Questo articolo è dedicato ad un grande uomo, Eroe della Repubblica Popolare di Donetsk! Arsen Sergeevič Pavlov, soprannominato “Motorola” nacque ad Uchta nella Repubblica dei Komi, nell’allora Unione Sovietica, il 2 febbraio 1983 ed è stato vigliaccamente ucciso in un attentato a Donetsk il 16 ottobre 2016, in quanto i suoi nemici non sono mai riusciti a sconfiggerlo in battaglia. In Ucraina su di lui vi era una taglia di 2 milioni di dollari.
Sulla biografia del leggendario Comandante Motorola ci sono poche fonti affidabili per via di una vergognosa opera di diffamazione e propaganda ucraina e per il fatto che era mal visto dal mondo occidentale ed era stato inserito nelle liste delle persone sanzionate dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Il testo di questo articolo è intervallato da fotografie e filmati i quali hanno l’intento di onorare la memoria del Comandante Motorola. Vi invito pertanto a leggere l’articolo fino in fondo.
Arsen Sergeevič Pavlov era un cittadino russo, colonnello della Repubblica Popolare di Donetsk e comandante del battaglione “Sparta”, una unità speciale operante nel Donbass e con compiti principalmente di unità “anticarro”. Amava stare accanto ai suoi uomini e combatteva con loro in prima linea. Il Comandante Motorola era un combattente nato, non aveva mai preso parte all’attività politica e praticamente tutto il suo tempo lo passava sulla linea del fronte.
All’età di 15 anni perse entrambe i genitori e venne affidato a sua nonna. All’età di 19 anni si è arruolato nell’esercito russo. Prestò servizio per 3 anni nella brigata di fanti di marina “Mosca-Chernigov” con il ruolo di radioperatore, da qui il nome di battaglia “Motorola”. (1) Successivamente per un altro anno e 7 mesi è stato inviato dall’esercito russo come vice comandante di plotone in operazioni anti-terrorismo nelle guerre in Cecenia.
Dopo il servizio militare si è specializzato nelle operazioni di soccorso presso il Centro di Formazione del Servizio Federale dei Vigili del Fuoco a Krasnodar. In seguito ha vissuto in Russia a Rostov sul Don lavorando dapprima in un autolavaggio, poi come operaio in una fabbrica, poi in uno stabilimento come tagliatore di marmo e granito ed infine come marmista artigiano costruendo lapidi funerarie. A seguito del colpo di stato in Ucraina, avendo udito gridare da Piazza Maidan lo slogan “per uno dei nostri uccideremo 10 russi” e con l’inizio del genocidio nel Donbass ad opera dei nazisti ucraini, prese la decisione di lasciare la sua casa ed il suo lavoro e da solo prese un treno per la città ucraina di Jasynuvata.
Come tutti i russi, Arsen Pavlov non era indifferente al massacro dei suoi fratelli e voleva rendere onore alla memoria del suo bisnonno dal quale prese il nome Arsen, morto nella Grande Guerra Patriottica. Creò così un battaglione di volontari che in poco tempo ha raggiunto 200 combattenti, procurando personalmente ad ognuno giubbotti antiproiettile, elmetti, ginocchiere e scarpe di buona qualità.
Si mise subito in mostra a Nikolaevka, presso Slov”jans’k, quando una parte della guarnigione lì presente dovette abbandonare le proprie posizioni. Il Comandante Motorola venne inviato con la sua unità nel settore più pericoloso dei combattimenti ed ottenne subito i primi successi.
Il Comandante Motorola ha guidato il suo battaglione nelle più importanti battaglie del Donbass, dove un gran numero di soldati ucraini sono stati uccisi e fatti prigionieri dai miliziani filorussi e nella immensa battaglia presso l’Aeroporto di Donetsk conquistato dalle milizie filorusse il 23 gennaio 2015 dopo 242 giorni di dure battaglie contro i soldati dell’esercito ucraino. E’ stato il Battaglione Sparta comandato da Motorola che ha liberato la periferia di Slov”jans’k, Semjonovka, Ilovaisk, Uglegorsk e Debaltsevo dall’esercito ucraino e dai battaglioni punitivi di Kiev. Nella battaglia di Semjonovka durata 7 ore di violenti scontri e nella quale il Battaglione Sparta era sottoposto ad incessanti bombardamenti aerei e di artiglieria, gli uomini del Comandante Motorola ebbero la meglio e fu Motorola in persona ad abbattere due elicotteri e distruggere due carri armati T-64 dell’esercito ucraino costringendolo così alla ritirata per evitare ulteriori pesanti perdite. Gli uomini del Battaglione Sparta lo descrivono con queste parole: “Assolutamente senza paura, veloce, intelligente: un fulmine nel valutare ogni situazione e prendere la decisione giusta.” (2) Nel 2014, Motorola dichiarò in una intervista: “Sono venuto nel Donbass non per fare politica ma per difendere la scelta della gente, per cui questa terra è la propria casa. La gente aveva già preso la decisione: che quelli che volevano essere ucraini vivessero in Ucraina, mentre la nostra gente, fosse lasciata libera di vivere come voleva. Volevano vivere nella Repubblica Popolare di Donetsk, insieme al governo della Novorussia (Nuova Russia). Io non ho mire politiche di nessun genere, non mi serve! Il mio dovere è difendere la gente che ha fatto la propria scelta. Siamo tutti pronti, pronti a morire, a difendere la nostra terra fino alla fine! In ogni caso, non importa. Saremo vittoriosi. Abbiamo un compito e lo perseguiremo fino in fondo.” La gente come il Comandante Motorola non combatte per il potere, ma è pronta a dare la loro vita per quella dei propri fratelli di sangue e di fede, senza chiedere nulla in cambio.” (3)
L’11 luglio 2014, nel pieno dei combattimenti nel Donbass, si sposò con Elena Kolenkina, una ragazza di Slov”jans’k, alla quale salvò la vita durante un bombardamento ucraino e con la quale il 21 aprile 2015 ha avuto una bambina di nome Miroslava ed il 2 ottobre 2016, cioè due settimane prima dell’attentato, un bambino di nome Makar. Il loro matrimonio è stato il primo matrimonio ufficiale della Repubblica Popolare di Donetsk. (4) (5)
La foto che segue è di pochissimi giorni prima dell’attentato del 16 ottobre 2016, in quanto il Comandante Motorola con il telecomando conduce la macchina elettrica con all’interno la piccola Miroslava, mentre la moglie Elena spinge il passeggino con all’interno il piccolo Makar, nato il 2 ottobre 2016.
In un’intervista di giugno 2014 al giornale russo Zavtra, Motorola ha dichiarato che precedentemente era già sposato è la sua prima moglie si chiama Victoria Kondrashov che vive in Russia a Krasnodar e con la quale ha un figlio nato nel 2007 di nome Daniel.
Il 21 febbraio 2015 è stato insignito dell’onorificenza di Eroe della Repubblica Popolare di Donetsk ed il 9 maggio 2015, in occasione del Giorno della Vittoria, il servizio postale della Repubblica Popolare di Donetsk ha emesso un francobollo con l’immagine del Comandante Givi e del Comandante Motorola. (6) (7)
Di seguito il video della parata del 9 maggio a Donetsk con la partecipazione del Comandante Motorola.
Il Comandante Motorola finì nella lista nera del governo ucraino come una tra le principali persone ricercate in quanto ritenuto un bandito ed un terrorista. A febbraio 2015 fu inserito dall’Unione Europea nella lista delle persone sanzionate alle quali è vietato l’ingresso nel territorio dei paesi appartenenti all’Unione.
Il Comandante Motorola è stato ucciso il 16 ottobre 2016 dall’esplosione di un ordigno esplosivo fissato sul cavo di sollevamento dell’ascensore della palazzina nella quale aveva preso un monolocale in affitto per vivere con la sua famiglia. Allo scoppio dell’ordigno esplosivo, la moglie ed i figli dormivano nell’appartamento vicino al vano ascensore. (8) Con lui è morta la sua guardia del corpo personale, il georgiano Teimuraz Gogiashvili. In seguito alla sua morte, nella Repubblica Popolare di Donetsk sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale. I funerali ai quali hanno partecipato 50.000 cittadini di Donetsk si sono tenuti presso il Teatro Lirico della città.
Arsen Pavlov è stato sepolto con gli onori militari al cimitero di Donetsk.
Il Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk, Aleksandr Vladimirovič Zacharčenko, ha affermato che lo Stato si prenderà cura della famiglia della famiglia del Comandante Motorola assicurando loro tutti i mezzi necessari per vivere e far studiare i figli. (8)

Il Comandante Motorola con il Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk, Aleksandr Zacharčenko
Di seguito è riportato il testo della dichiarazione rilasciata dal Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk, Aleksandr Zacharčenko. Le sue parole sono molto dure e non sono state riportate da alcun mezzo di informazione occidentale. Così come dai media occidentali non è stato trasmesso il video della sua dichiarazione. Ma la dura reazione del Presidente Zacharčenko, mostra chiaramente come lo spirito russo reagisce anche pubblicamente di fronte ad un tale episodio, ed è utile per comprendere il motivo per cui l’Occidente non capisce la Russia. Questo è il testo della dichiarazione rilasciata dal Presidente Zacharčenko: “Come sapete stanotte ho perso un caro amico, Arsenij Motorola Pavlov. E’ stato ucciso mentre ritornava dalla famiglia, nell’ascensore. E’ stato ucciso in modo vile, con un attentato. Attualmente sono in corso delle indagini, che ci daranno la conferma non solo di chi ha ordinato ciò. Questo già lo sappiamo! Ma di chi ha eseguito questo omicidio. Vorrei rivolgermi alle forze armate ucraine, ai loro servizi di sicurezza nazionale, ai servizi di intelligence: cari amici, conoscenti, stronzi e bastardi, dovreste avere molta paura, perchè noi ad una morte così, non risponderemo in modo normale , ma chiameremo all’azione l’intera Repubblica. A tutti gli ufficiali, tenenti-colonnello, maggiori, a tutti i vostri agenti ed alle loro famiglie, da oggi la vostra presenza è illegale. E non solo qui, ma anche a Žitomir, Kiev, Char’kov, Dnepropetrovovsk. E lasciate che vi dica che quando noi verremo a casa vostra, non avremo nessuna pietà, credetemi! Da parte nostra, promettiamo che i figli del Comandante Motorola saranno allevati bene ed avranno tutti i mezzi necessari per vivere e studiare. Sua moglie avrà tutti gli aiuti necessari. Questo è il nostro onore e il nostro dovere. E dirò un’altra cosa: vedendo come Poroshenko ha violato il cessate il fuoco, beh, potrete aspettarvi la nostra risposta. Ne abbiamo abbastanza di promesse, di aspettare, di parlare. Datemi retta: soffrirete di più di quanto noi stiamo soffrendo oggi!” (9)
Voglio chiudere questo articolo con un sentito ringraziamento. Grazie Comandante Motorola! Il tuo sacrificio è una ferita profonda e dolorosa. Non sarai dimenticato! Riposa in pace!
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Т. Олевский, В. Роменский, А. Павлов. Моторола (Арсений Павлов) — командир одного из подразделений армии ДНР. Эхо Москвы (04/10/2014).
(2) Моторола
(4) Котова К., Первая свадьба в ДНР: ополченец Моторола женился на местной девушке – Московский комсомолец (11/07/2014).
(5) Первое свидетельство о браке на бланке ДНР выдали ополченцу «Мотороле» – РИА Новости (11/07/2014).
(6) Первая почтовая марка выпущена в ДНР в День Победы – РИА Новости (9 мая 2015). Проверено 10/05/2015.
(7) В ДНР выпустили почтовую марку с изображением Гиви и Мотороллы – Министерство информации ДНР @ YouTube (9 мая 2015). Проверено 10/05/2015.
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