La 100° Divisione di Fanteria fu creata in Ucraina il 1° novembre 1923 e prese parte all’annessione dell’Ucraina occidentale e della Bielorussia occidentale. Dal 16 dicembre 1939 al 13 marzo 1940 prese parte alla guerra sovietico-finlandese e per i successi ottenuti in questa guerra, il 21 marzo 1940 fu insignita dell’Ordine di Lenin.
Prima della Grande Guerra Patriottica, la divisione era di stanza a Minsk, in Bielorussia. A tarda sera del 25 giugno 1941, la 100° Divisione di Fanteria si diresse a nord di Minsk per contrastare lo sfondamento del 3° Gruppo Panzer tedesco sull’autostrada Minsk-Borisov. Purtroppo però lo scontro armato era impari, sia per numero di mezzi e soldati e sia per la qualità degli armamenti. La 100° Divisione di Fanteria non disponeva neanche dell’artiglieria e ed il massimo su cui poteva contare erano le bombe molotov. Così già dai primi giorni la divisione riportò pesanti perdite quali la distruzione di 3 battaglioni di fanteria. Undici dei suoi soldati vennero catturati dai tedeschi. Giorno dopo giorno la 100° Divisione di Fanteria aumentava il volume delle sue perdite e così dopo valorosi ed eroici combattimenti ricevette l’ordine di ritirarsi per essere destinata alla riorganizzazione.
Il 18 settembre 1941 fu trasformata nella 1° Divisione dei Fucilieri della Guardia, diventando così la prima unità della guardia delle forze armate dell’Unione Sovietica.
Scopriamo ora chi sono stati i comandanti della 100° Divisione di Fanteria ed alcuni dei suoi valorosi combattenti.
Vasilij Aleksandrovič Jushkevič – Nacque a Vilnius in Lituania il 16 febbraio 1897. (1) Nel 1915 si diplomò alla scuola commerciale e subito dopo fu arruolato nell’esercito ed inviato alla Scuola Militare di Vilensk.
Partecipò alla 1° guerra mondiale come comandante di un plotone prima e di una compagnia successivamente, raggiungendo il grado di sottotenente dell’esercito imperiale.
Nel 1919 fu arruolato nell’Armata Rossa ed aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica) e gli fu affidato il comando di un reggimento di fanteria.
Nel periodo tra le due guerre si laureò due volte ai corsi di addestramento per comandanti presso l’accademia militare.
Dal 1929 al 1930 fu docente presso l’accademia militare-politica.
Alla fine del 1930 fu nominato comandante della 100° Divisione di Fanteria, carica che mantenne fino al 1936.
Durante la guerra civile in Spagna (1936-1939) come consigliere militare del governo repubblicano partecipò alla difesa di Madrid. Per il completamento con successo della missione di combattimento, fu insignito dell’Ordine di Lenin.
L’8 agosto 1938, al suo ritorno in Unione Sovietica fu arrestato. Rimase detenuto per più di un anno e fu rilasciato il 29 novembre 1939.
All’inizio della Grande Guerra Patriottica partecipò alle battaglie per tentare di arginare l’avanzata dei carri armati tedeschi che si dirigevano verso Smolensk.
Con le truppe sotto il suo comando a luglio del 1941 prese parte alla battaglia di Smolensk, ed il 19 luglio 1941 riuscì a liberare temporaneamente la città di Jartsevo, la quale era stata appena conquistata dalle truppe tedesche. Jartsevo divenne così la prima città ad essere riconquistata dall’Armata Rossa durante la Grande Guerra Patriottica.
In seguito al successo ottenuto, il 7 agosto 1941 fu insignito del grado di Maggiore Generale.
A causa di un peggioramento delle condizioni di salute, nell’agosto del 1944 fu ritirato dal fronte e fu nominato comandante del Distretto Militare di Odessa, in Ucraina. Il 29 giugno 1945 ottenne il grado di Colonnello Generale.
Dopo la guerra, nel luglio 1946 fu nominato comandante del Distretto Militare del Volga. Dal 1950 lavorò a Mosca presso il Ministero della Difesa dell’Unione Sovietica.
Morì a Mosca nel 1951 ed è sepolto al Cimitero di Novodevičij. (1)
Aleksandr Andreevič Korobkov – Nacque nella città di Petrovsk il 20 giugno 1897.
Dal 1915 fu arruolato nell’esercito zarista. Nel 1916 si laureò alla Scuola Militare di Orenburg. Dal 1918 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1922 si laureò all’accademia militare.
Dal 1924 fu nominato comandante di un reggimento di fanteria.
Nel 1936 prese il posto del generale Jushkevič, del quale abbiamo parlato poco fa e fu nominato quindi comandante della 100° Divisione di Fanteria.
La sua carriera militare fu molto veloce e nel gennaio del 1941, il generale Korobkov fu addirittura nominato comandante della 4° Armata.
All’inizio dell’invasione tedesca, la 4° Armata sotto il suo comando, era dislocata nella zona di Brest in Bielorussia. La bellissima Fortezza di Brest, che consiglio a tutti di visitare, era la principale caserma militare della 4° Armata.
Il 22 giugno 1941, la 4° Armata fu attaccata dal 2° Gruppo Panzer della Wehrmacht, comandato dal generale Heinz Guderian, sostenuto dall’offensiva generale della 9° Armata della Wehrmacht. Parti della 4° Armata di stanza a Brest, furono bloccate e sconfitte ed alle ore 7:00 del 22 giugno Brest fu occupata dazi nazisti. Il 24 giugno 1941, l’offensiva tedesca fu talmente violenta che a seguito delle battaglie intraprese, la 4° fu praticamente distrutta. restavano solo piccole unità sparse, senza comando e senza coordinamento che continuavano a combattere in piccoli scontri armati. In poche parole era una catastrofe militare.
L’8 luglio 1941, il generale Korobkov fu rimosso dal comando ed arrestato. Il 22 luglio 1941, il Collegio Militare della Corte Suprema dell’URSS, in base agli articoli 93-17b e 193-20b del Codice Penale Militare, lo dichiarò colpevole di “negligenza” e “inadempienza dei suoi doveri ufficiali“. Korobkov fu privato del grado militare e condannato a morte. La fucilazione avvenne lo stesso giorno della sentenza.
Nell’estate del 1956, dopo la morte di Stalin, il colonnello generale Sandalov, in una lettera inviata al generale Kurasov, scrisse: “Nonostante la 4° Armata avesse subito enormi perdite, il generale Korobkov non perse mai il contatto con i suoi uomini e non si ritirò, tuttavia fu arrestato e processato. I comandanti della 3° e della 10° Armata erano in quei giorni irraggiungibili e con loro non era possibile stabilire alcuna connessione. Ciò determinò il destino di Korobkov. Noi perdemmo allora un buon comandante dell’esercito, che, credo, in seguito sarebbe divenuto uno dei migliori comandanti dell’Armata Rossa. Il generale Korobkov dovrebbe essere riabilitato quanto prima.“
Così, il 31 luglio 1957, il generale Korobkov è stato riabilitato postumo “per mancanza di corpus delicti“, restaurato in rango militare e diritto ai premi. (2)
Arkadij Nikolaevič Ermakov – Nacque a Mtsenk il 22 settembre 1899. Nel 1918 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1921 si laureò alla Scuola di Fanteria di Kiev e successivamente ottenne i diplomi in vari corsi di addestramento riservati ai comandanti. (3)
Nel gennaio 1937 fu nominato comandante di un reggimento della 100° Divisione di Fanteria. A giugno del 1938 fu nominato comandante della 100° Divisione di fanteria, prendendo il posto del generale Korobkov che come abbiamo visto prima era inizialmente destinato ad una brillante carriera militare.
Partecipò alla guerra sovietico-finlandese e per i successi conseguiti fu promosso al grado di Maggiore Generale.
All’inizio della Grande Guerra Patriottica, comandava la 50° Armata. Il Maresciallo dell’Unione Sovietica Eremenko, nelle sue memorie scriveva di Ermakov in questi termini: “In condizioni estremamente difficili, mostrando molta iniziativa e perseveranza, il generale Ermakov ha dimostrato di essere un comandante dotato e un uomo di grande coraggio personale“.
Tuttavia, nonostante il suo impegno sul campo, i carri armati tedeschi riuscirono a sfondare il 22 novembre 1941 nella città di Stalinogorsk, creando i presupposti per una invasione di Mosca. Lo stesso giorno, per ordine di Zhukov, Ermakov fu rimosso dall’incarico ed il 19 dicembre fu arrestato e processato da un tribunale militare. Fu condannato a cinque anni, privato del grado di generale e dei premi.
Nel gennaio 1942, il Presidium del Soviet supremo dell’URSS gli concesse la grazia e ripristinò il suo rango e i suoi premi.
Le unità militari sotto il comando di Ermakov presero parte alle operazioni per la liberazione della Bielorussia.
Nel dopoguerra continuò a prestare servizio nell’Armata Rossa. Morì il 25 ottobre 1957 a Mosca e fu sepolto al Cimitero di Novodevičij. (3)
Ivan Nikitič Russijanov – Nacque da una famiglia di contadini, in un villaggio nei pressi di Smolensk l’11 settembre del 1900. (4)
Nel 1919 fu arruolato nell’Armata Rossa come impiegato del dipartimento del personale. Nel 1921 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Nel 1924 si laureò alla Scuola di Fanteria. Dal 1931 fu nominato comandante di un reggimento di fanteria.
Nel giugno 1940 fu nominato comandante della 100° Divisione di Fanteria ricevendo il grado di Maggiore Generale.
All’inizio della Grande Guerra Patriottica le truppe al suo comando si distinsero nelle battaglie vicino a Minsk, in Bielorussia. Dal 26 al 30 giugno, la 100° Divisione di Fanteria, mentre si trovava nell’area fortificata di Minsk , inflisse pesanti danni al 39° corpo motorizzato tedesco, appartenente al 3° Gruppo Panzer, poi si ritirò combattendo verso i fiumi Berezina e Dnepr.
Il 18 settembre 1941, in conformità con la decisione del Comando Supremo, per l’eroismo di massa, coraggio del personale, alta abilità militare, con l’ordine n. 308 del Commissario Popolare di Difesa dell’URSS IV Stalin, la 100° Divisione di Fanteria comandata dal generale Russijanov, fu trasformato nella 1° Divisione dei Fucilieri della Guardia. Nel novembre del 1942, la 1° Divisione dei Fucilieri della Guardia venne poi trasformata nel 1° Corpo Meccanizzato della Guardia. Il Tenente Generale Ivan Nikitič Russijanov, fu comandante di questo corpo per tutta la guerra e nella fase finale del conflitto il generale Russijanov assunse il comando dell’operazione di Vienna.
Nel dopoguerra Russijanov fu nominato vicecomandante della 4° Armata dei Carri Armati di stanza in Germania Est.
Fu congedato nel 1953.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 21 febbraio 1978, per il coraggio personale e l’eroismo mostrato nella lotta contro gli invasori nazisti durante la Grande Guerra Patriottica, al generale Russijanov fu assegnato il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’Ordine di Lenin e la medaglia “La stella d’Oro”.
Visse a Mosca dove morì il 21 marzo 1984. Fu sepolto nel Cimitero di Kuntsevo. (4)
Jakov Dmitrijevič Beljaev – Nacque da una famiglia di contadini il 15 marzo 1918 in un villaggio nella Regione di Ivanovo. (5)
Nel 1938 fu arruolato nell’Armata Rossa. Prese parte alla guerra sovietico-finlandese durante la quale si distinse tanto da essere premiato con la Medaglia per il Coraggio.
All’inizio della Grande Guerra Patriottica serviva con il grado di sergente nei ranghi della 100° Divisione di Fanteria. Era comandante di un veicolo blindato da ricognizione.
Ancora una volta mostrò il suo valore distinguendosi nelle prime battaglie intercorse con le truppe tedesche che erano appena entrate in Unione Sovietica. Il 25 giugno 1941, nei pressi di Minsk in Bielorussia, Beljaev con il suo equipaggio distrusse un carro armato tedesco e tre motociclette.
Nei giorni successivi fece parte del distaccamento di copertura che assicurava la ritirata verso una nuova linea della 100° Divisione di Fanteria.
Il 6 luglio 1941 durante una battaglia, Belijaev ed il suo equipaggio distrussero 4 autovetture tedesche uccidendo i loro equipaggi. Il 7 luglio nei dintorni di Minsk, Belijaev ed il suo equipaggio furono coinvolti in uno scontro impari contro 7 carri armati tedeschi e la fanteria di supporto. Belijaev riuscì a distruggere un carro armato nemico ma anche il suo veicolo blindato fu colpito e danneggiato. Finché le munizioni non si esaurirono, Belijaev continuò a sparare dal suo veicolo in fiamme. Terminate le munizioni, nonostante fosse ferito ad una gamba, il sergente Belijaev uscì dal veicolo ed ingaggiò un combattimento corpo a corpo con i soldati tedeschi durante il quale purtroppo trovò la morte. Fu sepolto in un villaggio nei pressi di Minsk. Nel 1961 i resti di Belijaev e dei suoi compagni furono trasferiti nel centro regionale di Krupki in Bielorussia.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Urss del 31 agosto 1941, il sergente Belijaev fu insignito postumo dell’elevato titolo di Eroe dell’Unione Sovietica per “esemplare adempimento di compiti di combattimento sul fronte contro gli invasori fascisti e dimostrato coraggio ed eroismo“.
In suo onore, la città di Minsk gli ha dedicato il nome di una strada. (5)
Ilya Georgievič Chmaladze – Nacque nel 1916 in Georgia da una famiglia di contadini. (6)
Terminati gli studi iniziò a lavorare in una fattoria collettiva. Nel 1936 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1939 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Nel 1939-1940 partecipò alla guerra sovietico-finlandese con il ruolo di vice funzionario politico di una compagnia della 100° Divisione di Fanteria.
Il 24 febbraio 1940, in assenza del comandante della sua compagnia, Chmaladze prese il comando delle operazioni e riuscì a prendere possesso di un bunker finlandese annientando la sua guarnigione.
Il 29 febbraio 1940, nella zona autostradale a sud di Viborg, la compagnia ancora comandata da Ilya Chmaladze respinse il contrattacco dei finlandesi infliggendo loro grandi perdite. Chmaladze purtroppo fu ferito, ma continuò a combattere rifiutandosi di lasciare il campo di battaglia.
Al termine degli scontri, fu ricoverato in un ospedale di Leningrado. Il 24 agosto 1940 si sposò con un’infermiera che aveva incontrato durante il suo ricovero in ospedale.
Morì il 19 novembre 1941 per complicanze sorte a seguito delle ferite riportate nella guerra in Finlandia. Fu sepolto nella città di Kaspi in Georgia.
Il 21 marzo 1940, con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, ad Ilya Chmaladze fu assegnato il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, l’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro. (6)
Michail Petrovič Kirillov – Nacque il 15 giugno 1918 in un villaggio nella Regione di Tambov. Dopo gli studi iniziò a lavorare in una fattoria collettiva. (7)
Nell’ottobre del 1938 fu arruolato nell’Armata Rossa e partecipò alla guerra sovietico-finlandese come comandante di un reggimento della 100° Divisione di Fanteria.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 21 marzo 1940, Kirillov fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’ Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Nel 1940, Kirillov si diplomò alla Scuola Militare di Fanteria di Mosca e nel 1942 all’accademia militare. Partecipò alle battaglie della Grande Guerra Patriottica ed alle guerre sovietico-giapponesi.
Fu congedato nel 1960 e visse a Tambov. Morì il 28 settembre 1988. (7)
Franz Jakovlevič Kucerov – Nacque a Praga il 25 novembre 1908. Di nazionalità ceca, durante la prima guerra mondiale rimase orfano e senza parenti. Fu così portato in Russia dai soldati Russi che tornavano a casa e visse in un villaggio vicino Lugansk in Ucraina.
Dopo gli studi iniziò a lavorare in una miniera. Nel 1930 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nel 1938 si diplomò ai corsi riservati ai tenenti e nel 1939-1940 partecipò alla guerra sovietico-finlandese.
Nel 1940 comandava un plotone della 100° Divisione di Fanteria. Kucerov ed il suo plotone compirono con successo una missione molto importante consistente nel minare due fortini finlandesi nei pressi della città di Viborg.
Con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 21 marzo 1940, il tenente Franz Kucerov fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, dell’Ordine di Lenin e della Stella d’Oro.
Nel febbraio del 1941, fu smobilitato. Durante la Grande Guerra Patriottica, lavorò alle Ferrovie dell’Unione Sovietica. Dopo la guerra ha vissuto a Berdičev in Ucraina e diresse la ristorazione pubblica della città. Mori il 7 ottobre 1972. (8)
Vasilij Michailovič Meshkov – Nacque il 2 dicembre 1908 in un villaggio in Ucraina. Dopo aver terminato gli studi lavorò come autista di trattore. (9)
Nel 1930 fu arruolato nell’Armata Rossa e nel 1934 si laureò alla Scuola di Fanteria di Odessa.
Partecipò alla guerra sovietico-finlandese come comandante di un battaglione della 100° Divisione di Fanteria.
Il 2 febbraio 1940, Meshkov con il suo battaglione conquistò un’intera area fortificata finlandese distruggendo 8 bunker ed uccidendo i soldati ed ufficiali finlandesi che vi si trovavano.
Con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 21 marzo 1940, il tenente maggiore Meshkov ottenne l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, l’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Dopo la conclusione di un armistizio con la Finlandia, fino a novembre del 1944 a scopo protettivo fu comunque impiegato nelle truppe di stanza al confine di stato tra l’Unione Sovietica e la Finlandia.
Dopo la guerra continuò a prestare servizio nell’Armata Rossa. Dal dicembre 1946 al dicembre 1948 studiò all’Accademia Militare Superiore, dove a febbraio del 1949 si laureò. Sempre nel 1949 fu eletto deputato. Ottenne la licenza nel 1957, dopodiché visse e lavorò a Kiev, in Ucraina, dove morì il 23 agosto 1991. (9)
Aleksej Michailovič Vatagin – Nacque da una famiglia di contadini il 13 settembre 1912 in un villaggio nei pressi di Perm. (10)
Nel 1931 si arruolò come volontario nell’Armata Rossa. Il suo desiderio era quello di arruolarsi in aviazione, ma fu scartato per la bassa statura.
Nel 1934, si diplomò alla Scuola di Fanteria di Baku, in Azerbaigian.
Nell’autunno del 1939, con il grado di tenente comandò una compagnia della 100° Divisione di Fanteria. Si distinse durante la guerra sovietico-finlandese. La notte tra l’11 e il 12 gennaio 1940, il gruppo di ricognizione di Vatagin, nella zona del villaggio di Turta, scoprì una enorme mina ben occultata. La mina era posta sulla strada che avrebbe dovuto percorrere il convoglio dell’Armata Rossa. Vatagin ed i suoi uomini fecero saltare la mina prima del passaggio delle truppe russe neutralizzando così la trappola finlandese. Nella stessa notte, Vatagin ed i suoi uomini catturarono un ufficiale dell’esercito finlandese, il quale fornì importanti informazioni sulle difese nemiche.
Con il Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS del 21 marzo 1940, il tenente Vatagin ottenne l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con l’ Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
Dopo la fine della guerra sovietico-finlandese, Vatagin continuò il suo servizio nell’esercito e fu inviato a studiare alla Scuola Speciale Superiore dello Stato Maggiore dell’Armata Rossa . Dopo essersi laureato nel 1942, con il grado di maggiore fu inviato nuovamente al fronte. Nello stesso anno, divenne membro del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Il 30 aprile 1945 morì alla periferia di Praga. (10)
Aleksandr Michailovič Veselov – Nacque il 29 giugno 1907 a Kiev in Ucraina. Nel 1918 rimase orfano e fu cresciuto prima in un orfanotrofio e poi in una fattoria collettiva. (11)
Nel 1939 fu arruolato nell’Armata Rossa e prese parte alla guerra sovietico-finlandese, durante la quale si distinse. Era un fuciliere della 100° Divisione di Fanteria.
Durante la guerra sovietico-finlandese compì varie missioni di ricognizione ed esplorazione a seguito delle quali raccolse preziose informazioni sul nemico.
Durante uno dei combattimenti Veselov fu ferito tre volte, ma non lasciò mai il campo di battaglia.
Con il Decreto del Presidium del Soviet supremo dell’URSS del 21 marzo 1940, Aleksandr Veselov ricevette l’alto titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la Medaglia d’Oro.
All’inizio della Grande Guerra Patriottica Veselov si offrì di nuovo volontario per prestare servizio nell’esercito e andò al fronte. Il 25 giugno 1941 al confine con la Romania durante uno scontro armato subì una commozione cerebrale.
Nel 1942 Veselov tornò di nuovo al fronte. Il 7 dicembre 1943 fu gravemente ferito alla testa, dopodichè fu smobilitato per via dell’invalidità che non gli consentiva più di svolgere qualsiasi tipo di operazione.
Rimase invalido per tutta la vita. Visse a Kiev dove morì il 2 dicembre 1969. (11)
Luca D’Agostini
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Fonti
(1) Юшкевич Василий Александрович
(2) Сандалов Леонид Михайлович
(3) Ермаков Аркадий Николаевич
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