Il 14 aprile 1814 tramite un messaggero arrivarono notizie a San Pietroburgo riguardo l’ingresso delle truppe russe a Parigi. Con questo evento, la Russia concluse trionfalmente la guerra con la Francia. Subito dopo, su suggerimento del comandante in capo, il generale Sergej Kuzmič Vjazmitinov, si tenne una riunione di emergenza del Senato per organizzare una “cerimonia di solenne riunione” dei vincitori. Tra tutti gli eventi previsti vi era l’installazione di cancelli trionfali sulla strada del Peterhof, lungo la quale le truppe sarebbero dovute arrivare a San Pietroburgo.
A San Pietroburgo ed in altre città della Russia iniziò una raccolta di donazioni per l’edilizia. La progettazione dell’arco trionfale fu iniziata dall’architetto Vasilij Petrovič Stasov. Ma era impossibile costruire un complesso commemorativo prima dell’arrivo delle truppe. Pertanto, la costruzione del monumento fu affidata a Giacomo Quarenghi, il quale propose un’opzione più semplice. Si decise di decorare il cancello d’ingresso in pietra esistente sul ponte Kalinkin, così come il ponte stesso, aggiungendo solo qualche scultura.
In un solo mese, alla fine di luglio 1814, la Porta di Narva fu costruita in legno sotto forma di un arco ad una campata incoronato da un carro della vittoria trainato da sei cavalli. La decorazione scultorea del monumento fu realizzata da Terebenev.
I reggimenti delle guardie che si distinsero durante la guerra furono elencati sui piloni del cancello. Sul sottotetto fu posta un’iscrizione in russo ed in latino: “I vittoriosi residenti della Guardia Imperiale Russa residenti nella capitale di San Pietroburgo, a nome della riconoscente patria (il 30 luglio 1814)“.
Furono costruiti quattro supporti per gli spettatori su entrambi i lati dell’arco. Per i membri della famiglia imperiale furono costruite gallerie speciali. Lungo la strada i cittadini potevano acclamare e salutare le truppe.
La solenne processione della prima divisione di fanteria delle guardie come parte dei reggimenti Preobrazhenskij, Semenovskij, Izmailovskij e Jaeger, ebbe luogo il 30 luglio 1814. Il 6 settembre, il reggimento Pavlovskij transitò sotto l’arco, il 18 ottobre fu la volta della cavalleria, il 25 ottobre marciarono sotto l’arco le truppe del reggimento cosacco.
Dieci anni dopo, la porta di legno di Narva si diradò e divenne pericolosa per i passanti. Decisero di abbatterla ma il generale Miloradovič, il quale partecipò alla guerra, si oppose fermamente. Fu allora deciso di costruire la Porta Trionfale sulla Strada del Peterhof, non lontano dal ponte Tarakanovka, utilizzando marmo, granito e rame. Per la sua costruzione, fu creato un comitato sotto la presidenza proprio del generale Miloradovič.
I lavori di costruzione iniziarono il 26 agosto 1827. Durante la cerimonia, Stasov consegnò a Nikolaj I (Nicola I), alla zarina Aleksandra Fëdorovna ed ai loro figli delle pietre sulle quali erano incisi i loro nomi in oro. Tali pietre dovevano essere collocate alle fondamenta della struttura. L’arciprete Nikolaj Muzovskij depositò la prima pietra dell’inizio dei lavori. Le prime pietre poste sulle fondamenta furono incastonate a forma di croce ortodossa. L’ultima pietra delle fondamenta riportava inciso in argento il cognome dell’architetto Stasov.
Dopo aver completato i lavori sulle fondamenta, la costruzione della Porta di Narva si interruppe per tre anni. Il motivo principale era dovuto alle divergenze riguardo la scelta del materiale per la costruzione del monumento. Una delle opzioni in esame riguardava l’uso di marmi siberiani, avanzati dalla costruzione della Cattedrale di Sant’Isacco. La fonderia di Dmitrij Shepelev propose inoltre la costruzione di cancelli in ghisa, per i quali chiese il pagamento di 532.000 rubli. Inizialmente Nikolaj I (Nicola I) accettò integralmente questa proposta e firmò persino un preventivo per l’uso della ghisa. Ma Stasov insistette sul fatto che la Porta di Narva doveva essere costruita in mattoni, che sarebbero stati rivestiti con il rame. In una lettera all’imperatore, scrisse: “La durata di questi mattoni rivestiti di rame può essere considerata superiore a qualsiasi tipo di pietra, le quali con il nostro clima subiscono inevitabilmente deterioramenti di natura più o meno sensibile. Il rame è più resistente all’invecchiamento e la sua vernice ha un colore gradevole“.
Stasov non riuscì immediatamente a convincere lo Zar. Il 22 aprile 1830 Nikolaj I (Nicola I) ordinò la costruzione della Porta di Narva in granito. Il progetto di Stasov era stato respinto. Ma grazie ad ulteriori tentativi da parte dell’architetto di realizzare la propria versione, Nikolaj I (Nicola I) accettò alla fine la proposta di Stasov. Il 10 maggio 1830 fu deciso di costruire la Porta Trionfale secondo la proposta dell’architetto Stasov ed i lavori ripresero nel mese di agosto del 1830. Allo stesso tempo, le porte di legno furono demolite.
Alla costruzione del monumento lavorarono oltre 2.600 operai. Durante la costruzione della Porta di Narva furono posati oltre 500.000 mattoni.
Nel 1831, alla Fonderia di ferro di Aleksandrovskij iniziarono a produrre fogli di rame per decorare la Porta di Narva. Il loro spessore era di 4-5 millimetri.
I lavori proseguirono rapidamente, ma l’incendio del 2 gennaio 1832 ritardò ulteriormente il completamento dell’opera. Ciò fu dovuto al fatto che per continuare a lavorare in inverno, l’intero cantiere fu ricoperto da una grande tenda di legno appositamente costruita. Sotto questa struttura però funzionava una fucina e fornaci di riscaldamento. Una manipolazione incauta del fuoco provocò un vasto incendio. La fonderia Aleksandrovskij fu giudicata colpevole dell’incidente e fu multata di 20.000 rubli.
Fu possibile eliminare le conseguenze dell’incendio solo nella primavera del 1832. Il 26 settembre 1833, Stasov comunicò il completamento dei lavori di costruzione dell’Arco di Trionfo di Narva. La commissione ufficiale che doveva valutare i lavori espresse entusiasmo e sorpresa per l’alta qualità di ciò che era stato realizzato.
L’altezza della Porta di Narva è di 23 metri ed insieme alla scultura della Vittoria raggiunge più di 30 metri d’altezza. La larghezza del monumento è di 28 metri.
Le sculture per decorare la Porta di Narva erano originariamente progettate per essere realizzate in marmo e dovevano essere acquistate in Italia. L’archeologo Aleksej Olenin si oppose a questa intenzione scrivendo: “In Russia non mancano bravi scultori e quindi piuttosto che acquistare in Italia, sarà più redditizio e decente far realizzare le sculture da scultori russi, i quali sapranno fare certamente di meglio rispetto a quelli italiani ed a un consto inferiore“.
Così il gruppo di cavalli che incorona la Porta di Narva fu eseguita dallo scultore Pëtr Karlovič Klodt, la statua della Vittoria dallo scultore Stepan Pimenov ed il carro dallo scultore Vasilij Demut-Malinovskij. La statua della Vittoria in piedi sopra il carro e le sculture alate della Gloria realizzate dallo scultore Leppe, stringono tra le loro mani un ramo di palma ed una corona di alloro quali sono simboli di pace e gloria.

Carro e statua della Vittoria

Scultura alata della Gloria
Nelle nicchie tra le colonne della Porta di Narva ci sono sculture di antichi soldati russi. Le armature dei cavalieri furono realizzate secondo i disegni dell’artista Solntsev, in base a campioni autentici conservati nell’Armeria del Cremlino.
Il lavoro degli scultori russi fu approvato personalmente da Nikolaj I (Nicola I).
Sulla facciata occidentale della Porta di Narva, in lettere d’oro, furono elencati i reggimenti di cavalleria delle guardie dell’esercito russo, che parteciparono alla guerra del 1812. Sulla facciata orientale furono elencati i nomi dei reggimenti di fanteria. Lungo il bordo del frontone furono invece elencate le principali battaglie.
L’inaugurazione della Porta di Narva fu programmata per il giorno del 21° anniversario della Battaglia di Kulm. Il 17 agosto 1834 un gran numero di cittadini partecipò alla cerimonia. I reggimenti delle guardie elencati sul monumento marciarono sotto l’arco.
Già negli anni 1877-1880, fu eseguita la prima riparazione del monumento. Alcuni fogli di rame dovettero essere sostituiti con fogli di ferro: la forza del rame lasciava molto a desiderare. Quindi, si scoprì che riguardo la scelta del materiale aveva ragione Nikolaj I (Nicola I) e non Stasov. Il rame con il clima di San Pietroburgo si corrode rapidamente. Questo processo è stato ulteriormente accelerato dopo aver combinato diversi metalli (rame e ferro) nel rivestimento.
Un’ulteriore lunga riparazione della Porta di Narva iniziò nel 1925. La interruppe lo scoppio della guerra nel 1941. Durante la guerra, l’Arco di Trionfo di Narva ricevette vari danni in conseguenza dei bombardamenti tedeschi. Il monumento infatti non era lontano dalla linea di difesa durante l’assedio di Leningrado.
Nel 1945, quando i soldati dell’Armata Rossa tornarono vittoriosi in città, la Porta di Narva ricoprì ancora una volta il ruolo dell’arco trionfale.
Il restauro del monumento fu continuato nel 1949-1952. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Benois. Il tetto in rame, le scale a chiocciola in ghisa e le lastre del pavimento furono sostituiti. Gli elementi decorativi perduti (raggi delle ruote del carro trionfale, ornamento sul corpo del carro) furono ricreati, le parti danneggiate del monumento (ali della Gloria-Vittoria, cavalli, corone trionfali e parti dell’arma) furono riparate.
L’Arco di Trionfo di Narva subì un ulteriore restauro dal 1978-1980.
Nel 1987 fu realizzato il desiderio dell’architetto Stasov, cioè fu creato un museo all’interno della Porta di Narva.
L’ultima grande revisione del monumento è stata effettuata alla vigilia del 300° anniversario di San Pietroburgo. Le lastre di rame sono state riparate e pulite. Alcune di esse sono state sostituite, così come alcuni dettagli dell’ornamento.
Luca D’Agostini
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