La storia di Antigua e Barbuda può essere divisa in tre ere distinte. Nella prima, le isole furono abitate da tre successive società amerindie. Le isole furono trascurate dalla prima ondata della colonizzazione europea delle Americhe, ma furono occupate dall’Inghilterra nel 1632. Sotto il controllo britannico, le isole hanno visto un afflusso sia di Britannici che di schiavi africani. Nel 1981, alle isole fu concessa l’indipendenza dal Regno Unito, dando vita al moderno stato di Antigua e Barbuda.
Antigua fu colonizzata per la prima volta da Amerindi preagricoli noti genericamente come «popolo arcaico» (sebbene essi siano comunemente, ma erroneamente, noti ad Antigua come Siboney, un popolo preceramico cubano). I primi insediamenti sull’isola risalgono al 2900 a.C. Essi furono succeduti dai Saladoidi, una popolazione agricola che conosceva l’uso della ceramica e che migrò fino alla catena insulare dal Venezuela. Essi furono in seguito sostituiti dagli Aruachi (Arawak) intorno al 1200 d.C., e intorno al 1500 dai Caribe.
Gli Aruachi (Arawak) furono il primo gruppo ben documentato di Antiguani.

Aruachi (Arawak)
Gli Aruachi (Arawak) raggiunsero l’isola a bordo di canoe (piroghe) dal Venezuela e furono poi scacciati dai Caribe — un altro popolo indigeno dell’area. Gli Aruachi (Arawak) introdussero l’agricoltura ad Antigua e Barbuda, coltivando, tra le altre colture, il famoso ananas «nero» antiguano. Essi coltivavano anche vari altri cibi, compresi: granturco, patate dolci (bianche, con una polpa più soda della «patata dolce» arancione chiaro usata negli Stati Uniti), peperoncino rosso, guaiava, tabacco, cotone. Alcune delle piante elencate, come il granturco e le patate dolci, svolgono ancora un importante ruolo nella cucina antiguana.
Ad esempio, un popolare piatto antiguano, il «ducuna», è una specie di raviolo dolce, cotto al vapore, fatto con patate dolci grattugiate, farina e spezie. In aggiunta, uno principali alimenti antiguani, il «fungee», è una pasta cotta fatta di farina di granturco e acqua.
Gli Aruachi (Arawak) lasciarono Antigua intorno al 1100 d.C. Quelli che rimasero subirono successivamente le razzie dei Caribe. Secondo l’Enciclopedia Cattolica, la superiorità delle armi e dell’abilità marinara dei Caribe consentì loro di sconfiggere la maggior parte delle nazioni degli Aruachi nelle Indie Occidentali — schiavizzandone alcuni e cannibalizzandone altri.
L’Enciclopedia Cattolica chiarisce che gli esploratori spagnoli avevano qualche difficoltà a identificare e a distinguere tra loro i vari popoli nativi che incontravano. Come conseguenza, il numero e i tipi di gruppi etnici e tribali in esistenza al tempo possono essere più vari e numerosi dei due menzionati.
Secondo «A Brief History of the Caribbean«,1 le malattie europee e africane, la malnutrizione e la schiavitù alla fine distrussero la grande maggioranza della popolazione nativa dei Caraibi. Nessun ricercatore ha provato in modo conclusivo che una qualsiasi di queste cause sia la vera ragione della distruzione degli indiani nativi occidentali. Infatti, alcuni storici ritengono che anche la tensione psicologica possa aver giocato una parte nel massiccio numero di nativi morti mentre erano in schiavitù. Altri credono che la dieta, a quanto si dice abbondante, ma amidoso e povera di proteine, possa aver contribuito alla grave malnutrizione degli «Indiani», che erano abituati a una dieta fortificata con le proteine della vita di mare.
Gli Indiani occidentali indigeni facevano eccellenti navi per il mare che usavano per navigare nell’Atlantico e nei Caraibi. Di conseguenza, i Caribe e gli Aruachi (Arawak) popolarono gran parte delle isole sudamericane e caraibiche. I parenti degli Aruachi (Arawak) e dei Caribe antiguani ancora vivono in vari paesi in Sud America, in particolare Brasile, Venezuela e Colombia. Le popolazioni native rimanenti nelle Indie Occidentali, pur di dimensioni assai minori che in passato, conservano tuttavia l’orgoglio del loro retaggio.
Cristoforo Colombo avvistò le isole di Antigua e Barbuda nel 1493 durante il suo secondo viaggio dando a quella più grande il nome di Santa Maria de la Antigua, come la statua miracolosa della cattedrale di Siviglia, dove aveva pregato alcuni giorni prima di partire. Tuttavia, i primi tentativi degli Europei di colonizzare le isole fallirono a causa delle eccellenti difese dei Caribe. L’Inghilterra riuscì a colonizzare le isole solo nel 1632, con Thomas Warner come primo governatore. I coloni coltivavano tabacco, indaco, zenzero e canna da zucchero come prodotti agricoli destinati alla vendita. Sir Christopher Codrington stabilì la prima grande piantagione di zucchero ad Antigua nel 1674, e affittò Barbuda per coltivare provviste per le sue piantagioni. L’unica città di Barbuda prende nome da lui. Nei cinquant’anni dopo che Codrington ebbe stabilito la sua piantagione iniziale, l’industria dello zucchero divenne così profittevole che molti agricoltori sostituirono le altre colture con lo zucchero, facendone la spina dorsale dell’economia delle isole. Codrington e altri portarono schiavi dalla costa occidentale dell’Africa per lavorare nelle piantagioni in condizioni disumane.
Durante il XVIII secolo, Antigua fu usata come quartier generale della flotta caraibica della Royal Navy britannica. L’ammiraglio Lord Horatio Nelson comandò la flotta britannica per gran parte di questo tempo, e si rese impopolare presso i mercanti locali applicando l’Atto di Navigazione (Navigation Act), in base al quale soltanto le navi registrate nel Regno Unito potevano commerciare con le colonie britanniche. Poiché gli Stati Uniti non erano più colonie britanniche, l’atto poneva un problema per i mercanti, che dipendevano dal commercio con il nuovo paese.
Man mano che Antigua diventava più fiorente, gli inglesi iniziarono a costellare di fortificazioni le sue coste, ma dopo qualche tempo, non potendo garantire la stabilità economica, dovettero assistere, nei primi anni del XIX secolo, al graduale declino del mercato dello zucchero e, di conseguenza, a quello dell’isola, sempre più rapido dal 1834, anno dell’abolizione della schiavitù.2 Gli ex schiavi rimasero comunque economicamente dipendenti dai proprietari delle piantagioni. Le opportunità economiche per i nuovi liberti erano limitate dalla mancanza di terra da coltivare in eccesso, dall’assenza di accesso al credito e da un’economia costruita sull’agricoltura piuttosto che dalla manifattura.
Alla ripresa dell’economia contribuirono un boom edilizio dettato da esigenze militari, durante la Seconda Guerra Mondiale, e lo sviluppo dell’industria del turismo, nata nel dopoguerra.2
Nel 1967, in seguito a più di tre secoli di dominio coloniale, Antigua e Barbuda si videro riconoscere una forma di autogoverno, in qualità di stato associato al Regno Unito. Ma fu solo il 1 novembre 1981, che il paese ottenne la piena indipendenza, diventando l’attuale Repubblica di Antigua e Barbuda.2
Le cattive condizioni di lavoro persistettero fino al 1939 quando un membro di una commissione reale esortò alla formazione di un movimento sindacale.
L’Unione dei Lavoratori di Antigua (Antigua Trades and Labour Union), formata poco dopo, divenne il veicolo politico per l’ascesa di Vere Cornwall Bird, il quale divenne presidente del sindacato nel 1943. Il Partito Laburista di Antigua (Antigua Labour Party, ALP), formato da Bird e da altri sindacalisti, presentò propri candidati per la prima volta nelle elezioni del 1946 e divenne il partito di maggioranza nel 1951, cominciando una lunga storia di vittorie elettorali.

Sir Vere Cornwall Bird

Sir Vere Cornwall Bird
Estromessi dal Governo con le elezioni generali del 1971 che portarono al potere il movimento laburista progressista, Bird e l’ALP ritornarono in carica nel 1976.
Le isole ottennero l’indipendenza dal Regno Unito nel 1981, diventando la nazione di Antigua e Barbuda. Tuttavia, essa continua a far parte del Commonwealth delle nazioni e rimane una monarchia costituzionale, con la regina Elisabetta II come monarca.
Nel 1997, il primo ministro Lester Bird annunciò che un gruppo di isole ecologicamente sensibili appena al largo della costa nordorientale di Antigua, proposte in precedenza per il riconoscimento di parco nazionale, stavano venendo cedute ad investitori malesi. L’accordo per il Progetto di sviluppo dell’Isola della Guiana (Guiana Island Development Project), che prevedeva un albergo da 1.000 stanze, un campo da golf a 18 buche e un casinò di livello mondiale, scatenò molte critiche da parte di ambientalisti, parlamentari di minoranza e stampa. La situazione precipitò quando un residente locale sparò al fratello del Primo Ministro. Oggi, il progetto è al centro di battaglie legali e politiche.

Lester Bird
L’ALP vinse nuovamente nelle elezioni politiche del 1984 e del 1989. Nelle elezioni del 1989, la vittoria dell’ALP fu così schiacciante che il governo ottenne 117 seggi su 119. Durante le elezioni del marzo 1994, il potere passò da Vere Bird a suo figlio, Lester Bird, ma rimase all’interno dell’ALP.
Il Partito Progressista Unito (United Progressive Party) vinse le elezioni del 2004 e Baldwin Spencer divenne Primo Ministro, allontanando dal potere il governo eletto più duraturo dei Caraibi.

Baldwin Spencer
L’attuale Repubblica di Antigua e Barbuda comprende le isole Antigua (280 km²), Barbuda (160,5 km²) e la minuscola e disabitata Redonda (1,5 km²). La lingua ufficiale è quella inglese. Antigua e Barbuda sono piuttosto diverse fra loro: la prima, che ospita la capitale Saint John’s, è densamente popolata e ha l’aspetto delle tipiche isole delle Indie Occidentali, con le case vivacemente dipinte e i mercati affollati e ricchi di merci; la seconda ospita la cittadina di Codrington e vive tempi più rilassati e tranquilli, e la sua popolazione è ancora molto legata alle tradizioni. Dopo essere stato a lungo caratterizzato da un’economia prevalentemente agricola, Antigua e Barbuda fonda oggi gran parte della sua ricchezza sul turismo.
Come già accennato Antigua e Barbuda è una Monarchia costituzionale. Capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito, rappresentato da un governatore generale che nomina il primo ministro, a cui è affidato il potere esecutivo. Il potere legislativo è delegato invece al Senato, i cui membri sono nominati dal governatore generale e dalla Camera dei Deputati, i cui membri sono eletti con mandato quinquennale. Il sistema giudiziario è basato sulla Common Law britannica. La giustizia è amministrata dalla Corte Suprema dei Caraibi Orientali, che ha sede nell’isola di Saint Lucia. La pena di morte è in vigore. La difesa dello Stato è affidata a una forza nazionale; il servizio di leva è volontario e si effettua a partire dai 18 anni d’età.

Forze di Difesa di Antigua e Barbuda
L’istruzione è obbligatoria e gratuita per 11 anni, a partire dai 5 anni d’età. La scuola primaria ha la durata di 7 anni, quella secondaria di 5, articolati in un triennio e un biennio. L’insegnamento superiore viene impartito presso l’Antigua State College. È presente anche una sede distaccata dell’Università delle Indie Occidentali. Il tasso di analfabetismo, pur se inferiore a quello di molti paesi dell’area caraibica, riguarda quasi un sesto della popolazione (1,1%).
L’isola maggiore, Antigua, ha natura calcarea e corallina, con una sola cima di rilievo, il monte Boggy (402 m); l’isola di Barbuda è completamente pianeggiante ed è di origine corallina. Il clima è secco con temperature massime abbastanza costanti, intorno ai 27°C d’inverno e 30°C d’estate, e precipitazioni modeste.

Antigua

Barbuda
La popolazione è formata per circa l’87,3% da neri di origine africana, giunti sull’isola di Antigua a partire dal XVII secolo come schiavi nelle piantagioni di canna da zucchero; la restante parte degli abitanti è meticcia (4,7%) o ispanica (2,7%), indiana (1,1%) o bianca (1,6%). I primi popoli che si sono succeduti sulle isole, Siboney, Aruachi (Arawak) e Caribe sono del tutto scomparsi con l’arrivo degli europei. La densità è molto elevata: raggiunge, infatti, i 200 abitanti per km². La popolazione è per la massima parte concentrata sull’isola maggiore, Antigua. La capitale, Saint John’s, posta sul golfo omonimo (nell’isola di Antigua), contava circa 22.219 abitanti nel censimento del 2011.

Abitanti di Antigua
Le foreste di mangrovie caratterizzano buona parte della vegetazione delle isole, ricoprendo circa un quinto della superficie del Paese, nonostante le opere di deforestazione compiute nei secoli passati, specie nell’isola maggiore, per far posto alle piantagioni. La fauna comprende un gran numero di specie di uccelli (fregate, sterne, usignoli, pellicani, procellarie, ibis, aironi), rettili (gechi, lucertole, il serpente corridore di Antigua), anfibi (raganelle) e mammiferi di terra, alcuni dei quali importati dagli europei (capre, pecore, asini) e di mare, che popolano la barriera corallina insieme a pesci tropicali, crostacei (aragosta) e coralli.

Vegetazione di Antigua

Fregata, uccello tipico di Antigua

«Corridore di Antigua», serpente tipico dell’isola

Razze tropicali di Antigua
Tra le zone protette (1,2% del territorio) sono compresi 12 parchi nazionali e varie aree di conservazione; la laguna di Codrington, nell’isola di Barbuda, è parte della convenzione Ramsar sulle zone umide di interesse internazionale.
Con un PIL di 1.178 milioni di dollari statunitensi (171° posto al mondo) e un PIL pro capite di 13.852 dollari statunitensi, Antigua e Barbuda è uno dei paesi con il reddito pro capite più alto nell’area degli Stati caraibici; tale cifra, tuttavia, non corrisponde al dato reale, perché il traffico di droga e le esenzioni fiscali ingiustificate alimentano profitti illeciti. Inoltre, risultano fortemente passive sia la bilancia commerciale (a causa delle consistenti importazioni di beni di consumo) sia quella dei pagamenti. Di conseguenza, il governo ha varato un programma d’austerità, volto a ottenere aiuti economici dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. Dal 2003 il PIL è in crescita; l’inflazione è contenuta così come il tasso di disoccupazione. Componenti fondamentali delle risorse economiche sono l’agricoltura, la pesca (soprattutto aragoste), le attività finanziarie offshore e, soprattutto, il turismo. Cotone, banane, ortaggi e canna da zucchero sono i principali prodotti della terra ma, mentre gli ortaggi riforniscono il mercato locale, cotone, banane e canna da zucchero rappresentano le materie prime delle poche industrie presenti (fabbriche di olio di semi di cotone, distillerie di rhum) e alimentano le esigue esportazioni del Paese.
La principale attività economica rimane il turismo con il suo indotto, che incide profondamente sul PIL (il terziario, infatti, partecipa per oltre i tre quarti alla formazione della ricchezza nazionale e offre lavoro alla maggior parte della popolazione attiva). Come gli altri Paesi caraibici, Antigua e Barbuda hanno visto progressivamente aumentare il numero dei turisti (provenienti per lo più da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e altri Stati dell’area caraibica) attratti dal clima piacevole, dalle numerose infrastrutture esistenti e dalla possibilità di praticare sport marini, quali la vela e la pesca subacquea. Tuttavia il turismo è soggetto alle variazioni climatiche e meteorologiche di cui le isole sono oggetto (emblematico il caso dell’uragano che nel 1998 ha investito il Paese costringendo alla chiusura molti alberghi).
Altro notevole contributo alle entrate dello Stato è costituito dall’affitto annuale pagato dal governo statunitense per le due basi militari situate ad Antigua e dall’imposta sulle società.
Inoltre, per incrementare l’ingresso di valuta straniera, il governo favorisce la presenza di banche straniere che offrono condizioni fiscali favorevoli all’accumulo di capitali.
Per quanto riguarda gli altri settori produttivi si segnala l’accordo siglato nel 1992 con la Repubblica Popolare di Cina per lo sviluppo dell’industria della conservazione del pesce. Il Paese esporta principalmente prodotti petroliferi, manufatti, generi alimentari e macchinari; mentre importa generi alimentari, macchinari, prodotti chimici e petrolio. Principali partner commerciali sono Spagna, Germania, Italia, Singapore e Gran Bretagna per l’import e USA, Cina, Germania, Singapore e Spagna per l’export.
Le vie di comunicazione terrestri sono costituite da 1165 km di strade, di cui ca. 380 km asfaltate. Quanto a quelle marittime, il moderno porto della capitale è utilizzato dalle principali compagnie di navigazione e da molte imbarcazioni da crociera. L’aeroporto internazionale è quello di Vere Bird, poco lontano da Saint John’s.
L’arcipelago di Antigua e Barbuda mostra un ambiente culturale tipico del caribe, nell’architettura coloniale (numerose le fortificazioni fatte erigere dagli inglesi), nella diffusione di musiche quali il calypso, nell’accesa partecipazione della gente al colorato e chiassoso carnevale di agosto (non a caso definito Jumpin’ ’n’ Jammin’).

Carnevale di Antigua
Nel pittoresco mercato di Saint John’s si trovano prodotti alimentari (mango, papaia, avocado, spezie) e artigianali tipici (principalmente di origine degli Aruachi); la capitale offre anche un interessante museo relativo alla storia dell’isola e una cattedrale risalente a metà Ottocento. Oltre alla frutta tropicale le basi dell’alimentazione sono costituite da riso e pesce, mentre le bevande più diffuse sono i succhi, la birra e il rhum.
Molto amato e praticato il cricket, di chiara ascendenza britannica; numerose sono le gare marittime che si svolgono lungo le coste (celebre la Sailing Week, un’intera settimana di regate a vela).
Il 22 ottobre 2019, entra in vigore l’accordo tra il governo della Federazione Russa e il governo di Antigua e Barbuda sulle condizioni per il rifiuto delle formalità di visto per viaggi reciproci di cittadini della Federazione Russa e cittadini di Antigua e Barbuda, firmato a San Pietroburgo il 7 giugno 2019. In conformità con l’Accordo, i cittadini della Federazione Russa e di Antigua e Barbuda in possesso di passaporti validi, possono entrare, permanere e uscire nel territorio dello stato dell’altra parte senza visti per un massimo di 90 giorni di calendario, nell’arco di un periodo totale di 180 giorni dal primo ingresso.
I cittadini che intendono soggiornare o risiedere nel territorio di un altro stato per più di 90 giorni o svolgere attività lavorative o commerciali nel suo territorio devono ottenere un visto presso la missione diplomatica o consolare di quello stato in conformità con le leggi dello stato di entrata.
Non esistono rapporti commerciali tra la Federazione Russa e Antigua e Barbuda.
Luca D’Agostini
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Fonti
1) Jan Rogozinski, A Brief History of the Caribbean: From the Arawak and Carib to the Present, Plume, New York 2000
3) Antigua e Barbuda
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