Il tema della macchina del fango contro il Presidente Vladimir Putin, sarà trattato in più articoli che troverete pubblicati in questa categoria. In questo articolo affronteremo alcune considerazioni di carattere generale sull’argomento, rinviando ai prossimi articoli l’analisi dettagliata di questa vergognosa propaganda occidentale. La demonizzazione del Presidente Vladimir Putin, infatti, ha raggiunto tali livelli di isteria in Occidente che addirittura l’ex Segretario di Stato degli Stati Uniti, Herny Kissinger, ha cercato recentemente di porvi un freno. In un suo intervento all’incontro annuale della Trilateral Commission, avvenuto a Washington il 26 marzo 2017, Kissinger afferma: “Sulla Russia credo ci sia una certa incomprensione. Putin non è la replica di Hitler, e non intende lanciare una politica di conquista. Il suo obiettivo è ripristinare la dignità del proprio Paese, da San Pietroburgo a Vladivostok, come è sempre stato. Considerare Mosca come un potenziale membro della NATO è sbagliato. Dipingere Putin come il super cattivo globale è un errore di prospettiva e di sostanza.” (1)
La demonizzazione del Presidente Vladimir Putin è un elemento essenziale della propaganda Occidentale. L’attacco costante a cui è sottoposto il leader russo, nelle intenzioni occidentali, mira a provocare una sua caduta politica ed un cambio di governo in Russia, nella speranza quindi di sostituire il Presidente Putin con una figura politica malleabile e plasmabile a proprio piacimento e che possa consentire all’Occidente stesso lo sfruttamento delle risorse naturali russe e la realizzazione di progetti di finanza speculativa che giacciono nei cassetti delle grandi banche d’affari. E’ doveroso quindi approfondire alcuni deliranti temi, solitamente utilizzati dai media occidentali contro il Presidente Putin, consistenti in spudorate inesattezze, ridicole deformazioni della verità e meschine menzogne ripetute in modo martellante che dimostrano tutta l’isteria russofoba abilmente orchestrata dai governi occidentali. Paul Craig Roberts, oggi economista internazionale e che negli anni passati ha ricoperto il ruolo di Assistente Segretario (viceministro) del Tesoro nell’amministrazione del Presidente Reagan, in un blog pubblicato su “Counterpunch” lancia questa dura accusa: l’ordine è semplice: raccontare il contrario della verità, in modo da orientare l’opinione pubblica occidentale grazie ai media, per nulla indipendenti. (2) Infatti i media occidentali, da Giulietto Chiesa definiti “i centri di controllo degli orientamenti delle opinioni pubbliche occidentali”, nella loro narrazione imposta dall’alto nei confronti del Presidente Putin, mirano ad annullare la coscienza critica insita in ogni individuo e mediante la retorica, nascondendosi dietro un falso buonismo ed il politicamente corretto, rendono l’opinione pubblica vittima passiva di così tante aberrazioni e meschinità. E così il Presidente Vladimir Putin viene definito un assassino accusandolo ingiustamente delle morti della Politovskaja, di Litvinenko, di Nemtsov, di aver abbattuto il boeing malaysiano, di aver bombardato gli ospedali ad Aleppo. Qualcuno molto fantasioso lo definisce corrotto inventandosi di sana pianta suoi conti correnti in banche offshore. Ultimamente il Presidente Putin viene addirittura mostrato come il crudele aggressore dal quale occorre proteggersi addossandogli in modo ipocrita l’occupazione dell’Ucraina e della Crimea ed addirittura, masturbandosi mentalmente, ipotizzando la conquista delle Repubbliche Baltiche e della Polonia. Adesso addirittura abbiamo scoperto che il Presidente Putin riesce a manipolare le elezioni politiche presidenziali negli Stati Uniti. Insomma il Presidente Putin è quanto di più malvagio esista sulla faccia della Terra e peraltro è dotato di sconosciuti superpoteri, oppure occorre tenere seriamente in considerazione quanto afferma Paul Craig Roberts : “Il mio professore di dibattito all’università, che è diventato un alto ufficiale del Pentagono con il compito di terminare la guerra in Vietnam, in risposta alla mia domanda su come Washington faccia sempre fare all’Europa ciò che vuole ha detto: “Soldi, diamo loro soldi”. “Aiuti stranieri?”, ho chiesto. “No, diamo ai politici europei un sacco di soldi. Loro sono in vendita. Noi li compriamo, e loro ci rendono conto.” (2) (3) Certo, qualora fossero vere le affermazioni di Paul Craig Roberts ci sarebbe allora poco da stupirsi per la nauseabonda e banale macchina del fango lanciata dai media occidentali contro il Presidente Vladimir Putin. Ritengo doveroso quindi, a partire da questo articolo e continuando nei prossimi articoli su tale argomento e che troverete in questa categoria, analizzare i più evidenti casi di manipolazione dell’informazione riguardante il Presidente Vladimir Putin, ricordando quanto diceva Mark Twain: “Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe”.
Iniziamo con l’affermazione più banale, quella che è più facilmente assorbibile da chi non ha voglia di approfondire quanto gli viene detto. L’affermazione: Putin è un dittatore. Ma questa affermazione è così banale e superficiale che è anche facilmente smentibile. Prima cosa per chi non lo sapesse, in Russia si vota. Seconda considerazione: il Presidente Vladimir Putin è stato eletto legittimamente con un amplissimo consenso popolare.
Altra accusa che se detta in male fede rende complici di terribili massacri subiti dai civili, mentre se detta in buona fede rappresenta una assoluta ignoranza in tema di geopolitica, è la seguente: Putin ha compiuto massacri contro i ribelli Ceceni. Allora diciamo subito, almeno molto sommariamente ma tanto per mettere una toppa alla voragine aperta dalla scarsa conoscenza degli eventi geopolitici riguardanti la Cecenia, che quelli eufemisticamente chiamati ribelli non erano altro che terroristi jihadisti lautamente finanziati dall’Occidente in chiave antirussa. Infatti, la Cecenia è una delle regioni dove il Presidente Putin ottiene i migliori risultati elettorali. E questo perchè, essenzialmente, il popolo ceceno gli è riconoscente per avere eliminato i criminali jihadisti appositamente sostenuti dall’Occidente e che hanno insanguinato quella regione commettendo i peggiori crimini, mettendo bombe in stazioni della metropolitana e negli ospedali, assaltando asili e scuole elementari con centinaia di bambini all’interno, minacciando di sgozzarli insieme alle loro insegnanti. Il Presidente Putin dopo innumerevoli stragi e massacri contro la popolazione civile da parte di questi terroristi è dovuto intervenire usando il pugno di ferro ed ha fatto benissimo.
Ancora un’altra bugia per infangare il Presidente Putin: in Russia non esiste libertà di stampa; Putin fa avvelenare i giornalisti con il plutonio ed ha fatto uccidere la Politovskaya. Iniziamo con il chiarire che in Russia esistono ogni genere di giornali e di ogni tendenza ed orientamento. Immediatamente dopo chiariamo che nessun giornalista è mai stato avvelenato con il plutonio. Cercano di generare confusione con il caso Alexander Litvinenko, che non era certo un giornalista ma un ex agente dei servizi segreti che faceva il triplo gioco e le cui possibili cause della sua morte sono state già affrontate in uno specifico articolo lui dedicato e presente in questa stessa categoria del blog. Quanto alla Politkovskaja, giornalista dichiaratamente filo statunitense, di un giornale che vendeva poche migliaia di copie, occorre sapere che in realtà non dava proprio nessun fastidio al consenso popolare crescente del Presidente Vladimir Putin e che come afferma Giulietto Chiesa non vi è il minimo fondamento nelle accuse rivolte al Presidente. I suoi assassini andrebbero semmai cercati proprio tra coloro che l’hanno resa un simbolo della propaganda contro la Russia. Ai detrattori del Presidente Putin sicuramente faceva più comodo morta che in vita. E il fatto che sia stata scelta la data simbolica del compleanno di Putin per ucciderla conferma tale ipotesi.
Luca D’Agostini
Fonti:
(1) Articolo di “La Stampa” del 27/03/2017
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