In questo articolo vi parlerò della zarina Anna I di Russia, la quale per le sue notevoli stravaganze fece della sua corte una delle più discusse dell’epoca. Anna Ivanovna Romanova, nacque a Mosca, nel Palazzo Terem, all’interno del Cremlino, il 7 febbraio 1693 e morì a San Pietroburgo il 28 ottobre 1740. Anna era figlia dello Zar Ivan V di Russia, fratello di Pietro il Grande. Lo Zar Ivan V morì nel 1696 quando Anna aveva solo tre anni. La madre, Praskovja Feodorovna, rimase quindi vedova all’età di 32 anni e si occupò dell’educazione delle sue tre figlie: Caterina, Anna e Paraskeva. (1) Insegnò loro a leggere e scrivere e si avvalse di maestri per insegnare loro l’aritmetica, la geografia, la danza, il francese ed il tedesco.
Nel 1708 con la madre e le sorelle si trasferisce a San Pietroburgo insieme a tutta la corte imperiale russa. (1) Nel frattempo, la guerra con gli Svedesi continuava senza sosta. Lo Zar Pietro il Grande cominciò a riflettere su come consolidare, attraverso mezzi diplomatici, la presenza della Russia nella zona del Baltico. Dopo l’occupazione svedese del Ducato di Curlandia, corrispondente alla parte occidentale della moderna Lettonia, nel 1701 il duca Federico Guglielmo, nipote del Re di Prussia, fu esiliato a Danzica. Nel 1709 le truppe russe riconquistarono il Ducato di Curlandia. Lo Zar Pietro il Grande acconsentì al ritorno del duca Federico Guglielmo subordinandolo al matrimonio del giovane duca con una delle rappresentanti della famiglia reale russa. Pietro il Grande propose al diciassettenne duca Federico Guglielmo di scegliere una delle tre figlie di suo fratello Ivan V. Federico Guglielmo scelse la figlia di mezzo, Anna ed il loro matrimonio avvenne l’11 novembre del 1710 a San Pietroburgo. Ma il loro matrimonio durò solo due mesi. (2) Infatti Anna rimase vedova nel gennaio del 1711 quando durante il viaggio di ritorno da San Pietroburgo al Ducato di Curlandia, subito dopo le nozze durate due mesi, il marito morì per abuso di alcol in seguito ad una gara persa con lo Zar Pietro il Grande nel bere senza moderazione. (1)
Dal 1711 al 1730 Anna rivestì dunque il ruolo di duchessa di Curlandia servendosi di un residente locale russo, Peter Bestuzhev, quale suo consigliere ed anche suo amante. (3) Rifiutando ogni proposta di matrimonio, Anna decise dopo la morte del marito di non risposarsi più sebbene fosse risaputa la sua lunga relazione avviata nel 1727 con Ernst Johann Von Biron, un nobile del Ducato di Curlandia. Voci di popolo sostenevano che il figlio di Von Biron, nato nel 1728, era in realtà il figlio di Anna, ma nessuna prova diretta è mai emersa riguardo questa tesi. Ci sono solo prove circostanziali le quali dimostrano il grande affetto che Anna aveva per questo bambino di nome Karl Ernst, come il portarlo con se durante i suoi viaggi e mettere a dormire il bambino nella culla che Anna posizionò all’interno della sua camera da letto.
Nel gennaio del 1730, alla morte di Pietro II, non essendovi alcun erede diretto al trono, il Supremo Consiglio della Corona dell’Impero Russo prescelse Anna come imperatrice. L’intento dei membri del Supremo Consiglio, tutti appartenenti all’aristocrazia terriera, era quello di porre sul trono una figura facilmente influenzabile che accettasse di sottoscrivere decreti che avrebbero limitato il potere imperiale. Anna stravolse invece questi piani e, sfruttando il totale e leale sostegno che gli garantivano i reggimenti della guardia imperiale e l’appoggio della piccola nobiltà, si impose come una vera autocrate.
Uno dei primi provvedimenti di Anna divenuta zarina fu quello di reintrodurre l’uso della polizia segreta che utilizzava per intimidire e terrorizzare chi si opponesse alla sua politica. La Zarina Anna emanò una legge secondo la quale, senza il suo consenso, il Supremo Consiglio non poteva dichiarare guerra o la pace, introdurre nuove imposte e tasse, spendere i fondi disponibili. La sua durezza di governo si espresse con l’esiliare più di 20.000 persone in Siberia e nel 1738, per rafforzare l’ortodossia introdusse la pena di morte per blasfemia. (2)
Diffidente verso i nobili russi, li allontanò dalle posizioni di potere che nel contempo offrì a personalità originarie delle regioni baltiche della Germania. Ernst Johann Von Biron acquisì così particolare influenza a corte, dirigendo spesso a proprio vantaggio la politica russa al punto da venire nominato dalla stessa zarina al ruolo di Duca di Curlandia.
Anna era famosa per la sua notevole stazza che è ben visibile dai dipinti dell’epoca che la ritraggono ed il grande peso le aveva portato seri problemi motori e di circolazione. I lineamenti del viso erano più simili ad un aspetto maschile rispetto quello femminile. Aveva capelli neri e occhi azzurri ed un’espressione del volto allegra. Come scrivevo all’inizio di questo articolo, il regno della zarina Anna di Russia venne segnato anche da una serie di stravaganze che fecero della sua corte una delle più discusse dell’epoca. Anna talvolta si divertiva a far suonare le campane d’incendio in diverse zone di San Pietroburgo per osservare la prontezza e le reazioni al panico della popolazione locale. (4) La Zarina Anna era molto superstiziosa. Indossava sempre abiti molto luminosi. Amava essere a conoscenza di tutti i pettegolezzi sulla vita personale delle persone che conosceva, così per avere più fonti e versioni si fermava lungamente a parlare con tutti. Si circondava continuamente di pagliacci e nani che inventavano sempre nuovi spettacoli per divertirla. La zarina Anna amava la caccia ed era un’eccellente tiratrice con il fucile e si divertiva sparando agli uccelli che colpiva con grande precisione, nello stupore anche dei diplomatici stranieri in visita a San Pietroburgo. (2) Anna, era risaputo, amava scherzare e giocare coi cortigiani, spesso umiliandoli o costringendoli a pratiche vergognose come nel caso del principe Nikita Volkonski che era obbligato a preparare personalmente il cibo con cui nutrire il cane della Zarina, o la moglie di questi che era costretta a passare foglia a foglia coi propri denti la lattuga per il coniglietto domestico dell’imperatrice. Il principe Volkonski venne costretto con una finta cerimonia a sposare il principe Galitzine, entrambi vestiti da uccelli. (4)
Alle 9 di sera del 28 ottobre 1740, all’età di 47 anni, la Zarina Anna morì e la causa di morte venne identificata in una nefrite. Il suo corpo venne sepolto nella Cattedrale di Pietro e Paolo a San Pietroburgo. (2) Ivan VI, che all’epoca aveva appena 1 anno di vita, ottenne il trono, ma sua madre Anna Leopoldovna (malvista dagli ambienti di governo) ne pretese la reggenza. Scoppiò quindi una crisi interna che permise poco dopo la morte di Anna che Elisabetta Petrovna, figlia legittimata di Pietro il Grande, cogliesse l’occasione per imprigionare Ivan VI ed esiliare sua madre, prendendo il trono per sé.
Luca D’Agostini
Lascia un commento
Fonti:
(1) Биография императрицы Анны Иоанновны
(3) Donald Releigh, The emperors and empresses of Russia: rediscovering the Romanovs, pag. 37, Rouledge, Londra 1996.
(4) Michael Faruhar, A Treasure of Royal Scandals, pag. 39, Penguin Books, New York 2001.
Вы должны авторизоваться чтобы опубликовать комментарий.