In questo articolo sarà raccontata la vita del premier sovietico riformatore che cercò di trasformare l’economia dell’Unione Sovietica. Aleksej Nikolaevič Kosygin nacque a Pietrogrado (l’odierna San Pietroburgo) il 21 febbraio 1904 e morì a Mosca il 18 dicembre 1980. Ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Unione Sovietica dal 1964 al 1980.
Kosygin nacque da una famiglia operaia ed a 15 anni si arruolò nell’Armata Rossa combattendo nella guerra civile russa. In seguito, fu educato al Collegio cooperativo di Leningrado, e lavorò in una struttura cooperativa a Novosibirsk in Siberia dopo essersi unito al partito comunista nel 1927.
Si sposò con Claudia Andreyevna Krivosheina (deceduta nel 1967) con la quale ebbe una figlia, Lyudmila, nata il 4 novembre 1928 e morta nel 1990. Lyudmila, la figlia di Kosygin, ricoprì per anni la carica di Direttore della Biblioteca di Letteratura Straniera.
Negli anni trenta studiò all’Istituto Tessile di Leningrado laureandosi nel 1935 e dove in seguito lavorò come ingegnere per poi divenire direttore di «Ottobre», una fabbrica tessile di Leningrado. Dal 1936 al 1937 ha lavorato come maestro in una scuola. Nel 1938 divenne prima capo del dipartimento trasporti e industria di Leningrado e poi Sindaco di Leningrado.
Il politico Kosygin fu apprezzato da svariati leader quali Stalin, Chruščëv e Brèžnev.
Il talento organizzativo di Kosygin si manifestò pienamente negli anni della Grande Guerra Patriottica. Qualche giorno dopo il suo inizio Kosygin ottenne presso il governo la nomina di vice presidente del Soviet per l’evacuazione. Il Soviet aveva dinanzi a sé un compito immane: evacuare migliaia di imprese industriali a est del Paese, lontano da quelle regioni dell’Urss che ben presto sarebbero state invase dagli eserciti di Hitler. (1)
Questo obiettivo gravoso venne conseguito con successo: verso il 1942 erano state trasferite a est 2.500 imprese industriali che spesso subito dopo lo scarico e l’assemblaggio dei macchinari ripristinavano la loro attività praticamente da zero. Secondo il giudizio degli storici, il ruolo di Kosygin fu rilevante nel raggiungimento di tale obiettivo. (1)
Nel gennaio 1942 Kosygin fu inviato a Leningrado, allora assediata dagli eserciti tedeschi e finlandesi. Il suo compito doveva essere quello di organizzare l’evacuazione di centinaia di migliaia di civili e assicurare i rifornimenti alla città stretta nella morsa dell’assedio. (1)
A Leningrado Kosygin fu uno degli ideatori della «Via della vita», la strada che attraversava il lago Ladoga ghiacciato ed era l’unico collegamento con l’esterno. L’esistenza della «Via della vita» diede la possibilità di far giungere nella città affamata i viveri e di far evacuare da lì gli abitanti di Leningrado ormai allo stremo. Attraversare la «Via della vita» poteva essere mortalmente rischioso: l’artiglieria e i caccia tedeschi la bombardavano senza tregua. Tuttavia, non esistevano alternative. (1)
Grazie alla «Via della vita» fu possibile far evacuare dalla città oltre mezzo milione di civili. Sul fondo del lago furono posate delle condutture che trasportavano il carburante necessario alla città. Kosygin andò fiero dei risultati ottenuti grazie alla «Via della vita» fino alla fine dei suoi giorni. (1)
Terminata la guerra, le competenze amministrative di Kosygin vennero messe a frutto: egli fu scelto per ricoprire svariate cariche statali. Si ritiene che Stalin gli dimostrasse la sua benevolenza nominandolo suo vice al governo già nel 1940. Molti concordano che fu proprio questa simpatia di Stalin nei suoi confronti a salvare Kosygin dalle repressioni. Al contempo il nipote del politico, Aleksej Gvishiani, noto accademico dell’Accademia Russa delle Scienze e direttore del Centro Geofisico RAS, ritiene che suo nonno «sia stato necessario al potere e al regime in quanto esperto pragmatico e capace di attuare obiettivi concreti e ottenere risultati effettivi nell’economia nazionale; cosa che nessun altro era in grado di fare».
Nel 1948 divenne membro del Politburo ed in quello stesso anno ricoprì per poco tempo anche la carica di Ministro delle Finanze dell’Unione Sovietica e poi Ministro dell’Industria Leggera fino al 1953. Quando Chruščëv fu destituito dalla carica di primo segretario del partito e di premier nell’ottobre 1964, Kosygin ne prese il posto a capo del governo, rivestendo questa carica fino alla sua morte avvenuta nel 1980. In questo ruolo conseguì un record originale: fu il politico che occupò questa carica in Russia più a lungo di tutti gli altri. (1)
Kosygin era molto intelligente, a volte molto duro nelle sue dichiarazioni, ma al contempo era anche un uomo umile e molto semplice al quale non piaceva assolutamente essere lodato od adulato. Kosygin non stimava la dirigenza sovietica e non amava far politica; il suo interesse era occuparsi solo di economia. Così, nel 1965 Kosygin tentò di effettuare una riforma dell’economia sovietica cercando di passare da un’economia basata sull’industria pesante e sulla produzione militare ad una economia fondata sull’industria leggera e dei beni di consumo. Cercò di rendere più autonome le imprese che ottennero il diritto di gestire i rapporti con i fornitori e i consumatori, tenendo per sé una parte dei fatturati. L’effetto delle trasformazioni non si fece attendere a lungo: nel periodo della riforma, nella seconda metà degli anni ’60, l’economia sovietica registrò uno dei livelli di crescita più elevati della sua storia e il piano quinquennale del 1966-1970 fu definito un piano «d’oro». (1)
Brèžnev non diede alcun sostegno a questa politica, e poiché già entro la fine degli anni sessanta questi era diventato l’indiscusso leader dell’URSS, la posizione di Kosygin, che comunque mantenne la propria posizione di premier, si fece sempre più debole e perse sempre più influenza. Comunque la riforma di Kosygin qualche risultato l’ottenne: gli stipendi dei cittadini sovietici aumentarono di circa il triplo e si quadruplicarono gli acquisti degli elettrodomestici. Tuttavia, la riforma aveva anche il suo rovescio della medaglia: non avendo la possibilità di aumentare i prezzi (il cui controllo restava nelle mani dello Stato), le imprese tagliavano gli investimenti nella produzione e con l’aumento dei redditi della popolazione crebbe anche il tasso d’inflazione. (1)
Nel 1976 ebbe un attacco di cuore ed iniziarono i suoi problemi di salute. Nel 1979 Kosygin era l’unico membro del Politburo a non sostenere la decisione di inviare truppe sovietiche in Afghanistan e questa sua posizione segnò la rottura completa dei rapporti con Brèžnev.
Nell’ottobre del 1980 Kosygin si ammalò gravemente e fu rimosso dalle sue responsabilità. Due mesi dopo circa, le condizioni di salute peggiorarono irrimediabilmente ed il 18 dicembre 1980 Kosygin morì a Mosca. La morte di Kosygin coincise con il compleanno di Brèžnev ma la stampa sovietica riportò solo tre giorni dopo la notizia della sua morte in modo da non oscurare la celebrazione del compleanno di Leonid Brèžnev.
Luca D’Agostini
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Fonti:
(1) Kosygin
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