Il 1° Reggimento Fucilieri della Guardia era un’unità militare di fanteria dell’Armata Rossa che partecipò alla Grande Guerra Patriottica come parte della 2° Divisione Fucilieri della Guardia.
Il reggimento fu formato il 22 giugno 1940 nella città di Bogoduchov nella regione di Char’Kov in Ucraina, come 395° Reggimento di Fanteria della 127° Divisione di Fanteria di Char’kov.
Il 10 luglio 1941 il reggimento sostenne la prima battaglia contro gli invasori tedeschi alla periferia della città di Smolensk.
Il 18 settembre 1941, per l’eroismo di massa, il coraggio del personale, l’alta abilità militare, mostrata durante le sanguinose battaglie di Smolensk, il reggimento venne rinominato in 395° Reggimento Fucilieri della Guardia. Durante due soli giorni di ostilità dal 22 settembre al 24 settembre 1941, il reggimento riuscì ad infliggere gravi perdite ai tedeschi, distruggendo 32 carri armati, 1.800 soldati e ufficiali e catturando numerosi prigionieri.
Dall’ottobre al novembre 1941, il reggimento la scarsità di armamento e munizioni e l’esiguo numero dei suoi soldati, frenò l’assalto delle truppe tedesche, infliggendo colpi tangibili alla 95° Divisione di Fanteria tedesca nell’area di Kursk, uccidendo oltre 500 soldati e distruggendo oltre 100 veicoli.
Dal febbraio del 1942, il reggimento combatté sul fronte meridionale, specificatamente nella regione di Rostov. Per la liberazione della città di Nal’čik fu pubblicamente elogiato e ringraziato dal governo dell’Unione Sovietica.
Il 28 maggio 1943, venne poi ribattezzato con il nome di 1° Reggimento Fucilieri della Guardia.
Nel settembre del 1943 partecipò alla liberazione della città di Novorossijsk.
Per le azioni di successo, 8 persone hanno ricevuto l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, 586 persone hanno ricevuto riconoscimenti dal governo.
Il 7 maggio 1944, il reggimento prese parte all’assalto del Monte Sapun a 20 km da Sebastopoli in Crimea ed i suoi uomini furono i primi ad issare il vessillo in cima alla vetta in segno di conquista e distruzione delle postazioni di difesa tedesche che erano state organizzate proprio sul Monte Sapun.
Dopo la liberazione della città di Sebastopoli, il reggimento è stato ritirato dal fronte ed inviato nelle retrovie per procedere alla sua riorganizzazione sia dal punto di vista del personale che degli armamenti.
Dopo un mese di addestramento, il 1° Reggimento Fucilieri della Guardia viene di nuovo inviato al fronte per combattere prima in Crimea, poi nella regione di Smolensk e poi in Ucraina. Nel luglio del 1944 il reggimento prese parte ai combattimenti per la liberazione della Lituania.
Durante le battaglie dal 5 al 24 ottobre 1944, il reggimento liberò centinaia di insediamenti in Lituania e molti altri ne conquistò nella Germania orientale, uccidendo 385 soldati tedeschi e catturando 86 tra soldati e ufficiali tedeschi, distruggendo 4 carri armati, 8 corazzati blindati, 12 cannoni di diverso calibro, 52 veicoli. Il 19 ottobre 1944, con il supporto di carri armati e dell’artiglieria, il reggimento prese parte all’offensiva contro le truppe tedesche che difendevano il confine della Germania. Alle 13:00 dello stesso giorno, il reggimento attraversò il confine della Germania orientale entrando per la prima volta nella terra nemica. Il 1° Reggimento Fucilieri della Guardia mostrò tutta la sua abilità e forza perseguitando costantemente le truppe tedesche in ritirata, non dando mai l’oro l’opportunità di fermarsi e riorganizzarsi. Per il loro coraggio furono assegnati premi del governo a 41 membri del reggimento.
Durante le battaglie combattute tra il 13 ed il 17 aprile 1945, il reggimento uccise oltre 400 nazisti, distrusse 26 cannoni di vari calibri, catturò oltre 600 soldati e ufficiali nemici, catturò 30 insediamenti tedeschi e liberò 1.500 cittadini sovietici e alleati dalla schiavitù di Hitler.
Conosciamo ora alcuni dei valorosi comandanti e soldati del 1° Reggimento Fucilieri della Guardia.
Amazasp Kachaturovič Babadzhanjan — Nacque il 18 febbraio 1906 in Azerbaijan, in una numerosa famiglia di contadini armeni. Dopo la scuola lavorò come operaio.
Nel 1924 si unì all’Unione della Gioventù Comunista Leninista di tutta l’Unione. Nel 1925 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1926 fu inviato alla Scuola Militare di Fanteria Transcaucasica, di stanza a Tbilisi. Nel 1928 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Dal 1931 iniziò quella che poi divenne una brillante carriera militare. Partecipò alla guerra sovietico-finlandese, durante la quale fu ferito in battaglia il 18 febbraio 1940.
Nell’agosto del 1941 Babadzhanjan fu nominato comandante della 127° Divisione di Fanteria, partecipando alle battaglie di Smolensk e Kursk.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 26 aprile 1944, per la sapiente guida delle operazioni militari e per il coraggio personale, il colonnello Amazasp Kachaturovič Babadzhanjan fu insignito del titolo Eroe dell’Unione Sovietica, dell’Ordine di Lenin e della medaglia «Stella d’Oro».
Dopo la guerra, nel 1948 fu nominato Capo di Stato Maggiore. Prese parte alla repressione delle manifestazioni anti-sovietiche in Ungheria , motivo per il quale fu insignito dell’Ordine di Kutuzov 1° grado.
Nel 1959 fu nominato Comandante del Distretto Militare di Odessa. Nel 1967 fu nominato Capo dell’Accademia Militare delle Truppe Corazzate e nel 1969 Capo delle Forze Corazzate dell’esercito sovietico.
Amazasp Kachaturovič Babadzhanjan morì a Mosca il 1° novembre 1977 e fu sepolto nel cimitero di Novodevičij.
In suo onore sono stati nominati una piazza a Mosca e una strada a Erevan la capitale dell’Armenia.1 2
Nikolaj Petrovič Ochman — Nacque il 9 dicembre 1922 in un villaggio in Ucraina da una famiglia di contadini di origine tedesca.
Si laureò in agronomia ed iniziò a lavorare come agronomo in una fattoria collettiva.
Nel 1930 fu arruolato nell’Armata Rossa. Partecipò alla guerra sovietico-finlandese del 1939-40.
Nei primi giorni della Grande Guerra Patriottica Ochman partecipò alla formazione di unità dell’esercito della riserva. Successivamente partecipò alle battaglie sul Dnepr e nel Donbass contro gli invasori tedeschi ed i loro alleati rumeni.
Dal 1942 con il grado di maggiore partecipò alle battaglie nel Caucaso. Il reggimento comandato da Ochman procurò danni significativi al nemico ma alla fine dei combattimenti venne circondato. Solo grazie alle abilità tattiche e strategiche di Ochman ed alla sua fervida intelligenza, il reggimento riuscì a rompere l’accerchiamento ed a trovare una via d’uscita evitando l’inevitabile morte dei soldati sovietici.
Con il decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 6 aprile 1945, il colonnello della guardia Nikolaj Petrovič Ochman ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Nella fase finale della guerra Ochman partecipò alle operazioni militari per la conquista di Berlino.
Dopo la guerra, il colonnello Ochman continuò a prestare servizio nelle forze armate dell’Unione Sovietica. Dal 1961 al 1966, il maggiore generale Ochman prestò servizio come commissario militare nella città di Volgograd nella quale continuò a vivere anche quando andò in pensione. Morì il 3 giugno 1977 e fu sepolto a Volgograd.3
Pëtr Georgevič Povetkin — Nacque da una famiglia di operai il 2 maggio 1906 nell’odierna Volgograd.
Dopo gli studi iniziò a lavorare in uno stabilimento metallurgico e poi in una fabbrica di vetro e successivamente in una di mattoni.
Nel 1928 fu arruolato nell’Armata Rossa e fu smobilitato nel 1930. Dal 1929 divenne membro del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Fu richiamato nell’esercito nel 1939. Il 3 agosto 1941 durante una battaglia sul Dnepr fu ferito, ma continuò a combattere.
La notte del 3 novembre 1943, mentre era al comando del 1° Reggimento Fucilieri della Guardia, il colonnello, ricevette l’ordine di guidare uno sbarco immediato sulle coste della Crimea, al fine di mettere fuori combattimento i nazisti posizionati sulle alture costiere ed assicurare lo sbarco delle truppe sovietiche. La notte stessa i soldati sotto il comando di Povetkin, a bordo di numerose barche si avvicinarono alle coste della Crimea. Il nemico aprì un uragano di colpi di artiglieria e mitragliatrici per sbarrare lo sbarco sulla riva. Uno dei proiettili colpì l’imbarcazione dove si trovava il colonnello Povetkin, il quale fu ferito gravemente ed evacuato fu trasportato in un ospedale delle retrovie. I suoi uomini riuscirono nell’impresa e conquistarono le alture che dominavano la costa.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 17 novembre 1943, per l’abile guida operativa del reggimento nelle condizioni di un assalto anfibio in Crimea, il colonnello Povetkin ricevette il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’Ordine di Lenin e la medaglia «Stella d’Oro».
Povetkin dopo un lungo trattamento sanitario, continuò a prestare servizio nell’esercito.
Nel 1952 si laureò presso l’Accademia Militare di Logistica. Dal 1954, con il grado di colonnello fu assegnato alla riserva.
Visse e lavorò nella città di Krasnodar dove morì il 5 agosto 1970.4
Aleksandr Borisovič Kazaev — Nacque il 9 ottobre 1919 in un villaggio nella Repubblica di Karačaj-Circassia.
Dopo aver completato gli studi, nel 1937 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1939 si laureò alla Scuola di Fanteria e nel 1941 completò la sua formazione frequentando i corsi di perfezionamento per i comandanti. Nell’aprile del 1945 Kazaev fu nominato comandante del 1° Reggimento Fucilieri della Guardia.
In totale, dal 13 al 17 aprile 1945, il reggimento di Kazaev uccise più di 400 soldati e ufficiali tedeschi e ne catturò circa altri 600, e molto importante liberò 1.500 prigionieri dai campi di concentramento.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 29 giugno 1945, il maggiore Aleksandr Borisovič Kazaev ottenne l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’assegnazione dell’Ordine di Lenin e la medaglia «Stella d’Oro».
Dopo la fine della guerra, Kazaev continuò il suo servizio nell’esercito sovietico. Nel 1948 si laureò all’accademia militare, dopo di che rimase un docente di ruolo. Dal 1953 prestò servizio nelle forze strategiche missilistiche. Nel 1960, il grado del colonnello Kazaev ottenne la licenza. Visse a Mosca dove morì il 18 maggio 1994.5
Ivan Michajlovič Alekseev — Nacque da una famiglia di contadini l’8 novembre 1922 in un villaggio nella regione di Lipetsk.
Dopo gli studi iniziò a lavorare come assistente di laboratorio presso un impianto di gomma sintetica sito nella città di Efremov.
Nel 1941 fu arruolato nell’Armata Rossa e si diplomò ai corsi per l’ottenimento del grado di tenente minore. Fu inviato al fronte dall’agosto del 1942. Nel 1943 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Gli fu affidato il comando della 6° Compagnia del 1° Reggimento Fucilieri della Guardia. Alekseev si distinse in una battaglia combattuta il 3 novembre 1943 nello stretto di Kerch, lo stretto situato nei pressi della Crimea e che collega il Mar d’Azov al Mar Nero. La compagnia, comandata da Alekseev, con un rapido assalto occupò la prima fila delle trincee nemiche e respinse diversi contrattacchi nemici durante il giorno successivo e mantenendo le posizioni conquistate.
Nel corso delle battaglie che seguirono, la compagnia comandata da Alekseev prese possesso di un’altra linea di trincee e poco dopo conquistò tutte le linee difensive costruite dai tedeschi per proteggere lo stretto di Kerch. Alekseev molto abilmente riuscì a mantenere tutte le postazioni catturate fino all’arrivo dei rinforzi. Durante i tre giorni di combattimento, lui ed i suoi uomini uccisero più di 2 plotoni tedeschi e distrussero 6 mitragliatrici pesanti.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 16 maggio 1944, per l’esemplare esecuzione delle missioni di combattimento del Comando sul fronte della lotta contro gli invasori tedeschi e il coraggio e l’eroismo della guardia, il tenente maggiore Alekseev fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, dell’ Ordine di Lenin e della medaglia «Stella d’Oro».
Successivamente, tra il dicembre del 1942 e il novembre del 1943, Alekseev fu ferito 4 volte in battaglia.
Morì il 5 ottobre 1944 all’età di quasi 22 anni durante la liberazione della città lituana di Tituvenaj. In sua memoria è installato un monumento ed una lapide nel luogo di sepoltura nella città di Tituvenaj.6
Vasilij Iosifovič Drobjazko — Nacque a Krasnodar l’11 febbraio 1920. Dopo le scuole elementari iniziò a lavorare come meccanico in uno stabilimento industriale.
Nel 1940 fu arruolato nell’Armata Rossa e fu inviato al fronte da giugno del 1941.
Nel novembre del 1943 con il grado di caporale era un fuciliere del 1° Reggimento Fucilieri della Guardia. Si distinse particolarmente nelle battaglie per la conquista dello stretto di Kerch, di fondamentale importanza per procedere alla liberazione della Crimea.
Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 1943, Drobjazko, come parte del gruppo di sbarco, nonostante la tempesta di fuoco scatenata dai tedeschi sulla spiaggia, superò con successo il fuoco di sbarramento e fu uno dei primi soldati del reggimento a lanciarsi all’interno della trincea nemica iniziando un vittorioso combattimento corpo a corpo contro i soldati tedeschi.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 16 maggio 1944, il caporale Vasilij Iosifovič Drobjazko ricevette l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’assegnazione dell’Ordine di Lenin e la medaglia della «Stella d’Oro».
Al termine della guerra fu smobilitato con il grado di sergente. Visse e lavorò a Krasnodar dove morì il 19 dicembre 1990.
Michail Polikarpovič Epishkin — Nacque il 10 dicembre 1926 in un villaggio nella regione di Saratov.
Dopo gli studi iniziò a lavorare in una fattoria collettiva. Nel 1943 fu arruolato nell’Armata Rossa. Fu inviato al fronte da luglio del 1944 e prese parte alla liberazione dei paesi baltici ed alla conquista della Germania orientale.
Epishkin era un mitragliere del 1° Reggimento Fucilieri della Guardia e si distinse particolarmente nella liberazione della Lituania. In questa circostanza, il 4 agosto 1944, durante un attacco della fanteria tedesca coadiuvata dal supporto dei carri armati che stava mettendo in seria difficoltà le truppe sovietiche, Epishkin dalla sua postazione con la sua mitragliatrice sparò tutte le munizioni che aveva contro la fanteria tedesca che avanzava dietro i carri armati. Una volta finite le munizioni, lasciò la sua postazione e si avvicinò al gruppo di fanteria tedesco attaccandolo con un fitto lancio di granate a mano.
Il 5 ottobre 1944 in Lituania, mentre i tedeschi con colpi di artiglieria stavano martellando le forze dell’Armata Rossa dalla cima di una collina circostante, Epishkin insieme ad alcuni suoi compagni si diresse verso il retro della batteria di artiglieria tedesca ed a colpi di granate lanciate a mano uccise tutti i soldati di Hitler che la componevano. Immediatamente dopo aver distrutto la postazione di artiglieria nemica, fu proprio Epishkin ad issare la bandiera rossa sulla cima della collina.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 24 marzo 1945, Michail Polikarpovič Epishkin ottenne l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, con l’assegnazione dell’Ordine di Lenin e la medaglia «Stella d’Oro».
Nel 1944, Epishkin si diplomò alla scuola politico-militare di Leningrado, nel 1947 alla scuola di fanteria, nel 1957 all’accademia politico-militare. Nel 1987, con il grado di maggiore generale, fu inviato in licenza. Visse a Mosca dove morì il 21 aprile 2006.8
Roman Alekseevič Korolëv — Nacque il 6 settembre 1925 a Elets. Nel 1934 si trasferì con la sua famiglia in un villaggio nei pressi di Krasnodar. Dopo gli studi iniziò a lavorare in una fattoria collettiva.
Nel 1943 fu arruolato nell’Armata Rossa e con il grado di sergente fu assegnato al 1° Reggimento Fucilieri della Guardia. Prese parte alla liberazione del territorio di Krasnodar e della Crimea. Il 9 agosto del 1943, nei pressi di una fattoria di Krasnodar, Korolëv con il suo fucile uccise più di 20 soldati tedeschi.
Nella notte tra il 2 ed il 3 novembre 1943, Korolëv prese parte allo sbarco sulle coste della Crimea e con gli uomini affidati al suo comando si diresse verso un piccolo insediamento urbano occupato ed abitato dai tedeschi. Korolëv ed i suoi uomini liberarono questo insediamento uccidendo diverse dozzine di soldati e ufficiali nemici, si impossessarono di 2 postazioni mitragliatrici, di un cannone e di un magazzino pieno di munizioni. Due giorni dopo, Korolëv nel corso di un altro combattimento rimase gravemente ferito.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 16 maggio 1944, per il coraggio e l’eroismo mostrati nelle battaglie, il sergente Roman Alekseevič Korolëv ricevette l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, con l’Ordine di Lenin e la medaglia «Stella d’Oro».
Nel luglio del 1946, Korolëv fu smobilitato. Visse a Mosca, dove lavorò prima negli studi cinematografici «Mosfilm» e poi in una società operante nella produzione di apparecchiature militari. Successivamente, dopo essersi laureato presso l’ Istituto Pedagogico Statale di Mosca divenne un insegnante. Morì il 16 febbraio 1976.9
Sumen Kurbanovič Kurbanov — Nacque nel 1898 in un villaggio del Daghestan.
Dopo essersi diplomato alla scuola pedagogica iniziò a lavorare come insegnante.
Nel 1942, Kurbanov fu arruolato nell’Armata Rossa e dall’aprile dello stesso anno fu inviato sul fronte della Grande Guerra Patriottica.
Nel novembre 1943 come soldato semplice fu assegnato al 1° Reggimento Fucilieri della Guardia. Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 1943, Kurbanov, come parte di un’unità di assalto di prima linea, attraversò lo stretto di Kerch e prese parte attiva alle battaglie per la liberazione della Crimea.
Durante una di queste battaglie, Kurbanov posizionando dell’esplosivo fece saltare in aria un bunker nemico.
Purtroppo Kurbanov fu ucciso in battaglia nel dicembre del 1943.
Con il decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 16 maggio 1944, il soldato dell’Armata Rossa Sumen Kurbanovič Kurbanov fu insignito postumo dell’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica. Fu anche premiato postumo con l’Ordine di Lenin.10
Pavel Polikarpovič Marunchenko — Nacque da una famiglia di operai il 5 aprile 1917 nella città di Makeevka sita nell’attuale Repubblica Popolare di Donetsk.
Dal 1941 fu membro del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica). Dopo gli studi iniziò a lavorare come operaio in uno stabilimento metallurgico.
Nel 1938 partì per raggiungendo una delle parti più orientali dell’Unione Sovietica, la città di Dalnerechensk ai confini con la Cina, dove lavorò in una stazione ferroviaria.
Nel 1939 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1941 si diplomò ai corsi per ufficiali di comando. Dall’agosto del 1942 partecipò alla Grande Guerra Patriottica.
Inizialmente combatté nel Caucaso settentrionale. Il 10 novembre 1942 durante una battaglia nella città di Ardon (Ossezia del Nord), Marunchenko fu ferito ma non lasciò il campo di battaglia fino alla vittoria contro il nemico.
Marunchenko era dotato di notevole coraggio, era sempre il primo a lanciarsi in assalti rischiosissimi e combattimenti corpo a corpo gridando «Per la Madre Russia! Avanti!«, così il suo coraggio era contagioso per i suoi uomini che da lui traevano ispirazione per completare con successo le missioni di combattimento. Fu così che la notte del 2 ottobre del 1943, Marunchenko insieme ad altri fucilieri assalì una trincea tedesca nei pressi di un villaggio del Territorio di Krasnodar. Nel corso di un aspro combattimento corpo a corpo, Marunchenko ed i suoi uomini cacciarono i tedeschi dalla trincea uccidendone più di 20.
La notte del 3 novembre 1943, Marunchenko partecipò alle operazioni per la conquista dello stretto di Kerch. Superato lo sbarramento di fuoco nemico, Marunchenko ed i suoi uomini si diressero verso il villaggio di Zhukovka in Crimea, dove dopo un duro combattimento strada per strada riuscirono a cacciare i tedeschi e a liberare il villaggio.
Continuando l’offensiva, poche ore dopo, Marunchenko ed i suoi uomini liberano il villaggio di Majak ed anche in questo caso ebbero successo dopo feroci combattimenti corpo a corpo contro i tedeschi. Durante questi combattimenti, il tenente maggiore Marunchenko uccise personalmente 20 soldati tedeschi.
Le azioni di Marunchenko e del suo gruppo contribuirono in modo essenziale al successo delle operazioni militari finalizzate alla liberazione della periferia della città di Kerch.
Purtroppo il valoroso Marunchenko morì il 3 novembre, poche ore dopo aver liberato i villaggi di Zhukovka e Majak. Marunchenko fu ucciso durante la liberazione del villaggio di Glazovka in Crimea. Il suo corpo fu sepolto nel villaggio stesso.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 17 novembre 1943, per l’esemplare esecuzione delle missioni di combattimento e del comando sul fronte della lotta contro gli invasori tedeschi e il coraggio e l’eroismo mostrati, il tenente maggiore Pavel Polikarpovič Marunchenko ricevette postumo il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
In suo onore è stata nominata una strada nella città di Makeevka e nel villaggio di Majak.11
Pavel Arsentevič Michajlichenko — Nacque il 5 agosto 1915 nella città di Ejsk.
Nel 1937 fu arruolato nell’Armata Rossa e si diplomò al corso di istruttore politico. Da luglio del 1941 fu inviato sul fronte della Grande Guerra Patriottica.
Nel novembre 1943 gli fu affidato il comando del 3° battaglione del 1° Reggimento Fucilieri della Guardia.
La notte del 3 novembre 1943, Michajlichenko partecipò alle operazioni per la conquista dello stretto di Kerch. Superato lo sbarramento di fuoco nemico, Michajlichenko ed i suoi uomini si diressero verso il villaggio di Glazovka, dove come abbiamo visto poco fa trovò la morte il tenente maggiore Marunchenko, riuscendo però in questo a caso a liberarlo. Purtroppo però, anche Michajlichenko fu ucciso in combattimento a Glazovka.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 16 maggio 1944, il maggiore Pavel Arsentevič Michajlichenko ricevette postumo l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica. Gli furono conferiti anche l’Ordine di Lenin, l’Ordine della Bandiera Rossa e l’Ordine di Aleksandr Nevskij.12
Anatolij Pavlovič Pushkarenko — Nacque il 26 novembre 1913 in un villaggio nei pressi di Donetsk. Il padre era un esperto nella costruzione di altiforni e nel 1926 si trasferì con la famiglia a Kerch poiché impegnato nella costruzione di una fabbrica metallurgica.
Nel 1935 fu arruolato nell’Armata Rossa e prestò servizio ad Odessa fino alla sua smobilitazione avvenuta nel 1936.
Nel 1939 decise di intraprendere la carriera militare e fu inviato alla scuola di fanteria di Kiev dalla quale uscì con il grado di tenente.
Al momento dell’invasione tedesca, Pushkarenko si trovò a dover affrontare l’avanzata nazista in tutta la sua forza iniziale. Durante questi combattimenti fu ferito e venne trasferito in ospedale dove rimase per un lungo periodo di trattamenti sanitari.
Il 3 aprile 1942 durante dei combattimenti nella regione di Rostov, fu nuovamente ferito in modo serio e dovette ricorrere di nuovo al ricovero ospedaliero. Ristabilitosi, Pushkarenko fu inviato nel Caucaso dove vi erano intensi combattimenti contro i tedeschi.
Il 3 gennaio 1943, a Pushkarenko fu affidato il comando di 70 fucilieri insieme ai quali avrebbe dovuto penetrare nella retroguardia del nemico e tagliare le sue vie di fuga dalla città di Nal’čik. La squadra di Pushkarenko attraversò in sicurezza la linea del fronte e la mattina del 4 gennaio attaccò improvvisamente i tedeschi nel villaggio Baksan. Durante la feroce battaglia, la guarnigione nemica fu sconfitta. I tedeschi subirono la perdita di 50 persone uccise e 3 veicoli blindati per il trasporto truppa. I documenti del quartier generale del battaglione tedesco situato nel villaggio caddero nelle mani dei soldati sovietici. Il giorno dopo, nella battaglia per il villaggio di Kyzburun, Pushkarenko ancora una volta fu ferito gravemente ed evacuato in ospedale.
Terminate le cure sanitarie fu trasferito in Crimea per le operazioni militari finalizzate alla liberazione della penisola. Anche in questa occasione però fu ferito gravemente e trasportato in ospedale. Solo che dopo il trattamento sanitario, questa volta non tornò più al fronte e servì nelle unità della retrovia fino alla fine della guerra.
Il 24 giugno 1945 partecipò alla parata sulla Piazza Rossa di Mosca.
Fu smobilitato nel 1953 e prestò servizio in un distaccamento del Ministero degli Interni ad Odessa. Morì il 20 aprile 1964.
In suo onore è stata chiamata una strada nella città di Kerch.13
Ivan Ivanovič Zhulaev — Nacque nel 1910 in un villaggio nel Territorio di Krasnodar. Dopo gli studi iniziò a lavorare come guardia forestale.
Nel 1941 fu arruolato nell’Armata Rossa e dal 1942 fu inviato al fronte ed assegnato al 1° Reggimento Fucilieri della Guardia con il ruolo di cecchino.
Il 17 aprile 1943 in Crimea scelse di sua iniziativa una postazione di tiro dalla quale uccise 5 soldati tedeschi. Per questa azione ricevette una «Medaglia per il Merito Militare». Il 3 novembre 1943, nella battaglia per lo stretto di Kerch, dalla sua postazione, sparò con così grande precisione da uccidere 26 tra ufficiali e soldati tedeschi. Il 10 novembre 1943 sempre in Crimea, con grande coraggio riuscì a trovare un’ottima postazione di tiro ed uccise 10 soldati tedeschi. Per queste due azioni fu insignito della «Medaglia per il Coraggio».
Nel periodo dal 23 aprile al 5 maggio 1944, nelle battaglie nei sobborghi di Sebastopoli, il sergente minore Zhulaev dalla sua postazione di tiro uccise 7 soldati nemici. Per questi meriti fu insignito dell’Ordine della Guerra Patriottica di 2° Grado.
Il 7 maggio 1944, durante l’assalto al Monte Sapun alla periferia di Sebastopoli, dalla sua postazione di tiro uccise 20 soldati e ufficiali nemici ed altri 2 riuscì a farli prigionieri. Così ricevette l’Ordine della Gloria di 3° Grado.
Nel periodo dal 5 al 19 ottobre 1944, durante le battaglie per la liberazione della Lituania, il sergente maggiore Zhulaev dalla sua postazione di tiro uccise 13 soldati tedeschi. Così ricevette l’Ordine della Gloria di 2° Grado.
Dal 22 dicembre 1944 al 16 gennaio 1945, durante le battaglie per la conquista della Germania orientale, il sergente Zhulaev dalla sua postazione di tiro uccise 27 tra soldati ed ufficiali tedeschi. Il 16 gennaio 1945, ormai divenuto un incubo per i soldati di Hitler, cadde in un’imboscata organizzata dai tedeschi. Fu ferito gravemente e soccorso dai suoi compagni fu trasportato in un ospedale delle retrovie. Purtroppo però, per via delle gravi ferite riportate, Zhulaev morì il giorno seguente sul letto dell’ospedale da campo. Fu dapprima sepolto in un villaggio vicino all’ospedale che però era in terra tedesca e quindi successivamente fu sepolto in una fosse comune nella regione russa di Kaliningrad.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, il 19 aprile 1945, il sergente maggiore Ivan Ivanovič Zhulaev ricevette l’Ordine della Gloria di 1° grado.14
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Амазасп Хачатурович Бабаджанян
(2) Героя Советского Союза А.Х. Бабаджаняна
(5) Александр Борисович Казаев
(7) Василий Иосифович Дробязко
(8) Михаил Поликарпович Епишкин
(10) Сумен Курбанович Курбанов
(11) Павел Поликарпович Марунченко
(12) Павел Арсентьевич Михайличенко
(13) Анатолий Павлович Пушкаренко
(14) Иван Иванович Жулаев
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