Il generale dell’aeronautica militare sovietica Andrijan Grigor’evič Nikolaev, è stato il terzo astronauta sovietico ad essere inviato nello spazio e soprattutto, è stato il partecipante ad un esperimento militare senza precedenti nello spazio. Infatti Nikolaev è stato il primo cosmonauta a lavorare in orbita senza una tuta spaziale.
Per i servizi alla Patria, Nikolaev ha ricevuto due volte il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica ed ha ricevuto altresì numerosi ordini e medaglie.
Andrijan Grigor’evič Nikolaev nacque il 5 settembre 1929 in un villaggio della Repubblica Socialista Sovietica autonoma di Čuvaša (Repubblica di Ciuvascia).
Suo padre era un contadino in una fattoria collettiva e la madre era una lattaia. La coppia aveva quattro figli.
Dopo essersi diplomato al liceo nel 1944, Nikolaev entrò alla scuola forestale. Uscì dalla scuola come guardia forestale e fu inviato a lavorare in Carelia. Nikolaev era felicissimo nelle immense distese settentrionali, ma giunto il momento del servizio militare il suo destino cambiò radicalmente.
Nikolaev entrò nell’aeronautica, e poi alla fine del servizio militare entrò nella scuola dei piloti da caccia. Divenuto un ottimo pilota, Nikolaev continuò il suo servizio nella regione di Mosca, dove fu assegnato al contingente sotto il comando del leggendario aviatore Aleksandr Pokriškin.

Nikolaev e sua madre
Nikolaev divenne un esperto pilota della pattuglia acrobatica sovietica. Una volta, durante un volo di addestramento, quando i motori del suo caccia MiG-17 si guastarono, Andrijan riuscì a far un atterraggio di emergenza evitando di precipitare al suolo. Per compostezza e coraggio in una situazione ambiente difficile, Nikolaev fu premiato con un orologio riportante l’incisione del suo nome e fu ammesso al Partito Comunista dell’Unione Sovietica.
Il 7 marzo 1960 fu una data chiave nella sua vita. Il pilota fu assegnato ad un gruppo di cosmonauti. Frequentò un corso di addestramento sperimentale sviluppato da scienziati, fisioterapisti e biologi sovietici e, dopo aver completato con successo un esame medico presso l’Ospedale Centrale dell’Aviazione, fu inserito nella prima squadra dei cosmonauti dell’Unione Sovietica.
Sei piloti, che possedevano eccellenti capacità fisiche e professionali e lo stesso livello di addestramento, meritavano tutti ugualmente di essere la prima persona nello spazio. I gestori della missione spaziale, di fronte ad una scelta difficile, invitarono i piloti stessi a scegliere il candidato alla prima missione. Nikolaev ed i suoi compagni decisero che il più degno tra loro era Jurij Gagarin.
Sull’onda del successo della missione di Gagarin, iniziarono i preparativi per il secondo lancio del razzo Vostok-2. Titov fu scelto per compiere la seconda missione ed a Nikolaev fu ordinato di adempiere ai doveri di sostituto, qualora Titov non avesse potuto effettuare la sua missione. I piloti si allenarono duramente, perché avrebbero dovuto trascorrere l’intera giornata nello spazio e per la prima volta avvertire lo stato di assenza di gravità.
Ma anche nella seconda missione Nikolaev rimase a terra. Avendo apprezzato la calma, la reazione ed il rigoroso rispetto delle istruzioni, il Centro di controllo della missione nominò Nikolaev come cosmonauta della navicella Vostok-3.
La spedizione, iniziata l’11 agosto 1962, divenne il primo volo spaziale di più giorni a cui parteciparono due navicelle spaziali: la navicella del generale Nikolaev fu scortata dalla navicella Vostok-4, comandata da Pavel Popovič. Inoltre, la missione degli astronauti sovietici era basata su un esperimento in orbita senza tuta protettiva a gravità zero, condotto con successo dal coraggioso Nikolaev.
Durante la prima spedizione, Nikolaev volò 64 volte intorno alla Terra e rimase in orbita terrestre per 94 ore e 22 minuti. Divenne il primo astronauta a consumare “cene spaziali”, assumendo cibi in scatola appositamente preparati e preparando il caffè tre volte al giorno.
Al suo ritorno sulla Terra, Nikolaev fu premiato con il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica ed entrò all’Accademia dell’Aeronautica di Mosca dove rafforzò le sue conoscenze tecniche e nel 1968 ricevette la specializzazione di “pilota ingegnere cosmonauta”.
Successivamente fu nominato vicecapo del Centro di Addestramento Spaziale intitolato a Jurij Gagarin.
Nel 1970 Nikolaev divenne il comandante dell’equipaggio della Sojuz-9 e Vitalij Sevastjanov divenne il suo compagno di missione. I cosmonauti compirono 286 orbite attorno alla Terra e rimasero nello spazio per 17 giorni, 16 ore e 58 minuti, battendo tutti i record al tempo immaginabili.
Durante questa missione, Nikolaev ed il suo collega condussero numerosi studi scientifici e medici, mapparono i campi di aviazione statunitensi ed effettuarono la prima partita a scacchi della storia nello spazio.
Per questa spedizione Nikolaev fu premiato per la seconda volta con il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Dopo tale missione continuò a lavorare come vicecapo del Centro di Addestramento Spaziale. Dal 1994 fu eletto nella Duma di Stato della Federazione Russa.
Per quanto concerne la sua vita privata, nel 1963, Nikolaev sposò la prima donna-cosmonauta Valentina Tereškova.

Andrijan Grigor’evič Nikolaev e Valentina Tereškova
Il loro matrimonio ebbe luogo presso la sede del governo con la partecipazione del capo di Stato Nikita Chruščëv.

Jurij Gagarin brinda al matrimonio tra Nikolaev la Tereškova
Un anno dopo, la celebre coppia ebbe una figlia di nome Elena, la quale purtroppo nacque con una serie di disabilità fisiche. Ciò non ha impedì alla ragazza di laurearsi in medicina con il massimo dei voti, di sposarsi due volte e divenire madre di due bambini.

Tereškova e Nikolaev con la loro figlia Elena
Dopo 19 anni di matrimonio Nikolaev e la Tereškova divorziarono. Sua moglie si risposò mentre Nikolaev rimase sola fino alla sua morte.
Nikolaev, il quale aveva sempre goduto di un’eccellente salute, in età avanzata iniziò a soffrire di problemi cardiaci.
Nell’estate del 2004, l’astronauta fu invitato a Čeboksarj come giudice di una competizione rurale. Il 3 luglio 2004, dopo la fine dell’evento e di una conferenza stampa in cui fu scattata l’ultima foto dell’illustre cosmonauta, Nikolaev perse conoscenza e morì di infarto.
Andrijan Grigor’evič Nikolaev fu sepolto nella sua terra nativa.
In suo onore sono stati eretti monumenti a Černigov, Smolensk e Čeboksarj, mentre molte città russe hanno strade o piazze che riportano il suo nome.
Nel 2018, i cittadini russi hanno votato per dare il nome dell’illustre astronauta all’aeroporto internazionale di Čuvaš.
Luca D’Agostini
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