Abramo di Bulgaria è un santo venerato dalla Chiesa ortodossa russa.
La commemorazione viene eseguita il 1° aprile, in ricordo della sua morte che avvenne il 1° aprile 1229.
Ci sono pochissime informazioni sulla vita di Abramo di Bulgaria. Le informazioni di base sono contenute negli annali e nei monumenti letterari del XVII secolo. La più antica fonte di notizie su Abramo di Bulgaria sono le Cronache Laurenziane del XIV secolo.1
Da tali cronache emerge che Abramo di Bulgaria era “di una lingua diversa, non russa” (il nome prima del battesimo è sconosciuto). Probabilmente era bulgaro, era cresciuto in un ambiente musulmano e originariamente professava l’Islam.2
Abramo di Bulgaria era un commerciante ricco e notevole, commerciava nelle città della regione del Volga.1
Sotto l’influenza della comunicazione con i mercanti russi, Abramo il bulgaro accettò l’ortodossia, diventando un missionario attivo.
La vita di quest’uomo era molto diversa dalla vita di molti dei suoi compatrioti bulgari. Era un uomo insolitamente compassionevole, misericordioso con gli afflitti, spendeva la sua ricchezza per i bisogni degli afflitti. Visitando le città russe, comunicando con i mercanti russi, divenne profondamente interessato alla fede cristiana ed accettò il Santo Battesimo.
Quindi questo mercante divenne cristiano e ricevette un nuovo nome, Abramo. In nessun luogo negli annali si fa menzione del nome del santo prima del Battesimo.
La cronaca testimonia che Abramo di Bulgaria arrivò per lavoro nella città di Bolgar, situata nell’odierna Repubblica del Tatarstan, dove iniziò a predicare il cristianesimo tra i bulgari presenti in città.
I musulmani lo persuasero con persistenza a rinunciare a Cristo. Ma Abramo di Bulgaria era incrollabile nella sua fede. Avendo saputo che non era russo e non era quindi sotto la protezione del principe di Vladimir-Suzdal, Abramo di Bulgaria fu arrestato.
Mentre era recluso in prigione minacciarono di privarlo di tutti i suoi beni. A queste minacce, Abramo di Bulgaria rispose che per Cristo Salvatore era pronto a perdere non solo le sue proprietà, ma non avrebbe risparmiato la sua stessa vita. Dopo questa affermazione fu sottoposto ad un pestaggio. Abramo di Bulgaria fu picchiato così crudelmente che non c’era un solo posto intatto sul suo corpo. Cercarono di zittirlo, di fargli rinnegare Cristo, ma fu inutile. Poi i bulgari, inferociti contro di lui, lo tormentarono per molti giorni in prigione, cercando di costringerlo a rifiutare la fede cristiana. Vedendo la sua costanza, lo torturarono e lo appesero sottosopra. Come scritto nelle Cronache Laurenziane, Abramo di Bulgaria “maledisse Maometto e la fede bulgara“.3 Vedendo la sua inflessibilità nella fede, lo condussero in un pozzo situato fuori dalla città e al pozzo, non lontano dalla riva del Volga. Qui, il 1° aprile 1229, gli tagliarono prima le mani, poi le gambe ed infine la testa.
Secondo la tradizione, sul luogo dell’esecuzione iniziò a sgorgare una fonte di acqua pulita la quale aveva effetti curativi. Una leggenda locale narra che la prima persona che ricevette la guarigione da questa fonte era un uomo di culto maomettano.3
Il corpo di Abramo di Bulgaria fu sepolto dai mercanti russi nel cimitero cristiano di Bolgar.
Poco tempo dopo, dalle Cronache Laurenziane si apprende che la città di Bolgar fu bruciata dai russi per punizione in seguito all’uccisione di Abramo di Bulgaria. Il principe di Vladimir, Jurij Vsevolodovič, dopo la vittoria sui bulgari, pose come condizione per la pace con i bulgari, il trasferimento in Russia del corpo del martire.4
Il giorno della canonizzazione di Abramo di Bulgaria è sconosciuto. È probabile che la celebrazione locale della memoria del martire iniziò subito dopo aver portato le sue reliquie a Vladimir. A quel tempo, fu particolarmente onorato a Vladimir, fu chiamato il Grande Martire, le sue catene furono deposte su persone malate di mente, e molte furono guarite, era considerato il santo patrono dei bambini infermi.
Durante le incursioni dei Tatari-Mongoli, le reliquie furono nascoste in una cappella della Cattedrale di Vladimir, dove rimasero fino all’inizio del XVIII secolo.4
In un manoscritto del XVII e XVIII secolo, c’è un’indicazione di sei miracoli avvenuti di fronte alle reliquie del santo, principalmente relativi alla guarigione delle malattie degli occhi.
L’11 maggio 1711 le reliquie di Abramo di Bulgaria furono trasferite in una cappella laterale del Monastero dell’Assunzione di Knjaghinin, nella città di Vladimir. Nel 1785 fu istituita una processione dalla Cattedrale dell’Assunzione della città di Vladimir al Monastero di Knjaghinin in ricordo del secondo trasferimento delle reliquie.
Nel 1916, le reliquie del santo martire furono trasferite in una chiesa di Kazan, in un santuario splendidamente decorato con un baldacchino di granito, che è stato conservato fino ad oggi.4
Nel 1923 però la chiesa fu chiusa e le reliquie furono trasferite nel magazzino di un museo e di loro si perse traccia. La loro attuale ubicazione è sconosciuta. Prima della trasferimento delle reliquie al museo però, la badessa del monastero prelevò una parte delle reliquie che sono per fortuna giunte fino ai giorni nostri.
Nel 1993 il Monastero di Knjaghinin fu rinnovato ed il metropolita di Vladimir che custodiva una parte delle reliquie di Abramo il Bulgaro, le riportò di nuovo nel monastero.
Luca D’Agostini
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Fonti:
(2) Почитание святого мученика Авраамия
(3) Колодец
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