Capita spesso che uno scrittore sia ricordato per una sola opera. Questo è il caso di Aleksandr Sergeevič Griboedov.
Il futuro drammaturgo e diplomatico nacque a Mosca. I libri di letteratura riportano sia nato nel gennaio del 1785, ma gli storici dubitano che questa data sia attendibile in quanto alcuni fatti della sua biografia non coincidono con un’eventuale nascita nel 1875. Gli storici presumono che Aleksandr fosse nato cinque anni prima e che la data nel documento fosse scritta in modo diverso, perché al momento della nascita i suoi genitori non erano sposati, circostanza percepita negativamente in quegli anni.
Nel 1795 nacque suo fratello Pavel il quale purtroppo morì durante l’infanzia. La famiglia di Aleksandr era una nobile famiglia di origine polacca di cognome Grzybowski, divenuto Griboedov dopo che la famiglia si trasferì in Russia.
Ricevette la sua prima educazione in casa, soprattutto leggendo libri e gli storici sospettano che ciò sia dovuto alla necessità di nascondere la sua data di nascita. L’insegnante di Sasha era l’enciclopedista Ivan Petrozalius, molto popolare in quegli anni.
Prima di studiare all’Università Statale di Mosca, Griboedov entrò nel collegio nobiliare dell’Università di Mosca nel 1803. Nel 1806 entrò all’Università statale di Mosca e si laureò in 2 anni.
Aleksandr aveva in programma di continuare ulteriormente i suoi studi, ma l’invasione napoleonica sconvolse i suoi piani.
Durante la guerra del 1812, il futuro scrittore si unì ai ranghi del reggimento di ussari volontari di Mosca. Fu arruolato insieme ad altri nativi di famiglie nobili: Tolstoj, Golitsin, Efimovskij ed altri.
Nel 1814, Griboedov iniziò a scrivere le sue prime opere le quali erano una parodia dei drammi familiari francesi.
L’anno seguente, Aleksandr si trasferì a San Pietroburgo dove terminò il suo servizio.
Nel 1816 divenne membro della loggia massonica “Amici Uniti” e un anno dopo organizzò la sua loggia “Buono”, che differirà dalle classiche organizzazioni massoniche per l’enfasi posta sulla cultura russa. Allo stesso tempo, lo scrittore iniziò a lavorare sulla sua opera più famosa: “Горе от ума” (“Che disgrazia l’ingegno!”).
Nell’estate del 1817, Griboedov iniziò a lavorare all’Ufficio degli Affari Esteri, prima come segretario provinciale e poi come traduttore. Infatti era un poliglotta e conosceva il francese, l’inglese, l’italiano, il tedesco, l’arabo, il turco, il georgiano, il persiano, oltre il greco antico ed il latino.
Nello stesso anno strinse amicizia con il più grande poeta russo, Aleksandr Sergeevič Puškin. L’anno 1817 fu segnato nella vita di Griboedov da un altro evento: il leggendario duello di quattro persone, il cui motivo fu la ballerina Avdotia Istomina. Tuttavia, per essere precisi, nel 1817 si sfidarono a duello solo Zavadovskij e Sheremetev, mentre duello tra Griboedov e Jakubovič ebbe luogo un anno dopo, quando lo scrittore, abbandonando il posto di funzionario della missione russa in America, divenne segretario dell’avvocato dello zar, Simon Mazarovič e si trasferì in Persia.
Il lavoro in Persia non era di gradimento per lo scrittore, quindi si rallegrò anche per un braccio rotto nel 1821, perché grazie all’infortunio fu in grado di trasferirsi in Georgia, più vicina alla sua terra natale. Nel 1822 divenne segretario per la parte diplomatica sotto il generale Aleksej Petrovič Ermolaev. Nello stesso anno pubblicò il “1812”, dedicato alla guerra patriottica, la guerra contro le truppe di Napoleone.
Nel 1823, lasciò il servizio per tre anni per tornare in patria e riposare. Nel corso di questi tre anni visse a San Pietroburgo ed a Mosca. Approfittò di questo periodo per terminare la stesura della sua commedia in versi “Горе от ума” (“Che disgrazia l’ingegno!”).
Nel 1824 Griboedov scrisse la poesia “David”, il vaudeville “Inganno per inganno”, il saggio “Casi speciali dell’inondazione di San Pietroburgo” e l’articolo critico “E compongono – mentono e traducono – mentono”. L’anno seguente, iniziò a lavorare alla traduzione del Faust di Goethe, ma riuscì a finire solo Prologo nel Teatro.
Alla fine del 1825, a causa della necessità di tornare al servizio, fu costretto a rifiutare un viaggio in Europa, e partì per il Caucaso.
Nel 1826, fu arrestato e inviato nella capitale con l’accusa di attività di Decabrismo, ma sei mesi dopo fu rilasciato e reintegrato a causa della mancanza di prove. Tuttavia fu posto sotto sorveglianza.
Nel 1828, Griboedov prese parte alla firma del Trattato di pace di Turkmanchay. Nello stesso anno ricevette l’onorificenza dell’Ordine di Sant’Anna di 2° grado e si sposò. Lo scrittore non riuscì a scrivere e pubblicare nient’altro, sebbene i suoi piani includessero molte opere. Secondo i critici letterari, Griboedov possedeva un potenziale non inferiore a quello di Shakespeare .
C’è una teoria secondo cui il duello quadruplo del 1817 ebbe luogo a causa del breve intrigo di Griboedov con la ballerina Istomina, ma non ci sono fatti che dimostrino questa ipotesi. Il 22 agosto 1828, lo scrittore sposò l’aristocratica georgiana Nina Chavchavadze, che lo stesso Griboedov soprannominò Madonna Bartalome Murillo. I due si sposarono nella Cattedrale di Sion a Tbilisi.
Alla fine del 1828, Aleksandr e Nina appresero che stavano aspettando un bambino. Questo fu il motivo per cui lo scrittore insistette sul fatto che sua moglie restasse a casa durante la sua prossima missione diplomatica, dalla quale però non tornò.
All’inizio del 1829, Griboedov fu inviato come parte di una missione diplomatica a Feth Ali Shah, a Teheran. Il 30 gennaio 1829, l’edificio, che ospitava temporaneamente l’ambasciata russa, fu attaccato da un folto gruppo di fanatici musulmani (oltre un migliaio di persone).
Tra i presenti all’ambasciata solo una persona riuscì a fuggire. Il corpo di Aleksandr Griboedov fu rinvenuto tra i cadaveri. Il suo corpo fu talmente sfigurato che fu riconosciuto solamente grazie ad una ferita al braccio sinistro, avvenuta anni prima durante il duello con Jakubovič.
La notizia della morte di suo marito scioccò così tanto Nina, che il bambino nacque morto.
Secondo le volontà dello scrittore, Griboedov fu seppellito a Tbilisi, sul monte Mtatsminda, vicino alla chiesa di San David.
La sua opera più famosa, “Горе от ума” (“Che disgrazia l’ingegno!”), durante l’Unione Sovietica ed attualmente nella Federazione Russa è inserita nel programma di letteratura della terza media. La commedia in versi è un’opera che si prende gioco della società moscovita post-napoleonica.
Quando Griboedov era in vita il dramma non fu ammesso dalla censura alla rappresentazione teatrale. Solo alcune parti di questa commedia furono pubblicate in forma scritta. Tuttavia clandestinamente circolò comunque in circa 40 mila copie. Quindi, seppur bandito dalla censura l’opera ebbe un successo travolgente. Il testo era un chiaro affronto all’alta società. E l’alta società non rise della commedia anzi contrastò la sua diffusione. E Griboedov non fu mai perdonato.
Il testo completo fu ufficialmente stampato, seppure con tagli significativi, nel 1833, quattro anni dopo la morte dell’autore, e integralmente solo nel 1861.
“Горе от ума” (“Che disgrazia l’ingegno!”) è ricca di espressioni divenute proverbiali nei paesi di lingua russa, a partire dal titolo stesso. Oggi molte di queste espressioni hanno acquisito una coloritura comica, per via del linguaggio antiquato.
Luca D’Agostini
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Fonti
Алекса́ндр Серге́евич Грибое́дов, Горе от ума, Олма Медиа Групп, Minsk 2015
Aleksandr Griboedov, Che disgrazia l’ingegno!, Marchese Editore, Napoli 2017
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