Aşgabat è la capitale del Turkmenistan, un Paese che pochi conoscono, ma che senza dubbio possiede un fascino peculiare. Il Turkmenistan è uno stato dell’Asia Centrale che si affaccia sul Mar Caspio a occidente e che confina con Kazakistan e Uzbekistan a nord e Afghanistan e Iran a sud. Aşgabat si trova nella parte sud occidentale del Paese, a 25 km di distanza dal confine settentrionale dell’Iran.
Il Turkmenistan è una regione antichissima dove sono state trovate tracce di insediamenti umani risalenti a 7.000 anni prima della nascita di Cristo e il suo territorio fu conquistato dall’Impero Persiano, dai Macedoni guidati da Alessandro Magno, dalle tribù dei Parti, dei Sasanidi e degli Eftaliti. Inoltre, durante i secoli divenne una tappa fondamentale della Via della Seta, il lungo itinerario che collegava l’Europa all’estremo Oriente.
La città di Aşgabat è, invece, relativamente recente ed è stata fondata solo nel 1881, diventando la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Turkmena nel 1924. Durante il XX secolo, il Paese ha conosciuto un periodo di industrializzazione che oggi, però, procede a fatica poiché gran parte dell’economia si basa ancora sull’agricoltura e sull’esportazione del cotone di cui il Turkmenistan è uno dei più importanti produttori mondiali.
Nel 1991, il Turkmenistan proclamò l’indipendenza dall’Unione Sovietica ed è diventata una Repubblica Presidenziale. Da allora e fino al 2006 la sua storia è stata segnata dalla figura del presidente turkmeno Saparmyrat Nyýazow, il Türkmenbaşy, ovvero il «Padre di tutti i turkmeni». Attualmente il presidente è Gurbanguly Mälikgulyýewiç Berdimuhamedow.
Secondo i dati ufficiali del Comitato statale di statistica del Turkmenistan , al 1° gennaio 2012, il 12,7% della popolazione del Turkmenistan viveva ad Aşgabat. A seguito dell’ultimo censimento della popolazione, il 6 agosto 2018 è stato annunciato che la popolazione della città superava il milione di abitanti. Un nuovo censimento della popolazione del Turkmenistan è previsto per il 17-27 dicembre 2022. Il 77% degli abitanti di Aşgabat è di etnia turkmena. Il restante 23% è composto principalmente da russi, armeni, uzbeki.
Il nome della città deriva dalle parole persiane عشق ( eshq «amore») e آباد ( ābād «luogo popolato», «città»). Quindi Aşgabat significa «città dell’amore».
La città si trova nell’oasi di Akhal-Teke sulla pianura pedemontana di Prikopetdag. A sud è circondata dalle montagne Kopetdag e a nord è confinante con il deserto del Karakum. L’altezza sul livello del mare è di 214-240 metri.
Aşgabat si trova nel fuso orario designato dallo standard internazionale come UTC+5.
Il clima di Aşgabat è subtropicale nell’entroterra, con inverni miti ma relativamente freddi per questa latitudine ed estati eccezionalmente calde. In alcuni anni sono possibili temperature superiori a +45° C. Si verificano 213 mm di precipitazioni all’anno, con quasi nessuna precipitazione in estate. L’inverno è breve, ma con forti incursioni dell’aria artica da nord, a volte ci sono gelate inferiori a -10/-15° C. In media si osservano 8 giorni di manto nevoso all’anno e l’altezza massima del manto nevoso può raggiungere i 34 centimetri.
Aşgabat crebbe sulle rovine della città di Konjikala sulla Grande Via della Seta, menzionata per la prima volta nel II secolo a.C., e nel I secolo a.C. un terremoto la rase al suolo. Konjikala fu ricostruita grazie alla sua posizione vantaggiosa sulla Grande Via della Seta e prosperò fino a quando fu distrutta dai Mongoli nel XIII secolo. Dopo di che, esisteva come un piccolo villaggio fino a quando le truppe russe non lo occuparono alla fine del XIX secolo.
Dal momento della conquista del Turkestan da parte dell’Impero russo, la città, che ufficialmente passò alla Russia con il Trattato Akhal, stipulato con la Persia il 21 settembre 1881, fu chiamata Ašchabad. Questo nome rimase fino al 1919.
Quindi, la storia moderna di Aşgabat iniziò nel 1881. A quel tempo, la città era costituita da case di argilla circondate da frutteti. Le strade erano state progettate per essere dritte e per lo più con edifici a un piano, poiché dopo diversi terremoti si decise di non erigere edifici a mattoni a più piani.
Il 17 luglio 1919, la città fu ribattezzata Poltoratsk, in onore del capo rivoluzionario e presidente del Consiglio economico della Repubblica del Turkestan Pavel Gerasimovič Poltoratskij. Il 27 ottobre 1927, la città fu nuovamente denominata Ašchabad.
Risparmiata dalla Seconda Guerra Mondiale, il 6 ottobre 1948, ad Ašchabad si verificò uno dei terremoti più distruttivi della storia con una magnitudo di tra i 9/10 gradi della scala Mercalli. Il 98% degli edifici furono distrutti. Secondo varie stime morirono da 1/2 a 2/3 della popolazione cittadina. Attualmente, in Turkmenistan , si ritiene che il terremoto abbia causato la morte di 176 mila persone.
Dopo il terremoto la città fu immediatamente ricostruita dalle autorità sovietiche. La città si sviluppò secondo i piani generali di costruzione del 1949 e del 1959. I quartieri e le strade furono ampliate, furono create moltissime aree ricreative verdi.
Nel 1962, ad Ašchabad le autorità sovietiche costruirono il Canale del Karakum, il che consentì di risolvere il problema della carenza idrica cronica nella città.
Dopo che il Turkmenistan ha dichiarato la sua indipendenza il 27 ottobre 1991, la città ha assunto il nome di Aşgabat e fu proclamata capitale del Turkmenistan.
L’economia attuale di Aşgabat è rappresentata principalmente dall’industria tessile, dalle istituzioni finanziarie e da un’ampia rete commerciale.
Il trasporto pubblico urbano è attualmente rappresentato solo da autobus di marca Mercedes-Benz e Hyundai. La città dispone anche di un aeroporto internazionale che collega le principali città della Russia e dell’Asia. Poche le città europee collegate con voli diretti con il Turkmenistan, tra queste Parigi, Francoforte, Londra e Vienna. La maggior parte dei voli con scalo sono realizzati da Turkish Airlines. Ad oggi dall’Italia è possibile raggiungere Aşgabat in aereo facendo scalo negli aeroporti internazionali di Istanbul, Francoforte, Parigi, Londra, Mosca e alcune capitali asiatiche.
Inoltre la città dispone di molti parchi e giardini, di un parco divertimenti denominato «Il mondo delle Fiabe» (la versione locale di Disneyland), biblioteche, 4 università, scuole di ogni genere e grado, un grande giardino botanico, 5 stadi con tribune da 1.000 posti l’uno, palestre, palazzetti sportivi, palazzetti per l’hockey su ghiaccio, piscine e un ippodromo. Vi sono inoltre numerosi cinema che proiettano in 3D.
La città dispone di 4 musei statali della cultura nazionale del Turkmenistan e di un parco zoologico.
Altresì, il Turkmenistan vanta un moderno ed efficiente sistema sanitario nazionale e nella città di Aşgabat è stata realizzata una moderna città medica, con ospedali e centri clinici estremamente puliti e accoglienti, tra i quali:
— il centro internazionale per il trattamento delle malattie degli occhi che rappresenta uno dei maggiori centri oculistici dell’Asia centrale;
— centro traumatologico internazionale;
— centro per il cancro, un moderno istituto di trattamento clinico e profilattico che fornisce assistenza a pazienti con neoplasie benigne e maligne;
— centro internazionale di medicina interna;
— centro internazionale per la protezione della salute materna e infantile;
— centro internazionale per il trattamento delle malattie della testa e del collo;
— un ospedale dermatologico;
— centro per la prevenzione e il trattamento della tubercolosi;
— centro per la prevenzione e la cura delle malattie infettive;
— centro per la prevenzione dell’AIDS;
— centro trasfusionale;
— centro dentale;
— laboratori chimici;
— un’azienda farmaceutica per la produzione di medicinali di vario tipo.
Per quanto concerne le condizioni igieniche e sanitarie, in Turkmenistan non ci sono malattie infettive particolari o vaccinazioni da fare prima di partire. E’ comunque meglio evitare di bere l’acqua del rubinetto e mangiare verdure crude.
Dopo l’indipendenza dall’Unione Sovietica la città iniziò a essere costruita con grattacieli amministrativi e residenziali, e con nuovi edifici pubblici. Gli edifici nella moderna Aşgabat sono costruiti principalmente nello stile architettonico orientale. Molti edifici di nuova costruzione e restaurati sono decorati con marmo bianco.
Visitare Aşgabat significa entrare in contatto con una città decisamente particolare. La capitale appare come una città estremamente moderna che vanta il singolare primato di città con il maggior numero di edifici ricoperti di marmo chiaro, titolo che le è valso il soprannome di «città bianca».
Ma attenzione, Aşgabat non è Amsterdam. Qui ci sono regole ferree che vi consiglio caldamente di rispettare, pena il rapido intervento della polizia e l’espulsione immediata dal Paese.
Pochi consigli, ma utili: non girate a piedi dopo le 23.00. C’è il coprifuoco e per i turisti, dopo le 23.00 è premesso spostarsi solo con taxi o in una macchina guidata da un cittadino turkmeno.

Centro di Aşgabat di notte
Non portatevi a casa una donna turkmena. Estrema cautela in questo senso, perché le pene sono molto severe per gli stranieri che albergano nei loro appartamenti donne locali.

Donne turkmene
Non fumate per strada: la legge locale impedisce in qualunque luogo aperto di fumare. Al chiuso, invece, si può fumare tranquillamente (nei locali, nelle automobili).
Ad Aşgabat abbandonate l’idea di lasciarvi andare a una vita mondana. Nella capitale del Turkmenistan non funziona così. Esiste un centro città, ma pensare di camminare per le vie del centro e fare acquisti in negozi e caffè non è concepibile, prima di tutto perché non ci sono posti simili. Da un ristorante all’altro si va in macchina e si giunge direttamente in loco. Nei centri residenziali sono presenti dei piccoli negozi di alimentari e generi vari, solitamente sotterranei. Troverete sigarette, ottimo pane casalingo, biscotti e generi di prima necessità.
Nei ristoranti la cucina locale è prevalentemente a base di carne, con pirog e pel’meni ripieni di carne. Da provare è la ottima vodka turkmena.
I tipici bazar turkmeni sono prevalentemente al chiuso e vendono soprattutto kebab, stoffe e merce di vario tipo, prodotti artigianali come colbacchi, manufatti in legno o lana e i favolosi e tipici tappeti. Un souvenir unico per una donna, nonché un bel regalo da portare da Aşgabat, è l’abito tradizionale. Molte donne turkmene sono disposte a cucirvelo su misura in meno di una settimana, per un prezzo intorno ai 25 euro. Entrarvi in contatto, per chi non parla almeno russo, è difficile, ma al bazar potrete provare a proporlo.

Bazar turkmeno
Aşgabat mantiene un’importanza storica e un fascino architettonico che meritano di essere conosciuti.
Il Complesso del palazzo «Oguzkhan» è la residenza del presidente del Turkmenistan. La costruzione ha avuto inizio nel 2008 da parte della società francese Bouygues ed è stata conclusa nel maggio 2011. La nuova residenza presidenziale prende il posto del vecchio, piccolo «palazzo Turkmenbashi» situato nelle vicinanze.

Complesso del palazzo «Oguzkhan» — Palazzo presidenziale Turkmenistan
L‘Assemblea del Turkmenistan (Mejilis) è la camera bassa del Parlamento del Turkmenistan e si trova all’interno del Palazzo Ruchiet.
La costruzione del palazzo fu iniziata nel 1995 dalla società francese Bouygues e fu completato nel 1999.
Oltre all’Assemblea del Turkmenistan, il palazzo ospita eventi, forum, riunioni e inaugurazioni ufficiali dello stato.

Assemblea del Turkmenistan (Mejilis)
Il Palazzo dei matrimoni «Bagt koshgi». L’edificio è stato costruito in due anni (dal 2009 al 2011) dalla società turca «Polimex».
L’edificio di undici piani con una superficie di oltre 38mila metri quadrati è una struttura a tre stadi, ognuno dei quali sembra una stella a otto punte. Un cubo, che svetta su grandi colonne, forma il suo gradino superiore e assorbe una sfera con un diametro di 32 metri: il simbolico pianeta Terra con l’immagine di una mappa del Turkmenistan. I quattro ingressi all’edificio simboleggiano i quattro punti cardinali.
Anche la decorazione interna dei locali del palazzo è in stile turkmeno. Il centro comprende sei sale per la registrazione del matrimonio, ognuna delle quali ha un proprio nome, tre sale per le celebrazioni dei matrimoni, due delle quali da 500 posti e una da 1000 posti. Al nono piano del palazzo c’è una sala per i festeggiamenti delle nozze d’oro.
Il palazzo ospita anche sette sale per banchetti, 36 negozi per la fornitura di tutti i servizi necessari per i matrimoni, due caffetterie, saloni per abiti da sposa, centro per la decorazione e il noleggio delle automobili, noleggio gioielli, uno studio fotografico e un salone di bellezza, un albergo con 22 camere confortevoli. Al terzo e quarto piano si trovano i locali amministrativi e un archivio. Sotto l’edificio c’è un parcheggio chiuso con una capienza di 300 autovetture.

Palazzo dei matrimoni «Bagt koshgi»

Palazzo dei matrimoni «Bagt koshgi» (di notte)
Il Teatro drammatico intitolato a Saparmurat Nijazov è il più grande teatro del Turkmenistan . Il complesso di edifici teatrali si trova nel centro di Aşgabat. Il repertorio del teatro si basa principalmente sulle opere di drammaturghi turkmeni classici e moderni, gli spettacoli sono eseguiti in lingua turkmena. La compagnia teatrale è composta da artisti popolari e onorati del Turkmenistan
Il teatro è stato inaugurato nell’ottobre 2005 ed è stato chiamato in onore del Presidente del Turkmenistan il Grande Saparmurat Turkmenbashi. L’edificio è stato costruito dalla società francese Bouygues.

Teatro drammatico intitolato a Saparmurat Nijazov
Il Teatro statale turkmeno delle marionette è un teatro che produce circa 40 spettacoli l’anno realizzati con le marionette della tradizione culturale turkmena. Gli spettacoli si svolgono in due sale, una da duecento e l’altra da trecento posti.
L’edificio è stato costruito dal 2004 al 2005 dalla società turca Polimex.

Teatro statale turkmeno delle marionette
Il Circo di Stato Turkmeno ha una capienza di 1700 posti. È sotto la giurisdizione del Ministero della Cultura, della Televisione e della Radiodiffusione del Turkmenistan.
L’edificio del circo è stato costruito dal 1979 al 1984 secondo il progetto dell’architetto sovietico Arif Zejnalov.
Questo edificio è stato progettato per resistere a terremoti di nove gradi della scala Richter.
Sulla cupola del circo è stato installato un pennone di sedici metri con la bandiera del Turkmenistan.
Nel 2010 è stata aperta una scuola studio per l’insegnamento dell’arte circense.
Nel 2012 si sono svolte a Minsk le prime tournée all’estero del Circo di Stato del Turkmenistan. Nel 2013, gli artisti del circo turkmeno hanno ricevuto l’oro all’Idol circus festival di Mosca.
Il Grande Circo di Stato di Mosca si è esibito per tre volte nella struttura del Circo di Stato Turkmeno.
Il Museo Statale del Centro Culturale del Turkmenistan è il più grande museo del Turkmenistan ed è stato costruito dalla società turca Polimex.
Si sviluppa su una superficie di 15mila metri quadrati ed è composto da sette gallerie permanenti dedicate alla storia, alla cultura moderna e all’etnografia del Turkmenistan.
Il museo raccoglie oltre 130mila reperti, tra i quali migliaia di reperti dei siti archeologici dell’antica Nisa e dell’antica Merv. Il museo contiene anche collezioni di antichi tappeti turkmeni, rari campioni di abiti e tessuti nazionali, articoli per la casa tradizionali, oggetti in metalli preziosi, armi, premi.

Museo Statale del Centro Culturale del Turkmenistan
Il Museo Statale delle Belle Arti del Turkmenistan fondato nel 1927 dallo scultore russo Karelin.
Il nuovo edificio del museo è stato costruito dalla società francese Bouygues. La superficie totale dell’edificio a tre piani è di 17mila metri quadrati. Nel seminterrato del museo si trovano laboratori di restauro, un magazzino, un laboratorio, una biblioteca.

Museo Statale delle Belle Arti del Turkmenistan

Konstantin Mishin — Moschea di Anau (1900) (Museo Statale delle Belle Arti del Turkmenistan)
Il Museo Nazionale del Tappeto Turkmeno è stato istituito il 20 marzo 1993 con decreto del Presidente del Turkmenistan, al fine di far rivivere, preservare e sviluppare in modo creativo le tradizioni della tessitura dei tappeti turkmeni.
L’ultima domenica di maggio di ogni anno, in Turkmenistan si celebra la giornata del tappeto turkmeno e quel giorno il museo ospita particolari celebrazioni.
Il museo è strutturato su una superficie di 13.400 metri quadrati e al suo interno sono esposti circa duemila tappeti preziosi e rari. Il museo ospita anche il tappeto più piccolo del mondo, realizzato per depositare una chiave e soprattutto ospita il tappeto più grande al mondo, un tappeto della superficie di 301 metri quadrati, entrato nella classifica del Guinness dei primati.
Il museo esegue anche il restauro di vecchi tappeti.

Museo Nazionale del Tappeto Turkmeno

Museo Nazionale del Tappeto Turkmeno
La Moschea Ertuğrul Gazi è un punto di riferimento dell’Islam sunnita ad Aşgabat. La sua architettura comprende quattro minareti, una cupola centrale e ha una sontuosa decorazione interna con belle vetrate colorate. L’edificio in marmo bianco ricorda la Moschea Blu di Istanbul. La moschea ospita fino a 5.000 fedeli alla volta.
La moschea è stata inaugurata nel 1998. Prende il nome da Ertuğrul, il padre di Osman I, fondatore dell’Impero Ottomano, ed è stata costruita come dono del governo turco da Hilmi Şenalp, il famoso architetto turco il cui lavoro è spesso ispirato all’architettura ottomana. L’architetto Hilmi Şenalp è stato definito «architetto di corte» del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ed è un caro amico del Presidente turco.

Moschea Ertuğrul Gazi

Moschea Ertuğrul Gazi
La Moschea di Türkmenbaşi Ruhy è la principale moschea in Turkmenistan, è la più grande dell’Asia centrale ed ha la cupola più grande di tutte le moschee al mondo.
La moschea è stata inaugurata ufficialmente nel 2004.

Moschea di Türkmenbaşi Ruhy
Il Vicolo dell’ispirazione è un parco pubblico creato nel 2010 e situato nel centro di Aşgabat. La sua superficie è di 5,7 ettari.
Sullo sfondo di alberi secolari, lungo il fiume artificiale, sono state piantate nuove piante, sono state disposte aiuole ornamentali e sono state attrezzate due caffetterie.
Nel parco lungo i sentieri ci sono composizioni scultoree raffiguranti eccezionali poeti turkmeni, pensatori, scienziati dell’antichità e della modernità.

Vicolo dell’ispirazione

Vicolo dell’ispirazione
Il mondo delle fiabe di Turkembashi è un parco divertimenti situato nel centro di Aşgabat.
Il complesso è stato costruito dalla società turca «GAP Inshaat» per ordine del Ministero dell’Istruzione del Turkmenistan. È stato riaperto l’8 dicembre 2006 con la partecipazione del presidente del Turkmenistan ed è stato chiamato «Il mondo delle fiabe di Turkmenbashi». Si è trattato da 50 milioni di dollari finanziato completamente dalle riserve valutarie dello Stato. Il parco dispone di una superficie di 33 ettari ed è diviso in due parti: «all’aperto» e «al chiuso», tenendo conto delle caratteristiche climatiche della regione. Il parco ha più di cento attrazioni ed è organizzato in 5 parti principali: «Il mondo dei miracoli turkmeni», «La montagna delle favole», «Il fiume paradisiaco», «Il mondo della lotta» e «Il mondo dell’avventura».
«Il mondo dei miracoli turkmeni» — Questa area tematica, preceduta da un layout su larga scala della mappa del Turkmenistan, riflette tutti i principali paesaggi naturali e le zone climatiche del Paese. Rappresentanti del mondo animale e campioni di flora locale sono realizzati in miniatura. In questa parte del parco, ci sono molte copie più piccole dei famosi monumenti storici e culturali del Turkmenistan. C’è anche un fiume artificiale. Sono disponibili mense, studi fotografici, uffici di noleggio, edicole e negozi. Le attrazioni sono create tenendo conto delle tradizioni nazionali.
La ruota panoramica alta 25 m progettata per 108 persone ricorda la forma dei gioielli femminili turkmeni «gulyaka».
L’attrazione Magic Carpet è decorata con disegni di tappeti nazionali.
Vi sono inoltre un trenino allegro, le montagne russe con acqua e un labirinto.
«La montagna delle favole» è un parco coperto della superficie di oltre 7mila metri quadrati. Per entrare nella montagna magica si deve attraversare il ponte che risplende nella semioscurità. Una varietà di incredibili avventure attendono i visitatori in grotte e tunnel.
Inoltre in questa parte del parco c’è la «Galleria dei borghi dei popoli del mondo» che consente virtualmente di raggiungere l’una o l’altra parte della Terra, di fare una sorta di giro del mondo, di essere fotografati sullo sfondo delle maggiori attrazioni mondiali. C’è anche la possibilità di entrare in un simulatore per pilota di un’astronave.
«Il fiume paradisiaco» del parco è in realtà un enorme acquario abitato dalla flora e dalla fauna del Mar Caspio e degli oceani.
«Il mondo della lotta» è una parte del parco creata per chi vuole misurarsi con la forza. Tra le attrazioni di questa parte del parco ci sono la parte dell’arrampicata, il rodeo, i trampolini, giochi gonfiabili, una pista di karting con 15 vetture.
«Il mondo dell’avventura» è una parte del parco attrezzata con le più moderne attrazioni quali un insolito aeroplano, un disco volante e le armi spaziali.
Nelle vicinanze c’è un parco giochi per bambini all’aperto, allestito con scivoli, altalene e altri divertimenti per bambini. C’è anche un lago artificiale, la cui superficie dello specchio è di 10mila metri quadrati e sul quale si può navigare con piccoli catamarani.

Il mondo delle fiabe di Turkembashi
Il Centro culturale e di intrattenimento «Alem», è situato sull’autostrada alle porte di Aşgabat.
I lavori di costruzione sono iniziati nel 2010 e sono terminati nel 2012 e sono stati realizzati dalla società turca «Polimex».
Di fronte al centro, ogni anno viene allestito l’albero di Capodanno.
L’altezza totale della struttura è di 95 metri con una guglia; si tratta di una piramide a gradini su cui si eleva una ruota panoramica con un diametro del cerchio esterno di 57 metri. Questa è la più grande ruota panoramica di tipo chiuso del mondo ed è elencata nel Guinness dei primati.
La ruota panoramica, installata sopra il ristorante del centro «Alem», è predisposta per 24 cabine sei posti. La struttura in acciaio della ruota panoramica è decorata a forma della stella di Oguz Khan e con decorazioni traforate a forma di ornamenti nazionali-göls, che ricordano il quadrante di una meridiana, coronata da una guglia di 17 metri. Attrezzature speciali mantengono un microclima ottimale all’interno delle cabine.
Al piano terra si trova il Museo dello Spazio. Il museo espone modelli dell’astronave e del sistema solare. I visitatori possono fare un viaggio virtuale su un’astronave attraverso la vastità dell’universo, «camminare» sulla superficie della Luna o di qualsiasi altro pianeta. Il museo mostra le caratteristiche dei pianeti del sistema solare e dei loro satelliti.

Centro culturale e di intrattenimento «Alem»

Centro culturale e di intrattenimento «Alem»
Il Complesso commemorativo «Memoria popolare» è u memoriale realizzato per onorare la memoria dei caduti turkmeni durante la Grande Guerra Patriottica (1941-45) e per commemorare i morti del terribile terremoto del 1948.
La costruzione è stata affidata alla società turca Polimex la quale lo ha realizzato in due anni, dal 2012 al 2014.
Il 9 maggio di ogni, in occasione del Giorno della Vittoria dell’Unione Sovietica contro la Germania nazista, presso il memoriale si tiene la parata militare e la sfilata del «Reggimento Immortale».
Il monumento raffigura la Madre e i suoi figli che chinano il capo in senso di omaggio di fronte al sacrificio dei caduti per ottenere la vittoria dell’Unione Sovietica nella Grande Guerra Patriottica.

Complesso commemorativo «Memoria popolare»

Parata al Complesso commemorativo «Memoria popolare»

Marcia del Reggimento Immortale ad Aşgabat

Marcia del Reggimento Immortale ad Aşgabat
Il Complesso di fontane «Oguz Khan e figli» è uno dei simboli di Aşgabat. Situato sull’autostrada che porta dall’aeroporto internazionale al centro della città, l’impianto di illuminazione del complesso è alimentato da energia solare.
Il complesso di fontane è stato costruito dalla società di costruzioni turca Polimex in due anni, dal 2007 al 2008.
L’insieme architettonico e scultoreo raffigura il leggendario antenato dei popoli turchi Oguz Khan , seduto con una mano alzata su un cavallo al centro della fontana, ei suoi sei figli: Gun-khan (il signore del sole), Ai-khan (il signore della luna), Yildiz-khan (il signore delle stelle), Gek Khan (signore del cielo), Dag Khan (signore delle montagne) e Dengiz Khan (signore del mare).
Nel 2010, il complesso delle fontane è stato incluso nel Guinness dei primati in quanto riunisce il maggior numero di fontane in un luogo pubblico.

Complesso di fontane «Oguz Khan e figli»
A 18 km da Aşgabat si trova il meraviglioso sito archeologico di Nisa, un’antica città dei Parti.
Secondo la leggenda, durante il periodo di Dario Istaspe (VI secolo a.C.), l’insediamento divenne una fortezza di confine, che bloccò il percorso dei nomadi bellicosi che invasero da nord.
Nel IV secolo a. C. lo stato dei Parti (la cui capitale era Nisa) entrò a far parte dello stato di Alessandro Magno, che, accanto alla fortezza di Nisa (Nuova Nisa), fondò la città di Alexandropol (ora Vecchia Nisa). Dopo la morte di Alessandro, lo stato dei Parti per un breve periodo fu sottomesso dallo stato ellenistico dei Seleucidi. Nel 245, i semi-nomadi che vivevano nelle steppe del Caspio, si ribellarono sotto la guida di due fratelli, Arsak e Tiridat. I due fratelli presero il potere dello stato dei Parti e fecero di Nisa (Alexandropol) la loro capitale. Così furono gettate le basi del grande stato dei Parti.
Nei secoli II-I, durante il periodo di massimo splendore dell’Impero dei Parti, la capitale fu trasferita in Asia Minore, ma i sovrani mantennero un rapporto speciale con Nisa. Qui c’erano le tombe dei membri della dinastia degli Arsakidi.
Nel 226 d.C. il regno dei Parti cessò di esistere. Artashir, il governatore degli Arsakidi in Persia, creò un nuovo stato guidato dalla dinastia sasanide e la vecchia Nisa fu distrutta.
Nel V secolo d. C., sotto il re sasanide Firuz, la città fu ricostruita e notevolmente fortificata. Nisa occupava una posizione strategica vantaggiosa e fungeva da barriera contro i nomadi.
Nel 1220 Muhammad II fu sconfitto dalle truppe di Gengis Khan. Il sovrano inviò un emissario agli abitanti di Nisa, proponendogli di abbandonare la città e nascondersi dai mongoli sulle montagne. Tuttavia, il visir di Nisa Zahir ad-din Masud ibn al-Munawwar al-Shashi respinse questa proposta. Mobilitò tutte le sue forze per costruire le mura della fortezza. La difesa di Nisa fu eroica. I mongoli assediarono la città per 15 giorni con 20 catapulte. Quando avanzavano usavano i prigionieri come scudo umano. I difensori di Nisa non si arresero, ma i mongoli riuscirono a fare breccia sulle mura e fecero irruzione in città. Oltre 70mila cittadini furono uccisi e Nisa fu devastata.
Per i successivi anni, Nisa passò di mano molte volte. Nel 1225, i possedimenti nisiani divennero parte dello stato di Hulagu, lo stato dei discendenti di Gengis Khan.
All’inizio del XIV secolo Nisa fu subordinata all’emiro turkmeno Argun. Nel 1381 la città fu incorporata pacificamente nell’impero di Timur.
Dopo la morte di Timur, Nisa si ritrovò di nuovo nel fuoco di numerose guerre intestine.
Nel 2007, le rovine della fortezza dei Parti sono state incluse nella lista dei siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Nisa

Nisa

Nisa
Il Centro di trasmissione televisiva del Turkmenistan è una torre di comunicazione radiofonica e televisiva situata su una delle catene montuose del Kopetdag, non lontano da Aşgabat. L’altezza della torre è di 211 metri, il che la rende la struttura architettonica più alta del Turkmenistan.
La torre è piuttosto un’attrazione turistica, è considerata uno dei simboli di Aşgabat. E’ stata costruita dalla società turca Polimex dal 2008 al 2011.
La stella a otto punte di Oguz Khan che la decora è riconosciuta come la più grande immagine architettonica di una stella al mondo ed è inclusa nel Guinness dei primati. La torre, illuminata di notte da una potente illuminazione, è visibile praticamente da qualsiasi punto della città.

Centro di trasmissione televisiva del Turkmenistan
Il Monumento all’Indipendenza del Turkmenistan la cui estetica è ispirata alle tradizionali tende turkmene e al tradizionale copricapo indossato dalle ragazze turkmene, è il monumento che commemora la data dell’indipendenza del Turkmenistan, realizzata il 27 ottobre 1991. Il monumento è costituito da una torre in cemento armato di 91 metri con una costruzione in acciaio dorato alta 27 metri in cima alla torre e una terrazza panoramica con un diametro di 10 metri. All’interno dell’edificio, ci sono sale espositive dove sono esposte importanti opere d’arte che rappresentano la storia del Turkmenistan. Il Monumento all’Indipendenza si trova su un’area totale di 84.500 m2 ed è circondato da un paesaggio verde che comprende una piscina a cascata e 27 statue eroiche di leader turkmeni.

Monumento all’Indipendenza del Turkmenistan

Monumento all’Indipendenza del Turkmenistan
I due migliori albergo ove alloggiare ad Aşgabat sono l’Oguzkent e lo Yyldyz Hotel.
L’Oguzkent è un hotel di lusso situato a 20 minuti dall’aeroporto. L’hotel dispone di 299 camere, tre ristoranti con cucina internazionale, un bar, una spa su due piani con piscine interne ed esterne, una sauna, una palestra e campi da tennis.
La costruzione dell’hotel è iniziata nel 2007 e l’inaugurazione ai visitatori è avvenuta nel 2010. La facciata è rifinita con marmo bianco e vetro, l’edificio riflette l’idea della rinascita del Paese, decorato nel tradizionale stile turkmeno.
Lo Yyldyz Hotel è un hotel di lusso costruito nel 2013 dalla società di costruzioni francese Bouygues, dispone di 155 camere distribuite in 24 piani.
Nella costruzione del grattacielo dell’hotel sono state utilizzate circa settemila tonnellate di acciaio e più di 14.000 metri quadrati di vetro. L’edificio ha una forma a goccia. Il terreno circostante ha una superficie di circa 85.000 mq. L’intera struttura ha un alto grado di resistenza sismica.

Yyldyz Hotel
A 260 km a nord di Aşgabat si trova il cratere gassoso Darzava, dal persiano «دروازه» [darvaza] ovvero «cancello». Si tratta di un cratere di gas naturale noto anche come «Porta dell’Inferno«. I geologi lo hanno intenzionalmente dato alle fiamme per impedire la diffusione di gas metano e sta bruciando senza sosta dal 1971.
Il cratere è una popolare attrazione turistica. Dal 2009, 50mila turisti hanno visitato il sito.
Nel 1971 alcuni geologi sovietici vi ubicarono una piattaforma di perforazione nella zona in cerca di petrolio. Il terreno sotto la piattaforma crollò precipitando in una caverna piena di gas naturale ed inghiottendo tutte le attrezzature degli scienziati.
L’incidente non causò vittime fra i ricercatori, ma il timore che si potesse diffondere gas velenoso condusse i geologi ad innescare l’incendio nella speranza che il fuoco consumasse tutto il gas combustibile presente all’interno della caverna nel giro di qualche giorno. Tuttavia ancora oggi le fiamme continuano a bruciare incessantemente. La scelta di dare fuoco al deposito nel tentativo di frenare la perdita di gas naturale è stata dettata sia dalla sua tossicità, e dunque dalla pericolosità che avrebbe potuto costituire per le popolazioni e per l’ecosistema locale, sia dal fatto che il metano agisce come un gas serra con un’azione più marcata rispetto ai prodotti della sua combustione.
Allo stato attuale, il cratere presenta un diametro di 60–70 metri e una profondità di circa 20 metri.
Nel novembre 2013, nel terreno all’interno del cratere sono stati ritrovati batteri che sopravvivono nonostante le condizioni estreme di temperatura. Tali batteri sono stati trovati solo all’interno del cratere e non sui terreni circostanti.
In ragione del continuo bruciare di gas, il bagliore che nasce dal foro è visibile, di notte, da chilometri di distanza. Ciò ha fatto sì che, nonostante l’isolamento e il forte odore sulfureo esalato dalle fiamme che pervade tutta la zona, la «Porta dell’inferno» diventasse una fra le mete turistiche più visitate del Turkmenistan.
Nonostante non si sappia quanto gas sia stato bruciato nella «Porta dell’inferno», né quanto ancora ne possa bruciare, il Turkmenistan ha programmato lo sfruttamento del deposito di gas naturale. Nell’aprile del 2010, in occasione di una visita al sito, il presidente del Turkmenistan ha ordinato, infatti, di chiudere il cratere o comunque di adottare misure che limitino l’influenza della perdita di gas rispetto allo sviluppo di altri giacimenti di gas naturale nell’area.

Darzava — Porta dell’inferno

Darzava — Porta dell’inferno
Luca D’Agostini
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