In questi giorni stiamo assistendo ad una nuova campagna isterica anti-russa. Ormai è una costante, una goccia cinese di spudorate menzogne: Cecenia, Litvinenko, Berezovskij, Politkovskaja, Nemtsov, Ucraina, Crimea, Donbass, Siria, mariti che possono picchiare le mogli, gay perseguitati, doping di Stato, manipolazione delle elezioni altrui, ultimamente poi in attesa di un’altra falsità ci si è inventati anche la storia dell’avvelenamento di Skripal e di sua figlia.
L’occidente segue ormai una linea consolidata di propaganda, molto spesso basata su falsi pretesti. Infatti, come abbiamo già avuto modo di analizzare in alcuni articoli che precedentemente abbiamo pubblicato, la menzogna trasforma la realtà. Per chi non li avesse letti, ricordo gli articoli riguardanti la guerra ispano-americana, il Rapporto Bryce, l’affondamento del Lusitania.
Questi articoli sono utili per comprendere la propaganda dei paesi occidentali, intenti ogni giorno a demonizzare la Russia. Così, non ci fermeremo agli articoli già pubblicati, ma ne pubblicheremo molti altri, perchè questo atteggiamento ipocrita da parte dell’occidente nei confronti della sua opinione pubblica, è stato così frequente e ripetitivo che lo ritroveremo in moltissime altre vicende storiche. Infatti, innumerevoli esempi in tutta la storia delle cospirazioni hanno poi smentito la versione ufficiale degli eventi. L’idea che i governi e le agenzie di intelligence occidentali, svolgano atti di terrorismo sotto “falsa bandiera” è stata a lungo derisa dai media come una teoria della cospirazione e del complotto, nonostante ci sia una pletora di casi storicamente documentati.
In questo articolo ci occuperemo di quello che è passato alla storia come l’incidente di Gleiwitz e che fornì il pretesto alla Germania di Hitler per invadere la Polonia.
Nove giorni prima dell’incidente, Hitler aveva detto ai suoi generali: “Provvederò a un casus belli per la propaganda. La sua credibilità non ha importanza. Al vincitore non verrà chiesto se ha detto la verità.” (1)
Nel 1939, la Germania nazista, che già aveva invaso l’Austria e la Repubblica Ceca, era pronta a dirigere tutto il suo potere militare contro la Polonia. Al fine di giustificare un attacco, i servizi segreti tedeschi dell’Ammiraglio Wilhelm Franz Canaris, assieme alla Gestapo di Reinhard Heydrich, misero in atto un pretesto. Occorreva, cioè, far credere alla propria opinione pubblica ed al mondo che i polacchi avevano attaccato i tedeschi, i quali erano stati “costretti” a difendersi contrattaccando.

Ammiraglio Wilhelm Franz Canaris

Reinhard Heydrich
Il 10 agosto del 1939 Heydrich convocò il più spregiudicato ed abile agente segreto tedesco: Alfred Helmut Naujocks, uomo d’azione pronto a qualsiasi impresa.

Alfred Helmut Naujocks
Heydrich quindi non ebbe bisogno di molte parole per spiegare le grandi linee del piano elaborato. Nella cittadina di frontiera di Gleiwitz, in Slesia (l’attuale Gliwice), in territorio tedesco ma a ridosso del confine con la Polonia, c’era una piccola stazione radio. Se fosse stata occupata da soldati polacchi, questa non avrebbe rappresentato una provocazione sufficiente a scatenare la reazione nazista?
Secondo quanto dichiarò lo stesso Naujocks al processo di Norimberga: “Heydrich mi ordinò personalmente di simulare un attacco contro la stazione radio di Gleiwitz, facendo credere che il gruppo di aggressori era formato di soldati polacchi. Mi diede anche istruzione di permettere ad uno speaker tedesco-polacco, che sarebbe stato messo ai miei ordini, di leggere un proclama in polacco dai toni provocatori e anti-nazisti e che sarebbe stato ritrasmesso sulla rete nazionale.” Aggiunse poi che: “l’ordine veniva direttamente da Hitler e non poteva essere né discusso né rifiutato. Il fallimento dell’operazione avrebbe comportato la mia morte“.
Tuttavia Naujocks si permise di fare una domanda: se elementi della polizia locale dovessero opporsi, come avrebbe dovuto comportarsi? Nessun dubbio per Heydrich, sparare senza esitazioni. Anche se ci scappava qualche morto tra i poliziotti locali, non vi sarebbe stata alcuna conseguenza. Così, per il trionfo della causa nazista, dei tedeschi erano pronti sparare contro altri tedeschi! E se uno dei membri del commando fosse stato catturato? Si dovrebbe far credere polacco, parlare il meno possibile, da Berlino sarebbe arrivato immediatamente l’ordine di rimetterlo alle superiori autorità. Tutto insomma era chiaro.
Non rimaneva che trovare uniformi, armamento e documenti polacchi nonché pochi, selezionati uomini, parlanti polacco e si sarebbe potuto procedere con la messa in scena. Per le uniformi, l’armamento e i documenti, venne mobilitato l’Abwher (servizio segreto militare) dell’ammiraglio Canaris, il quale procurò senza difficoltà tutto il materiale richiesto. Quanto agli uomini, se ne occupò personalmente Naujocks, scegliendo sei elementi di sicuro affidamento, tra i quali uno specialista di trasmissioni radio e uno speaker perfettamente bilingue.
Il 17 agosto del 1939 sette persone, tutte in abiti civili, si recarono nel miglior albergo di Gleiwitz. Dichiararono di essere geologi interessati ad alcune prospezioni da fare proprio nella zona della stazione radio. Con l’aiuto della Gestapo che assicurò il proprio appoggio, compreso il reperimento di un cadavere polacco, i sette prepararono la logistica dell’operazione per essere pronti ad entrare in azione in qualunque momento. (2) Così appena arrivato l’ordine da Hitler, alle ore 20.00 del 31 agosto 1939, un gruppo di tredici SS, travestiti da militari polacchi, simularono un’azione di guerriglia alla stazione radio di Gleiwitz, situata a pochi chilometri dal confine con la Polonia: dal microfono furono udite grida, spari e messaggi in cui si incitava la minoranza polacca di Slesia a prendere le armi contro i Tedeschi.
La macchina della propaganda mediatica si mise in moto ed i media tedeschi annunciavano: “La stazione radio di Gleiwitz è stata presa d’assalto da un gruppo di insorti polacchi e momentaneamente occupata. Questi sono stati ricacciati oltre confine dagli agenti del posto di polizia di frontiera; nello scontro a fuoco uno degli insorti è stato ferito mortalmente“. (3)
Come prova dell’attacco, i nazisti lasciarono sulle scale il cadavere di un uomo alto e magro vestito con una uniforme polacca. L’opinione pubblica tedesca, ingannata dai media, era convinta che la Germania fosse stata aggredita dalla Polonia, la cui audacia andava punita una volta per tutte. (2)
Il giorno dopo, il 1° settembre 1939, Hitler annunciava al suo popolo che la Germania aveva dichiarato guerra alla Polonia.
Fino ai processi di Norimberga, quando furono poi declassificati documenti segreti delle SS non si era mai realmente saputo cosa accadde quel giorno. (4) (5)
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Oggi teorie cospirative domani verità
(4) Menzogne
(5) Infowars
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