La 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia è stata una gloriosa formazione dell’Armata Rossa che ha combattuto durante la Grande Guerra Patriottica. Dato che molti suoi componenti sono stati premiati con il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, al fine di agevolarne la lettura questo articolo sarà suddiviso in tre parti. Oggi pubblichiamo la 1° parte, domani e dopodomani seguiranno le pubblicazioni della 2° e della 3° parte.
La 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia fu formata nell’ottobre del 1942 e ricevette il battesimo del fuoco il 9 novembre 1942 nell’area circostante la città di Serafimovič, dove sostenne le operazioni della 21° Armata nella fase finale della battaglia di Stalingrado.
Per la loro fermezza, il coraggio, la disciplina, l’organizzazione e l’eroismo del personale nella battaglia di Stalingrado, il 1 marzo 1943 la divisione fu insignita del titolo onorario di «Guardie».
La 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia partecipò alle battaglie di Stalingrado e Kursk, alla liberazione dell’Ucraina e della Polonia, alle operazioni offensive su Berlino e Praga.
Iniziamo ora a conoscere gli Eroi della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Grigorij Vasil’evič Godin — Nacque il 30 gennaio 1902 in un villaggio della Russia meridionale. All’età di 12 anni divenne orfano: sua madre morì nel 1909 e suo padre morì sul fronte della 1° Guerra Mondiale nel 1914. Dal 1914 al 1916 visse con la nonna e dopo la sua morte fu inserito in un orfanotrofio dove gli fu consentito di poter studiare e potersi diplomare.
Nel 1920 si arruolò come volontario nell’Armata Rossa. Nel 1925 si laureò alla Scuola di Artiglieria e divenne membro del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Nel 1927 sposò la figlia di un prete ortodosso e nel 1929 per via del suo matrimonio fu espulso dal partito.
Nel 1940 partecipò alla guerra sovietico-finlandese.
Nel 1941 perfezionò i suoi studi all’accademia militare e con il grado di maggiore fu inviato al fronte.
Nel 1942 fu reintegrato nel PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Partecipò alla battaglia di Kursk con il ruolo di comandante della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Nel 1943 fu gravemente ferito in una battaglia nei pressi di Gluchov in Ucraina. Dopo il ritorno al fronte partecipò alla conquista di Varsavia e Berlino.
Per azioni abili ed efficaci nella presa di Berlino e il coraggio e l’eroismo dimostrato gli fu assegnato il titolo Eroe dell’Unione Sovietica. Finì la guerra con il grado di tenente generale di artiglieria.
Negli anni del dopoguerra, ricoprì le cariche di comandante di artiglieria del gruppo sud delle forze armate sovietiche e successivamente come capo della direzione dell’artiglieria delle scuole militari dell’esercito.
Nel 1954 fu congedato per motivi di salute. Morì a Mosca il 17 dicembre 1974.
Viktor Makarovič Zhagala — Nacque in un villaggio in Ucraina il 20 agosto 1911.
Da adolescente non terminò gli studi ed iniziò a lavorare in una fabbrica di zucchero.
Nel 1929 si arruolò come volontario nell’Armata Rossa. Nel 1932 si diplomò alla scuola di artiglieria.
Nel 1939 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica) e fu iscritto all’accademia militare dove si diplomò nel luglio del 1941.
Da settembre del 1941 a luglio del 1942 partecipò alla difesa di Leningrado. Da agosto del 1942 partecipò alla battaglia di Stalingrado come comandante di un reggimento di artiglieria della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Partecipò alla battaglia di Kursk fin dall’inizio.
Successivamente Zhagala dimostrò eccezionale coraggio e abilità del comandante durante la battaglia per il Dnepr, in Ucraina. Zhagala con i suoi uomini si distaccò dal resto della formazione ed avanzò sino alle rive del fiume. Qui rimanendo in contatto con il resto della divisione mediante la stesura di un lungo cavo telefonico, posizionò i suoi cannoni a filo d’acqua e iniziò a colpire pesantemente la fanteria nemica. Appena i soldati tedeschi iniziarono a ritirarsi a distanza di sicurezza per non essere colpiti dal fuoco dell’artiglieria sovietica, Zhagala il quale aveva fatto costruire delle zattere di emergenza, riuscì con un’operazione molto rischiosa a trasferire i propri pezzi di artiglieria sulla sponda opposta del fiume Dnepr, continuando così a martellare con fuoco incessante la fanteria tedesca e riuscendo addirittura a resistere e respingere 12 contrattacchi nemici.
Con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, per aver attraversato con successo il Dnepr, fissando saldamente la testa di ponte sulla sua sponda occidentale e mostrando coraggio ed eroismo, il colonnello Viktor Makarovič Zhagala ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia della Stella d’Oro.
Dopo la guerra Zhagala continuò a prestare servizio nell’esercito sovietico e nel novembre 1960 fu congedato nella riserva. Nel 1966 si laureò presso l’Istituto dei Trasporti Ferroviari. Lavorò come ingegnere addetto alle comunicazioni presso uno stabilimento di trasporto ferroviario nella città di Brjansk. Morì il 18 febbraio 1987. Fu sepolto nel cimitero sovietico di Brjansk.2
Mansur Abdullin Idiatovič — Nacque il 15 settembre 1919 da una famiglia di contadini tatari.
Dopo essersi diplomato iniziò a lavorare in una fattoria collettiva locale ma si trasferì presto nella Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka dove iniziò a lavorare come insegnante nel programma di eliminazione dell’analfabetismo.
Nel 1939 fu arruolato nell’Armata Rossa.
Il 10 luglio del 1943 Idiatovič si distinse particolarmente nel corso della battaglia di Kursk, distruggendo 8 carri armati tedeschi, inclusi 3 carri «Tiger» e sterminò un intero battaglione della fanteria nemica. Nella stessa giornata Idiatovič fu gravemente ferito da frammenti di proiettili sparati dai carri tedeschi.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 7 agosto 1943, il sergente maggiore Mansur Abdullin Idiatovič ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’assegnazione della Medaglia d’oro e dell’Ordine di Lenin.
Dopo il necessario trattamento sanitario, fu dimesso dall’ospedale nell’ottobre del 1944. Non essendo più in grado di combattere fu destinato alla riserva. Data l’inattività forzata ne approfittò per studiare e si iscrisse alla scuola di partito del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica) del quale divenne poi membro nel 1945.
Nel 1949 si laureò in pedagogia ed iniziò a lavorare come direttore di una scuola secondaria della città di Ufa. Morì ad Ufa l’8 giugno 1996.
Ad Ufa, in sua memoria è stata posta una targa commemorativa sull’edificio della casa in cui viveva ed il suo nome è stato attribuito alla scuola della quale era direttore.3
Jurij Ilič Artiomenko — Nacque il 23 aprile 1906, da una famiglia di contadini di un villaggio nel sud dell’Ucraina.
Non terminò gli studi per lavorare nella fattoria. Nel 1928 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1929 divenne membro del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica). Nel 1938 si diplomò alla Scuola di Artiglieria di Kiev.
Da giugno del 1941 fu inviato al fronte della Grande Guerra Patriottica.
Nel 1943, con il grado di tenente colonnello, gli fu assegnato il comando di un reggimento di artiglieria leggera della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Nelle battaglie in Ucraina, il reggimento da lui comandato respinse diversi contrattacchi nemici, distrusse tre carri armati, diverse batterie di artiglieria leggera e molte attrezzature militari nemiche.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, per l’abile comando di un reggimento d’artiglieria, esemplare esecuzione di missioni di comando di combattimento sul fronte della lotta contro gli invasori tedeschi, per il coraggio e l’eroismo dimostrati, il tenente colonnello Jurij Ilič Artiomenko fu insignito del titolo Eroe dell’Unione Sovietica, dell’Ordine di Lenin e della Medaglia d’Oro.
Dopo la guerra continuò a prestare servizio nell’esercito di stanza a Mosca, dove morì prematuramente il 5 febbraio 1948.4
Filipp Petrovič Achaev — Nacque il 24 novembre 1918 da una famiglia di contadini.
Terminati gli studi, iniziò a lavorare in una fattoria collettiva del suo villaggio natale. Nel 1938 fu arruolato nell’Armata Rossa e si diplomò alla scuola di artiglieria.
Essendo in servizio nell’Ucraina occidentale, sin dal primo giorno della Grande Guerra Patriottica combatté contro gli invasori nazisti.
Il 22 giugno 1941, proprio il primo giorno dell’invasione dell’Unione Sovietica per effetto dell’Operazione Barbarossa voluta da Hitler, Achaev fu ferito nei dintorni di Leopoli. Dopo il trattamento sanitario in ospedale, fu inviato nuovamente al fronte dall’autunno del 1942 ed assegnato alla 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Partecipò alla sconfitta dei fascisti e dei nazisti a Stalingrado, alla battaglia di Kursk, alla liberazione delle città di Orel e Gluchov.
Per Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, per l’esemplare esecuzione di compiti di comando e il coraggio e l’eroismo dimostrati nelle battaglie contro gli invasori nazisti, il sergente maggiore Filipp Petrovič Achaev fu insignito del titolo Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Due mesi dopo, a dicembre del 1943 Achaev fu ferito in battaglia e di nuovo fu costretto ad essere ricoverato in ospedale. Dopo le cure sanitarie, per via degli impedimenti fisici conseguenti alle ferite riportate, non fu più inviato al fronte ma fu iscritto ad una scuola militare dove si laureò nel 1945.
Nel 1953 fu congedato e si trasferì nella regione di Irkutsk dove lavorò come responsabile degli esplosivi all’interno di una miniera. Morì il 4 marzo 1979.5
Boris Vasil’evič Beljavskij — Nacque da una famiglia di operai l’8 agosto 1924 in un villaggio nei dintorni di Brjansk.
Dopo aver terminato gli studi in una scuola di Mosca, iniziò a lavorare come tornitore in una fabbrica nella città di Serdobsk.
Nel maggio del 1942 fu arruolato nell’Armata Rossa. Partecipò alle battaglie di Stalingrado, di Kursk, per il Dnepr, alla liberazione di Kiev, della Polonia ed alle battaglie in Germania.
Nel maggio del 1944 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 10 aprile 1945, il sergente Boris Vasil’evič Beljavskij, per l’esemplare esecuzione dei compiti di combattimento del comando sul fronte della lotta contro gli invasori tedeschi e per il coraggio e l’eroismo dimostrato, ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’Ordine di Lenin e la medaglia » «Stella d’Oro».
Dopo la guerra, Beljavskij continuò a prestare servizio nell’esercito sovietico. Nel 1956 si diplomò all’Accademia militare-politica di Lenin. Prestò servizio a Leningrado come capo del dipartimento politico dell’accademia di artiglieria. Nel 1978 ricevette il grado di tenente generale. Nel 1986 fu trasferito nella riserva.
Dal 1992 ricoprì la carica di presidente dell’organizzazione politica «Consiglio degli Eroi dell’Unione Sovietica, Eroi della Federazione Russa e tutti i cavalieri dell’Ordine di Gloria della città di San Pietroburgo e della Regione di Leningrado». Visse a San Pietroburgo e fu costantemente impegnato in attività sociali. Morì il 16 dicembre 2014.6
Pëtr Antonovič Bogatov — Nacque da una famiglia di contadini l’11 agosto 1921.
Studiò presso l’Istituto delle Miniere di Sverdlovsk. Nel 1941 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1943 si diplomò alla Scuola di Artiglieria di Leningrado egli fu affidato il comando di una batteria di cannoni della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Dal 1944 divenne membro del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Il 2 agosto 1944, dopo aver attraversato il fiume Vistola, in Polonia, respinse l’assalto nemico, distruggendo due carri armati, due cannoni semoventi ed uccidendo molti soldati della fanteria tedesca.
Il giorno dopo, il 3 agosto 1944, tutti i cannoni della batteria da lui comandata erano purtroppo fuori uso. Ma Bogatov non si perse d’animo, motivò i suoi uomini nell’affrontare un combattimento con le armi leggere contro i soldati nemici. Fu così abile nel motivarli che lui ed i suoi uomini, respinsero tutti gli attacchi nemici, uccidendo dieci soldati nazisti e prendendone cinque prigionieri.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 23 settembre 1944, per l’esemplare esecuzione delle missioni di comando di combattimento sul fronte della lotta contro gli invasori tedeschi e il coraggio e l’eroismo mostrati al tenente Pëtr Antonovič Bogatov fu conferito il titolo Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia «Stella d’Oro».
Dopo la guerra fu congedato nella riserva. Nel 1948 si laureò all’Istituto Minerario di Mosca, città nella quale decise di vivere. Morì il 17 settembre 2000.7
Aleksandr Andreevič Butko — Nacque in Ucraina il 25 agosto 1905, da una famiglia di operai.
Alla sola età di 15 anni fu arruolato nell’Armata Rossa per fargli terminare gli studi nelle scuole militari. Nel 1924 si diplomò alla scuola di fanteria e nel 1928 alla Scuola di Artiglieria di Kiev. Nel 1935 fu trasferito a Leningrado per frequentare i corsi di perfezionamento per ufficiali.
Nel 1939 prese parte alla Campagna Polacca dell’Armata Rossa.
Dal giugno 1941 partecipò alle battaglie sui fronti della Grande Guerra Patriottica. Durante la guerra fu ferito due volte. Nel 1942 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, per l’esemplare esecuzione delle missioni di combattimento del comando, l’abile guida del reggimento a lui affidato durante l’attraversamento del Dnepr e il mantenimento delle posizioni conquistate, il tenente colonnello Aleksandr Andreevič Butko ottenne il titolo Eroe dell’Unione Sovietica, con l’Ordine di Lenin e la medaglia della «Stella d’Oro».
Nel 1948 fu congedato nella riserva e visse a Kiev dove morì il 22 giugno 1973.8
Grigorij Andreevič Varava — Nacque da una famiglia di contadini il 24 ottobre 1922 in un villaggio dell’Ucraina.
Prima della guerra lavorava in una fattoria. Nel 1940 fu arruolato nell’Armata Rossa e dal 1941 fu inviato sul fronte della Grande Guerra Patriottica.
Prese parte alla battaglia di Stalingrado.
Nel 1942 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Si è particolarmente distinto durante la battaglia per il Dnepr.
Per Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, il sergente Grigorij Andreevič Varava fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, con l’assegnazione dell’Ordine di Lenin e della medaglia «Stella d’Oro».
Dopo la fine della guerra, Varava fu smobilitato, dopo di che tornò nel suo villaggio natale. Morì il 2 maggio 2007.9
Michail Pavlovič Vovk — Nacque da una famiglia di contadini l’8 novembre 1917 in un villaggio dell’Ucraina.
Si diplomò presso la scuola tecnica industriale, dopo di che iniziò a lavorare in una fabbrica di contenitori di vetro nei pressi di Stalingrado.
Nel 1939, Vovk fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1941 si laureò alla Scuola di Artiglieria di Smolensk.
Partecipò alle battaglie di Mosca, Stalingrado e Kursk. Nel settembre del 1943, con il grado di tenente maggiore gli fu affidato il comando di una brigata di cannoni della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Si distinse durante la battaglia per il Dnepr.
Il 26 settembre 1943, Vovk insieme a due suoi uomini, si impadronirono di un relitto di una barca tedesca e ne fecero una zattera per navigare sul fiume andando in avanscoperta. Durante la rischiosa navigazione, muovendosi sull’acqua in modo silenzioso, presero di sorpresa i soldati tedeschi addetti ad una postazione mitragliatrice piazzata sulle sponde del fiume e riuscirono ad ucciderli tutti. Grazie all’esplorazione nelle retrovie nemiche riuscirono via radio ad indirizzare il fuoco dell’artiglieria sovietica consentendogli di annientare tre compagnie della fanteria tedesca.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, il tenente Michail Pavlovič Vovk ottenne l’alto rango di Eroe dell’Unione Sovietica, con l’assegnazione dell’Ordine di Lenin e la Medaglia della «Stella d’Oro».
Dopo la guerra, Vovk continuò a prestare servizio nell’esercito sovietico. Nel 1969 fu congedato con il grado di colonnello. Visse a Sebastopoli in Crimea dove morì 18 febbraio 1989.
In memoria di Vovk, sulla casa dove visse a Sebastopoli fu installata una targa commemorativa.10
Sëmen Antonovič Volikov — Nacque da una famiglia di contadini il 2 novembre 1923 in un villaggio nella regione di Rostov.
Non terminò gli studi poiché iniziò a lavorare presto come mietitrebbia in una fattoria.
Nel giugno 1941 fu arruolato nell’Armata Rossa.
Il 15 ottobre 1943, in qualità di esploratore della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia, Volikov fu tra i primi ad andare da solo in avanscoperta lungo il fiume Dnepr. Durante tale missione di esplorazione, fu più volte scoperto dai tedeschi ma riuscì sempre a salvarsi e fuggire nuotando nel fiume.
Di ritorno al comando della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia, la sua attività di intelligence fornì preziose informazioni per l’esito vittorioso della battaglia per il Dnepr.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 24 dicembre 1943, per l’esemplare esecuzione delle missioni di combattimento e del comando sul fronte della lotta contro gli invasori tedeschi e il coraggio e l’eroismo mostrato, Volikov ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, l’Ordine di Lenin e la Medaglia della «Stella d’Oro».
Nel 1944 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Nel 1947 fu congedato nella riserva. Nel 1955 si diplomò presso la Scuola Superiore del Partito presso il Comitato Centrale del PCUS. Negli anni successivi lavorò come organizzatore del partito in una fattoria statale nella regione di Rostov. Morì nel 1983.11
Anatolij Kuzmič Galetskij — Nacque il 3 luglio 1923 in Ucraina.
Terminati gli studi, nel maggio del 1941 fu arruolato nell’Armata Rossa. Dall’agosto dello stesso anno fu inviato sul fronte della Grande Guerra Patriottica.
Partecipò alla battaglia di Stalingrado.
Nell’ottobre del 1943, con il grado di tenente gli fu affidato il comando di un reggimento di artiglieria leggera della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Si distinse durante la battaglia per il Dnepr.
All’inizio di ottobre del 1943, Galetskij attraversò da solo a nuoto il fiume Dnepr nei pressi di un villaggio occupato dai tedeschi. Rischiando la vita giunse sulla sponda opposta ed addentrandosi in un territorio occupato dal nemico, mediante l’utilizzo di una radio riuscì ad indirizzare con estrema precisione il fuoco dell’artiglieria del suo reggimento. Grazie a questa missione, il 5 e il 6 ottobre 1943, furono distrutti 10 carri armati tedeschi.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, il tenente Anatolij Kuzmič Galetskij ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, l’Ordine di Lenin e la medaglia della «Stella d’Oro»
Nel 1949 ottenne il congedo. Visse a Char’kov in Ucraina dove morì il 25 aprile 1981.12
Ivan Nikitovič Demjanenko — Nacque da una famiglia di contadini il 12 settembre 1917 in un villaggio dell’Ucraina.
Nel 1935 si diplomò presso una scuola tecnica pedagogica, dopo di che lavorò come insegnante. Nel 1939, Demjanenko fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1941 si laureò alla Scuola di Artiglieria di Mosca e fu inviato sul fronte della Grande Guerra Patriottica.
Nell’ottobre del 1943, con il grado di il tenente maggiore gli fu affidato il comando di una batteria di obici della 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Si distinse durante la battaglia per il Dnepr. Il 15 ottobre 1943, nei pressi di alcuni villaggi della regione di Gomel, in Bielorussia, organizzò e comandò un gruppo d’assalto che attraversò il fiume Dnepr e prese possesso delle postazioni sulla riva opposta del fiume. Da qui, indirizzando via radio il fuoco dell’artiglieria del suo reggimento, contribuì al successo della battaglia per il Dnepr.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 24 dicembre 1943, il tenente maggiore Ivan Nikitovič Demjanenko ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’ Ordine di Lenin e la Medaglia della «Stella d’Oro».
Dopo la guerra, Demjanenko continuò a prestare servizio nell’esercito sovietico. Nel 1958, si è laureò presso i corsi per ufficiali di artiglieria. Nel 1960, con il grado di maggiore, fu congedato. Visse a Leopoli, in Ucraina. Morì il 23 novembre 1978.
Kashagan Dzhamangaraev — Nacque in Kazakistan l’8 maggio 1910 da una famiglia di contadini.
Prima della guerra lavorava come ragioniere in una fattoria.
Nel 1942 fu arruolato nell’Armata Rossa ed assegnato alla 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia.
Il 26 agosto 1943, incaricato di sorvegliare un villaggio nella regione di Kursk, con il pezzo di artiglieria a lui affidato respinse un attacco nemico, costringendolo alla ritirata.
Il 7 ottobre 1943 durante le battaglie per il Dnepr, Dzhamangaraev uccise un intero plotone di nazisti e due carri armati tedeschi.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 17 ottobre 1943, per l’esemplare esecuzione del combattimento contro gli invasori tedeschi ed il coraggio e l’eroismo dimostrati, al sergente maggiore Kashagan Dzhamangaraev fu assegnato il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia «Stella d’Oro».
Dopo la guerra fu congedato e tornò in Kazakistan dove lavorò in una fattoria statale. Morì il 22 settembre 2001. E’ sepolto nel suo villaggio natale.14
Murman Davidovič Dzhaparidze — Nacque il 25 gennaio 1925 in Georgia. Prima della guerra lavorava in una miniera di manganese.
Nel marzo del 1943 fu arruolato nell’Armata Rossa e con il grado di sergente maggiore fu assegnato alla 1° Divisione di Artiglieria Pesante della Guardia con il ruolo di esploratore.
Si distinse dal 21 marzo al 25 marzo 1944 durante la liberazione della città di Ternopil. Essendosi infiltrato nelle retrovie dei tedeschi, individuò il quartier generale del loro battaglione di fanteria e le loro due postazioni di mitragliatrici nascoste. Dalla sua postazione, comunicando via radio, grazie a un’accurata regolazione delle coordinate, Dzhaparidze indirizzò con estrema precisione il fuoco dell’artiglieria sovietica, consentendo l’eliminazione di tutti gli obiettivi individuati.
Per questa missione, il sergente maggiore ricevette l’ Ordine di Gloria del 3° grado.
Il 26 agosto 1944, durante una battaglia si addentrò nelle retrovie nemiche portando con se una mitragliatrice leggera con la quale uccise 18 soldati tedeschi. Per questa missione ricevette l’Ordine di Gloria di 2° grado.
Il 12 gennaio 1945, Dzhaparidze durante una missione di esplorazione, si introdusse in una trincea nemica ed uccise i quattro soldati tedeschi presenti. Liberata la trincea soccorse il suo comandante ferito, portandolo all’ospedale da campo attraversando incolume un campo minato.
Per Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 10 aprile 1945 per il coraggio e l’eroismo dimostrato, il sergente Murman Davidovič Dzhaparidze fu insignito dell’Ordine di Gloria del 1° grado.
Dopo la smobilitazione, lavorò come insegnante alle scuole superiori. Nel 1956 si diplomò all’Istituto pedagogico di Tbilisi ed in qualità di maggiore della polizia lavorò come direttore di una colonia correzionale dei bambini. Morì il 3 dicembre 1983.15
Luca D’Agostini
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Fonti
(6) Борис Васильевич Белявский
(10) Михаил Павлович Вовк
(12) Анатолий Кузьмич Галецкий
(13) Иван Никитович Демьяненко
(14) Кашаган Джамангараев
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