Ogni nazione ha le sue caratteristiche di comportamento comunicativo, che sono una combinazione di regole e tradizioni di comunicazione. Le differenze culturali, determinano anche le differenze nella comunicazione interpersonale.
Il concetto di “misteriosa anima russa” o di “orso russo” è un tipico stereotipo occidentale. E’ vero che a prima vista, l’aspetto di un russo può sembrare eccessivamente serio o talvolta burbero. Ma è solo un’apparenza!
Una parte importante del comportamento comunicativo delle persone sono i tabù comunicativi, i divieti sull’uso di determinate espressioni o il contatto con determinati argomenti in particolari situazioni comunicative.
In tutti i Paesi europei per esempio, se gli interlocutori non si conoscono, esiste un tabù nell’affrontare questioni relative a reddito, stipendio, fonti di sussistenza. La domanda “Quanto guadagni?“, posta ad una persona che non si conosce, per gli europei sembra una grave violazione dell’etichetta che causa uno shock comunicativo. Allo stesso modo, non è consuetudine chiederti per chi hai votato, a quale partito politico appartieni, quale religione professi. Negli Stati Uniti ed in Europa, quando le persone non si conoscono bene tra loro, c’è un tabù sulla discussione di problemi di politica e religione, non si pronunciano battute su nazionalità ed etnie, quest’ultime addirittura guai a chiamarle “razze”.
L’etichetta del linguaggio russo non contiene tali restrizioni. Tuttavia, nella comunicazione russa non è consuetudine discutere di sesso, dei problemi del proprio intestino e dei conseguenti bisogni corporali. Tutto ciò è possibile, ad esempio invece, persino a tavola nella comunicazione tedesca.
Non è affatto vero che i russi sono asociali. I russi sono socievoli ed emotivi, entrano facilmente in contatto con gli estranei. Allo stesso tempo però, qualsiasi problema può essere trattato in una comunicazione diretta, inclusi argomenti tabù: reddito, salute e vita personale. Ogni argomento è affrontato esprimendo il proprio parere senza giri di parole, in modo estremamente diretto e sincero. Quasi sempre un occidentale non dice tutto ciò che in realtà pensa, perché si pone problemi di etichetta, di politicamente corretto, di privacy, di forma. Ecco, tutto ciò non caratterizza un russo. La sua franchezza senza limiti nella comunicazione è un elemento destabilizzante e scioccante per un occidentale. L’emozionalità dei russi è incommensurabile, l’umore durante la comunicazione può cambiare da una battuta amichevole ad un’ironia malvagia.
Le persone russe anziane amano molto fornire consigli e possono benissimo farlo rivolgendosi anche agli estranei in luogo pubblico.
Altro fattore di differenza tra la comunicazione russa e quella occidentale si riscontra nelle espressioni facciali. Un sorriso nella comunicazione russa non è un attributo di cortesia. In Occidente invece, più una persona sorride, più mostra cortesia. Nella comunicazione tradizionale russa, la priorità è il requisito della sincerità. Il sorriso russo mostra una disposizione personale nei confronti di un’altra persona, che, ovviamente, non si può applicare a tutti. Un persona che sorride spesso ed a tutti, nella comunicazione russa ha una connotazione negativa. I sociologi russi definiscono questo il “fenomeno del non sorridere quotidiano“.
In Russia non aspettatevi il sorriso da chi lavora con il pubblico: impiegati, venditori, camerieri, sono educati e disponibili, ma non sorridono al primo approccio. C’è un detto unico in russo: “Risate senza motivo sono un segno di follia“.
Negli Stati Uniti, un recente studio dell’Università del Michigan ha evidenziato come non mascherare la propria opinione, non avere filtri imposta dall’etichetta e dalla forma nella conversazione, esprimere la propria opinione con estrema franchezza senza porsi contemporaneamente il problema di come l’altro la recepisce, riduca sensibilmente l’avvento della depressione nei russi rispetto invece agli occidentali.
Anche nella espressa mimica durante la conversazione, le differenze tra russi ed occidentali sono evidenti. La gestualità dei russi va notevolmente oltre lo spazio personale del gesticolare e spesso invade lo spazio personale dell’interlocutore.
Il contatto, nella cultura comunicativa russa è incomparabilmente più alto che in Occidente. In una conversazione, i russi spesso toccano la mano dell’interlocutore, anche se questo è un estraneo. Il contatto fisico durante la conversazione, interpretato come maleducazione dagli occidentali, non disturba i russi.
I temi della conversazione tra russi, anche se trattasi di estranei, possono essere anche i più intimi. Questo fattore per uno straniero è molto difficile da comprendere e quindi uno straniero difficilmente riesce ad adattarsi a questa comunicazione così diretta. I russi invece non sono affatto imbarazzati nel parlare del proprio intimo, anche per esempio con uno sconosciuto compagno di viaggio in un treno.
C’è poco tabù nella comunicazione russa, viene discussa una vasta gamma di argomenti, soprattutto in confronto con la cultura comunicativa dell’Occidente. Quindi, c’è una tendenza costante a porre domande interlocutorie intime (profondamente personali nel senso occidentale della parola) come per esempio riguardo il reddito, l’età, lo stato civile, i figli, gli studi, il lavoro, la casa, i parenti, la salute, il luogo di residenza, ecc. Un russo può chiedere a qualsiasi suo interlocutore se è un credente, a quale confessione appartiene, per chi ha votato alle ultime elezioni o per chi intende votare. Tutte queste simili domande, rivolte ad uno sconosciuto, per il comportamento comunicativo occidentale sono considerate tabù.
Per la cultura comunicativa russa, l’insensatezza della comunicazione quotidiana inerente all’Occidente è incomprensibile. Nella vita di tutti i giorni, nelle conversazioni domestiche, i russi amano discutere di politica, di religione, di salute, appassionandosi nella discussione, con un livello tale di eccitazione spesso incomprensibile per uno straniero.
Come disse Ivan Karamazov: “I ragazzi russi, appena incontrati, seduti ad un tavolo di una taverna, inizieranno a parlare di problemi del mondo, dell’esistenza di Dio e se esiste un’altra vita dopo questa. E quelli che non credono in Dio, beh, parleranno di socialismo o anarchia, di come riorganizzare tutta la società“.
Nella comunicazione russa, le controversie occupano tradizionalmente un ampio spazio. Ai russi piace discutere su una varietà di questioni, sia private che generali. L’amore per le controversie è una caratteristica sorprendente del comportamento comunicativo russo.
La disputa in una conversazione, seppur molto aspra, è intesa dai russi come una comunicazione sincera tra gli interlocutori. Ecco perché, nella cultura comunicativa russa, dopo un lungo dibattito intenso ed emotivo, i russi possono cambiare immediatamente il tono della conversazione passando repentinamente ad una tipologia di conversazione amichevole. E’ veramente curioso e divertente vedere uno straniero che assiste ad una conversazione del genere. Di solito un occidentale si spaventa se due persone discutono in tal modo, li invita a tranquillizzarsi durante la conversazione, perché mai si aspetterebbe che prima o poi questa cambi improvvisamente di tono, divenendo “normale e rispettosa” per gli standard comunicativi occidentali. Ma ciò, non riguarda in realtà solo gli occidentali, i cinesi dopo una conversazione con il tono di disputa ed intensità assunto dai russi, non si saluterebbero più.
Sono anche frequenti gesti emotivi, aumenti del tono della voce, forti espressioni di negazione come ripetere in continuazione “Niet!” (“no!”). Questo è spesso considerato dagli stranieri una lite verbale, talvolta un gesto di maleducazione, ma per i russi, questo spesso significa solo una maggiore emotività nella comunicazione e non porta assolutamente ad ostilità verso l’interlocutore.
Luca D’Agostini
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