un cancro uterino.11 12 Il loro figlio, Aleksandr, morì il 18 luglio 2017, durante un viaggio a San Pietroburgo, a causa di un’insufficienza epatica acuta.13
La figlia di Skripal, Julija, ha vissuto nel Regno Unito con il padre dal 2010 al 2014, anno in cui decise di tornare a Mosca. In Russia ha lavorato per la Pepsi Cola e per la Cambridge International School.
Nelle accademie militari del Regno Unito, Skripal ha tenuto conferenze sull’intelligence militare russa, riferendo in particolare sui metodi di lavoro operativo degli agenti dei servizi segreti russi, sulle modalità della loro penetrazione nei paesi occidentali, sulle loro tecnologie di reclutamento e su come opporsi efficacemente all’intelligence russa.4 14

Sergej Skripal e sua figlia Julija
Il 4 marzo 2018 inizia la farsa britannica. Ecco la messa in scena: alle ore 13:40, Skripal e sua figlia giunsero al centro commerciale di Maltings con la loro auto. Passarono brevemente al pub «The Mill», poi, dalle 14:20 alle 15:35, pranzarono al ristorante italiano «Zizzi», situato nello stesso centro commerciale. All’improvviso entrambi si ammalarono e uscirono all’aria aperta. I dipendenti del centro hanno chiesto un’ambulanza. Nell’attesa Skripal e la figlia rimasero seduti su una panchina vicino al centro commerciale.15 Alle ore 16:15, Skripal e sua figlia Julija, di 33 ani di età, secondo quanto affermato dalle autorità britanniche, sarebbero stati trovati incoscienti, ma senza ferite visibili, su una panchina nei pressi di un centro commerciale a Salisbury.16 Dopodiché sono stati urgentemente ricoverati in ospedale in quanto sarebbero stati avvelenati da un raro gas nervino.17 18 Secondo quanto dichiarato dalle autorità britanniche, entrambi erano ricoverati in terapia intensiva, in stato di coma.17 Sempre secondo quanto riferito dalle autorità britanniche, a seguito dell’incidente sarebbero state avvelenate in totale 21 persone, tra le quali la prima arrivata sulla scena dell’incidente, l’agente di polizia Nick Bailey.19
Tracce di veleno sarebbero state riscontrate sia nel ristorante «Zizzi», sia nel pub «The Mill».20 21 Tuttavia, la massima concentrazione della sostanza velenosa (come risulta dai risultati dell’indagine forense, resa pubblica il 28 marzo) è stata trovata sul manico della porta principale della casa in cui visse Skripal.22 Tuttavia, la giornalista russa Diljana Gajtandzhieva faceva notare come, nonostante la autorità britanniche abbiano affermato che la maggior quantità di gas nervino sia stata rinvenuta all’ingresso dell’abitazione degli Skripal, tre giorni dopo l’attacco venivano fotografati due agenti di polizia di guardia fuori della villetta senza il necessario equipaggiamento di protezione contro gli agenti chimici.23
C’è da considerare anche un’altra anomalia. Due porcellini d’India e un gatto sono stati trovati senza vita all’interno della casa di Skripal. Il Ministero per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali britannico ha confermato il ritrovamento, senza però specificare le cause dirette della morte degli animali domestici. Secondo il quotidiano The Guardian, la polizia britannica sospetta che anche gli animali sono entrati in contatto con l’agente neurotossico chiamato Novichok, che si ritiene presente nella casa dei Skripal, specialmente nella porta d’ingresso. La portavoce del Ministero degli Esteri della Federazione Russa, Marija Vladimirovna Zacharova ha chiesto pubblicamente alle autorità britanniche: «Dove sono gli animali? Come stanno? Stiamo parlando di organismi viventi e se fossero entrati in contatto con l’agente tossico, le analisi su di loro possono fornirci informazioni molto importanti«. Le autorità britanniche non hai mai risposto a queste semplicissime domande. Secondo il quotidiano britannico «The Sun», gli animali sono stati inceneriti ed è quindi impossibile effettuare analisi per rispondere alle osservazioni mosse da Marija Zacharova.24
Il 29 marzo 2018 è stato annunciato ufficialmente che Julija Skripal ha ripreso conoscenza ed ha iniziato a parlare. Una settimana è stato dato l’annuncio che anche Sergej Skripal è uscito dal coma ed ha ripreso a parlare. L’8 aprile una fonte del governo britannico disse al Sunday Times che Skripal avrebbe presto iniziato a collaborare nelle indagini e che il servizio segreto britannico si era confrontato con la CIA riguardo la possibilità del loro trasferimento negli Stati Uniti, sotto falso nome per proteggerli da nuovi attacchi.
Il giornale ha anche riferito che Julija Skripal ha rifiutato il sostegno consolare dalla Russia e che ha manifestato il suo desiderio di rimanere in Occidente.25 Scotland Yard ha diffuso quello che sarebbe il testo delle dichiarazioni di Julija Skripal: «Il governo di Mosca mi ha gentilmente offerto la loro assistenza. Ma al momento non intendo avvalermi dei loro servizi. Se dovessi cambiare idea, so io come contattarli. Ho contatti in Russia con amici e con la mia famiglia. Qui ho a disposizione agenti appositamente addestrati che mi aiutano a prendermi cura di me e a spiegarmi i passi investigativi che verranno intrapresi. Mi trovo in una vita totalmente diversa da quella che ho lasciato appena più di un mese fa.» In riferimento a quanto comunicato da Scotland Yard, l’Ambasciata Russa a Londra, in una nota ha dichiarato: «Dubitiamo molto che quelle riportate nel comunicato di Scotland Yard siano realmente le parole di Julija. Questo comunicato pone nuove domande anziché dare risposte e rafforza i sospetti che siamo di fronte ad un isolamento forzato di un cittadino russo. In particolare restiamo sorpresi del passaggio in cui la donna parla di contatti con amici e familiari in Russia, in quanto non vi sono tracce di questi contatti.»26
La portavoce del Ministero degli Esteri della Federazione Russa, Marija Zacharova, ha aggiunto: «Chiediamo urgentemente prove tangibili che Julija stia bene e non sia privata della sua libertà. Riteniamo che le autorità britanniche deliberatamente trattengono gli Skripal in regime di custodia e li forzino a partecipare ad una messa in scena.«26
Il 10 aprile, Julija Skripal è stata dimessa dall’ospedale e trasferita in un ospedale all’interno di una base militare britannica.27
Descritte le vite dei due Skripal e le notizie di cronaca del fatidico giorno dell’avvelenamento, analizziamo tutto ciò che non torna. E’ importante considerare che siamo all’interno dell’evento, che altre novità potranno emergere nel breve e lungo termine, ma in questa occasione noi fotografiamo lo stato delle cose, per far lavorare il nostro cervello con spirito critico, rispetto alla versione che i media ed i governi occidentali somministrano alle loro opinioni pubbliche.
Solo una settimana dopo i fatti, all’esito di una pseudo inchiesta, il governo britannico ha dichiarato che la Russia era colpevole. Una tale precipitazione farebbe arrossire di vergogna qualsiasi servizio di investigazione giudiziaria normalmente istituito. Ed è ancora più sospetto che l’accusa anti-russa sia stata orchestrata in Occidente con un accanimento che profuma di premeditazione. Bisognava trascinare la Russia nel fango. Lo si è fatto, con una grossolanità senza precedenti.28
Ricordatevi sempre il contesto temporale in cui un avvenimento accade o viene fatto accadere è di fondamentale importanza. Prima di tutte le altre considerazioni che seguiranno, occorre tenere bene a mente che il caso Skripal viene artificiosamente creato quando i riflettori si accendono sulla liberazione di Ghouta, in Siria. Quando la popolazione siriana ha cominciato a riportare le proprie testimonianze sull’oppressione subita per anni e sulla crudeltà dei cosiddetti «ribelli», cioè i terroristi sostenuti dall’occidente. Ma più precisamente quando emerge che tra questi terroristi vi sono elementi dell’intelligence di paesi occidentali e filo-occidentali. Ancora più precisamente quando tra questi, dall’esercito siriano vengono arrestati anche alcuni agenti dei servizi segreti britannici. La Gran Bretagna chiede alla Russia di intervenire per la loro immediata liberazione e di garantire la loro incolumità, ma la risposta del Cremlino è negativa. Ecco allora che i riflettori, improvvisamente, si sono spenti a Ghouta e si sono riaccesi a Londra, anzi a Salisbury.
Credetemi, queste poche righe, andrebbero rilette con calma un’altra volta. Questo è l’elemento chiave per comprendere quanto e perché accaduto in Gran Bretagna. La fine della guerra in Siria sta avvenendo con un Iran rafforzato e con la Russia che in Medio Oriente acquista sempre più forza ed influenza. Emblematica è la foto dell’incontro ad Ankara del 4 aprile 2018. Un incontro tra Russia, Turchia ed Iran, voluto ed imposto dal Presidente Putin, il quale è riuscito a far stringere la mano e firmare un accordo a due nemici storici: il presidente turco Erdogan ed il presidente iraniano Rouhani.
Gli occidentali erano convinti di poter raggiungere il loro obiettivo in Siria finanziando e sostenendo le formazioni jihadiste e terroriste, sennonché l’intervento dell’aeronautica russa ha miseramente fatto fallire i loro piani e soprattutto li ha praticamente resi coscienti, dell’inutilità dell’ingente quantità di denaro utilizzata proprio dagli occidentali nel corso degli ultimi anni per i loro finanziamenti.
Gli ultimi eventi della crisi siriana che è sfociata nel patetico e miseramente fallito lancio di missili contro la Siria, avvenuto il 14 aprile 2018, si intrecciano inesorabilmente con il caso Skripal. Paradossalmente, gli Stati Uniti ed i loro alleati, accusano la Russia non potendo agire in alcun modo contro Erdogan, in quanto è un alleato prezioso all’interno della NATO e dello scacchiere mediorientale. Incolpano il Presidente Putin perché ha rotto le uova nel paniere su tutti i fronti: ha trovato, tramite i negoziati di Astana, un accordo per la Siria con Turchia ed Iran, e il format dei negoziati sta funzionando. Ma soprattutto non tollerano che abbia chiuso un occhio sull’operazione turca «Olive Branch» nel nord della Siria, accettando una soluzione «win-win» con la Turchia che, seppur comporti la cessione di Afrin, porterebbe, per forza di cose, a far sloggiare gli Stati Uniti dal nord del paese. Da parte loro, i curdi non dimenticheranno che gli Stati Uniti avevano promesso di proteggerli, invece hanno lasciato che le forze turche li massacrassero.29
Addirittura gli Stati Uniti hanno appena decretato una tregua con l’ISIS e fingono di ignorarne gli spostamenti. Le conseguenze dirette dell’allentamento sono gli attacchi quotidiani dell’ISIS contro le forze siriane nella provincia di Deir Ezzor, da poco liberata: tutti provengono dal territorio detenuto dagli Stati Uniti al nord dell’Eufrate e da al-Tanf, a sud.29
Così gli occidentali, che avevano puntato tutto su un stato curdo per indebolire la Siria e l’Iran, ora si vedono mancare la terra sotto i piedi. Perciò quello che vedremo da adesso in poi non è nient’altro che la reazione a tutto questo, svolta su più direzioni e con vari metodi, compreso il contestuale caso Skripal.
Vi ripeteranno giorno dopo giorno che Assad usa le armi chimiche in Siria contro il suo stesso popolo e la Russia sul territorio europeo, cercando di uccidere i suoi «avversari» ma mettendo a repentaglio la vita dei cittadini europei. Fateci caso, se ascoltate bene le dichiarazioni dei vari capi di governo, a nessuno di loro importa nulla della sorte di una vecchia ed innocua spia. Ascoltate attentamente le loro dichiarazioni, si ricollegano al caso Skripal per mettere bene in evidenza che non si può accettare il rischio che armi chimiche vengano utilizzate sul suolo europeo. Tali affermazioni hanno l’unico scopo di generare paura in una opinione pubblica lobotomizzata. Questo è un punto di svolta importante da analizzare nel contesto geopolitico.
Ricordate quando poche righe fa, si faceva riferimento all’enorme quantità di denaro letteralmente buttata via per finanziare le formazioni terroristiche in Siria? Soldi gettati al vento, in quanto l’abilità di uno statista del livello del Presidente Putin, ha vanificato tutto il progetto occidentale. Per realizzare questi piani geopolitici, all’occidente serve denaro, ingenti quantità di denaro.

Prof. Michael Hudson
Come ha dichiarato l’economista e professore universitario Michael Hudson, professore emerito all’Università del Missouri e Presidente dell’Istituto per lo Studio delle Tendenze Economiche di Lungo Termine, gli Stati Uniti hanno manifestato insofferenza ritenendo che i loro partner devono contribuire in misura sempre maggiore al mantenimento della macchina militare. Trump ha ripetuto ciò che ha detto quando era candidato alla presidenza. Vuole che i Paesi europei paghino di più i costi militari della NATO. Lo va dicendo da più di un anno. Usando una cosa abietta come le armi chimiche, si vuole creare un’isteria anti-russa che consenta ai governi dei Paesi NATO di raccogliere molto più budget militare di quanto non facciano ora dagli Stati Uniti. Costringerà questi Paesi a pagare il 2% del proprio PIL al complesso militar-industriale statunitense. Quindi, in sostanza, l’affare Skripal è stato messo in piedi per spaventare le popolazioni europee e consentire alla NATO di aumentare le spese militari nell’industria della difesa degli Stati Uniti e continuare a finanziare formazioni terroristiche per il raggiungimento dei loro fini geopolitici.30
Afferma il prof. Hudson: «È la stessa situazione in cui erano gli Stati Uniti negli anni ’60, ai tempi della guerra del Vietnam. Accuse come quelle del caso Skripal, credo servano anche per comminare sanzioni che interrompano il commercio occidentale con Russia e Cina, impedendo a compagnie assicurative come la Lloyd’s di assicurare spedizioni e trasporti. Le banche direbbero che non daranno più questi servizi a Russia. E la sanzione parallela della Russia sarebbe quella di bloccare le banche statunitensi. Dal’91, anno in cui l’Unione Sovietica è stata sciolta, il deflusso di capitali verso l’Occidente è stato di circa 25 miliardi di dollari l’anno. Ciò significa un quarto di trilione di dollari in un decennio e praticamente mezzo trilione di dollari in 20 anni. Il deflusso è continuato fino a poco tempo fa al ritmo di 25 miliardi all’anno. Proprio nelle ultime due settimane avete letto sui giornali il chiasso sulle banche lettoni, veicoli per il riciclaggio di denaro russo, come se l’occidente fosse veramente sorpreso. È il motivo esatto per cui le banche lettoni sono state istituite!Già prima della caduta dell’Unione Sovietica, nell’88 ed ’89, Grigorij Luchanskj, che lavorava per l’Università della Lettonia a Riga, fu il vettore che diede vita al Nordex come modo per il KGB e l’esercito russo di spostare i propri soldi fuori del paese. Miliardi di dollari all’anno hanno attraversato le varie banche lettoni negli ultimi 25 anni. La loro attività principale è stata quella di ricevere i depositi russi, per poi trasferirli in occidente nelle banche britanniche o nelle corporations del Delaware. Sono stato per un certo periodo direttore di ricerca e professore di economia per la facoltà di legge di Riga – circa sei o sette anni fa – per cui ho avuto regolarmente a che fare col governo lettone, col primo ministro e coi regolatori delle banche. Tutti mi hanno spiegato che il precipuo scopo delle banche lettoni era quello di incoraggiare i deflussi di capitali della Russia verso l’occidente. Dal punto di vista statunitense, questo era un modo per prosciugare il nemico. L’idea era quella di spingere la privatizzazione neoliberista su servizi pubblici, risorse naturali e proprietà immobiliari russi. Si diceva: «Prima di tutto, privatizzate beni pubblici come Norilsk Nickel e compagnie petrolifere a favore degli oligarchi. Ora che le avete in mano, l’unico modo per guadagnare denaro, dato che non ci sono soldi rimasti in Russia, è venderli all’occidente».E così, in pratica, hanno svenduto queste aziende accumulando enormi capitali, tramite falsa fatturazione delle esportazioni, spostando il denaro principalmente nelle banche britanniche. È per questo che si vedono i cleptocrati russi acquistare proprietà molto cospicue a Londra e rilanciare sul prezzo del patrimonio immobiliare londinese. Ora tutto questo ha tremendamente prosciugato la Russia, ed ora il Presidente Putin minaccia di confiscare i beni dei cleptocrati. Questi ultimi adesso sono spaventati e stanno riportando i propri soldi in patria, lontano dall’Inghilterra, dagli Stati Uniti, dalle corporation del Delaware, dalle Isole Cayman o da dovunque li abbiano messi. Questo mentre ci sono sanzioni contro quelle banche americane che prestano soldi alla Russia. Per merito del Presidente Putin, si assiste dunque a questo immenso ed inimmaginabile afflusso di dollari e sterline verso Mosca, che ora li sta usando per costruire le proprie riserve di oro. Nel tentativo disperato di far male alla Russia, minacciandone gli oligarchi, in realtà si sta fermando l’esodo di capitali, e ciò sta avvenendo come conseguenza delle privatizzazioni.»30
Ben compreso il fondamentale contesto geopolitico nel quale si inserisce il caso Skripal, torniamo alle nostre considerazioni. Il Ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov, ha ripetutamente richiesto un’indagine congiunta che le autorità del Regno Unito hanno finora rifiutato. All’inizio di aprile a L’Aia si è tenuta la riunione del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW), dove la Russia ha introdotto, insieme con l’Iran e la Cina, un progetto di risoluzione che implica un’indagine congiunta tra Russia e Regno Unito. Dei 41 membri del comitato esecutivo dell’organizzazione, solo sei hanno appoggiato il documento.31
Nel frattempo però, proprio in quei giorni è sparito un tweet. L’hanno cancellato dopo averlo scritto. Adesso vi starete chiedendo, ma chi ha cancellato un tweet? Di cosa stiamo parlando? E che ci sarà poi di grave se qualcuno ha cancellato un tweet? Si sarà semplicemente sbagliato, cosa di nessuna importanza! Tutto sommato una cosa che succede migliaia di volte ogni giorno su Twitter. Quindi cosa c’è di strano?
C’è di strano innanzitutto che il tweet lo ha cancellato il Foreign Office (ministero degli esteri britannico) dal proprio account.
C’è di strano che non era un tweet qualunque ma parlava del caso Skipral e attribuiva in maniera incontrovertibile a Mosca la responsabilità dell’accaduto. Questo il testo: «Un’analisi condotta da esperti di fama mondiale presso il laboratorio di Scienza e Tecnologia di Porton Down ha chiarito che si è trattato di un agente nervino di livello militare prodotto in Russia.«32
C’è di strano che il tweet è stato scritto il 22 Marzo 2018 e cancellato il 4 Aprile 2018, cioè oltre 10 giorni dopo essere stato pubblicato. Ciò ha scatenato una tempesta addosso a Boris Johnson, il Ministro degli Esteri di Londra, il soggetto in prima linea nell’accusare il Cremlino di essere il mandante dell’avvelenamento di Skripal e di sua figlia in territorio inglese.33
Il tweet è stato riportato alla luce attraverso i feed, dall’Ambasciata Russa a Londra che in questa maniera hanno messo in gravissimo imbarazzo il governo inglese.
Ma perché il tweet è stato cancellato? Semplice, perché quello che c’era scritto si è dimostrata una colossale bugia; una gigantesca manipolazione, che mostra l’infondatezza dell’intero apparato accusatorio che Londra ha costruito contro la Russia.
Infatti il 2 aprile 2018, Gary Aitkenhead, il Direttore del DSTL (il Laboratorio di Scienze e Tecnologia della Difesa britannica) ha confermato che la sostanza usata per avvelenare Skripal e sua figlia «è un agente nervino di tipo militare, che richiede metodi estremamente sofisticati per crearlo, cosa che è probabilmente solo nelle capacità di uno Stato.» Ma preoccupato più di tutelare la sua reputazione che dell’appoggio di un politico di turno, ha aggiunto: «I nostri scienziati non sono in grado di affermare che sia stato fabbricato in Russia.» In realtà quindi non sanno da dove provenga.32 Per chi avesse confidenza con la lingua inglese, di seguito riporto il video dell’intervista dell’imbarazzato e teso Direttore del DSTL nella quale smentisce quanto affermato dal Ministro degli Esteri britannico.
Esattamente l’opposto di quanto scriveva il Foreign Office che attribuiva proprio a quegli stessi scienziati la certezza che la sostanza chimica provenisse dalla Russia.
Ecco quindi la bugia di Boris Johnson. Infatti non c’è solo il tweet goffamente cancellato a confermare la bugia del Ministero degli Esteri britannico. Il 25 marzo 2018, Boris Johnson ha rilasciato un’intervista video all’emittente tedesca Deutsche Welle in cui ha ribadito quello che era scritto nel tweet del suo Ministero tre giorni prima: e cioè che erano stati gli scienziati inglesi a scoprire non solo la natura della sostanza ma la sua origine russa.32
Alla domanda precisa dell’intervistatrice sulla responsabilità della Russia: «come avete fatto a scoprire tutto così in fretta?” (min. 4:51 dell’intervista), il Ministro risponde netto: «quelli che lavorano al laboratorio di Porton Down sono stati assolutamente categorici. Io stesso ho chiesto «siete sicuri?». E mi hanno risposto «Non c’è alcun dubbio»» (min. 5:42 dell’intervista).32 Per chi conosce l’inglese e vuol sentirla con le proprie orecchie, ecco il video dell’intervista.
Ora sappiamo che Boris Johnson ha mentito. Spudoratamente. Gli scienziati non hanno mai parlato al governo inglese dell’origine russa della sostanza.
Il governo di Teresa May e l’intelligence britannica, su quale base potevano quindi sostenere, dopo pochi giorni dall’accaduto, che erano stati i russi su ordine diretto del Cremlino?
E’ su questa falsa base che hanno scatenato una guerra diplomatica trascinando tutto l’Occidente in un atto di ostilità aperta contro la Russia, espellendo decine di diplomatici dall’Europa e dagli Stati Uniti.
Nell’intenzione di sviluppare un’analisi degna di un cervello pensante, diviene utile prendere in considerazione le riflessioni di un grande giornalista quale Marcello Foa, direttore del Corriere del Ticino e docente di Comunicazione e Giornalismo all’Università della Svizzera Italiana e docente presso la European School of Economics Milano nel Dipartimento di Filosofia dell’Economia e Leadership. Le riflessioni di Marcello Foa si soffermano su due aspetti, il movente dell’avvelenamento ed il rumore mediatico delle accuse.
Per quanto concerne il primo punto, cioè il movente, Marcello Foa afferma: «Qual è il movente? Quale l’interesse per Putin? Mi spiego: tutti riconoscono al Presidente russo grande sagacia nel calibrare le sue mosse. Eccelle sia nella strategia che nella tattica. Da tempo sappiamo che gli Stati Uniti (i quali trainano l’Europa) sono impegnati in un’operazione di logoramento del Cremlino volto a ottenerne un riallineamento su posizioni filoamericane, che potrà essere ottenuto con certezza solo attraverso l’uscita di scena di Putin. Siccome una rivolta colorata è inattuabile, lo scenario è quello di rendere insostenibile il peso delle sanzioni e dell’isolamento internazionale, inducendo le élite russe a ribellarsi al Presidente appena rieletto. In questo contesto, ogni pretesto viene sfruttato per innervosire o indebolire Putin. Conoscendo l’obiettivo finale, bisogna chiedersi: ma che interesse aveva il Presidente russo a tentare di eliminare un’ex spia, peraltro fuori dai giochi, ricorrendo al più spettacolare dei tentativi di omicidio, l’unico che – dopo la vicenda del polonio – tutto il mondo avrebbe attribuito al Cremlino? Ne converrete: non ha senso. Diplomaticamente sarebbe stato un suicidio, perché avrebbe offerto all’Occidente lo spunto per un’ulteriore campagna antirussa, che infatti si è puntualmente verificata, fino all’ultimo atto, l’espulsione coordinata dei diplomatici, a cui l’Italia dell’uscente Gentiloni si è accodata benché avrebbe potuto – e proceduralmente dovuto – astenersi. No, Putin non è leader da commettere questi errori«.34
Marcello Foa continua nella sua riflessione: «E veniamo al secondo punto, che riguarda il rumore mediatico e il furore delle accuse. Non dimentichiamolo, la comunicazione è uno strumento fondamentale nell’ambito delle guerre asimmetriche«.33 In sintesi, sostiene Marcello Foa, quando le prove di un’accusa non sono incontrovertibili, ma chi accusa ha interesse a sfruttarle politicamente, è necessario che le fonti supreme, ovvero i governi, affermino la stessa cosa e con toni talmente urlati e assoluti da inibire qualunque riflessione critica, pena il rischio di esporsi all’accusa di essere «amici del dittatore Putin«. Continua Marcello Foa: «Se analizziamo attentamente le dichiarazioni del governo britannico, notiamo come la stessa premier May continui a dire che è altamente probabile che l’attentato sia stato sponsorizzato dal Cremlino. Altamente probabile non significa sicuro, perché per esserne certi bisognerebbe provare l’origine del gas, cosa che è impossibile in tempi brevi. E nel comunicato congiunto diffuso ieri da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania si ribadisce che si tratta di agente nervino di tipo militare sviluppato dalla Russia, che farebbe parte di un gruppo di gas noto come Novichok concepito dai sovietici negli anni Settanta. Ma sviluppato non significa prodotto in Russia. Se non è stato usato questo verbo – o un sinonimo, come fabbricato – significa che gli stessi esperti britannici non hanno prove concrete a sostegno della tesi della responsabilità russa, che pertanto andrebbe considerata come un’ipotesi investigativa. Non come un verdetto. Anche la semantica, in frammenti ad alta emotività come questi, è indicatrice e dovrebbe allertare la stampa, che invece non mostra esitazioni. Eppure di ragioni per mostrarsi più cauti ce ne sono molte. Vogliamo ricordare le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein? Ma esempi in tempi recenti non mancano. L’isteria accusatoria di queste ore ricorda quella delle prove incontrovertibili del 2013, secondo cui Assad aveva sterminato col gas 1300 civili, fra cui molti bambini. Scoprimmo in seguito che a usare il gas furono i ribelli per provocare un intervento della NATO. O, sempre in Siria, nel 2107 quando Amnesty e il Dipartimento di Stato denunciarono l’esistenza di un formo crematorio in cui venivano bruciati i ribelli, rivelazione che indignò giustamente il mondo ma che venne smentita dopo un paio di settimane dallo stesso governo americano. Sia chiaro: nessuno sa chi abbia attentato alla vita di Skripal e di sua figlia e nessuna ipotesi può essere esclusa. Ma la propaganda è davvero assordante e i precedenti, nonché l’esperienza, suggeriscono maggior cautela. E un sano scetticismo: perché Putin sarà, per la grande stampa, cattivo, ma di certo stupido non è«.34
Nell’analisi delle anomalie del caso Skripal non deve poi sfuggire un’importante osservazione. Salisbury, il luogo dove gli Skripal sarebbero stati avvelenati con il gas nervino, dista solo 8 km da Porton Down. Questo nome, alla stragrande maggioranza dei lettori non dirà nulla! Ma occorre sapere che Porton Down ospita due strutture vitali dell’apparato difensivo della Gran Bretagna: il primo è il Defence Science and Technology Laboratory (DSTL) centro per le ricerche tecnologiche al servizio della sicurezza, il secondo è il Defense CBRN Center, certo specializzato nella guerra chimica, biologica, radiologica e nucleare.35 Recentemente queste due strutture hanno ottenuto uno stanziamento straordinario di 48 milioni di sterline, erogate per il loro potenziamento.36
Si tratta della «più antica installazione di ricerca sulla guerra chimica nel mondo«, afferma il giornale britannico «The Guardian» in un articolo del 2004, che definisce tale sito: «uno dei più infami stabilimenti scientifici della Gran Bretagna«. Si tratta dell’incipit di un’inchiesta giornalistica che rilancia l’oscuro segreto del sito, dove per anni il gas nervino è stato testato su cavie umane.35
Guarda caso proprio nei giorni dell’avvelenamento degli Skripal, in Gran Bretagna si è tenuta l’esercitazione «Toxic Dagger», la più grande del suo genere nel Regno Unito, mirata a contrastare attacchi chimici da gas nervino.35 Anche lo spazio aereo sopra Salisbury era interdetto in quei giorni, addirittura ai droni.37
Importanti i particolari dell’esercitazione, che non sono rivelati da un sito russo o filorusso, ma dal sito ufficiale della Royal Navy in un articolo datato 6 marzo 2018 (Skripal è stato avvelenato il 4 marzo).
Così si afferma sul sito: «I Royal Marines hanno indossato maschere antigas per tre settimane per testare la capacità di combattimento della Gran Bretagna in caso di un attacco chimico – o, peggio – nucleare. Le truppe del 40° Commando, hanno operato in collaborazione con i principali esperti del Paese in materia di guerra chimica, biologica, radiologica e nucleare per verificare se potessero far fronte allo scenario peggiore«. Coinvolti, ovviamente, sia la DSTL che il CBRN. La nota sul sito continua così: «Si tratta di un’esercitazione su vasta scala che coinvolge scienziati governativi e del settore e oltre 300 militari. Il trattamento delle vittime è stato una parte fondamentale dell’esercitazione«.35

Prof. Ulf Schmidt
Mi sembra quindi doveroso effettuare un approfondimento sui due laboratori di Porton Down. Sapete di chi stiamo parlando? A tal riguardo, Ulf Schmidt, professore di storia moderna all’Università del Kent, nel suo recente libro, «Secret Science: A Century of Poison Warfare and Human Experiments«, basandosi su documenti ufficiali recentemente declassificati, ha documentato innumerevoli casi di disseminazioni di agenti biologici e chimici condotti sulla ignara popolazione inglese. Ad esempio, 1953: disseminazione tramite aereo, proprio sull’area di Salisbury, di 4600 chili di zinco e cadmio solfuro (oggi ritenuto potenzialmente cancerogeno); giugno 1964: dispersione nella metropolitana di Londra di batteri ritenuti debolmente patogeni (con il conseguente monitoraggio dei ricoveri ospedalieri per verificare la dinamica delle infezioni); 1952: la disseminazione di batteri vivi della peste al largo della costa occidentale della Scozia.36
Esperimenti che suscitarono le rimostranze di alcuni scienziati, i quali segnalarono l’inopportunità di mettere a repentaglio la salute e, in alcuni casi la vita, degli inglesi. Per questo motivo, esperimenti «senza restrizioni» cominciarono ad essere condotti dapprima nelle isole Bahamas (disseminazione di virus dell’Encefalite equina) e poi in un altro possedimento imperiale britannico: la Nigeria (gas nervino).36
Il 31 marzo 2018, il Ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov, ha pubblicato sul sito del ministero 14 domande rivolte alle autorità britanniche. Rispondendo a queste 14 domande si potrebbe seriamente far luce sull’accaduto. Volete sapere come è andata a finire? Beh, semplice, Lavrov sta ancora attendendo una risposta, che ovviamente mai arriverà. Allora, prima di passare alla parte conclusiva di questo articolo, ricordiamo quali sono queste 14 domande, alle quali la Gran Bretagna si rifiuta di rispondere:
- Perché alla Russia è stato negato il diritto di accesso consolare ai due cittadini russi, che hanno sofferto sul territorio britannico?
- Quali antidoti specifici e in quale forma sono stati iniettati alle vittime? In che modo tali antidoti erano a disposizione di medici britannici sulla scena dell’incidente?
- Su quali basi la Francia è stata coinvolta nella cooperazione tecnica nelle indagini sull’incidente, in cui i cittadini russi sono rimasti feriti?
- Il Regno Unito ha notificato all’OPCW (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) il coinvolgimento della Francia nelle indagini sull’incidente di Salisbury?
- Che cosa ha a che fare la Francia con l’incidente, che in realtà coinvolge due cittadini russi nel Regno Unito?
- Quali norme della legislazione procedurale del Regno Unito consentono il coinvolgimento di uno Stato estero in un’indagine interna?
- Quali prove sono state consegnate alla Francia per essere studiate e per condurre le indagini?
- Gli esperti francesi erano presenti durante il campionamento del biomateriale di Sergej e Julia Skripal?
- Lo studio dei biomateriali di Sergej e Julia Skripal è stato condotto dagli esperti francesi e, in caso affermativo, in quali laboratori specifici?
- Il Regno Unito ha i materiali coinvolti nelle indagini condotte dalla Francia?
- I risultati dell’indagine francese sono stati presentati al segretariato tecnico dell’OPCW?
- In base a quali attributi è stata fondata la presunta «origine russa» della sostanza utilizzata a Salisbury?
- Il Regno Unito ha campioni di controllo dell’agente di guerra chimica, che i rappresentanti britannici definiscono «Novichok»?
- I campioni di un agente chimico bellico dello stesso tipo di «Novichok» (secondo la terminologia britannica) o dei suoi analoghi sono stati sviluppati nel Regno Unito?38
E’ logico che quando uno statista del livello di Lavrov, decide di formulare queste domande ha già la risposta ai suddetti quesiti. Tutto ciò dovrebbe maggiormente far riflettere.
Il 12 aprile 2014, l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) ha diffuso i risultati delle analisi condotte nei loro laboratori sui campioni rilevati a Salisbury. Nel documento si legge: «I risultati delle analisi dei laboratori designati dall’OPCW per esaminare i campioni biomedici e ambientali inviati dal team, confermano le conclusioni del Regno Unito relative all’identità delle tossine chimiche che sono state usate a Salisbury e hanno gravemente ferito tre persone.» Osservate bene però nella nota non si fa alcun riferimento esplicito al Novichok, né alcuna accusa alla Russia.27
Ma il risultato scientifico più eloquente è quello di una struttura scientifica e non politica come l’OPCW e soprattutto situata in un Paese neutrale come la Svizzera. Nessun media occidentale logicamente ha riportato la notizia, ma il 14 aprile 2018, il Ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov, ha comunicato i risultati delle analisi scientifiche condotte presso il Centro di Ricerca Specializzato di Spiez in Svizzera. Secondo gli scienziati svizzeri che hanno potuto analizzare i campioni forniti dall’OPCW riguardo il caso Skripal, per l’avvelenamento non è stato utilizzato il Novichok, bensì una sostanza di nome «BZ», disponibile solo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.33
Il caso Skipral passerà alla storia come l’ennesima fake news partorita dai governi occidentali e alimentata dal sistema dei media.
Una crisi internazionale che ha visto Europa e Stati Uniti aggredire con violenza inusuale la Russia ed il suo popolo, generando un conflitto diplomatico senza precedenti, dietro un’accusa vergognosamente falsa.
Il giornalismo occidentale ha deciso di vendere la propria coscienza (per non citare una parte del corpo) per l’ennesima volta appiattendosi sulle veline partorite di comune accordo nelle stanze delle loro rispettive cancellerie.
I menestrelli di corte dovrebbero iniziare a vergognarsi e molto per aver trasformato i loro Paesi in produttori seriali di menzogne e manipolazioni.
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Mystery
(2) Пусть говорят
(3) Сергея Скрипал
(4) как жил Скрипаль в России и Британии
(5) Что известно о Сергее Скрипале
(7) Скрипаль оказался любопытным любителем попоек
(8) ИНТЕРФАКС
(9) НОВОСТИ
(10) машины
(11) Wife and son
(12) Скрипал
(13) BBC
(14) ГРУ
(15) BBC News
(16) United Kingdom
(17) Би-би-си
(18) Полиция
(19) Сергей Скрипаль и его дочь Юлия
(20) Отравление Скрипаля
(21) Zizzi and a pub in Salisbury
(23) I misteri del caso Skripal
(24) Mascotte avvelenate
(25) CIA
(26) OPAC
(27) Юлия Скрипаль
(29) Siria
(30) Michael Hudson
(31) OPCW
(32) Tweet sparito
(33) Lavrov
(34) Marcello Foa
(35) Porton Down
(36) Guerra chimica
(38) 14 questions
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