La città di Aleksandrov è la quarta città più grande della regione di Vladimir, con una popolazione di 59.036 persone (2018). E’ situata sul fiume Seraja, a 125 km a nord-ovest di Vladimir ed a 111 km a nord-est di Mosca, sulla linea ferroviaria Mosca-Jaroslavl. Aleksandrov è un centro turistico dell’Anello d’Oro della Russia.
Sul territorio in cui ora si trova Aleksandrov, vi furono insediamenti slavi dalla fine dell’XI secolo. Queste terre appartenevano al Principato di Vladimir-Suzdal, poi Principato di Pereslavl-Zalesskij (1175-1302) e poi divennero proprietà dei principi di Mosca. In conformità con la politica di Ivan Kalita, negli anni 1320, queste terre divennero attivamente popolate da insediamenti urbani. Dall’inizio del XVI secolo, in relazione a questo insediamento appare il nome di Aleksandrovskaja Sloboda.
Ivan III, in uno statuto spirituale del 1504, lasciò in eredità il villaggio a suo figlio Vasilij, il futuro granduca Vasilij III. Divenne uno dei luoghi di vacanza preferiti dai principi di Mosca. Aleksandrovskaja Sloboda iniziò a crescere attivamente con il coinvolgimento dei migliori maestri russi e italiani. Nel 1513 divenne una lussuosa residenza di campagna di Vasilij III.
La pagina più luminosa e più tragica della storia di Aleksandrovskaja Sloboda è allo stesso tempo associata al regno di Ivan IV il Terribile, che la trasformò da una residenza di campagna. Per quasi due decenni, dal dicembre 1564 al novembre 1581, Aleksandrovskaja Sloboda divenne la capitale reale dello stato ed il luogo dei negoziati internazionali e della firma di accordi nella politica estera di Ivan IV. Ma gli affari di stato si alternarono a torture ed esecuzioni dei nemici nelle tenebrose prigioni dell’insediamento. Questo luogo fu la scena di molti eventi e drammi della famiglia reale.
Aleksandrovskaja Sloboda passò alla storia come centro culturale del XVI secolo, lasciando inestimabili creazioni architettoniche alle generazioni future. Qui furono create le cronache ufficiali russe, furono stampati i primi libri, furono pitturate le icone, furono create opere musicali.
Nel 1581, dopo il sanguinoso dramma familiare e la morte del figlio maggiore, Ivan IV il Terribile lasciò prontamente Aleksandrovskaja Sloboda e non vi fece mai più ritorno.
All’inizio del XVII secolo, questo luogo soffrì molto dell’intervento polacco-svedese: nel 1609 e poi nel 1611-1612 era in balia delle truppe di Hetman Sapega. Dopo la liberazione del Paese dalle invasioni straniere, la zona era un cumulo di rovine e incendi.
La figlia di Pietro I, Elizaveta Petrovna, ereditò l’insediamento di Aleksandrovskaja Sloboda. Durante il regno di Anna I di Russia (1730-1740), viveva qui in esilio.
Nel 1778 fu creato lo stemma della città di Aleksandrov, composto da un leone su fondo rosso, sotto il quale è raffigurata una morsa metallica e due incudini ai lati. Questo simboleggia il carattere artigianale della città, poiché Aleksandrovskaja Sloboda è sempre stata famosa per i suoi artigiani.

Stemma della città di Aleksandrov
Nella prima metà del XIX secolo, la storia della città è strettamente legata alle dinastie dei mercanti che contribuirono allo sviluppo della tessitura. Nel 1808, sulla riva sinistra del fiume che attraversa la città, il commerciante Zubov impiantò la prima fabbrica di tintoria e stampa dei tessuti.
Il mercante Baranov, nel 1810 acquistò un appezzamento di terreno in città e vi costruì uno stabilimento per la tinta per i tessuti. Nel 1834, ampliò lo stabilimento fino a creare una vera e propria fabbrica dove filati e tessuti di cotone erano tinti di un rosso brillante. La storia di questa fabbrica è nota per la rivolta armata di cinque giorni, avvenuta nel dicembre 1905 ad opera dei suoi lavoratori. In memoria di questo evento, nel 1987 in città fu eretto un monumento.

Monumento in memoria della rivolta dei lavoratori avvenuta nel 1905
Nel 1874, Baranov creò in città una grande azienda tessile. Era la più grande fabbrica di tessitura di tutta la Russia ed era in costante espansione. Intorno alla fabbrica c’erano campi agricoli ed infrastrutture sociali (ostelli per lavoratori, ospedali, scuole, negozi, chiese). Questi insediamenti di lavoratori sono divenute le attuali città satelliti di Aleksandrov: Karabanovo e Strunino.
La costruzione della ferrovia Mosca-Jaroslavl nel 1870, che consentiva alle merci locali di avere libero accesso ai mercati, divenne un potente stimolo per l’economia di Aleksandrov. La stazione ferroviaria di Aleksandrov è diventata una delle migliori lungo tutto il ramo della ferrovia Mosca-Jaroslavl ed oggi è un monumento storico e architettonico della città.

Stazione ferroviaria di Aleksandrov
Nel XX secolo Aleksandrov divenne uno dei centri industriali più sviluppati della regione di Vladimir.
Nel 1932, una grande fabbrica di apparecchi radio si trasferì da Mosca ad Aleksandrov e ciò segnò l’inizio dello sviluppo del settore radiotecnico della città. Durante la Grande Guerra Patriottica, la fabbrica produceva le apparecchiature radio necessarie per soddisfare le esigenze dell’esercito sovietico. Nel dopoguerra, l’impianto industriale iniziò a produrre anche televisori.
Negli anni 1950-1980 la Fabbrica Radio di Aleksandrov impiegava quasi 13 mila persone e produceva un decimo di tutti i televisori prodotti in Unione Sovietica.
Negli anni ’90, tale impianto industriale fu colpito da enormi difficoltà economiche e terminò la sua attività. Nelle sue ex aree industriali sono state create diverse industrie e organizzazioni, che funzionano ancora oggi. Una di queste è una fabbrica che produce lampade, mentre un’altra fabbrica produce attrezzature per i treni delle ferrovie russe e per il trasporto elettrico urbano.
In città è presente anche una fabbrica che produce transistor e circuiti integrati, lampade a risparmio energetico, saldatrici ed apparecchiature di refrigerazione.
Una delle più antiche aziende di Aleksandrov è lo stabilimento “Iskhozh”, fondato nel 1808, che fu il primo nel Paese a padroneggiare la tecnologia di produzione dei sostituti della pelle. Dal 1954, fu l’unico stabilimento in Unione Sovietica, a produrre pelli artificiali di astrakan. Nel 1987, nello stabilimento, per la prima volta nel Paese, iniziò la produzione di guanti in maglia di cotone con rivestimento in PVC per la protezione delle mani. Dal 1990 l’impresa “Aleksandroviskozh” continua a produrre finta pelle artificiale (materiali per tende e tappezzeria), linoleum in piccole quantità, ma sta vivendo grandi difficoltà economiche.
Alla fine degli anni ’50, ad Aleksandrov fu creato l’Istituto di Ricerca Scientifica dell’Unione Sovietica per la Sintesi delle Materie Prime Minerali, il quale iniziò la produzione di cristalli di quarzo artificiale, la cui tecnologia e i cui prodotti per lungo tempo non avevano analoghi nel mondo. I monocristalli di diamante a semiconduttore erano di notevole interesse per la produzione di strumenti di alta precisione. Purtroppo la società è fallita nel 2007.
Una delle più recenti fabbriche impiantate ad Aleksandrov è una grande fabbrica russa realizzata in joint venture con la società turca Vestel, che produce TV LCD, lavatrici, frigoriferi, stufe, lavastoviglie e condizionatori d’aria.
Nel XX secolo, Aleksandrov era anche conosciuta come la “capitale del 101esimo chilometro“: infatti durante gli anni della repressione politica di Stalin, molte persone furono costrette a vivere in questa città, poiché dopo essere state rilasciate dalle prigioni e dai campi di detenzione, avevano il divieto si stabilirsi a meno di 100 chilometri da Mosca.
A livello turistico, l’attrazione principale di Aleksandrov è il Museo Statale storico-architettonico e artistico – Riserva “Aleksandrovskaja Sloboda”.

Aleksandrovskaja Sloboda
Luca D’Agostini
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