Il termine “stacanovismo” è divenuto famoso e di ampio utilizzo nel mondo intero, ma pochi ricordano il nome del famoso minatore dal quale deriva.
Nella storia, capita spesso che la leggenda di una persona oscuri completamente la persona stessa. Accadde così con Aleksej Grigor’evič Stachanov, il cui record di lavoro divenne un simbolo dell’Unione Sovietica durante il periodo di industrializzazione.
Aleksej nacque nella regione russa di Orël il 3 gennaio 1906 e certamente non sognava fama e fortuna. Nacque in una povera famiglia di contadini all’interno della quale il problema principale era quello di lavorare per poter mangiare. Svolse più lavori quali: arare la terra, custodire i giardini, pascolare il bestiame.
Frequentò la scuola solo per tre anni e poi si trasferì nel Donbass per lavorare nelle miniere e guadagnare più di quanto potesse realizzare con il lavoro agricolo.
Si presentò a lavorare alla miniera con scarpe di tela, la camicia, la giacca e i pantaloni di lino, come se fosse giunto direttamente da una festa di paese.
Il lavoro che gli fu affidato fu quello di impedire ai carrelli di carbone di rotolare all’indietro con il rischio di trascinare i cavalli lungo le rotaie. Inizialmente fu solo questo il suo lavoro e solo successivamente gli fu affidato un martello pneumatico e fu mandato a estrarre il carbone.
Stachanov godeva di una salute eccellente e di altrettante eccellenti doti fisiche. Questi fattori svolsero un ruolo importante come vedremo in seguito.
Nell’estate del 1935, il tasso di produzione di carbone per minatore era di 7,5 tonnellate per turno. La domanda su come aumentare la produttività del lavoro preoccupava molti. Il 1935 era al centro del Secondo Piano Quinquennale, durante il quale furono messe in funzione 4.500 grandi imprese industriali di proprietà statale, furono costruite 210 mila km di strade, furono avviati il Canale di Mosca, il Canale del Mar Bianco e del Mar Baltico e fu avviata la prima fase della metropolitana di Mosca. L’estrazione del carbone nel paese aumentò da 64,4 milioni di tonnellate a 128 milioni di tonnellate.
Stachanov, a quel tempo già un minatore esperto e ben consapevole del suo lavoro, comprese come il lavoro di squadra tra minatori era necessario per aumentare la produttività. Con un oliato e rotato lavoro di squadra, affermò che si poteva raggiungere l’estrazione di 70-80 tonnellate di carbone per turno.
Konstantin Petrov, il rappresentante del partito nella miniera, trovò interessante la sua proposta di razionalizzazione e organizzazione del lavoro. L’iniziativa di Stachanov permise che si realizzasse una vera svolta.
Quando Stachanov stabilì il suo record, i nazisti erano al potere in Germania già da due anni. La minaccia militare stava diventando sempre più reale e l’Unione Sovietica non poteva rallentare il ritmo dello sviluppo.
Nella notte tra il 30 e il 31 agosto 1935, Stachanov, il membro di partito Petrov, i minatori Tichon Borisenko e Gavrila Schegolev , nonché l’editore del libro sulla circolazione nelle miniere, scesero nella miniera.
All’ora stabilita, Stachanov iniziò a lavorare con il martello pneumatico per 5 ore e 45 minuti, ovvero quanto durava il turno della miniera. Quando fu calcolato il carbone estratto da Stachanov, si apprese che la quantità era pari a 102 tonnellate. Ben 14 volte in più rispetto al normale livello di produzione esistente a quel tempo.
Già alle 6 del mattino del 31 agosto 1935 si svolse una riunione del comitato del partito nella miniera, il quale decise di incidere il nome di Stachanov nella miniera stessa, oltre a fornirgli tutte le gratificazioni, un nuovo e più comodo appartamento ove alloggiare, i biglietti per i migliori spettacoli rappresentati in teatro.
Le informazioni sull’impresa lavorativa di Stachanov si diffusero rapidamente in tutto il Paese. Per un’industria in via di sviluppo a un ritmo accelerato quale era quella sovietica, il fantastico record del minatore si rivelò molto utile.
Nei mesi successivi, aumentarono continuamente i record di estrazione di carbone ottenuti adottando le procedure di organizzazione realizzate da Stachanov. Il 4 settembre 1935, Miron Dukanov durante il suo turno di lavoro estrasse 115 tonnellate di carbone, e il 19 settembre 1935 durante il suo turno di lavoro, Stachanov stabilì un nuovo record di estrazione di carbone, pari a 227 tonnellate.
Ma il risultato del lavoro di Stachanov non va letto e interpretato come il risultato dovuto all’abilità di una singola persona. Sarebbe un errore fondamentale, poiché il risultato ottenuto da Stachanov è simile al risultato ottenuto da una squadra in una competizione sportiva. Si trattava infatti di un perfetto lavoro di squadra. Certamente come in tutte le squadre spicca il fuoriclasse, ed in questo caso furono le eccellenti doti fisiche e di salute di Stachanov a consentire allo stesso minatore di lavorare intensamente e incessantemente per l’intero turno, cosa che non tutti erano in grado di poter fare.
L’impresa lavorativa di Stachanov suscitò entusiasmo nella popolazione russa. Il suo esempio era una chiara dimostrazione del fatto che il lavoro eroico per il bene della Patria era in grado di sollevare una persona semplice a un livello pari alle persone più famose del paese e dei suoi leader.
Stachanov divenne così famoso che fu inviato a Mosca per studiare all’Accademia Industriale. Nel 1937 divenne anche deputato del Consiglio Supremo.
Stalin non nascose la sua simpatia per il minatore e più volte lasciò intendere che in futuro lo avrebbe visto ricoprire la carica di Commissario Popolare dell’Industria Carboniera.
Stalin però sopravvalutò le capacità di Stachanov. I soli tre anni di scuola frequentati quando era ragazzo, non gli consentirono di trasformarsi in un dipendente di rilievo a livello nazionale, e lo stesso minatore lo capì meglio di tutti. Inoltre Stachanov soffriva di una predilezione per l’alcol e spesso capitava che si ubriacasse.
Anche la sua vita personale non era tutta rose e fiori. La prima moglie, una zingara di nome Evdokija, fuggì lasciandolo solo con due figli. Anche il secondo matrimonio di Stachanov fu alquanto particolare, in quanto il minatore che all’epoca aveva 30 anni di età, si innamorò e si sposò con una studentessa di 14 anni. È vero, Galina Bondarenko mostrava molti più degli anni che aveva, ma alcune persone a seguito di quel matrimonio lo accusarono di pedofilia.

Aleksej Stachanov e sua moglie Galina Bondarenko
Sorprendentemente, tale matrimonio si rivelò invece abbastanza felice. Galina si rivelò una ragazza molto più matura della sua età anagrafica e non solo riuscì a completare il suo ciclo di studi, ma aiutò anche il marito a riprendere gli studi scolastici giovanili e lo aiutò a diplomarsi.
Dopo il diploma, Stachanov lavorò come direttore in alcune miniere in Kazakistan, poi a Mosca e poi divenne funzionario presso il Ministero dell’Industria Carboniera.
Alla fine Stalin non si era sbagliato del tutto ed infatti Stachanov riuscì a lavorare con ottimi risultati all’interno del ministero.
Nel 1957 però, Stachanov fu trasferito di nuovo nel Donbass. L’eroe dell’era di Stalin divenne estremamente scomodo per il nuovo leader del Paese, Nikita Chruščëv. La “leggenda dello stalinismo” fu praticamente esiliato nella regione di Donetsk, nella città mineraria di Torez (Čistjakovo). Ciò procurò una profonda crisi familiare nella famiglia di Stachanov.
Rimasto solo, l’ex minatore ricominciò a bere pesantemente tanto che la sua salute iniziò a peggiorare drasticamente. Ormai chiunque avesse avuto modo di incontrarlo lo descriveva in uno stato di salute terribile e sempre in preda all’alcolismo.
Alcuni giornalisti sovietici, avendo appreso delle sue condizioni riuscirono a organizzare il trasferimento di Stachanov in una struttura adeguata per il trattamento sanitario.
Le cure ottennero un buon risultato momentaneo e nel 1970 Stachanov fu premiato con il titolo di Eroe del Lavoro Socialista. Ma ormai il suo stato di salute era del tutto pregiudicato e le sue condizioni di salute peggiorarono rapidamente.

Aleksej Grigor’evič Stachanov
Stachanov trascorse gli ultimi mesi della sua vita in ospedale e precisamente in un reparto per pazienti con malattia cerebrovascolare nella piccola città di Torez. La figlia gli fu molto vicina negli ultimi giorni della sua vita.
Un giorno mentre camminava nella stanza dell’ospedale, scivolò su una buccia di mela e batté la testa all’angolo di un tavolo. Poche ore dopo, il 5 novembre 1977, Aleksej Grigor’evič Stachanov scomparve. Aveva 71 anni.
Il 15 febbraio 1978, con decreto del Presidium del Consiglio Supremo della Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina, la città di Kadievka, in cui Aleksej Stachanov stabilì il suo record leggendario, fu ribattezzata Stachanov. La città porta questo nome ancora oggi e dal 2014, fortunatamente e giustamente, fa parte della Repubblica Popolare di Lugansk. Stachanov è l’unica città al mondo che prende il nome da un minatore.
Le autorità golpiste ucraine in relazione alla loro misera e ipocrita politica russofoba hanno ribattezzato la città Kadievka. Tuttavia, questi ridicoli golpisti si mettano l’anima in pace, il governo illegittimo di Kiev non controlla la città e mai più la controllerà, e quindi per i residenti locali e per tutti noi rimane e rimarrà per sempre Stachanov.
Luca D’Agostini
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