Anna Pavlovna Pavlova è stata una delle maggiori e famose ballerine russe, una straordinaria danzatrice che ha portato il balletto e diffuso la cultura del balletto per il mondo, danzando sino a cinquanta anni di età. Dell’infanzia di Anna Pavlova si sa poco. Nacque il 12 febbraio 1881 nell’ospedale delle guardie del Reggimento Guardie del Corpo Preobraženskij, nella zona centrale di San Pietroburgo. Il padre era Matvej Pavlović Pavlov, un soldato in pensione. Secondo alcuni rapporti, il vero nome del padre era Shabetaj Shamash, un soldato del Reggimento Preobraženskij, appartenente all’etnia dei Caraiti, un popolo originario della Crimea. La madre di Anna Pavlova era una lavandaia ed il suo matrimonio con il padre di Anna durò poco. Secondo i suoi due fratellastri, il padre di Anna era Lazar Poljakov, di religione ebraica, uno dei più grandi banchieri di Mosca e proprietario terriero, ma questa versione non è stata mai documentata. La ballerina comunque ha voluto nascondere le sue origini fino alla morte.
Quando aveva otto anni venne portata dalla madre a teatro a vedere una rappresentazione di «La bella addormentata» ed in quell’occasione la Pavlova capì che voleva diventare una ballerina. In una intervista raccontò: «Ero così concentrata sullo spettacolo che rimasi come immobilizzata. Ero sbalordita, terribilmente attenta che quasi non sentii mia madre sfiorarmi. La mia infinita attenzione l’aveva colpita. «Nura» mi disse «ti piacerebbe ballare con loro?». Risposi: «No, mi piacerebbe piuttosto ballare lassù da sola!» (1) Due anni più tardi, a 10 anni, fece l’audizione per entrare alla Scuola dei Balletti Imperiali del Teatro Marijnskij, venne accettata e vi rimase fino al diploma che ottenne ai 18 anni, divenendo poi nel 1906 prima ballerina. (2) Dall’inizio della Prima Guerra Mondiale si trasferì a Londra.
Insieme a suo marito ed impresario, Victor Dandrè, fondò una propria compagnia e si esibì in tutto il mondo, entusiasmando milioni di spettatori e venendo acclamata dovunque come una superstar. (1) La Pavlova ebbe un ruolo importante nella storia del balletto. Se nell’Ottocento le ballerine erano donne caratterizzate da una corporatura piuttosto muscolosa e forte, la Pavlova, così minuta e delicata, si presentava distante da quei modelli, ma ricca di grazia e rara eleganza. Il suo piede era piuttosto minuto e delicato, ragion per cui rinforzava le sue scarpe da punta con l’aggiunta di un pezzo di cuoio sulla suola dando così anche il suo contributo allo sviluppo della scarpetta da punta moderna. (3)
La Pavlova è divenuta famosa soprattutto per l’esibizione in «La morte del cigno».
Morì di polmonite a L’Aja, mentre rientrava da una vacanza in Francia e si apprestava ad affrontare una nuova tournée in Olanda. Il treno che la portava a destinazione si fermò per un incidente, e la Pavlova, che indossava solo un leggero cappotto sopra un vestito di seta, camminò nella neve lungo i binari per vedere cosa fosse successo. Questo la fece ammalare e le fu fatale. Il decesso avvenne il 23 gennaio 1931 a L’Aja, all’Hotel des Indes, pochi giorni prima del suo cinquantesimo compleanno. Le sue ultime parole furono: «preparate il mio costume di cigno» e morì tenendo tra le mani il suo costume da scena utilizzato per «La morte del Cigno». (2) Il giorno successivo alla sua scomparsa, lo spettacolo andò in scena con un faro segui-persona che si muoveva su un palco vuoto, illuminando quegli spazi che la ballerina avrebbe dovuto riempire con la sua presenza leggiadra. (3) Venne cremata e i suoi resti furono dapprima sepolti a Londra e nel 2001 vennero trasferiti al cimitero del Monastero di Novodevičij di Mosca.
Chiudo questo articolo lasciandovi alla visione di questo filmato del 1925, nel quale all’interno potrete assistere alla visione di una esibizione di Anna Pavlova nella «La morte del Cigno».
Luca D’Agostini
Lascia un commento
Fonti:
(1) AnnaPavlova
(2) Pavlova
(3) Ballerina russa
Вы должны авторизоваться чтобы опубликовать комментарий.