Questo articolo è dedicato ad uno dei grandi cecchini che durante la Grande Guerra Patriottica combattevano nell’Armata Rossa.
Abdullo Musoev nacque il 25 gennaio 1922 in un villaggio del Tagikistan.1 2
Cominciò a frequentare tardi la scuola e 19 anni aveva solo la quinta elementare. Durante i primi anni della guerra lavorava in una fattoria collettiva.1
Fu arruolato nell’Armata Rossa il 15 settembre 1943. All’inizio del servizio militare fu impiegato come assistente del capo dell’ufficio militare di arruolamento.1 Durante questo periodo, Abdullo Musoev si appassionò al tiro al volo e di precisione. Trascorreva tutto il suo tempo libero al poligono ed imparò ad usare tutti i tipi di armi leggere. L’arma che lo appassionò maggiormente fu il fucile a carica automatica Tokarev (detto «Sveta»), in dotazione ai cecchini dell’Armata Rossa.
Iniziò così la formazione e l’addestramento per divenire un cecchino ed all’inizio del 1944, con il grado di caporale fu inviato al fronte.

Fucile a carica automatica Tokarev
Il 2 febbraio 1944 fu assegnato come cecchino alla 2° Compagnia di Fanteria del 515° Reggimento di Fanteria della 134° Divisione di Fanteria.
Ma Abdullo Musoev non fu impiegato immediatamente in prima linea. Per più di un mese, sotto la guida di combattenti esperti, studiò per acquisire la saggezza necessaria ad un cecchino. Comunicando con i suoi insegnanti, che avevano ucciso molti soldati nemici, presto si rese conto che per diventare un buon cecchino non bastava saper sparare bene, ma occorreva essere arguti e conoscere approfonditamente le abitudini personali e militari del nemico. Mentre studiava, la sua divisione di appartenenza fu ritirata dal fronte ed inserita nella riserva.
Alla fine di marzo del 1944 fu imbarcato su un treno ed inviato in Ucraina dove il 14 aprile 1944 fu inserito nei ranghi della 69° Armata.
Subito Abdullo Musoev ricevette il battesimo del fuoco, essendo impiegato in un villaggio vicino la cittadina di Turijsk. Qui, Musoev iniziò ad annotarsi su di una piccola agendina il resoconto personale dei nemici che aveva ucciso.
La notte tra il 17 e il 18 aprile 1944, fu convocato dal comandante del reggimento di guardia, il tenente colonnello Ponomarčuk, il quale gli disse: «I fascisti mettono in difficoltà i nostri soldati con le imboscate. Dobbiamo scoraggiarli da questo. Tu sei un bravissimo tiratore scelto e devi fargli pagare caro questo loro comportamento. Spero tu possa farlo!» Abdullo Musoev rispose che era certamente in grado e che glielo avrebbe dimostrato. Gli occorsero diversi giorni per allestire postazioni di tiro efficaci, studiare le difese nemiche e monitorare il comportamento dei soldati nemici. La buona preparazione fornì un buon risultato: il primo giorno di appostamento, il caporale Musoev uccise sette soldati della Wehrmacht, rimanendo inosservato. Allarmati dall’operato del cecchino sovietico, i tedeschi allarmarono il loro mitragliere per riempire di raffiche di mitragliatrice pesante tutti i luoghi dove ipoteticamente poteva essersi nascosto un cecchino. Nonostante ciò, il giorno successivo, Abdullo Musoev riuscì con uno sparo ben preciso a centrare in testa il mitragliere tedesco, eliminando così il suo avversario. Per l’esemplare esecuzione del compito assegnatogli, il caporale Musoev ricevette il suo primo premio di combattimento: la medaglia «Per il Coraggio».
Il 22 luglio 1944, Abdullo Musoev partecipò alle battaglie per la città polacca di Chelm. Il 30 luglio 1944, il suo reggimento attraversò la sponda sinistra della Vistola e nel mese di agosto 1944, combatté duramente per mantenere le posizioni occupate. Quando la linea del fronte si stabilizzò, ci fu nuovamente lavoro per i cecchini. Dal 1 al 15 settembre 1944, il caporale Musoev uccise 12 soldati nemici con spari di estrema precisione ed il 16 settembre dal suo nascondiglio uccise uno ad uno tutti i soldati tedeschi addetti alla postazione di una mitragliatrice pesante.
In quei giorni, Musoev sparò 22 colpi di fucile ed uccise 22 soldati ed ufficiali tedeschi. Per questo motivo fu insignito dell’Ordine di Gloria di 3° grado.2
Nel gennaio del 1945, Musoev partecipò alla liberazione delle città polacche di Radom, Lodz e Poznan. Il 26 gennaio a Poznan, dalla sua postazione di tiro uccise 5 soldati tedeschi ed il 1 febbraio ne uccise altri sei.
Due giorni dopo, il 3 febbraio in Germania, uccise 10 soldati tedeschi. Per questi risultati ottenuti, il 20 marzo 1945, Musoev fu insignito dell’Ordine di Gloria di 2° grado.2
Il 16 aprile 1945, in Germania, Musoev assumendo una comoda posizione di fuoco su un campanile uccise 5 soldati tedeschi in pochissimi minuti. I tedeschi intuirono immediatamente dove si trovava il cecchino sovietico ed indirizzarono raffiche di mitragliatrice pesante verso la parte alta del campanile. Ma a quel punto, Abdullo Musoev era già riuscito a cambiare posizione e continuò a colpire il nemico, uccidendo altri 10 soldati nemici. I soldati tedeschi che si trovavano nei dintorni erano demoralizzati e terrorizzati e questo influì notevolmente sul loro spirito e sulla concentrazione che avrebbero dovuto avere nella difesa delle loro posizioni ed agevolò invece notevolmente il compito dei commilitoni di Abdullo Musoev.
Per essersi distinto nell’operazione di Berlino, un anno dopo la fine della guerra, con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 15 maggio 1946, Musoev fu insignito dell’Ordine di Gloria di 1° grado.2
In totale, durante la sua breve partecipazione alla guerra, Abdullo Musoev con il suo fucile da cecchino uccise 98 soldati della Wehrmacht, tra cui 15 ufficiali.3 4
Dopo la fine della guerra, Musoev fu smobilitato. Ritornò in Tagikistan e si stabilì nella città di Kuljab.2 Nel 1949 si diplomò alla scuola pedagogica. Lavorò prima come direttore di un piccolo ristorante, poi come caporeparto nel prestigioso ristorante Kuljab. Dal 1968 andò in pensione.1
Nel 1985 partecipò alla parata in commemorazione del 40° Anniversario della vittoria sulla Piazza Rossa a Mosca.1
Abdullo Musoev morì nel 1988.2 E’ sepolto a Kuljab, in Tagikistan.
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Мусоев Абдулло
(2) Абдулло Мусоев
(3) СОВЕТСКИЕ СНАЙПЕРЫ 1941-1945
(4) Мусаев Абдулла
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