Aginskoe è una città della Russia situata nel Territorio della Transbajkalia, nel Distretto Federale dell’Estremo Oriente della Federazione Russa. La città si trova nell’ampia valle senza alberi del fiume Aga, affluente dell’Amur e dista 150 km da Čita e circa 150 km anche dal confine con la Mongolia.
La prima menzione del villaggio risale al XVII secolo, quando tribù migranti nella steppa di Agin, si fermarono lungo il fiume Aga, in una zona ricca di pascoli.
Successivamente fecero la comparsa i primi cittadini russi. Nel 1745, un contadino russo Vasilij Tataurov raggiunse il fiume Aga e notando che vi erano terreni fertili vi costruì una casa di legno. Ma la lontananza della casa dalle rotte commerciali non portò allo sviluppo immediato della zona, tanto è vero che nel 1871 qui vi erano solo cinque case ed il simbolo dello stato russo era costituito unicamente da una croce ortodossa piantata in terra.
E’ per questo motivo che il villaggio di Aginskoe si ritiene fondato nel 1781. Le famiglie dei Tataurov, dei Naumov, dei Larionov e dei Gantimurov furono considerate i primi coloni. Negli anni successivi, i loro parenti che vivevano a Čita emigrarono qui ed il villaggio cominciò a crescere lentamente.
Il viaggiatore Potanin che visitò Aginskoe nel 1898, menzionò nelle sue note: “Siamo arrivati nella steppa di Agin il 15 maggio. Il villaggio di Aginskoe è costituito da due strade e vi sono 50 case. C’è una chiesa di legno, due scuole ed un prete. Inoltre vi sono sette negozi commerciali di proprietà dei cinesi. La popolazione è di 451 abitanti. La loro occupazione principale è la zootecnia e la lavorazione dei campi. Qui ogni anno, all’inizio dell’inverno si tengono delle fiere nelle quali si radunano i mercanti di Čita e della Manciuria“.
Un evento di grande importanza fu la costruzione e la messa in servizio della Transiberiana nel 1897-1901. La ferrovia attraversava il territorio della steppa di Agin, transitando a 37 km da Aginskoe. Gli abitanti del villaggio presero parte attiva alla costruzione della ferrovia.
Il villaggio continuò ad espandersi in epoca sovietica. Nel 1921 fu aperto un ospedale con 10 posti letto. Nel 1927 fu costruita una biblioteca (ora la Casa della creatività dei bambini). Due anni dopo fu realizzata una stazione radio. Nel 1936 fu messo in funzione un mulino a vapore sul fiume Aga, due anni dopo fu costruita una centrale elettrica.
Durante la Grande Guerra Patriottica, Aginskoe si trasformò in un quartier generale per fornire assistenza al fronte, organizzando l’invio cavalli e vestiti pesanti.
Dal 1965 è iniziata la fase di sviluppo del villaggio. Furono costruiti edifici residenziali, negozi, un asilo, un impianto petrolifero, una stazione, un impianto industriale, uno stadio, uno stabilimento di produzione di salsicce. Al centro del villaggio apparvero la Casa della Cultura, una banca statale ed un nuovo ospedale. Fu allestito un giardino nel parco centrale ed il villaggio iniziò ad essere abbellito.
Oggi Aginskoe è un villaggio moderno e confortevole. Qui sono concentrate le autorità esecutive, legislative, giudiziarie del distretto. La maggior parte delle case sono tutte in legno ad un solo piano. Negli ultimi anni nel centro sono stati costruiti moderni palazzi per gli uffici, hotel e ristoranti.
Trasformato non solo il centro, ma anche la periferia. Un monumento in legno è stato eretto al leggendario Babi-Baras Bator, con alle sue spalle un arco e piccole forme architettoniche in stile locale.
La Chiesa ortodossa di San Nicola ed il complesso buddista Aginskij Datsan sono stati restaurati nello stesso stile architettonico originale.
I servizi in città sono molto efficienti. Aginskoe dispone di una Casa della creatività dei bambini, una scuola d’arte, quattro scuole complete, una palestra, un ramo dell’Università pedagogica statale Trans-Baikal, un istituto sportivo, sette asili nido. Vi è anche un’università buddista. Inoltre nel 1993 è stata inaugurata la scuola di medicina tibetana.
In seguito al censimento del 2017 la popolazione di Aginskoe ammonta a 17.943 abitanti.
Il clima ad Aginskoe è moderatamente freddo. D’inverno la temperatura varia da un massimo di – 11° (11° gradi sotto zero) ad minimo di -28° (28° gradi sotto zero). D’estate la temperatura massima è di 24° e la minima di 1°. Luglio è il mese più piovoso.
Meritano di essere visitate la Chiesa ortodossa di San Nicola ed il complesso buddista Aginskij Datsan.
Chiesa di San Nicola – La chiesa con il campanile fu costruita su iniziativa dell’importante dottore di medicina tibetana Badmaev il quale riuscì a coinvolgere anche il conte Jusupov. Badmaev e Jusupov furono ricevuti a Mosca da Nikolaj II (Nicola II) il quale accettò la realizzazione dell’opera e stanziò 10.000 rubli. La costruzione iniziò nel 1897 e fu completata nel 1903. Due anni dopo la chiesa fu consacrata.
La chiesa di San Nicola rimase in salvo fino al 1930. All’inizio degli anni ’30 in seguito alla politica bolscevica, la chiesa fu chiusa, tutte le icone ed i monumenti furono tolti ed i sacerdoti furono inviati in un insediamento nel territorio di Krasnojarsk. Croci e cupole furono lasciate cadere in rovina, le campane furono rimosse e portate via. La chiesa rimase vuota fino al 1936. Nell’ottobre 1937, con il decreto del Comitato Esecutivo Centrale della Repubblica Socialista Sovietica autonoma Buryat-Mongola, l’edificio fu affidato al dipartimento della cultura. Nello stesso anno, il campanile fu distrutto e la cupola principale fu demolita. Nell’edificio fu costruito un palcoscenico di legno e fu aperto il cinema Aga, poi ribattezzato “Cinema Ottobre”. Il cinema è rimasto in funzione fino al 1984.
Il 26 giugno 1991, per decisione del Consiglio distrettuale dei deputati, l’edificio della Chiesa di San Nicola fu affidato comunità ortodossa. Dopo una piccola riparazione avvenuta nel novembre di quell’anno, furono avviati i lavori di restauro della chiesa. Oggi il campanile è stato completamente restaurato, sono in corso l’installazione di colonne e il restauro della cupola principale alta 29 metri.

Chiesa di San Nicola (Aginskoe)
Aginskij Datsan – Situato a 6 km a sud della città di Aginskoe vi è l’Aginskij Datsan, un complesso monastico buddista, considerato Patrimonio Culturale della Federazione Russa.
Il tempio buddista fu costruito lungo il fiume Aga tra il 1811-1816. Dopo che la costruzione fu completata, il tempio santificato fu chiamato “Dechen Lhundubling”, che in lingua tibetana significa “La dimora della realizzazione spontanea della grande felicità”. Le divinità guardiane del Datsan erano Jamsaran (il dio della guerra mongolo-tibetano) e Lhamo (la divinità femminile glorificata nel buddismo).
Inizialmente, il Datsan consisteva in un tempio centrale e 4 piccoli templi laterali. L’architettura del tempio si distinse per l’influenza delle tradizioni dell’architettura della chiesa russa. L’architettura del tempio combinava elementi individuali di stili tibetano, cinese e russo.
A metà del XIX secolo iniziò la costruzione di un nuovo edificio, originariamente progettato per essere costruito nel 1865. Nell’ultimo quarto del XIX secolo, Datsan divenne il più grande monastero buddista della regione Trans-Baikal ed alla fine del XIX secolo, era conosciuto ben oltre la regione per le sue scuole mediche, filosofiche e astrologiche. La sua biblioteca era famosa e conservava più di 40.000 tavole xilografiche con testi tibetani e mongoli, oltre a cliché in legno con disegni per libri e immagini religiose. Ciò permise al Datsan di pubblicare i libri di testo di base per le scuole buddiste.
Nel periodo sovietico, il clero lamaista del Datsan fu represso. Gli arresti iniziarono nel 1930 ed alla fine del 1937 rimasero solo 32 lama. Alla fine degli anni Trenta il Datsan fu chiuso e la maggior parte degli edifici furono demoliti. Le strutture sopravvissute furono utilizzate per il ricovero dei malati di tubercolosi e per il loro trattamento farmacologico.
Nel 1946, l’Aginskij Datsan fu riaperto. Nel 1990, su richiesta dei residenti della regione, il Datsan fu restaurato e riacquistò il suo aspetto storico. Una statua di Maidari e circa 250 oggetti liturgici buddisti furono restituiti dai magazzini di San Pietroburgo, dove erano stati riposti durante la repressione.
Nel 1991 il Datsan è stato visitato e consacrato dal Dalai Lama.

Aginskij Datsan

Aginskij Datsan
Luca D’Agostini
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