Oggi, 23 febbraio, in Russia, Bielorussia, Tagikistan e Kirghizistan, si celebra la festa “Giorno dei Difensori della Patria”. Anche in altri paesi dell’ex Unione Sovietica viene celebrata la Giornata dei Difensori della Patria, ma in date diverse. In Kazakhistan il 7 maggio, in Turkmenistan il 27 gennaio, in Uzbekistan il 14 gennaio. Il 23 febbraio è festa anche nelle autoproclamate Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, in Transnistria e in Ossezia del Sud. In Ucraina nel 2014 il presidente Poroshenko ha firmato un decreto con cui il 23 febbraio è stato vergognosamente annullato ed addirittura nella regione di Leopoli, alcuni negozianti che vendevano delle cartoline di auguri riguardo il 23 febbraio, sono stati arrestati per “propaganda del comunismo”.
La festività fu istituita il 27 gennaio 1922 dal Presidium del Comitato Esecutivo Centrale, in occasione del 4° anniversario dell’Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini, la quale era stata a sua volta istituita il 28 gennaio 1918. Originariamente era chiamato: “Giorno dell’Armata Rossa e della Marina”.
Dal 1946 al 1993 fu chiamato: “Giorno dell’Esercito Sovietico e della Marina”. Successivamente il 23 febbraio è stato proclamato ufficialmente “Giorno dei Difensori della Patria”.
Dal 2002 a seguito di una legge approvata dalla Duma della Federazione Russa, il 23 febbraio in Russia è un giorno non lavorativo. Questa festa è molto sentita dai cittadini russi ed è celebrata dagli uomini coi colleghi di lavoro o in famiglia. Il 23 febbraio per tradizione è considerato la festa di tutti i militari. Quelli di oggi, di ieri ed anche del domani, dato che in Russia il servizio di leva è obbligatorio e dura un anno. Tuttavia il titolo di “Difensore della Patria” si addice anche a chi non ha prestato il servizio militare o per ragioni anagrafiche deve ancora farlo. Il concetto di “difensore della Patria” è tutto qui: ogni uomo nella tradizione popolare è “difensore”, della Patria, della famiglia, della donna amata. Per questo motivo il 23 febbraio non si associa più di tanto all’esercito, ma all’intero universo maschile.
Come ogni festa che si rispetti anche il 23 febbraio ha il suo lato commerciale. In questa giornata è consuetudine delle donne di fare dei regali agli uomini della propria vita: padri, fratelli, mariti.
Nel Giorno dei Difensori della Patria si festeggiano anche le veterane della Seconda Guerra Mondiale e le donne militari russe.
In questo giorno viene celebrata la gloria militare della Russia mediante anche una cerimonia nei Giardini di Alessandro, con la posa di corone di fiori alla Tomba del Milite Ignoto, alla quale partecipano il Presidente della Federazione Russa, i capi miliari, i rappresentanti del Governo, i leader dei partiti politici (tranne quelli manovrati dall’occidente tipo il Naval’nyj di turno), le gerarchie ecclesiastiche.
In serata, il Presidente della Federazione Russa ed i vertici del Governo, sono presenti in prima fila al concerto dedicato ai Difensori della Patria. La festa si chiude con i fuochi d’artificio che solitamente hanno inizio alle ore 21.00 circa.
Ora, purtroppo molti di voi non potranno assistere al concerto. Allora prendetevi un po’ di tempo e godetevi i video di queste cinque bellissime canzoni. E’ l’omaggio che noi dell'”Associazione Madre Russia”, riserviamo a tutti i Difensori della Patria. Vi consiglio di guardarli attentamente e molto probabilmente vi emozionerete. Per ciascuno di questi quattro video vi fornirò una brevissima recensione introduttiva, al fine soprattutto per chi non parlasse il russo, di poterli capire e apprezzare maggiormente.
Nel primo video al quale state per assistere, scoprirete che non siete gli unici ad esservi emozionati. In questo video infatti, noterete che ad emozionarsi è stato anche il Presidente Putin, seduto in prima fila ad ascoltare la canzone che anche voi starete per ascoltare. Il cantante con questa bellissima voce si chiama Gennadij Seleznev (Геннадий Селезнев) ed è la voce del “Gruppa Rozhdestvo” (Группа Рождество). Il titolo della canzone è: “Sai, voglio vivere così tanto” (Ты знаешь, так хочется жить).
In questo secondo video potrete ascoltare una bellissima canzone cantata da Nikolaj Rastorguev (Николай Расторгуев). Nikolaj Rastorguev è un grande uomo oltre ad essere un eccellente cantante. Amico e confidente del Presidente Putin, Rastorguev è anche deputato alla Duma di Stato, eletto nel partito “Russia Unita” del Presidente Putin. Il servizio di sicurezza dell’Ucraina lo ha inserito nella lista delle persone indesiderate. Rastorguev ha ottenuto i premi di Artista Popolare e Artista Onorato della Federazione Russa. E’ il leader del gruppo musicale “Gruppa Liube” (Группа ЛЮБЭ). Il titolo della canzone che state per ascoltare è: “Qui le albe sono quiete” (А зори здесь тихие-тихие).
Le immagini alle quali assisterete sono quelle del film “Qui le albe sono quiete”, uscito il 4 novembre 1972, di produzione sovietica e diretto Stanislav Rostotskij. Il film ottenne una nomination all’Oscar come miglior film straniero.
Il film si basa sul libro di Boris Vasiljev del 1969 e il quale narra la storia vera di 5 donne dell’Armata Rossa durante la Grande Guerra Patriottica, le quali, nel maggio del 1942, con il loro sacrificio non permisero ai soldati tedeschi di far saltare in aria una stazione ferroviaria strategica per l’organizzazione delle truppe sovietiche. Solo il sergente, Fedot Vaskov, rimarrà in vita e vendicherà le 5 donne della sua squadra non mostrando alcuna pietà verso i soldati tedeschi, uccidendoli tutti anche quando questi si arresero.
Le immagini del film sono molto emozionanti e ricordiamo quindi chi erano queste 5 donne. Margarita Osjanina, aveva 20 anni, grado sergente minore. Margarita nonostante la sua giovane età, era già vedova, in quanto suo marito morì all’inizio della guerra. Margarita aveva un figlio piccolo ed una madre malata. Durante uno scontro a fuoco con alcuni soldati tedeschi, nel quale riuscì ad ucciderne qualcuno, purtroppo fu colpita dallo scoppio di una granata gettata dai tedeschi nella sua postazione. Rimase ferita gravemente senza l’evidente possibilità di salvarsi. Il sergente Vaskov, per interrompere la sua agonia, le lasciò una pistola con un solo colpo nel tamburo. Margarita così pose fine alla sua vita. Alla fine della guerra, il sergente Vaskov adottò il figlio di Margarita educandolo con il ricordo costante del sacrificio e del valore umano di sua madre.
Evgenija Komelkova, aveva 19 anni. Era la figlia di un ufficiale dell’Armata Rossa. Tutta la sua famiglia venne uccisa all’inizio della guerra e solo Evgenija riuscì sopravvivere. Era una bella ragazza, alta e con i capelli rossi. Si dimostrò anche una combattente molto coraggiosa. Nel combattimento tra i boschi si dimostrò così abile da riuscire ad uccidere da sola alcuni soldati tedeschi. Ad un certo punto però il suo mitra si inceppò ed Evgenija morì eroicamente colpita dalle raffiche di mitra di più soldati tedeschi che l’avevano circondata e precipitando giù per una scarpata.
Elizaveta Brikkina, era una ragazza molto semplice. Suo padre era un guardaboschi mentre sua madre, sofferente di una brutta malattia morì poco prima che Elizaveta partì per la guerra. Morì sprofondando in una palude durante una missione di combattimento.
Sof’ja Gurvič era una studentessa all’Università di Mosca. Proveniva da una famiglia ebraica. Suo padre svolgeva la professione di medico a Minsk. Era una ragazza silenziosa e poco appariscente. Sof’ja morì colpita da un colpo di baionetta di un soldato tedesco durante una missione di ricognizione nei boschi.
Galina Chetvertak era la più giovane delle cinque ragazze. Galina era orfana e crebbe in un orfanotrofio. Si arruolò volontariamente. Morì colpita alle spalle dalle raffiche di mitra di un soldato tedesco.
A cantare la canzone del prossimo video è di nuovo Nikolaj Rastorguev, in una esibizione dal vivo con il suo gruppo musicale, il “Gruppa Liube” (Группа ЛЮБЭ). Il titolo della canzone è: “Per te, Madrepatria” (За тебя, Родина-мать). Durante l’esibizione del gruppo musicale, noterete il bravissimo tastierista Vitalij Loktev, Artista Onorato della Federezione Russa, con la bandiera russa dipinta sulla sua testa calva.
Vi traduco alcuni versi della canzone che state per ascoltare, sono utili per capire il sentimento di amore verso la propria terra:
” …i nostri migliori anni resteranno nelle canzoni,
E questo vento di libertà rimarrà nel mio cuore…
…Ti amo, Madre…
… Madre, come mi hai insegnato, ho creduto, ho combattuto, ho camminato fino alla fine
Madre, abbiamo vinto! Ci ho creduto, sapevo che sarebbe andata così…
… La bandiera vola orgogliosamente sulla nostra Madrepatria…
… Ci alzeremo fino alla fine, per te Madrepatria!
… Canteremo, cammineremo, per te Madrepatria!…
… Sul campo vado, sussurro a me stesso: “Ti amo …”
Cammino in riva al mare, sussurro dolcemente: “Ti amo …”
Madrepatria, io sono tuo figlio per sempre!
Ovunque io sia, sei nel mio cuore,
Madrepatria, tu sei mia Madre…”
Il video al quale state per assistere mostra l’esibizione di Ol’ga Kormuchina (Ольга Кормухина) nella Piazza Rossa di Mosca. Ol’ga Kormuchina è una famosissima cantante russa ed il 20 ottobre 2016 ha ricevuto dal Presidente Putin il titolo onorifico “Artista onorato della Federazione Russa”. Nel video potrete ammirare come il pubblico partecipi attivamente ed emotivamente alla canzone il cui titolo è: “Cuculo” (КУКУШКА).
Alcuni versi della canzone che state per ascoltare, dicono:
“… il mio palmo è diventato un pugno…
… chi seguirà una traccia abbandonata?…
Forti e coraggiose teste giacciono
sul campo di battaglia!
Pochi di loro sono rimasti nella nostra memoria…
… Dove sei adesso, mia libertà?
Adesso con chi aspetti l’alba gentile?
Rispondimi!
Sto bene con te ma sto male senza di te
la testa e le spalle mansuete sotto una frusta…”
L’ultimo video al quale state per assistere, riguarda l’esibizione del mio cantante preferito, Grigorij Leps (Григорий Лепсверидзе), il quale nel 2011 ricevette dal Presidente Putin il titolo onorifico “Artista onorato della Federazione Russa”. Il titolo della canzone è “Grazie, ragazzi” (Спасибо, ребята). La canzone in alcuni versi dice:
“Grazie, ragazzi!
Per il fatto che voi e il vostro Paese eravate vicini …
Grazie, eroi!
Per il fatto che, sacrificando voi stessi, avete innalzato un muro forte! ..
… siete riusciti a vincere…
lasciandoci in vita, lasciandoci in vita per vivere…
… Generazioni
dobbiamo ricordare i loro nomi…
come padri e nonni hanno ottenuto vittorie,
ricorderemo questo e per sempre,
con noi per sempre!”
Luca D’Agostini
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