Il pittore russo Abram Efimovič Archipov nacque nella regione di Rjazan, in una famiglia di contadini, e non a caso la vita dei contadini russi divenne il tema principale del suo lavoro. Fin dall’infanzia, Archipov dipinse «ovunque, sempre, ovunque possibile«, come ricordò in seguito. Il ragazzo imparò dalla visita di pittori di icone. Uno di loro, lo aiutò ad entrare alla Scuola di pittura su carta di Mosca.
Gli artisti con i quali Archipov studiò, furono i più grandi pittori dell’epoca. Un ruolo particolarmente significativo nel suo sviluppo come artista è stato interpretato dal famoso pittore russo Perov, il quale in precedenza si era dedicato al tema dei contadini, e da Polenov, uno dei primi artisti russi delle immagini all’aria aperta.
Per due anni accademici, dal settembre 1884 al febbraio 1886, Archipov studiò all’Accademia delle Arti di San Pietroburgo, dove accrebbe le sue capacità professionali, e nell’autunno del 1886 tornò alla Scuola di pittura e scultura di Mosca.
Il suo interesse inesorabile nella vita del villaggio si riflette nei dipinti realizzati subito dopo la fine dell’Accademia di pittura: «Sul Volga» (1888), «Il villaggio» (1889).
Il successo del pittore si ebbe con il dipinto «Lungo il fiume Oka», il quale esposto in una mostra nel 1890 decretò l’affermazione della sua fama.

Sul Volga (1888)

Il villaggio (1889)

Lungo il fiume Oka (1890)
Subito dopo, notevole successo ottennero anche le opere: «Radonitsa» (1892), «Il giaccio si è sciolto» (1895), «Sul fiume» (1898).

Radonitsa (1892)

Il ghiaccio si è sciolto (1895)

Sul fiume (1898)
Nel 1901 realizzò la seconda versione del suo famoso dipinto «Lavandaie», di cui la prima versione era del 1890.

Lavandaie (1890)

Lavandaie (1901)
L’idea di questo dipinto, forse l’immagine più significativa del maestro, è nata dopo aver visitato la sua lavanderia vicino al mercato di Smolensk a Mosca. Qui, secondo le memorie dell’artista stesso, «vedevo una vecchia, era terribilmente stanca, aveva un mal di schiena, si sedeva per riposare. Tutto è pittoresco. Il vapore si arriccia, la vecchia è stanca.» Questa immagine di una donna sfinita dal costante duro lavoro conferisce espressività speciale alla seconda versione dell’immagine.
Negli anni ’20, ritratti contadini quali «La contadina della provincia di Rjazan» (1925), «La ragazza con una brocca» (1927) e «La contadina in un grembiule verde» (1927) occupano il posto principale nel lavoro dell’artista.

La contadina della provincia di Rjazan (1925)

Ragazza con la brocca (1927)

La contadina in un grembiule verde (1927)
In questi ritratti, la tradizione che si era sviluppata nelle opere del pittore negli anni pre-rivoluzionari ha trovato la continuazione: i contadini sono ritratti da loro come persone forti, fiduciose, allegre, belle. Ma ora il loro significato interiore, la calma e la maestosità aumentano, le immagini diventano generalizzate, persino monumentali. Una pennellata ampia e spessa, toni contrastanti in tinta, luminosità festosa dei colori, tutto questo crea immagini di persone piene di salute e gioia, conferisce loro potere di affermazione della vita.
Luca D’Agostini
Lascia un commento
Fonti:
Вы должны авторизоваться чтобы опубликовать комментарий.