Il secolo XVIII in Russia si rivelò essere un periodo caratterizzato dal potere “femminile”. Infatti, tranne brevi intervalli di tempo, il Paese fu governato da quattro imperatrici le quali lasciarono un segno indelebile nella storia. Ma dietro le quinte, molti degli affari politici furono condotti e realizzati da uomini. Il conte Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin, cancelliere dell’Impero russo sotto l’imperatrice Elizaveta Petrovna, per quindici anni fu il personaggio principale nella vita politica della Russia.
Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin nacque a Mosca il 22 maggio 1693. Suo padre era un diplomatico e viaggiò spesso in Europa.
Nel 1708, il quindicenne Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin ed il fratello ventenne Michail, per volere di Pietro I furono inviati a studiare all’estero, prima a Copenaghen e poi a Berlino. Suo fratello Michail successivamente trascorse tutta la sua vita nel lavoro diplomatico, rappresentando gli interessi della Russia come ambasciatore a Berlino, Varsavia, Vienna e Parigi.
Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin, dopo la laurea con il permesso di Pietro I, entrò al servizio del principe inglese Giorgio. Dopo che il principe ascese al trono inglese sotto il nome di Giorgio I, Bestužev-Rjumin fu inviato da lui come rappresentante della Russia. Fu in quel momento che Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin
stabilì stretti legami con l’Inghilterra, che successivamente influenzarono la politica estera della Russia.
Tre anni dopo, Bestužev-Rjumin fu dapprima richiamato in Russia e poi inviato come diplomatico all’ambasciata russa in Danimarca.
Quando nel 1730 Anna Ioannovna divenne l’imperatrice russa, il padre di Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin fu accusato dalla nuova imperatrice di furto dei fondi statali. Tali accuse non furono mai provate, ma suo padre fu rimosso dai suoi incarichi diplomatici e nominato governatore di Nižnij Novgorod. Il malumore del padre per via di questo declassamento raggiunse l’imperatrice la quale lo inviò in esilio in un lontano villaggio.
A metà degli anni 1730, Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin riuscì a conquistare il favore di Anna Ivanovna. Nel 1740, un quarto di secolo di lavoro diplomatico all’estero, ricevette il titolo di consigliere e fu trasferito a San Pietroburgo per partecipare alle riunioni del Gabinetto dei Ministri.
Dopo la morte di Anna Ioannovna, si scatenò una lotta tra i vari avversari politici e Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin fu arrestato. processato e rinchiuso nella fortezza di Fortezza di Šlissel’burg.
Sembrava una carriera finita e forse anche un tragico epilogo della propria vita. Ma ciò che contraddistinse sempre Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin fu la capacità di mantenere i nervi saldi anche nelle situazioni più difficili. Le indagini non portarono ad alcuna prova della sua colpevolezza, lui stesso non si pentì mai di nulla.
Quando la figlia di Pietro il Grande, Elizaveta Petrovna, salì al trono, Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin fu riabilitato e restituito al servizio pubblico.
Nei quattro anni successivi, Bestužev-Rjumin compensò l’intero periodo di interruzione della carriera precedente, diventando dapprima vice-cancelliere e conte dell’Impero russo, poi senatore e infine, nel 1744, assumendo la carica di grande cancelliere.
Aleksej Petrovič Bestužev-Rjumin era un uomo estremamente difficile. Con nessuno era davvero amichevole. Il cancelliere riuscì a raccogliere informazioni compromettenti sui suoi avversari, intercettando la loro corrispondenza e presentando le informazioni all’imperatrice al momento giusto.
Ma anche lui aveva il suo punto debole. La principale debolezza di Bestužev-Rjumin era la sua dipendenza dall’alcool, ma anche dopo aver bevuto pesantemente il giorno prima, era in gradi di apparire al mattino all’imperatrice in buone condizioni.
La vasta esperienza del diplomatico permise a Bestužev-Rjumin di guidare abilmente la politica estera della Russia, concentrandosi sulle relazioni alleate con l’Austria e la Gran Bretagna. Allo stesso tempo, il cancelliere fu in grado di organizzare le cose in modo tale che i diplomatici austriaci e britannici gli pagassero ingenti somme di denaro, credendo che il favore russo per loro si basasse unicamente su tangenti.
La Guerra dei Sette anni, scoppiata in Europa, mescolò tutte le precedenti tendenze politiche in Europa, trasferendo l’Inghilterra nel campo degli oppositori della Russia, ma Bestužev-Rjumin in quel periodo cominciò a preoccuparsi di più dei problemi interni.
La salute dell’imperatrice cominciò a deteriorarsi e nel 1757 una grave malattia la costrinse per lungo tempo a letto. L’erede al trono, Pëtr Fëdorovič, un ardente ammiratore del re di Prussia Federico, odiava ferocemente Bestužev-Rjumin ed il cancelliere lo ripagò con la stessa moneta.
Bestužev-Rjumin pianificò un colpo di stato con l’obiettivo di rimuovere Pëtr in favore di suo figlio Pavel. A tal fine, scrisse una lettera al feldmaresciallo Apraksin , chiedendo il ritorno in Russia dell’esercito che agiva contro i prussiani. Su queste truppe, Bestužev-Rjumin intendeva fare affidamento per i suoi progetti.
Ma all’improvviso l’imperatrice Elizaveta morì. I piani di Bestužev-Rjumin divennero noti e nel febbraio del 1758 fu arrestato.
Il cancelliere riuscì a distruggere la maggior parte dei documenti incriminanti, ma questo non lo salvò dalla punizione. Non solo fu rimosso dall’incarico e gli furono tolti grado nobiliare e onorificenze, ma fu anche condannato a morte. Anche questa volta però riuscì a scamparla.
Dopo la morte di Elizaveta Petrovna, avvenuta nel 1761, le peggiori previsioni di Bestužev-Rjumin sul cambiamento della politica estera della Russia erano giustificate, ma l’ex cancelliere, il quale viveva nella sua tenuta a Goretovo vicino a Mozhaisk, non poteva farci nulla.
Ma Bestužev-Rjumin fu di nuovo fortunato. Dopo il colpo di stato del giugno 1762, l’imperatrice Caterina salì al trono. L’innocenza di Bestužev-Rjumin fu menzionata in un decreto supremo emanato appositamente, i ranghi e gli ordini gli furono restituiti, inoltre, il cancelliere in pensione ricevette il grado di Maresciallo.
Non tornò però a ricoprire la carica di cancelliere. Caterina gli era grata per il suo lavoro passato, ma aveva altri amici e consiglieri.
Così, nel 1763, Bestužev-Rjumin pubblicò il libro “Consolazione di un cristiano in disgrazia”. Morì a Mosca il 10 aprile 1766 all’età di 72 anni.
Luca D’Agostini
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