Aleksej Efimovič Kleščëv nacque in una povera famiglia di contadini il 25 febbraio 1905, in un piccolo villaggio bielorusso sito nella regione di Gomel.
In gioventù, studiò alla scuola ferroviaria prima e alla scuola agraria in seguito e nel frattempo lavorò in una fattoria insieme a suo padre.
All’età di 19 anni iniziò attivamente il suo impegno politico. Fu nominato segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica di un villaggio bielorusso. Le sue capacità oratorie si misero subito in mostra, tanto che Kleščëv riunì intorno a sé moltissime persone contagiate dal suo entusiasmo. Amava moltissimo partecipare alle riunioni dei contadini e si interessava alle attività e alle necessità del villaggio.
Nel 1927, Kleščëv fu arruolato nell’Armata Rossa. Prestò servizio nel 16° Reggimento di Artiglieria del distretto militare bielorusso di Mogilev.
Dopo la smobilitazione, dal 1930 al 1939 lavorò come direttore di uno stabilimento industriale. Nel settembre del 1939, la direzione del Partito lo inviò nella regione bielorussa di Pinsk come responsabile della gestione agricola del territorio.
Quando la Germania nazista invase l’Unione Sovietica, il Comitato Centrale del Partito Comunista ordinò a Aleksej Efimovič Kleščëv di rimanere nel territorio occupato per organizzare e guidare delle formazioni partigiane locali.
Dall’ottobre del 1941, Kleščëv iniziò a selezionare persone che riteneva potessero ricoprire il ruolo di funzionari di partito e coadiuvarlo nell’organizzare e guidare delle formazioni partigiane a Pinsk. Per le comunicazioni organizzò la redazione di un giornale chiamato «Polesskaja Pravda» che doveva essere inviato a tutti i distaccamenti partigiani della sua regione. Questo giornale raccontava dell’eroiche imprese del popolo sovietico e delle vittorie dell’Armata Rossa.
Nel novembre del 1942, le formazioni partigiane create a Pinsk da Kleščëv, raggiunsero il numero di 2 mila membri. Ogni mese il numero dei partigiani aumentava e nell’estate del 1943 erano 7 le brigate partigiane operanti a Pinsk. Un anno dopo, nell’estate del 1944, il numero dei partigiani di Pinsk crebbe di 3,5 volte.

Partigiani di Pinsk — Kleščëv è il quarto a partire da sinistra tra quelli seduti

Partigiani di Pinsk

Partigiani di Pinsk

Partigiani di Pinsk
Come ricordò Kleščëv: «C’era lavoro per tutti. Gli anziani che conoscevano bene l’area erano i conduttori. Uomini armati di seghe e asce distruggevano le vie di comunicazione. C’era lavoro per adolescenti: tiravano con successo i fili del telefono nella foresta. Ogni persona contribuì con la sue azioni ad attaccare il nemico e alla sconfitta dei nazisti«.
Kleščëv attribuiva particolare importanza all’educazione militare dei partigiani e si dedicava personalmente a quest’attività. I partigiani di Pinsk inflissero gravi danni alle comunicazioni dei nazisti occupanti. Solo da maggio a novembre 1943 furono fatti deragliare 109 treni nemici, dieci guarnigioni tedesche furono sconfitte e furono fatti saltare in aria 38 ponti. Inoltre 129 navi da guerra della flottiglia fluviale tedesca furono danneggiate.

Partigiani di Pinsk

Partigiani di Pinsk

Partigiani di Pinsk

Partigiani di Pinsk
All’inizio della primavera del 1944, l’Armata Rossa raggiunse i partigiani di Pinsk e così insieme iniziarono ad operare attacchi congiunti contro i nazisti in ritirata. Il 14 luglio 1944, la città di Pinsk fu completamente liberata dagli invasori nazisti e il 18 luglio migliaia di partigiani, unitamente alle unità dell’Armata Rossa festeggiarono solennemente nella centrale Piazza Lenin di Pinsk, dimostrando la loro voglia di combattere fino alla completa vittoria sul nazi-fascismo.
Gli abitanti di Pinsk accolsero calorosamente l’apparizione sulla piazza da parte Aleksej Efimovič Kleščëv vestito con l’uniforme da generale. In tre anni i partigiani della regione di Pinsk uccisero migliaia di soldati tedeschi, distrussero centinaia di auto e carri armati, fecero saltare decine di ponti ferroviari, tagliarono 519 km di linee telefoniche e telegrafiche, fecero deragliare più di 150 treni.

18 luglio 1944 — Partigiani e soldati dell’Armata Rossa festeggiano nella Piazza Lenin di Pinsk

Partigiano di Pinsk

Partigiani di Pinsk — Kleščëv è il secondo a partire da sinistra tra quelli seduti

Partigiani di Pinsk
In uno dei suoi articoli, Kleščëv, il capo dei partigiani di Pinsk scrisse: «Questi successi sono stati ottenuti dai partigiani in una disparità di lotta contro i decantati soldati nazisti. I partigiani di Pinsk, sopravvissuti ad una lotta ineguale, emersero vittoriosi perché la loro giusta causa faceva parte della lotta comune di tutto il popolo sovietico e confidarono sempre nelle vittorie dell’Armata Rossa«.
Durante il suo lavoro nelle foreste bielorusse, Kleščëv divenne un grande organizzatore del movimento partigiano e padroneggiò le tattiche della guerriglia. Con una risoluzione del Consiglio dei Commissari del Popolo dell’URSS del 16 settembre 1943, Kleščëv ricevette il grado militare di generale. All’inizio del 1944, gli fu assegnato il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia della Stella d’Oro per l’adempimento esemplare di compiti governativi dietro linee nemiche, coraggio ed eroismo e meriti speciali nello sviluppo del movimento partigiano in Bielorussia.
Dal 1944, Kleščëv fu nominato segretario del Partito Comunista di Pinsk e dal 1946 al 1948 ricoprì la carica di segretario del Partito Comunista della Bielorussia. Rafforzò le organizzazioni di partito nelle città e nei villaggi, migliorò l’organizzazione nel mondo del lavoro. Visitava spesso aree particolarmente colpite dalla distruzione della guerra. Seguì da vicino la costruzione di alloggi in città e nei villaggi. Consentì a circa 100 mila agricoltori collettivi e membri delle loro famiglie di poter tornare presto a lavorare nei campi.
Dal 1948 al 1953, Kleščëv fu nominato presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa. Prestò molta attenzione alla risoluzione delle questioni relative al ripristino dell’economia nazionale e alla creazione di nuove industrie, soprattutto nel settore della produzione di trattori ed automobili. Tutte le sue attività mirarono a sviluppare l’industria, aumentare l’efficienza della produzione agricola e rafforzare la base materiale e tecnica delle aziende agricole collettive.
Kleščëv fu un membro dell’ufficio di presidenza del Comitato Centrale del Partito Comunista bielorusso e fu eletto due volte come deputato del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica. Molti operai, agricoltori, insegnanti e scienziati si rivolgevano direttamente a lui scrivendogli lettere contenenti richieste o delucidazioni e Kleščëv si impegnò sempre per rispondere personalmente in modo esaustivo ad ogni persona l’avesse contattato.
Dal 1961 si ritirò dalla vita politica attiva, ma fino agli ultimi giorni della sua vita fu membro del Comitato Sovietico dei Veterani di Guerra e condusse un assiduo lavoro di educazione patriottica e militare tra i giovani.
Aleksej Efimovič Kleščëv morì il 13 dicembre 1968. Fu sepolto a Mosca nel cimitero di Novodevičij.

Tomba di Aleksej Efimovič Kleščëv nel cimitero di Novodevičij a Mosca
Luca D’Agostini
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