In questo articolo conosceremo una delle prime divisioni dell’Aeronautica dell’Armata Rossa che prese parte alla prima fase dei combattimenti della Grande Guerra Patriottica.
La divisione fu formata in conformità con il Decreto del Comitato di difesa dello Stato dell’URSS n. 143ss del 14.07.1941. Dal 15 luglio 1941 fu nominato Comandante della 81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio il generale Michail Vasil’evič Vodopjanov. In dotazione alla 81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio furono assegnati i bombardieri pesanti a 4 motori Pe-8, aerei da caccia Yak-1, aerei da caccia Lagg-3.
Dopo la formazione della divisione, i suoi reggimenti parteciparono al bombardamento di strutture nemiche situate nelle retrovie naziste, incluso il secondo bombardamento su Berlino avvenuto nel 1941. A seguito di questa missione Vodopjanov fu rimosso e sostituito dal colonnello Aleksandr Evgenievič Golovanov.
Dalla metà di settembre del 1941 l’81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio operò bombardamenti nelle retrovie nemiche nelle città di Berlino e Königsberg (Germania), Danzica (Polonia), Ploiesti (Romania). Alla fine di ottobre 1941 i bombardamenti dell’81° Divisione nei pressi delle città russe di Orel, Gagarin, Kaluga e Mozhaisk, causarono gravi perdite nemiche. A novembre del 1941 la 81° Divisione continuò a bombardare truppe ed attrezzature nemiche e di notte bombardò alcuni siti militari a Riga (Lettonia), Danzica (Polonia), Vitebsk (Bielorussia).
Il 3 dicembre 1941 l’81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio confluì nella neo costituita 3° Divisione Aeronautica a Lungo Raggio.
Conosciamo ora alcuni degli Eroi che hanno composto l’81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio.
Michail Vasil’evič Vodopjanov — Nacque da una famiglia di contadini il 6 novembre 1899 in un villaggio vicino Lipetsk. (1) Nel 1918 si arruolò come volontario nell’Armata Rossa. Dal 1920 al 1925 ricoprì la mansione di autista. Dal 1925 al 1925 venne impiegato come meccanico dell’aviazione. Nel 1928 si diplomò ad una scuola di volo militare e nel 1929 alla Scuola Tecnica di Volo di Mosca. Dal 1931 lavorò come pilota su aerei civili lungo le rotte aeree Mosca- Leningrado, Mosca-Irkutsk.
Nell’inverno del 1933, in un volo di prova da Mosca a Petropavlovsk-Kamčatskij, il suo aereo si schiantò nel Lago Baikal. Il suo copilota rimase ucciso mentre Vodopjanov subì una commozione cerebrale con 36 punti di sutura applicati in testa e fratture multiple sul resto del corpo. (2)
Nel 1934 partecipò alla missione di salvataggio dell’equipaggio del Čeljuskin, un piroscafo rompighiaccio rimasto intrappolato nei ghiacci tra la Siberia e l’Alaska. Vodopjanov effettuò un volo di 6500 km su un velivolo monomotore P-5, senza un navigatore, senza una radio, attraverso montagne e paesaggi innevati tutti uguali. Per l’eroismo ed il coraggio dimostrati durante questa missione di salvataggio, il 20 aprile 1934 gli fu conferito il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, l’Ordine di Lenin e la medaglia della Stella d’Oro.
Il 21 maggio 1937, durante una spedizione sovietica nell’artico, per la prima volta nella storia dell’umanità atterrò con un aereo nei ghiacci del Polo Nord. Per questo motivo venne insignito nuovamente dell’Ordine di Lenin.
Partecipò alla guerra sovietico-finlandese del 1939-40 nel ruolo di comandante di un bombardiere pesante TB-3.
Dal 15 luglio 1941 con il grado di generale, fu nominato Comandante della 81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio.
La notte tra il 10 e l’11 agosto 1941 partecipò personalmente al secondo bombardamento di Berlino in equipaggio con il secondo pilota Endel Karlovič Pusep. Durante il ritorno dalla missione, il suo aereo Pe-8 fu colpito dai cannoni antiaerei tedeschi e dovette affrontare un atterraggio di emergenza in Estonia, nel territorio occupato dai tedeschi. Successivamente, impiegando giorni per attraversare la zona dei combattimenti, riuscì a ritornare tra le truppe dell’Armata Rossa. Per le gravi perdite subite in questa missione, fu rimosso da comandante della divisione, ma continuò a fare missioni di combattimento come un normale pilota.
Andò in pensione nel 1946. Visse a Mosca. Membro dell’Unione degli Scrittori, fu attivamente impegnato in attività letterarie. Morì l’11 agosto 1980. Fu sepolto nel cimitero di Troekurovskij a Mosca.
In sua memoria nel 1935 fu emesso un francobollo a lui dedicato, divenne cittadino onorario di Lipetsk. La scuola N. 9 di Lipetsk porta il suo nome. Nel 2013 a Mosca, in Khodinskij Boulevard, è stato installato un monumento dedicato a Vodopjanov.
Endel Karlovič Pusep — Nacque nella regione di Krasnoyarsk il 1° maggio 1909, da una famiglia molto povera di contadini estoni che si erano trasferiti in Siberia. (3) Fin da piccolo sognava di diventare un pilota. Studiò ad un collegio tecnico estone-finlandese a Leningrado. Dopo aver studiato lì per un anno, si trasferì alla Scuola dell’Aeronautica Militare di Volsk dove si laureò con successo nel 1929. Dal 1929 al 1931 frequentò la Scuola di Piloti di Aviazione Militare ad Orenburg. Successivamente lavorò come istruttore.
Dopo aver appreso dell’inizio della guerra, Pusep chiese un trasferimento in prima linea. Fu assegnato così all’81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio.
La notte tra il 10 e l’11 agosto 1941 partecipò personalmente al secondo bombardamento di Berlino, volando come secondo pilota su un aereo Pe-8 comandato dal generale Michail Vasil’evič Vodopjanov, comandante dell’81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio. Durante il ritorno dalla missione però, il loro aereo Pe-8 fu colpito dai cannoni antiaerei tedeschi e dovette affrontare un atterraggio di emergenza in Estonia, nel territorio occupato dai tedeschi. Lasciando l’aereo danneggiato, Pusep ed il suo comandante incontrarono un pastorello spaventato; grazie a Pusep che non aveva dimenticato la lingua estone, insegnatagli dai suoi genitori, i piloti poterono individuare la via per tornare dall’Armata Rossa e sfuggire così alla prigionia. Nell’aprile del 1942, Pusep fece 30 missioni notturne, bombardando Berlino, Danzica e Königsberg.
Nel maggio del 1942 gli fu affidato un incarico audace e di estrema importanza. Doveva pilotare un aereo per condurre in missione segreta nel Regno Unito e poi negli Stati Uniti, una delegazione sovietica guidata dal Ministro degli Esteri Molotov. Pusep avrebbe dovuto volare sul territorio occupato dalle truppe tedesche. Così, il 19 maggio 1942 pilotando un bombardiere a quattro motori pesante Pe-8 si diresse verso il Regno Unito e terminati gli incontri della delegazione sovietica riprese il volo conducendoli a Washington dopo aver sorvolato l’Islanda ed il Canada. In queste occasioni, riconoscendo la sua abilità, Pusep venne personalmente ospitato da Winston Churchill e Franklin Roosevelt. Dopo il positivo completamento dei negoziati e il ritorno in Unione Sovietica , Pusep ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica «per coraggio ed eroismo manifestati nell’esecuzione del compito del Governo di attuare un volo responsabile a lungo termine».
Dopo questa missione che lo aveva glorificato, Pusep tornò a combattere in prima linea bombardando le postazioni nemiche a Stalingrado, Kursk, Orel e Belgorod. Durante una di queste missioni. fu ferito r delle schegge danneggiarono la colonna vertebrale. Trascorse così molto tempo in ospedale in quanto dovette subire cinque operazioni chirurgiche. Nel 1946 andò in pensione per motivi di salute.
Nel dopoguerra visse a Tallinn in Estonia. Dal 1946 al 1950 lavorò come capo del dipartimento dei trasporti automobilistici del Consiglio dei Ministri della Repubblica Socialista Sovietica di Estonia. Sempre nella Repubblica Socialista Sovietica di Estonia, dal 1951 al 1964 ricoprì la carica di vicepresidente del Presidium del Consiglio Supremo e dal 1964 al 1974 la carica di Ministro della Sicurezza Sociale.
Morì il 18 gennaio 1996. Fu sepolto a Tallinn nel cimitero forestale (cimitero di Metsakalmistu). (3) (4) (5) (6)
Aleksandr Evgenievič Golovanov — Nacque il 7 agosto 1904 a Nižnij Novgorod. Il padre era capitano di una nave rimorchiatore e la madre era una cantante d’opera. Il nonno materno era Nikolaj Ivanovič Kibal’čič, un rivoluzionario russo che partecipò ad un tentativo di attentato allo Zar Alessandro II e che per questo fu impiccato. (7)
Dall’età di 8 anni Golovanov fu inviato alla scuola di formazione militare dei Cadetti Imperiali di Alessandro II. Nell’ottobre del 1917, all’età di 13 anni si unì alla Guardia Rossa. (8)
Nel 1918 lavorò come corriere e dal maggio del 1919 si arruolò nell’Armata Rossa. (9) Combattè nella prima guerra mondiale come esploratore di un reggimento di fanteria.
Dopo la smobilitazione del 1920 lavorò come corriere al Dipartimento Centrale delle Forniture dell’Armata Rossa e della Marina Militare.
Tra il 1924 ed il 1933 con incarichi operativi prestò servizio nel Direttorato Politico dello Stato (OGPU), la polizia segreta dell’Unione Sovietica e prese parte all’arresto di Boris Savinkov, uno dei leader del Partito Socialista Rivoluzionario.
Nel 1929 entrò a far parte del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica). Dal 1931 al 1933 divenne uno dei responsabili del Commissariato Popolare dell’Industria Pesante. Nel 1932 si diplomò alla scuola di volo e dal 1933 al 1941 lavorò come pilota in Aeroflot divenedo uno dei migliori piloti dell’aviazione civile.
Nel gennaio del 1941, su consiglio di Jakov Vladimirovič Smushkevič (Ispettore Generale dell’Aeronautica Militare), Golovanov scrisse una lettera a Stalin sulla necessità di addestrare speciali piloti di aviazione a lungo raggio in voli in condizioni climatiche avverse e senza la vista sulla terra. (8) Dalla lettera inviata scaturì un incontro personale con Stalin avvenuto nel febbraio 1941 nel quale Golovanov, con il grado di colonnello, fu nominato comandante di un reggimento di bombardieri a lungo raggio. Dall’agosto del 1941 ebbe un nuovo incontro con Stalin e ricevette la nomina di comandante dell’81° Divisione di Bombardieri a Lungo Raggio al posto di Vodopjanov il quale era stato destituito dopo le perdite subite in occasione del secondo bombardamento su Berlino. (9) Il 25 ottobre 1941 quando ormai sembrava che Mosca potesse essere conquistata dalle truppe tedesche, Golovanov fu nuovamente convocato da Stalin il quale gli conferì il grado di generale maggiore. Golonov nella sua autobiografia racconta:
«Trovai Stalin da solo, seduto al tavolo in silenzio, il cibo davanti a sé. Non lo avevo mai visto così. Il silenzio era opprimente.
«Una grande sventura, un grande dolore ci ha colpiti», lo udii proferire con voce dimessa ma chiara. «I tedeschi hanno sbaragliato le nostre difese alle porte di Vjaz’ma.»
Dopo una pausa, senza lasciar intendere se mi stesse rivolgendo una domanda o parlasse a se stesso, continuò con il medesimo tono pacato: «Che cosa facciamo ora? Che cosa facciamo?»
Allora sollevò la testa e mi guardò. Né prima né dopo di allora vidi un’angoscia più terribile dipinta sul volto di un uomo.» (10)
Nel febbraio 1942 fu nominato Comandante dell’Aviazione a Lungo Raggio. Da quel momento fino alla fine della guerra, diresse l’aviazione a lungo raggio sovietica, godendo della simpatia e fiducia da parte di Stalin. Golovanov era tra i pochi ad avere il diritto di accedere liberamente a Stalin e senza appuntamento. Stalin, come segno della sua speciale fiducia lo chiamava per nome. (8)
Nel 1943 fu nominato Maresciallo dell’Aviazione e divenne così il più giovane Maresciallo nella storia dell’Armata Rossa.
Nel 1944, Golovanov si ammalò gravemente. A causa della sua costante mancanza di sonno, che distrusse significativamente il sistema nervoso centrale, subì un arresto della respirazione e vari attacchi di cuore e nel 1948 (dopo la guerra) fu rimosso dal suo incarico. (11)
Dal 1946 al 1950 fu eletto deputato del Soviet Supremo. Dal 1958 lavorò come vice capo dell’Istituto di Ricerca dell’Aviazione Civile. Andò in pensione nel 1966. (12)
Morì il 22 settembre 1975. Fu sepolto nel cimitero di Novodevičij a Mosca. Sua moglie Tamara Vasil’evna è deceduta nel 1996. Dal loro matrimonio nacquero 5 figli, quattro femmine ed un maschio: Svetlana nata nel 1934, Tamara nata nel 1938, Veronica nata nel 1943 e deceduta nel 2003, Olga nata nel 1945 e Svijatoslav nato nel 1947 e deceduto nel 1996.
In memoria di Golovanov è stata dedicato il nome di una strada di Mosca, nella città di Dzerzhinskij il nome del liceo N. 3 e nella città di Irkutsk il nome della scuola N. 43.
Veniamin Ivanovič Lakhonin — Nacque il 28 luglio 1911 a Rasskazovo, una città a sud di Mosca. Si diplomò alla scuola tecnica forestale.
Nel 1933 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1937 si diplomò alla Scuola di Aviazione dei Piloti Militari di Kharkov in Ucraina, specializzandosi come navigatore.
Nel 1940 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Dall’agosto 1941 fu assegnato come navigatore all’81° Divisione Bombardieri a Lungo Raggio. (13)
Tra agosto e settembre 1941 partecipò per ben 3 volte ai bombardamenti su Berlino, riuscendo con successo a svolgere il compito assegnatogli.
Con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 16 settembre 1941, per «l’esemplare adempimento delle missioni di combattimento e del comando sul fronte della lotta contro il fascismo tedesco ed il coraggio e l’eroismo dimostrato» il tenente Veniamin Lakhonin fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’ Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro. (13)
Successivamente partecipò alla difesa di Mosca.
Il 22 dicembre 1941 Lakhonin morì tragicamente in un incidente aereo. Fu sepolto a Mosca. (13)
Aleksandr Ignatievič Molodčij — Nacque a Lugansk nel Donbass il 27 giugno 1920. All’età di 16 anni già pilotava un aliante ed all’età di 17 anni pilotava un aereo d’addestramento Po-2. All’età di 18 anni era un cadetto della Scuola Piloti dell’Aeronautica Militare e si diplomò con il grado di tenente.
Nell’agosto del 1941 partecipò al bombardamento di Berlino e per questo motivo, il 22 ottobre 1941, con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, ricevette il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Durante la guerra, per quanto concerne le missioni di bombardamento si rivelò uno dei piloti sovietici di maggiore abilità. Effettuò 311 missioni di bombardamento di cui 287 con voli notturni. Durante le missioni di bombardamento sganciò oltre 200 tonnellate di bombe su vari impianti industriali e militari tedeschi.
Per questi motivi il 31 dicembre 1942 ricevette per la seconda volta il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica e nello stesso anno venne promosso prima al grado di capitano e poi di maggiore. Nel dicembre 1944 fu promosso a tenente colonnello e nel 1949 colonnello.
Finita la guerra, nel 1949 sulla Piazza Rossa di Lugansk fu installato un busto di bronzo raffigurante Molodčij. Dopo la guerra continuò a servire nell’Aeronautica Militare dell’Armata Rossa.
Nel 1965 lasciò il servizio militare ed andò a vivere a Lugansk. Dal 1968 si trasferì a vivere a Chernigov in Ucraina. Morì il 9 giugno 2002.
In sua memoria le città di Chernigov e Lugansk gli hanno dedicato una strada. (14) (15) (16)
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Водопьянов Михаил Васильевич
(2) История одной авиакатастрофы над Байкалом
(3) Эндель Пусэп
(5) Тревожное небо
(6) Пусэп
(7) Автобиография
(8) маршал Голованов
(9) Александр Евгеньевич Голованов
(10) Oleg V. Chlevnijuk, STALIN. Biografia di un dittatore, Mondadori, Milano 2016.
(11) Несписочный маршал
(13) Вениамин Иванович Лахонин
(14 Молодчий Александр Игнатьевич
(15) Александр Молодчий
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