La data della celebrazione del Giorno delle Forze Spaziali della Russia è associata al successo della cosmonautica sovietica. La data fa riferimento al giorno del lancio del primo satellite terrestre artificiale (Sputnik-1), effettuato il 4 ottobre 1957. Fu da quel giorno, con il lancio del primo veicolo spaziale artificiale, che iniziò l’esplorazione dell’uomo nello spazio.
Il 5 e 6 ottobre 1957, il quotidiano Pravda pubblicò i rapporti TASS: «Come risultato del duro lavoro degli istituti di ricerca e degli uffici di progettazione, è stato creato il primo satellite terrestre artificiale al mondo. Il 4 ottobre 1957, il primo satellite fu lanciato con successo in Unione Sovietica. Secondo i dati preliminari la sua velocità orbitale è di circa 8000 metri al secondo. Attualmente, il satellite descrive le traiettorie ellittiche intorno alla Terra ed il suo volo può essere osservato nei raggi del Sole che sorge e tramonta usando semplici strumenti ottici (binocoli, telescopi, ecc.). Secondo i calcoli, che ora vengono specificati da osservazioni dirette, il satellite si sposterà ad altitudini fino a 900 chilometri sopra la superficie terrestre; il tempo di un giro completo del satellite sarà di 1 ora e 35 minuti, l’angolo di inclinazione dell’orbita rispetto al piano equatoriale è di 65°. Il 5 ottobre 1957, il satellite passerà sopra l’area di Mosca due volte, alle ore 01.46 della notte, ed alle 06.42 del mattino ora di Mosca«.
Il significato del successo della cosmonautica sovietica non passò indifferente ai Paesi stranieri. Quando si venne a sapere del lancio dello Sputnik-1, l’Occidente reagì in modo così allarmato da sembrare isterico. I giornali statunitensi pubblicarono titoli secondo cui l’Unione Sovietica stava guadagnando un enorme vantaggio sugli Stati Uniti, ed i vertici politi e scientifici statunitensi cercarono di convincere la loro opinione pubblica che l’Unione Sovietica aveva equipaggiato il satellite con testate nucleari, con le quali si apprestava a bombardare il territorio degli Stati Uniti. L’assenza di informazioni scientifiche sullo sviluppo della cosmonautica sovietica, in Occidente alimentò la paranoia. Il suono dei cigolanti scricchiolii dei trasmettitori satellitari indusse i Paesi occidentali ad imprimere nella loro immaginazione, immagini spaventose di «aggressione russa».
Dato che gli Stati Uniti avevano investito notevoli risorse finanziarie nello sviluppo di un satellite, il quale sarebbe dovuto essere il mezzo spaziale creato dall’uomo ed inviato nello spazio ed il fatto di essere stati improvvisamente anticipati dal lancio del primo satellite da parte dell’Unione Sovietica, rappresentarono un duro colpo per la loro immagine.
Pertanto negli Stati Uniti, il lavoro sulla creazione di un satellite non solo fu proseguito, ma fu intensificato. Di conseguenza, gli Stati Uniti riuscirono ad effettuare il lancio del loro satellite (Explorer-1) solo il 1° febbraio 1958. Occorre ricordare che il lancio di «Explorer-1», fu preceduto dal tentativo di inviare in un’orbita terrestre bassa, un altro satellite statunitense, il «Vanguard 6.5». Purtroppo il razzo ed il satellite esplosero subito dopo il lancio dalla base di Cape Canaveral, il 1° dicembre 1957. Ciò rappresentò un ulteriore colpo psicologico per gli Stati Uniti.
Prima del lancio del satellite Sputnik-1, la creazione di forze spaziali non era in progetto, ma quando l’Unione Sovietica lanciò il primo satellite, il governo di Mosca avviò la costituzione di prime unità di forze militari spaziali. Naturalmente, allora non era utilizzato il termine «spaziale» per le truppe, ma resta il fatto che in connessione con l’inizio della costruzione del cosmodromo di Baikonur, tali unità furono create come parte dell’artiglieria della Riserva dell’Alto Comando Supremo.
Già negli anni ’60, apparve l’Ufficio Centrale degli Aiuti Spaziali, successivamente ribattezzato come Ufficio Principale degli Aiuti Spaziali (GUKoS) delle Forze Missilistiche Strategiche.
Il concetto di «Forze spaziali militari» apparve per la prima volta nel 1992. Nel corso degli anni della loro esistenza, le forze spaziali (sotto un nome od un altro) hanno effettuato centinaia di lanci spaziali di successo, mettendo in orbita un gruppo di satelliti destinati a vari scopi: dal meteorologico alla ricognizione. Il gruppo di satelliti russi attualmente consente un monitoraggio estremamente dettagliato di ciò che sta accadendo sulla Terra, per aiutare gli equipaggi delle unità tecnico-militari dell’aviazione, di terra e navali con la determinazione delle coordinate, la designazione degli obiettivi e la ricerca di modi efficaci per superare determinati ostacoli lungo il percorso. I satelliti di comunicazione, lanciati dagli specialisti delle forze spaziali, consentono di coordinare il lavoro delle singole formazioni militari, aumentare il successo delle operazioni congiunte e raggiungere gli obiettivi prefissati nelle attività di combattimento.
Luca D’Agostini
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