Il presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin ha firmato i decreti che riconoscono la sovranità delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk. Contestualmente, al Cremlino sono stati firmati anche i trattati di amicizia e cooperazione reciproca con i due rappresentanti delle Repubbliche popolari: Denis Vladimirovič Pušilin (Repubblica Popolare di Donetsk) e Leonid Ivanovič Pasečnik (Repubblica Popolare di Lugansk).
In precedenza, i capi delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk si erano rivolti al Presidente della Federazione Russa chiedendogli di valutare la loro richiesta.
La decisione è arrivata al termine di una giornata che aveva visto la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, i cui componenti avevano sostenuto questa iniziativa, osservando che l’Ucraina non ha lasciato scelta alla Russia.
Negli ultimi giorni la situazione nel Donbass è peggiorata: il governo golpista di Kiev ha ignorato gli Accordi di Minsk concentrando la maggior parte dell’esercito sulla linea di contatto ed effettuando regolarmente attacchi contro le milizie.

Denis Vladimirovič Pušilin

Leonid Ivanovič Pasečnik
A causa della minaccia dell’invasione dell’esercito ucraino nelle autoproclamate Repubbliche, donne, bambini e anziani sono stati evacuati nelle regioni russe. È stata annunciata la mobilitazione generale.
In un discorso in diretta alla nazione, il presidente Putin ha spiegato i motivi del riconoscimento della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk.
Alle ore 19:43 del 21 febbraio 2022, il presidente Putin ha iniziato il suo discorso sottolineando che l’Ucraina è una “parte inalienabile della nostra storia” e che per molti russi in Ucraina ci sono amici, ex commilitoni, parenti.
Alle ore 19:49 ha spiegato le ragioni storiche della situazione attuale in Ucraina: “Il territorio dell’Ucraina di oggi è stato formato all’inizio dell’Unione Sovietica“. Il presidente Putin ha sottolineato che da Lenin e dopo la morte di Lenin, nella Costituzione dell’Unione Sovietica del 1924 veniva affermato il diritto di autodeterminazione. “L’Ucraina moderna è stata interamente creata dalla Russia mediante la sottrazione di parte dei suoi territori storici, nessuno ha chiesto nulla agli abitanti“.
Alle ore 19:50 ha riferito: “L’Ucraina oggi può essere giustamente chiamata “l’Ucraina di Vladimir Il’ič Lenin“, ne è lui autore e architetto.
Alle ore 19:56, nella prima fase del suo discorso, il presidente Putin ha proseguito l’excursus storico sull’Ucraina e in generale sugli errori di pianificazione politica commessi dalle autorità dell’Unione Sovietica, che ne hanno portato alla dissoluzione. “I bolscevichi hanno letteralmente immerso il Donbass in Ucraina“.
Alle ore 19:58 ha riferito: “Nonostante le ingiustizie, gli inganni ed i furti ai danni della Russia, il nostro popolo ha riconosciuto gli stati nati dopo il crollo dell’URSS e ha aiutato i paesi della CSI, compresa l’Ucraina“.
Alle ore 19:59 il presidente Putin ha sottolineato che nei primi anni dell’Ucraina indipendente la collaborazione con la Russia è stata fattiva ed articolata in vari settori.
Alle ore 20:01 il presidente Putin ha evidenziato come Kiev fin dall’inizio ha tentato di utilizzare il dialogo con la Federazione Russa per contrattare con l’Occidente, costruendo il proprio stato sulle contraddizioni.
Alle ore 20:04 ha dichiarato che le autorità ucraine hanno finito per attuare la loro politica sotto il comando di gruppi radicali, che ne hanno approfittato, imponendo la loro volontà alle autorità.
Relativamente al colpo di stato del 2014 in Ucraina, il presidente Putin ha dichiarato: “I nazionalisti di Maidan hanno portato l’Ucraina alla crisi attuale“.
Alle ore 20:08 il presidente Putin ha dichiarato: “I nazionalisti che hanno preso il potere in Ucraina, hanno organizzato il terrore. Sono stati compiuti reati impuniti, decine di persone sono state uccise brutalmente ad Odessa: conosciamo per nome e cognome i responsabili e faremo di tutto per punirli”.
Alle ore 20:11, il presidente Putin pronunciando queste parole “Derussificazione ed assimilazione forzata” ha definito la politica attuata del governo golpista di Kiev nei confronti dei cittadini di madrelingua russa e nei confronti della Chiesa Ortodossa che fa capo al metropolita di Mosca.
Alle ore 20:15 il presidente Putin ha sottolineato come il pericolo delle azioni intraprese dall’Ucraina in Donbass e l’intenzione di Kiev di dotarsi di ordigni nucleari ed alla costante fornitura di armi da parte dei paesi NATO, non può essere considerata vuota spavalderia. “Se la situazione dovesse cambiare nel modo più radicale, non potremo fare a meno di reagire”.
Alle ore 20:18 il presidente Putin ha denunciato che nel corso degli ultimi anni mediante regolari esercitazioni congiunte, istruttori NATO e truppe di paesi NATO sono state presenti nel territorio ucraino, creando un’altra potenziale minaccia.
Alle ore 20:20 ha dichiarato: “Qualunque paese ha diritto a scegliere le proprie alleanze Ma c’è un però, sancito dai trattati internazionali: l’obbligo di non rinforzare la propria sicurezza ai danni della sicurezza di altri paesi. L’annessione dell’Ucraina alla NATO è una minaccia diretta nei confronti della Russia”.
Alle ore 20:23, riguardo all’adesione dell’Ucraina alla NATO, il presidente Putin ha specificato che le rassicurazioni ricevute dai partner occidentali, sul fatto che “questo non accadrà ora“, non cambiano nulla dal punto di vista storico. “L’ingresso dell’Ucraina nella NATO, non subito, ma dopo, non cambia nulla per la Russia”.
Alle ore 20:28 ha dichiarato: “Nei documenti strategici della NATO la Russia è indicata come minaccia“.
Alle ore 20:29 il presidente Putin ha sottolineato che il dislocamento nel territorio dei paesi dell’Est europeo e dell’Ucraina di armi NATO è una minaccia per la sicurezza di tutta la Russia europea.
Alle ore 20:31 il presidente Putin ha dichiarato: “L’Ucraina verrebbe utilizzata come piazza d’armi: da lì i razzi Tomahawk possono arrivare a Mosca in 35 minuti”.
Alle ore 20:32 il presidente Putin ha dichiarato: “Il pretesto per imporre delle sanzioni alla Russia verrà trovato comunque. Lo scopo è uno: contenere lo sviluppo della Russia. Lo faranno, come lo hanno fatto in passato”.
Ale ore 20:33 il presidente Putin ha esaminato la situazione nel Donbass, sottolineando che quotidianamente avvengono bombardamenti che colpiscono la popolazione civile. “Il mondo civile, del quale i nostri colleghi occidentali si sono autoproclamati unici rappresentanti, fa finta che questo non avvenga. E solo perchè queste persone nel 2014 non hanno appoggiato il colpo di stato ed ora si battono per parlare nella loro lingua, rispettare le loro tradizioni”.
Alle ore 20:38, al termine del suo discorso il presidente Putin ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk: “Annuncio il riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk ed incarico l’Assemblea Federale russa di scrivere e ratificare l’accordo di amicizia e cooperazione reciproca con queste repubbliche”.
Alle ore 20:39 il presidente Putin ha pronunciato il suo monito: “Da parte di coloro i quali detengono il potere a Kiev esigiamo di interrompere immediatamente le azioni armate. In caso contrario la responsabilità per un possibile ulteriore spargimento di sangue sarà completamente sulla coscienza del regime che governa il territorio ucraino”.
Luca Leonardo D’Agostini
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