Aleksandr Vasil’evič Višnevskij è stato un chirurgo sovietico che fu particolarmente attivo in campo militare e creò l’omonimo unguento curativo, noto anche come unguento balsamico. Fu fondatore dell’Ordine dei Medici sovietici e membro effettivo dell’Accademia delle Scienze Mediche dell’Unione Sovietica dal 1946.
Nacque il 23 agosto 1874 nel villaggio di Novoaleksandrovka, ora Nižnij Čirjurt, in Daghestan. Suo padre era un capitano di un reggimento di fanteria, mentre sua madre era la figlia di un prete ortodosso.
Višnevskij studiò alla facoltà di medicina dell’Università imperiale di Kazan. Gli anni da studente furono difficili. Il consiglio universitario esonerò il giovane dal pagamento della retta a causa della sua estrema povertà. Nonostante le difficoltà, Višnevskij si laureò con il massimo dei voti e la lode.
Con tutto il suo zelo, si dedicò appassionatamente alla professione medica e all’insegnamento. Durante la Prima Guerra Mondiale, praticamente senza assistenti, tenne due corsi di chirurgia: uno di patologia chirurgica e l’altro di clinica ospedaliera.
Allo stesso tempo lavorò in diversi ospedali, trovando sempre il tempo per tenere lezioni e corsi di formazione per il personale addetto alla cura dei malati e dei feriti.
Durante la guerra civile, Višnevskij combatté contro le malattie, inclusa l’epidemia di tifo che colpì la città di Kazan. Su sua iniziativa, iniziò ad essere tenuto un corso speciale sulle malattie infettive presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Kazan.
Durante la sua lunga attività medica, Aleksandr Višnevskij pubblicò oltre 100 articoli scientifici. Uno dei suoi principali risultati scientifici, è considerato uno dei metodi, allora innovativi, di anestesia locale. Questa scoperta nella medicina sovietica divenne fondamentale. Il metodo di anestesia Višnevskij non produceva effetti collaterali, a differenza dell’anestesia tradizionale, ed inoltre poteva essere eseguita in quasi tutte le condizioni ambientali, anche in quelle più critiche.
Nel 1927, Višnevskij realizzò la sua più famosa scoperta. Si tratta di un famoso rimedio, un linimento balsamico definito “unguento Višnevskij”. La ricetta del prodotto fu originale: mescolando catrame di betulla, xeroformio e olio di ricino, il medico e scienziato sovietico ottenne una composizione sotto forma di un unguento. L’unguento ha proprietà rigeneranti e antibatteriche. In Unione Sovietica fu largamente utilizzato per curare malattie della pelle, ustioni, congelamento, ferite, ulcere, piaghe da decubito, calli umidi, foruncoli, infiammazioni dei linfonodi e dei vasi sanguigni e tagli. Ancora oggi, nei paesi dell’ex Unione Sovietica, l’unguento Višnevskij gode di molta popolarità.
L’unguento Višnevskij rappresentò anche una salvezza per i soldati sovietici durante la Grande Guerra Patriottica. Si scoprì che l’unguento balsamico produceva un effetto benefico non solo sui tessuti locali, ma anche sul corpo nel suo insieme. L’unguento Višnevskij fu così utilizzato per trattare traumi, sepsi chirurgica, infiammazione e disturbi del tono muscolare.
Il nome di Aleksandr Višnevskij è fortemente associato alla medicina russa. Il suo nome è stato assegnato ad una delle strade di Kazan, alla clinica chirurgica dell’Università medica di Kazan, all’Istituto di chirurgia dell’Accademia russa delle scienze mediche. I suoi busti adornano le strade di Kazan e Mosca.
Aleksandr Višnevskij morì a Mosca il 13 novembre 1948. Suo figlio e suo nipote hanno continuato la professione medica e sono divenuti degli illustri chirurghi russi. Suo figlio, Aleksandr, fu arruolato nell’Armata Rossa nel 1939 e prestò servizio come chirurgo durante la Guerra Sovietico-Finlandese. Successivamente divenne il capo chirurgo dell’Armata Rossa. Il nipote di Višnevskij, anche lui Aleksandr, fu insignito del Premio di Stato dell’Unione Sovietica per la creazione e l’implementazione di nuovi dispositivi laser in chirurgia. Tutti e tre sono sepolti nel cimitero di Novodevičij a Mosca.
Luca D’Agostini
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