Il 5 dicembre 2018 ricorrerà il 198° anniversario della nascita del poeta e traduttore russo Afanasij Afanas’evič Fet-Šenšin. Durante la sua vita il suo talento di poeta non fu mai pienamente riconosciuto dalla critica letteraria, ma la sua opera fu considerata ed ammirata dai più grandi scrittori del suo tempo, da Tolstoj a Turgenev e Nekrasov ed in seguito rivalutata dai poeti simbolisti tra i quali Aleksandr Blok e Andrej Belij.
Nacque il 5 dicembre (23 novembre, vecchio stile) del 1820 in una tenuta agricola vicino alla città di Mtsensk. La madre, una donna tedesca di nome Charlotte, già coniugata con Johan Foeth, sposò in seconde nozze Afanasij Šenšin, un russo di piccola nobiltà, capitano dell’esercito in pensione. Il matrimonio avvenne all’estero e con rito luterano. Nel 1820 nacque Afanasij, ma nel 1822 i due dovettero risposarsi in quanto il loro matrimonio, contratto all’estero con rito luterano, non aveva valore legale in Russia.1 Nel 1835, a causa di questa irregolarità e poiché risultò che il matrimonio ortodosso dei genitori fu eseguito dopo la nascita del bambino, il concistoro di Orël dichiarò il ragazzo, già quindicenne, figlio illegittimo, causandogli l’improvvisa perdita di una buona parte dei suoi diritti, primo fra tutti quello di portare il cognome Šenšin, con cui era nato e cresciuto. Di conseguenza gli fu tolto il titolo nobiliare a questo connesso, con la relativa esclusione da ogni diritto di successione ereditaria. Questo episodio segnò profondamente la vita del poeta.1 Per il resto della sua vita, almeno in ambito letterario, utilizzerà sempre il cognome del primo marito della madre, russificato in Fet, anche dopo la lunghissima disputa giudiziaria che sfociò nel riconoscimento legale, avvenuto nel 1876, della sua appartenenza alla famiglia Šenšin.
Fino a 14 anni, il ragazzo visse e studiò a casa, e poi fu mandato in un collegio tedesco a Werro, in Livonia (ora città di Võru in Estonia).
Nel 1837, si trasferì a Mosca, trascorse mezzo anno nella foresteria del professor Michail Pogodin e si iscrisse all’Università di Mosca, dove studiò dal 1838 al 1844, prima nella facoltà di giurisprudenza, poi in quella di filologia classica, ma senza portare a termine gli studi.2
Nel 1840 fu pubblicata la prima raccolta di poesie intitolata “Il panteon lirico”, nelle quali l’autore si rifugiò dietro le iniziali di A. F. Dalla fine del 1841, le poesie di Fet-Šenšin comparvero regolarmente pubblicate con il suo nome e cognome.
Al fine di ottenere il titolo nobiliare, il poeta decise di arruolarsi nell’esercito. Nel 1845 fu assegnato al reggimento di corazzieri; nel 1853 fu trasferito nella cavalleria ed inviato a combattere in Crimea.
Durante gli anni di servizio militare, Fet-Šenšin si innamorò di Maria Lazič, la quale influenzò tutto il suo lavoro futuro. Poco tempo dopo però avvenne un tragico evento: Maria Lazič fu vittima di un incidente domestico, dandosi casualmente fuoco nel suo letto e perse la vita. Questo episodio fu riportato dal poeta in alcuni suoi scritti.
Nel 1850 pubblicò una raccolta di liriche, curate dallo scrittore Ivan Sergeevič Turgenev, con il quale collaborerà a lungo, instaurando un ottimo rapporto di amicizia.
Nel 1858 si ritirò dall’esercito con il grado di capitano e riuscì ad ottenere il tanto desiderato diritto all’iscrizione nell’albo della nobiltà russa, raggiungendo così lo scopo che si era prefissato. Tra le sue conoscenze acquisite nell’ambiente militare c’è sicuramente da annoverare quella con Lev Nikolaevič Tolstoj, che rimarrà suo amico fino alla fine. Lo stesso Tolstoj lo ricorda come l’unica persona proveniente dal mondo letterario che si pregiava di frequentare e di cui si dichiarava sinceramente amico.
Congedatosi dall’esercito, ebbe modo di effettuare anche un viaggio all’estero, visitando la Germania, l’Italia e la Francia. A Parigi frequentò Turgenev, che viveva in una villa non lontana dalla sua abitazione. Nel 1857 si sposò con Maria Botkina e il patrimonio acquisito con le nozze gli permise di comperare la tenuta di Stepankova, situata nel distretto di Mtsensk, suo luogo d’origine. Proprio in casa di Fet-Šenšin, durante una colazione, avvenne il famoso litigio tra Turgenev e Tolstoj, e fu lo stesso Fet-Šenšin che cercò di ritessere il rapporto tra i due grandi scrittori, riuscendoci solo parzialmente.
Nel 1876, dopo più di quarant’anni dalla dichiarazione del suo status di figlio illegittimo, un decreto imperiale appianò la questione e per Fet-Šenšin arrivò quell’atto di giustizia da lui perseguito con caparbietà e che sancì “l’annessione alla stirpe di suo padre Šenšin, con tutti i titoli e i diritti appartenenti alla stirpe”.
A partire dal 1883 iniziò a pubblicare dei volumetti di versi dal titolo “Luci della sera” e delle Memorie, in due volumi. La sua attività letteraria non si limitò solamente alla poesia ma spaziò anche nel campo delle traduzioni, dal latino con Orazio, Virgilio e Catullo, dal tedesco con Goethe e Schopenhauer. In virtù di queste, nel 1886 venne eletto membro dell’Accademia delle Scienze e ricevette il Premio Pushkin per la traduzione integrale delle opere di Orazio .
Nel 1888, Fet-Šenšin ricevette il titolo di ciambellano e fu ricevuto personalmente all’Imperatore Alessandro III.
Con l’avanzare dell’età gli attacchi di asma, di cui era sofferente, divennero sempre più difficili da sopportare, così iniziò a nutrire propositi di suicidio. La sua famiglia, vista la situazione, lo faceva controllare a vista ma nonostante questa assidua sorveglianza, il 3 dicembre 1892 (21 novembre, vecchio stile) Fet-Šenšin trovò il modo di reperire un coltello con cui tentò di uccidersi, riuscendo solo ad infliggersi qualche lieve ferita. Questo episodio però lo turbò così profondamente che il suo cuore, non toccato dalla lama, si spezzò ugualmente a causa di un infarto.
Il poeta fu sepolto nel villaggio di Kleimenovo, nella tenuta di famiglia degli Šenšin.
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Dmitrij Petrovič Mirskij, Storia della letteratura russa, Garzanti, 1998 p. 198
(2) M. Colucci – R. Picchio, Storia della civiltà letteraria russa, Dizionario-Cronologia, UTET, 1997 p. 96
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