Aleksandr Marshal è un musicista e cantautore rock russo più volte vincitore di prestigiosi premi.
Il suo vero nome è Aleksandr Vital’evič Minkov ed è nato il 7 giugno 1957 a Korenovsk, una città del sud-ovest della Russia, situata nel Territorio di Krasnodar.
La sua famiglia non aveva nulla a che fare con la musica e l’arte. Suo padre era un pilota-istruttore militare, sua madre una dentista.
All’età di 7 anni, il futuro cantante iniziò a frequentare due scuole contemporaneamente: educazione generale e musica. In quest’ultima imparò a suonare il pianoforte e la chitarra.
All’età di 15 anni creò un gruppo musicale con il quale si esibiva in locali, parchi e veniva spesso invitato a suonare ai matrimoni.
La sua giovinezza fu caratterizzata da due sogni che coltivava contemporaneamente e tra i quali era costantemente diviso. Aleksandr Minkov sognava di diventare un pilota militare come suo padre, ma allo stesso tempo era irrimediabilmente attratto dalla musica. I suoi 193 cm di altezza e un fisico atletico, lo rendevano tanto ideale per una carriera militare, quanto adatto per il palcoscenico.
Nel 1974 Aleksandr Minkov entrò nella scuola militare di aviazione specializzandosi come “navigatore per il controllo del combattimento”. Fu in questa scuola militare che ottenne il soprannome “Marshal” che poi lo accompagnerà per il resto della vita.
Per due anni prestò servizio militare e contemporaneamente durante il tempo libero si esibiva a livello amatoriale con un gruppo musicale che aveva creato.
Lasciare la carriera militare fu una scelta difficile, aggravata dalla contrarietà di suo padre il quale si mostrò nettamente contrario. Ma Aleksandr Marshal comprese che la musica lo attraeva più di ogni cosa. Lasciò la carriera militare e per vivere iniziò a lavorare come meccanico, bagnino, musicista in un ristorante.
Il trasferimento a Mosca avvenne all’inizio degli anni ’80. Lesse un annuncio nel quale si ricercava un bassista per un gruppo musicale. Partecipò alla selezione ed entrò a far parte del gruppo musicale.
Poco dopo, ad Aleksandr Belov, un musicista amico di Marshal, venne in mente l’idea di creare un gruppo musicale in grado di suonare una musica che avesse potuto avere successo in Occidente. Aleksandr Marshal accettò l’idea e così crearono il gruppo “Gorky Park” che poco dopo effettuò il suo primo tour negli Stati Uniti. Il gruppo Gorky Park ebbe talmente tanto successo che Marshal e gli altri musicisti della band vissero negli Stati Uniti per cinque anni. Strinsero rapporti di collaborazione con Frank Zappa e Bon Jovi e i loro dischi furono realizzati prima dalla casa discografica Polygram ed in seguito dalla Mercury Records.
Nella seconda metà degli anni ’80, approfittando del crescente interesse della società occidentale nei confronti dell’Unione Sovietica, causato dalla perestrojka e dalla caduta della cortina di ferro, nelle loro esibizioni nordamericane, il gruppo “Gorky Park” utilizzò l’immagine di un gruppo enfaticamente russo, sfruttando luoghi comuni e stereotipi occidentali sull’Unione Sovietica e sulla Russia. I musicisti ai concerti e nei video musicali si esibivano in abiti con elementi di costumi popolari russi (ad esempio, in camicie con motivi russi), combinati con l’uso di simboli sovietici. Il testo utilizzava riferimenti al folk russo e all’arte sovietica. Il logo del gruppo Gorky Park era costituito dalle bandiere statunitense e sovietica legate l’una all’altra.

Gorky Park (Aleksandr Marshal è al centro seduto a terra)
Al ritorno in Russia, “Gorky Park” era già un gruppo famoso e i concerti che tenevano riempivano gli stadi. A Mosca si esibirono insieme a Bon Jovi e agli Scorpions.
Nel 1999 Aleksandr Marshal decise di abbandonare il gruppo musicale “Gorky Park” ed intraprese una carriera da solista. Il suo primo concerto da solista si tenne nel 1999 a Krasnodar. Nel teatro non c’era un solo posto libero e il successo fu immediato.
Il suo secondo concerto si tenne all’aeroporto di Mosca ed il luogo non fu scelto a caso, ma simboleggiava la sua nostalgia per il cielo e il suo sogno irrealizzato di proseguire la carriera di pilota militare. Ma la parte militare presente dentro il cantante risulterà sempre molto visibile. Non solo per il nome “Marshal”, ma soprattutto per i temi delle sue canzoni. Infatti molti brani eseguiti da Aleksandr Marshal si basano sul tema della guerra.
Il 7 giugno 2017, Aleksandr Marshal si è esibito in un concerto al Cremlino.

Il presidente Putin e Aleksandr Marshal
Aleksandr Marshal è una persona molto riservata e durante le interviste non parla mai della sua vita privata. Si è spostato tre volte. Il suo primo matrimonio secondo i coniugi si sciolse a causa del fatto che sua moglie Natal’ja era troppo attivamente coinvolta in tutti gli affari del cantante e questo rese presto conflittuale il loro rapporto. Da questo matrimonio nacque suo figlio Artёm.
Il secondo matrimonio terminò negli Stati Uniti. Dopo il divorzio sua moglie e sua figlia Polina rimasero a vivere a Los Angeles, mentre Aleksandr Marshal fece definitivamente ritorno in Russia. Il terzo matrimonio, ancora con una donna di nome Natal’ja, durò più a lungo ma terminò anch’esso. Dopo varie relazioni sentimentali, dal 2017 intrattiene una relazione sentimentale con una benestante venticinquenne giornalista musicale di nome Karina Nugaeva.

Aleksandr Marshal e Karina Nugaeva
Nel 2016 i servizi segreti ucraini hanno inserito Aleksandr Marshal nell’elenco delle persone a cui è vietato entrare in Ucraina con la patetica accusa di “aver attraversato illegalmente il confine di stato dell’Ucraina“. A causa dell’impossibilità di recarsi in Ucraina e quindi anche al cimitero di Kiev, Aleksandr Marshal, con l’aiuto di amici, ha trasportato le ceneri dei suoi genitori in Russia e le ha seppellite a Mosca.
Aleksandr Marshal è membro del Consiglio Pubblico presso il Ministero della Difesa della Federazione Russa. Ricopre anche la carica di membro del Consiglio Pubblico sotto il Comitato Investigativo della Federazione Russa.
Nel 2006 e nel 2010, Aleksandr Marshal ha vinto un premio conferitogli dai servizi segreti russi (FSB) per aver realizzato un ciclo di canzoni patriottiche e militari.
Il 10 settembre 2017, il presidente Putin gli ha conferito la Medaglia dell’Ordine al Merito alla Patria, II grado, “per il grande contributo allo sviluppo della cultura e dell’arte nazionale, dei media, dell’attività fruttuosa a lungo termine“.
Di seguito vi propongo tre video con altrettante esibizioni di Aleksandr Marshal. Nel primo video potrete assistere ad una emozionante esibizione che Aleksandr Marshal ha tenuto a Dontesk, capitale della Repubblica Popolare di Donetsk. Il concerto nel quale è stata cantata questa canzone era dedicato alla gloriosa guerra di indipendenza che la Repubblica Popolare di Donetsk e la Repubblica Popolare di Lugansk hanno combattuto e purtroppo, a bassa intensità, continuano a combattere contro quell’accozzaglia di truppe che costituiscono l’esercito del golpista governo ucraino. Il testo di questa emozionante canzone è decisamente forte, come è giusto che sia. Per chi non conosce il russo, di seguito vi riporto la traduzione del testo.
Titolo: Я русский, Я тот самый “колорад” – (Io sono russo. Io sono lo stesso “Kolorad”)
Sono russo. Io sono quel Kolorad.
Sovdepovsky fa schifo, eruzione cutanea e cotone idrofilo.
Sono quello che ama la vodka e le parate,
sono il figlio del soldato vittorioso.
Sono il moscovita più naturale,
cresciuto mentre mia madre lavorava il telaio.
Sono quello che ha pietà dei bambini di Donetsk,
che disprezza gli Stati Uniti e Obama.
Non essere felice. Non siamo estinti.
Ci sono molti di noi non abituati a mangiare per la pancia.
L’umanità ha instillato in noi la vita nelle barriere dell’Unione morente.
Siamo sopravvissuti, ovviamente, non tutti.
Ma i sopravvissuti sono diventati più forti dell’acciaio.
Noi russi, tre volte russificati,
siamo risorti dalla polvere della vostra coscienza.
Per noi sacra è la Patria e la Madre Russia,
il mondo ha paura di noi, perché sa:
A chi “non può capire la Russia con la mente”,
A coloro lei spiega abitualmente
cosa c’è nel mondo, oltre al cibo,
alla decenza, alla dignità e alla coscienza.
E il nostro russo “Vado da te”
per te stupido, ahimè, ci sono cattive notizie.
Non toccate la Russia, signori!
Ricorda: ci siamo battuti e stiamo diventando più forti,
altrimenti la morte verrà da te per un nuovo raccolto.
Non dovresti considerarci pidocchi,
ragazzo d’oltremare, non sei il messia.
Pensa, non siamo il Vietnam, ma la Russia,
Pensa fratello, non la Bosnia ma la Russia.
Pensa con chi vuoi combattere?
Pensa e non toccare la nostra Madre.
Buona visione con l’esibizione di Aleksandr Marshal a Donetsk.
Nel prossimo video potrete assistere ad una bellissima esibizione dal vivo di Aleksandr Marshal insieme ad uno dei più famosi cantanti russi: Grigorij Leps. Il titolo della canzone sentimentale è: Я поднимаю руки (Io alzo le mani).
In quest’ultimo video potrete assistere ad una vecchia esibizione di un grande successo della prima parte della carriera del giovane Aleksandr Marshal. Il titolo della canzone è: Белый пепел (Cenere bianca).
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