Nel titolo dell’articolo che state per leggere, avrei voluto scrivere che dai balconi dovreste cantare l’Inno della Federazione Russa, ma la stragrande maggioranza degli italiani purtroppo non lo conosce. E allora sarebbe «cosa buona e giusta» che una volta deciso di affacciarvi ed esibirvi dal palco del vostro balcone, urlaste con quanto fiato avete in gola: «Grazie al popolo russo. Grazie Signor Presidente Vladimir Vladimirovič Putin».
Magari farete adirare qualche vicino di casa polacco, ucraino o comunque russofobo. Ma non fa nulla, non sono degni di alcuna considerazione.
Ah, dimenticavo, poi tra i vostri vicini di casa ci saranno anche tutti coloro che crederanno che voi mangiate i bambini ed anche che occorre aver paura «dell’Impero del Male» e via delirando con tutte le stronzate degli pseudo-scienziati politici anglosassoni.
Ieri e oggi, all’aeroporto militare di Pratica di Mare sono in arrivo giganteschi aerei da trasporto militare russi, i mastodontici Iljushin-76 (IL-76), che trasportano medici militari, squadre di disinfestazione militare e materiale sanitario quale: mascherine, ventilatori, tute protettive, macchinari per le analisi, tamponi, offerti gratuitamente dal Cremlino e dai contribuenti russi, cioè da tutto il popolo russo. Il messaggio che campeggia sugli adesivi degli aerei è emblematico: «Dalla Russia con amore«.

aereo Iljushin-76 (IL-76)
Cosa fanno invece gli alleati dell’Italia? Nulla, anzi peggio mettono all’Italia i bastoni tra le ruote. E’ il caso ad esempio di due Stati membri dell’Unione Europea come Romania a Repubblica Ceca che hanno bloccato alla frontiera le mascherine destinate all’Italia. O degli Stati Uniti che hanno sottratto all’Italia mezzo milione di tamponi.
Ed è anche il caso della Polonia (paese dell’Unione Europea e della NATO) e dell’Ucraina (paese che farebbe carte false per entrare nell’Unione Europea e nella NATO), le quali hanno impedito il volo sul loro territorio degli aerei militari russi carichi di aiuti. Due paesi pagliacci, degni del più misero circo di periferia piuttosto che di un contesto istituzionale internazionale. Ma la loro per nulla edificante storia, precede la loro fama e reputazione.
Il senatore russo Aleksej Puškov, padre di Darja Puškova, la Direttrice del Centro di Scienza e Cultura Russo di Roma ha dichiarato: «La Polonia non ha lasciato passare attraverso il proprio spazio aereo i velivoli di trasporto russi con a bordo gli aiuti destinati all’Italia per contrastare la pandemia di coronavirus. E’ una cattiveria a livello di politica governativa. Inoltre gli aiuti erano destinati ad un Paese alleato della Polonia all’interno dell’Unione Europea e della NATO. D’ora in poi la Russia non dovrebbe andare incontro alla Polonia«.

Il senatore russo Aleksej Konstantinovič Pushkov
La rotta seguita ha imposto una deviazione di almeno 3.000 chilometri in più rispetto a quella attraverso lo spazio aereo polacco, imponendo agli aerei russi di dirigersi a sud presso Soči e da lì attraversare il Mar Nero, sorvolare gli spazi aerei di Bulgaria, Serbia e Montenegro, attraversare l’Adriatico e finalmente giungere in Italia.
Ed ecco così che tutta la retorica dell’ombrello della NATO (ci sarebbe un bel posto dove mettere questo ombrello) e della grande famiglia dell’Unione Europea, si scioglie d’un tratto come neve al sole proprio nel momento del bisogno reale. Dunque signori, lasciate cadere i vostri pregiudizi dovuti alla manipolazione delle opinioni pubbliche occidentali messa in atto dalle cancellerie e dai media mainstream occidentali, guardate fuori, aprite gli occhi, abbiate almeno la dignità di ringraziare chi avete sempre denigrato e insultato, solo perchè essenzialmente i vostri governi e le vostre istituzioni educative vi hanno resi ignoranti. Rompete le catene, alzate la testa, aprite le ali, liberatevi!
Quaquaraquà nascosti dietro una bandiera arcobaleno, finti liberisti e radical chic da bordello piuttosto che da salotto, fatevene una ragione, la Russia aiuterà l’Italia nella lotta contro la pandemia di coronavirus. Secondo il sito ufficiale del Cremlino, in risposta all’appello proveniente da parte italiana, il presidente Vladimir Vladimirovič Putin ha confermato la sua disponibilità a fornire l’assistenza necessaria per supportare la popolazione italiana.
In particolare, è prevista la fornitura di dispositivi di protezione, sistemi mobili sui KamAZ per la disinfezione con nebulizzatori dei mezzi di trasporto e del territorio, attrezzature mediche e di altro tipo, nonché l’invio di brigate di specialisti militari russi per l’assistenza pratica nelle aree più colpite del paese. Queste forniture saranno effettuate tramite il Ministero della Difesa della Federazione Russa con il coinvolgimento delle Forze Aerospaziali Russe.

Veicolo KamAZ imbarcato su un aereo IL-76

Veicolo KamAZ imbarcato su un aereo IL-76
In seguito, il ministro della Difesa russo Sergej Kužugetovič Šojgu ha dato l’incarico di formare un adeguato raggruppamento aereo.
Già domenica mattina 22 marzo 2020, per aiutare l’Italia, si è appreso che le forze aerospaziali russe operativamente avevano già approntato nove aerei IL-76 presso l’aeroporto militare di Čkalovskij, vicino a Mosca. Inoltre, in partenza per l’Italia anche un gruppo di circa 100 militari russi, tra cui i principali esperti del Ministero della Difesa nel campo dell’epidemiologia e della virologia. Così come ha precisato un comunicato del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il contingente è composto da specialisti che hanno «partecipato direttamente alla liquidazione dei focolai di peste suina africana, ulcera siberiana ed elaborato il vaccino contro la febbre Ebola«.

Ministro della Difesa russo Sergej Kužugetovič Šojgu
Dopo pranzo del 22 marzo 2020, il primo IL-76 è decollato per la base aerea dell’aeronautica militare italiana di Pratica di Mare. A bordo, un gruppo di virologi militari di prima linea e la fornitura di attrezzature per la diagnosi e la disinfezione.
Nel frattempo, in Italia, si era registrato un nuovo record di decessi per coronavirus: nelle ultime 24 ore il numero delle vittime era aumentato di 793 persone.
Su questo sfondo, gli avvocati italiani hanno chiesto la revoca delle sanzioni contro la Russia. Secondo il presidente dell’Associazione degli Avvocati Italiani («Camere Penali del diritto Europeo e Internazionale») Alexandro Maria Tirelli, l’Italia perde 3 miliardi di dollari all’anno; una perdita che ha colpito le imprese e un certo numero di settori.
È curioso il fatto, che per l’aiuto all’Italia, la Russia sia stata sollecitata anche da altri paesi europei. Ad esempio, Ulrich Oehme, un membro del parlamento tedesco del partito AfD e membro della PACE, rivolgendosi a Mosca, ha segnalato la carenza di medici e di respiratori in Italia.
Il preside della Facoltà di Politica e Amministrazione del MGIMO (Università Statale di Mosca per le Relazioni Internazionali), Henry Sardarjan, esperto di questioni italiane, sul quotidiano Vzgljad ha dichiarato: «La situazione in Italia, senza esagerazione, appare catastrofica. Per molti aspetti, è peggio che in Cina. Vediamo problemi con l’organizzazione del trattamento terapeutico, con l’accesso alle risorse mediche. In precedenza abbiamo ricevuto richieste da singole regioni dell’Italia, a tal riguardo abbiamo informato il Ministero degli Esteri russo. Ma a causa della portata del problema, la questione è stata posta a livello dei capi di stato. In Russia, la procedura per la lotta al virus è molto meglio organizzata che in Europa«.
Secondo la sua opinione, oggi in Italia, molti si interrogano sulla convenienza della propria presenza nell’Unione Europea: «Il paese è stato lasciato a tu per tu con questa terribile avversità, l’unica misura intrapresa dai vicini è stata la chiusura delle frontiere. Nessuno aiuta, nemmeno con la fornitura di mascherine mediche. Questo, a proposito, ricorda il famoso meme, secondo il quale, una persona rimane atea fino alla prima oscillazione sull’aereo. Così è qui: l’Europa è rimasta senza confini solo fino ai primi gravi problemi«.
Sardarjan ha pure aggiunto che la stragrande maggioranza gli utenti dei social network italiani apprezzano molto la decisione del presidente Putin di aiutare l’Italia: «La Russia, nonostante le sanzioni, mette al primo posto l’assistenza alle persone sofferenti. Questo, favorevolmente, ci distingue da altri paesi e richiama il sostegno tra la popolazione«, ha sottolineato l’esperto.
«In generale, gli italiani simpatizzano molto per la Russia. C’è solo una percentuale minima di persone che raccontano sciocchezze: ad esempio quando durante le elezioni questi accusarono diversi politici di ricevere finanziamenti dalla Russia e spaventarono il paese con gli «agenti del Cremlino», tuttavia ciò non ebbe alcun effetto. Pertanto, dopo la crisi, penso che le relazioni tra Roma e Mosca diventeranno ancora migliori«, prevede Sardarjan.
Come già accennato, Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha inviato in Italia un gruppo di specialisti epidemiologi e virologi composto da circa 100 militari con una grande esperienza pratica nella lotta contro la diffusione delle infezioni virali, nella liquidazione di difficili situazioni epidemiologiche e nell’organizzazione della disinfezione di edifici, strutture e sistemi idrici.
Gli specialisti militari russi sono dotati del necessario equipaggiamento moderno, mezzi speciali e medicinali.
Il gruppo è composto in gran parte da specialisti leader nel loro settore che hanno partecipato direttamente alla liquidazione dei focolai di antrace, all’elaborazione del vaccino contro Ebola e di vaccini antipeste.
Il maggior generale Sergej Kikot, a capo del gruppo di esperti russi, è il massimo esperto al mondo nell’applicazione dei più recenti modelli del sistema speciale di decontaminazione. Nella pratica ha elaborato modelli e procedure che sono adottati in tutto il mondo ed ha svolto il ruolo di organizzatore dei lavori in condizioni epidemiologiche complesse durante l’esplosione dei casi di antrace, debellati proprio grazie alle azioni da lui promosse.

Maggior Generale Sergej Kikot
Tra gli specialisti russi, il tenente colonnello Gennadij Erjomin eminente scienziato di fama mondiale del Centro per la Ricerca Scientifica, PhD in medicina. Esperto nell’organizzazione e realizzazione delle misure antiepidemiologiche. Ha esperienza nella lotta contro malattie molto pericolose quali la peste suina africana e l’afta epizootica.
Il tenente colonnello Vjačeslav Kulish, che fa parte del gruppo, è specialista nel campo dell’elaborazione dei mezzi di difesa contro agenti biologici virali. Ha partecipato allo sviluppo dei vaccini contro Ebola e di medicinali antipeste. Esperto nel campo della virologia, dell’organizzazione e realizzazione della decontaminazione e delle misure antiepidemiologiche.
Del gruppo fa parte anche il tenente colonnello medico Aleksandr Jumanov, docente dell’Accademia militare di medicina «S.M. Kirov», PhD in medicina. Nel 2019 ha partecipato alle esercitazioni in India dei servizi militari di medicina MEDEX-2019 degli Stati membri ASEAN e partner di dialogo nel format «ADMM plus» dedicate alle attività antiepidemiche durante disastri naturali e in situazioni d’emergenza. Ha partecipato, come membro del raggruppamento di specialisti militari, all’organizzazione dell’ospedale mobile nel programma internazionale di lotta contro Ebola.
Infine, tra gli scienziati è presente anche il professor Aleksej Smirnov autore più di 70 lavori scientifici di rilevanza mondiale dedicati alle ricerche nel campo di epidemiologia e la prevenzione delle malattie infettive.
Immaginando che in segno di riconoscimento, difficilmente si vedrà cantare l’Inno della Federazione Russa dai balconi delle città italiane, concludo questo articolo con due video: nel primo sono i russi ed il presidente Putin a cantare l’Inno nazionale. Nel secondo, è la banda musicale dei Carabinieri a suonare l’Inno nazionale all’Ambasciata della Repubblica Italiana a Mosca.
Luca D’Agostini
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