Nel 1944 la Grande Guerra Patriottica era entrata in una nuova fase. Le truppe sovietiche, avanzando trionfalmente su tutti i fronti, cacciarono il nemico fuori dai confini della Patria. Ci fu un consolidamento delle forze armate in Polonia ed è in questo nuovo contesto che l’8 agosto 1944 fu creata la 2° Armata dell’Esercito Polacco.
La formazione dell’esercito iniziò il 20 settembre 1944 e fu completata nel gennaio del 1945. Nello stesso mese di gennaio, il capo della delegazione politica polacca del Krajowa Rada Narodowa (Consiglio di Stato Nazionale), durante un viaggio a Mosca disse: “Vorremmo che il popolo russo sapesse che esiste una profonda differenza tra la cricca fascista polacca reazionaria e il popolo polacco. Il popolo polacco vuole amicizia e rapporti molto gentili con il suo grande vicino. Ha una grande gratitudine per l’Armata Rossa, che sconfigge senza pietà gli invasori tedeschi, gli eterni nemici degli slavi, minacciando l’esistenza stessa della Polonia e del popolo polacco«.1
Il comandante della 2° Armata dell’Esercito Polacco era Karol Świerczewski.

Generale Karol Świerczewski
Nato il 22 febbraio 1897 a Varsavia, da una famiglia ebraica, durante la prima guerra mondiale, nel settembre del 1915, fu evacuato prima a Kazan e poi a Mosca. Fu membro del Partito socialdemocratico del Regno di Polonia e Lituania.
Nel 1916, fu arruolato nell’esercito russo e inviato al fronte. Nel 1917, tornò a Mosca dal fronte e prese parte alla rivoluzione d’ottobre del 1917.
Nel 1918 divenne commissario politico dell’Armata Rossa. Nel 1919 fu comandante di una compagnia del 123° reggimento di fanteria dell’Armata Rossa e per i suoi servizi nel 1920 fu insignito dell’Ordine della Bandiera Rossa.
Durante la guerra civile in Spagna sotto il nome del generale Walter comandò la 14° brigata internazionale e poi la 35° divisione internazionale, partecipando alla difesa di Madrid.
All’inizio della Grande Guerra Patriottica , il generale Świerczewski fu inviato al fronte quale comandante della 248° divisione di fanteria, la quale combatteva vicino Mosca. Durante i combattimenti fu gravemente ferito e fu portato in salvo dai soldati dell’Armata Rossa. Dopo il trattamento in ospedale, nel febbraio del 1942 fu nominato capo della neonata scuola militare di fanteria Asino del distretto militare siberiano.2
Świerczewski fu uno degli organizzatori dell’esercito polacco nel territorio dell’Unione Sovietica. Nell’agosto del 1943 divenne vice comandante del 1° Corpo d’Armata polacco. Nell’agosto del 1944, Karol fu eletto membro del Comitato Centrale del Partito dei lavoratori polacco e deputato della Krajowa Rada Narodowa. Nel settembre 1944, Świerczewski fu nominato comandante della 2° Armata dell’Esercito Polacco, che sotto il suo comando partecipò alla liberazione dalle truppe tedesche dalle terre della Polonia occidentale, della Germania e dalla Cecoslovacchia. Il 22 settembre 1945, la 2° Armata dell’Esercito Polacco fu sciolta.
Ad un banchetto in onore della Parata della Vittoria, Stalin brindò con Świerczewski, riconoscendogli un grande onore con le seguenti parole: «Per il miglior generale russo nell’esercito polacco!«3
Dopo la guerra, il generale Świerczewski ricoprì diversi incarichi di responsabilità. Dal febbraio 1946 fu Vice Ministro della Difesa nazionale della Polonia. Svolse diverse missioni diplomatiche, in particolare, durante i negoziati con la Commissione internazionale di controllo sul rimpatrio dei polacchi dalla Germania e dai paesi occidentali, nonché negli Stati Uniti, in Canada e in America Latina.
Nel 1947, come viceministro della Difesa, comandò un’operazione diretta contro l’ esercito insurrezionale ucraino (UPA), durante la quale pero, Świerczewski fu ucciso il 28 marzo dai combattenti dell’UPA.
La morte di Świerczewski fu la ragione dell’inizio dell’operazione per deportare la popolazione ucraina dai loro luoghi di residenza permanente alle terre settentrionali e occidentali della Polonia, la cosiddetta Operazione Vistola.
Oltre alle onorificenze polacche, Świerczewski fu insignito anche di 2 Ordini di Lenin, 3 Ordini della Bandiera Rossa, l’Ordine di Suvorov di 1° Grado.
Alla fine della guerra, la consistenza dell’Aeronautica Polacca era piuttosto impressionante. Era dotata di parecchie centinaia di aerei da combattimento, officine ben attrezzate per le loro riparazioni, strutture per le comunicazioni. L’Unione Sovietica non lesinava nel rifornire le forze armate della Polonia di armi e attrezzature necessarie. L’Unione Sovietica ha costruito e donato alla Polonia numerosi aeroporti, ha formato centinaia di piloti, navigatori, tecnici di volo.1
L’assistenza alla Polonia nella costruzione delle forze armate si è manifestata in molti altri modi. Durante la guerra, il governo dell’Unione Sovietica trasferì all’esercito polacco le quantità necessarie di armi leggere, artiglieria, carri armati, veicoli, munizioni, carburante, cibo e uniformi. Su richiesta polacca, il comando sovietico inviò migliaia di soldati dell’Armata Rossa. Molti di loro, inclusi 2 generali, furono uccisi in battaglia, combattendo tra le file dell’esercito polacco. Così, nel 1945, il vice primo ministro nel Governo Provvisorio della Repubblica di Polonia, Władysław Gomułka, in una conversazione con Stalin, gli chiese: “Quanto dovremmo pagare all’Unione Sovietica per gli aiuti che la Polonia ha ricevuto?”. Rispose Stalin:»Non c’è pagamento per il sangue. Gli alleati non commerciano il sangue«.1
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Народное войско
(2) Сандакова А.М. Асино — колыбель ратоборцев / А.М. Сандакова // Земля Асиновская: сборник научно-популярных очерков к 100-летию г. Асино / [отв. ред. Я.А. Яковлев]. — Томск: Издательство Томского университета, 1995.
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